Ieri è partita YouDem, una tv che non guarderò perché non ho il decoder, e se lo avessi guarderei cose più interessanti e possibilmente non immerse in un verde fosforescente. Naturalmente io non sono un esperto di comunicazione, eh: però nello spezzone che è stato consegnato ai TG, Veltroni e Riotta apparivano come due marziani che complottano nel sottomarino dei cattivi di Ottobre Rosso (il sottomarino dei buoni invece aveva sfondi azzurri, riposanti, o arancioni, caldi e rassicuranti).
Di fronte a spettacoli come questi, il problema non è più tanto perché, ma chi.
Chi è che ha deciso che quel maledetto colore deve spuntare dappertutto, non solo sullo sfondo, ma persino rifrangersi sulle guance del leader? È per caso lo stesso esperto che immerse tutti i manifesti elettorali in un glorioso verde vomito che trasformava i candidati in alieni? Quanto lo avete pagato? Siete sicuri che Berlusconi non lo stia pagando un po' di più? Perché il lavoro che sta facendo è ottimo, da un certo punto di vista.
Sono pronto a scommettere che nei prossimi giorni gli ultimatum di Veltroni-verde-psicadelico, lanciati a Riotta dalla plancia di un sottomarino sovietico, ce li faranno vedere con una certa frequenza anche sui telegiornali in chiaro (ieri s'è visto persino al tg2 delle tredici). Insomma, la strategia comunicativa c'è, ed è brillante, ma è chiaramente anti-PD, e Veltroni non ne è il protagonista, ma la vittima.
Io non sono esperto di comunicazione, lo ripeto. In effetti, non sono esperto di un granché, per esempio non m'intendo molto neanche di calcio. Però se vedo un portiere che afferra il pallone e lo scaglia nella sua rete, una certa idea riesco a farmela. Ecco, Veltroni piazza almeno un autogol a settimana; quando non c'è lui ci pensano Franceschini, o Morando. Posso avanzare il sospetto che qualcosa non vada?
Fingiamo che il Pd non abbia gravi problemi di democrazia interna, di rappresentatività, di organizzazione; resterebbe comunque un enorme problema di comunicazione. Finché lo dico io, coi miei trascorsi estremisti, va be', chissenefrega. Ma a se furia di spalmare l'america su tutto, Veltroni è riuscito anche a stuccare obamiani della prima ora come Bordone (che implora basta America, basta Obama!), il sospetto si rafforza.
Non è che Veltroni non si dia da fare, anzi. Il leader viaggia, rilascia dichiarazioni, cambia linea ogni qualvolta lo ritenga necessario (disorientando magari l'elettore che non ha capito in che modo il Berlusconi-interlocutore-per-le-riforme di tre mesi fa si sia trasformato nel Berlusconi-minaccia-per-la-democrazia). Eppure in un qualche modo sembra slegato dal mondo in cui viviamo: sempre fatalmente in ritardo di quattro o cinque giorni.
La settimana scorsa è scoppiata una grande bolla, ce ne siamo accorti tutti. Persino l'estremista di sinistra ha tremato per i titoli a dieci anni della povera mamma. Persino lo scettico razionalista, di fronte a un paio di bancomat in tilt, ha confessato la sua preoccupazione (quelli un po' meno razionali erano già nel panico da mezza giornata). Nel frattempo Veltroni dov'era, cosa dichiarava? Già da parecchi giorni stava andando avanti con la storia della dittatura soft, dello svuotamento della democrazia. Erano gli stessi giorni in cui temevamo tutti che ci si svuotasse il portafoglio, altro che democrazia; i giorni in cui persino i liberali speravano in un'autorità statale forte, a Bruxelles o a Roma; qualcuno coi nervi saldi. Nel fragore dell'emergenza, quando si parlava di nazionalizzare gli istituti bancari, poteva veramente interessare a qualcuno se Berlusconi fosse democratico o no? Le dichiarazioni di Veltroni hanno continuato a risuonare come un persistente piagnucolìo, che per fortuna andava spegnendosi nel rumore di fondo. I contenuti non erano affatto sbagliati; a essere sbagliata era la tempistica.
A un certo punto nel loft devono essersi accorti che qualcosa non andava. E hanno reagito... nel modo sbagliato. Anche perché si sono trovati con una bomba a orologeria innescata: la Grande Manifestazione. Quella che Veltroni aveva promesso ancora in primavera.
Ora, c'è un motivo abbastanza semplice per cui un partito o un sindacato, quando ha un problema, indice una manifestazione subito e non quattro mesi dopo. Intanto bisogna evitare che qualcuno s'impossessi della lotta al posto tuo, come appunto ha fatto Di Pietro in luglio. E poi bisogna battere sul ferro finché è caldo, non aspettare che la situazione cambi magari a tuo sfavore, ridurre le incognite... chi può dire cosa sarà di noi da qui a cento giorni? Il crack non era previsto dagli analisti finanziari, figuratevi dagli esperti del loft. Che infatti si sono ritrovati con una Grande Manifestazione programmata contro il governo proprio mentre il governo si proponeva difensore dei risparmi degli italiani. Sì, non lo potevano prevedere. Ma è proprio per questo che le manifestazioni non vanno troppo posticipate.
È qui che Morando se ne esce col suo capolavoro: dichiarare al Giornale che la manifestazione del 25 ottobre non sarà antigovernativa, anzi di sostegno al Governo. Un modo sicuro per togliere a qualche migliaio di sostenitori la voglia di perdere un sabato a fine ottobre. Se ne sarà reso conto? Morando non ha perso semplicemente il contatto con la base (se mai ne ha avuto uno) ma la fiducia: è convinto che bastino due o tre scene madri di Berlusconi salvatore dell'economia per infinocchiarci. In realtà l'Italia continua a essere piena di antiberlusconiani, esattamente come in aprile: gente che di manifestare contro questo governo non vede l'ora. Questo vale soprattutto per due categorie, molto importanti per il bacino elettorale del PD, che hanno la sensazione di essere diventati la preda di guerra dei berlusconiani: insegnanti e impiegati statali. La stretta della Gelmini sulle scuole e quella di Brunetta sulle ore di malattia sono colpi bassi, che dopo lo choc iniziale cominciano a risultare dolorosi; basterebbe dar voce a queste lotte per ricominciare a fare opposizione seria. Ma bisognerebbe essere contrari a quello che sta facendo la Gelmini o Brunetta, e temo che Morando e Veltroni non lo siano. E qui il problema smette di essere un problema di comunicazione, e diventa una questione di contenuti, ovvero: il minimo requisito per fare opposizione è avere idee opposte a quelle dominanti. Se non ce le hai, forse è meglio che ti fai da parte. Lapalissiano, vero? eppure non passa mica.
Io non sono esperto di comunicazione, lo ripeto. In effetti, non sono esperto di un granché, per esempio non m'intendo molto neanche di calcio. Però se vedo un portiere che afferra il pallone e lo scaglia nella sua rete, una certa idea riesco a farmela. Ecco, Veltroni piazza almeno un autogol a settimana; quando non c'è lui ci pensano Franceschini, o Morando. Posso avanzare il sospetto che qualcosa non vada?
Fingiamo che il Pd non abbia gravi problemi di democrazia interna, di rappresentatività, di organizzazione; resterebbe comunque un enorme problema di comunicazione. Finché lo dico io, coi miei trascorsi estremisti, va be', chissenefrega. Ma a se furia di spalmare l'america su tutto, Veltroni è riuscito anche a stuccare obamiani della prima ora come Bordone (che implora basta America, basta Obama!), il sospetto si rafforza.
Non è che Veltroni non si dia da fare, anzi. Il leader viaggia, rilascia dichiarazioni, cambia linea ogni qualvolta lo ritenga necessario (disorientando magari l'elettore che non ha capito in che modo il Berlusconi-interlocutore-per-le-riforme di tre mesi fa si sia trasformato nel Berlusconi-minaccia-per-la-democrazia). Eppure in un qualche modo sembra slegato dal mondo in cui viviamo: sempre fatalmente in ritardo di quattro o cinque giorni.
La settimana scorsa è scoppiata una grande bolla, ce ne siamo accorti tutti. Persino l'estremista di sinistra ha tremato per i titoli a dieci anni della povera mamma. Persino lo scettico razionalista, di fronte a un paio di bancomat in tilt, ha confessato la sua preoccupazione (quelli un po' meno razionali erano già nel panico da mezza giornata). Nel frattempo Veltroni dov'era, cosa dichiarava? Già da parecchi giorni stava andando avanti con la storia della dittatura soft, dello svuotamento della democrazia. Erano gli stessi giorni in cui temevamo tutti che ci si svuotasse il portafoglio, altro che democrazia; i giorni in cui persino i liberali speravano in un'autorità statale forte, a Bruxelles o a Roma; qualcuno coi nervi saldi. Nel fragore dell'emergenza, quando si parlava di nazionalizzare gli istituti bancari, poteva veramente interessare a qualcuno se Berlusconi fosse democratico o no? Le dichiarazioni di Veltroni hanno continuato a risuonare come un persistente piagnucolìo, che per fortuna andava spegnendosi nel rumore di fondo. I contenuti non erano affatto sbagliati; a essere sbagliata era la tempistica.
A un certo punto nel loft devono essersi accorti che qualcosa non andava. E hanno reagito... nel modo sbagliato. Anche perché si sono trovati con una bomba a orologeria innescata: la Grande Manifestazione. Quella che Veltroni aveva promesso ancora in primavera.
Ora, c'è un motivo abbastanza semplice per cui un partito o un sindacato, quando ha un problema, indice una manifestazione subito e non quattro mesi dopo. Intanto bisogna evitare che qualcuno s'impossessi della lotta al posto tuo, come appunto ha fatto Di Pietro in luglio. E poi bisogna battere sul ferro finché è caldo, non aspettare che la situazione cambi magari a tuo sfavore, ridurre le incognite... chi può dire cosa sarà di noi da qui a cento giorni? Il crack non era previsto dagli analisti finanziari, figuratevi dagli esperti del loft. Che infatti si sono ritrovati con una Grande Manifestazione programmata contro il governo proprio mentre il governo si proponeva difensore dei risparmi degli italiani. Sì, non lo potevano prevedere. Ma è proprio per questo che le manifestazioni non vanno troppo posticipate.
È qui che Morando se ne esce col suo capolavoro: dichiarare al Giornale che la manifestazione del 25 ottobre non sarà antigovernativa, anzi di sostegno al Governo. Un modo sicuro per togliere a qualche migliaio di sostenitori la voglia di perdere un sabato a fine ottobre. Se ne sarà reso conto? Morando non ha perso semplicemente il contatto con la base (se mai ne ha avuto uno) ma la fiducia: è convinto che bastino due o tre scene madri di Berlusconi salvatore dell'economia per infinocchiarci. In realtà l'Italia continua a essere piena di antiberlusconiani, esattamente come in aprile: gente che di manifestare contro questo governo non vede l'ora. Questo vale soprattutto per due categorie, molto importanti per il bacino elettorale del PD, che hanno la sensazione di essere diventati la preda di guerra dei berlusconiani: insegnanti e impiegati statali. La stretta della Gelmini sulle scuole e quella di Brunetta sulle ore di malattia sono colpi bassi, che dopo lo choc iniziale cominciano a risultare dolorosi; basterebbe dar voce a queste lotte per ricominciare a fare opposizione seria. Ma bisognerebbe essere contrari a quello che sta facendo la Gelmini o Brunetta, e temo che Morando e Veltroni non lo siano. E qui il problema smette di essere un problema di comunicazione, e diventa una questione di contenuti, ovvero: il minimo requisito per fare opposizione è avere idee opposte a quelle dominanti. Se non ce le hai, forse è meglio che ti fai da parte. Lapalissiano, vero? eppure non passa mica.
davvero non riesco a trovare UNA cosa giusta che sta facendo l'opposizione. Il verde, colore associato ad ambienti sterili, chirurgici, alla medicina e quindi all'ospedale alla malattia, mi fa capire che un certo messaggio forse ce lo stanno dando: sono tutti pazzi.
RispondiEliminaSecondo il Pd: Il verde. [...] L’analisi più semplice è quella che lega il colore scelto al concetto di speranza. Ma c’è di più. Il verde è anche il colore “distensivo” per eccellenza, qualità in linea con il temperamento con cui il candidato del Pd sembra voler intraprendere la sua campagna elettorale: meno scontri, meno litigiosità, più dialogo.
RispondiEliminaInfine il verde ha ancora un duplice significato. Il primo è quello che fa riferimento alla natura, quindi all’ambiente, nodo cardine del programma del nuovo partito. Il secondo, deriva direttamente dal precedente: il verde, in natura, viene generalmente collegato alla primavera. Simbolo, questo, di rinascita e rinnovamento. Temi cari a tutto il progetto che ha portato alla nascita del nuovo partito.
Massì, va bene, però c'è verde e verde. Il verde fosforescente che ti rimbalza in faccia, più che alla primavera fa pensare a una disco londinese, e non distende.
RispondiEliminaahah, tutto questo mi ricorda l'imitazione che Corrado Guzzanti fece di Rutelli:
RispondiElimina"[..] Berlusconi! ma perchè ce l'hai con me, aò? noi stiamo a lavorà per te! [..] Silvio, ricordati degli amici!! ricordati di chi ti ha sempre voluto bene, aò!"
rivedendo il video, della durata di 10 min, mi sono messo a ridere, ma la voglia di ridere quasi mi muore in gola quando penso alle conseguenze disastrose che certi leader inetti del centro-sinistra hanno causato.
fortuna che ripenso alle schegge di legno nella testa di rutelli/guzzanti (vedi video) e mi ritorna l'ilarità :)
mamma mia. La prossima volta scriverò che i ladri di rame non si sono accorti che la crisi economica ha fatto scendere i prezzi delle materie prime e hanno rubato lo stesso i cavi telefonici in zona piazzale Loreto-viale Monza, sprezzanti delle ronde miste esercito-polizia volute da La Russa.
RispondiEliminaSono un po' offtopic ma è una domanda che mi pongo da tempo: esattamente quali sono le azioni (leggi, decreti, circolari, etc..) di Brunetta che vengono criticate dai dipendenti pubblici?
RispondiEliminaNon ho seguito bene la cosa, ho solo letto distrattamente di quel 40%-50% in meno di assenze per malattia.
Qualcuno può illuminarmi?
Sono un po' offtopic ma è una domanda che mi pongo da tempo: esattamente quali sono le azioni (leggi, decreti, circolari, etc..) di Brunetta che vengono criticate dai dipendenti pubblici?
RispondiEliminaNon ho seguito bene la cosa, ho solo letto distrattamente di quel 40%-50% in meno di assenze per malattia.
Qualcuno può illuminarmi?
Quel ripugnante verde lì si chiama "verde acido", ed è tipico dell'interno delle
RispondiEliminaastronavi BORG
Non so perché ma ho la sensazione che si continui a viaggiare all'interno del mondo del "pliz visit italy" (a proposito di esperti di comunicazione...). Quando si crede di aver raggiunto il peggio ecco che riescono sempre a stupirci con nuove trovate a dir poco geniali.
RispondiEliminaBelìn, ma allora era vero... la profezia era corretta, gli alieni sono arrivati sul serio!
RispondiEliminaG-G
non riesco a non pensare al dato tecnico della faccenda: il verde è il colore adoperato per ottenere l'effetto croma-key. praticamente, in tv, il verde serve solo per essere "sfondato", per diventare trasparente. tu riprendi con una telecamera un telo verde ben illuminato, e poi in montaggio lo "buchi", lo rendi appunto trasparente, per metterci, al posto di quel verde, qualunque altra immagine ti serva. c'è qualcosa di metaforico in tutto ciò?
RispondiEliminaDi metaforico c'è che hanno bucato il verde per metterci del'altro verde.
RispondiEliminaLa metafora è il buco nel buco.
Su Veltroni e comunicazione.
RispondiEliminaOggi Veltroni era da Augias. Ad un certo punto Augias parla della nuova TV e dice che non l'avrebbe chiamata cosi`. Augias sta per spiegare il perche', ma Veltroni lo interrompe con una patomima su YouTube e giovani e web 2.0 e tutte quelle cagate. Ma, se mi posso permettere, credo solo che Augias volesse far notare a Veltroni la brutta assonanza YouDem/TeoDem. Credo..
Conclusione. Dopo la pantomima Augias non ha avuto cuore di spiegarsi (ci ha provato un paio di volte, ma l'altro era un fiume in piena) e il programma dura 15 minuti, quindi e` finita li.
Abduzione. Veltroni e` un VERO cretino.
Il verde psichedelico mi piace però. Ma comincio già a sentire dei movimenti interni alla mia pancia.
RispondiEliminaè iniziata l'era verde!
RispondiEliminaquesta è la tv del clima-x
Alternative:
RispondiElimina1) Come dice Crozza non hanno manco una banca.
Indi: sono al verde e ci tengono a far vedere che nemmeno loro arrivano a fine mese.
Come partito, dico.
2) L'unico che per tre minuti totali in sei mesi ha fatto credere a Uolter che il suo dialogo interessasse è Bossi.
Indi: l'ha voluto omaggiare di una tv a impatto cromatico padano.
3) Sono travasi di bile di tutti gli altri che non sono Uolter.
Alcamar, Alessandro: quella storia dell'assenteismo ridotto del 40% è pura propaganda.
RispondiEliminaNel frattempo, se devo farmi operare, avrò lo stipendio decurtato per i primi dieci giorni.
Io non rimpiangerei troppo il fatto che Veltroni non abbia parlato della crisi dei suprime.
RispondiEliminaNella puntata di TV7 del 10 ottobre, O la Borsa o la vita (sic!), il suo - a quanto leggo - compagno d'equipaggio Riotta dice:
...perchè quando si parla di crisi del subprime, no?, sembra una cosa molto sofisticata: la CRISI DEI MUTUI SUBPRIME...
Le banche americane prestavano soldi ai poveri, a quelli che avevano difficoltà ad avere per ragioni varie un credito con le banche ufficiali, e [ride] negli anni hanno costruito delle case nelle quali adesso vivono [/ride].
Spesso noi diciamo edilizia popolare: era edilizia popolare!
Davvero, forse è stato meglio così...
Per non parlare del popular: chi di verde si veste di sua beltà si fida!
RispondiEliminaE potremmo noi mai fidarci se si ignorano - volutamente - i fondamental??
p.s / grazie Leo, post illuminanti da NOBEL, as usual
il minimo requisito per fare opposizione è avere idee opposte a quelle dominanti.
RispondiEliminaSveglia ragazzi!
Il "progetto PD" non vuole essere "alternativo" al Berlusca, non gli interessa l'alternativa, gli interessa l'alternanza, ovvero fare le stesse cose di B, ma farle loro.
Poi, ogni tanto, ci si dà il cambio.
Come in Ammérica.
:-(
Sono qui per rispondere alla tua domanda centrale. CHI?
RispondiEliminaChi?
"Chi" ha un nome ed un cognome. Si chiama Antonio Romano, un ex architetto che ha scoperto che si fanno più soldi vendendo aria fritta piuttosto che case. E l'aria fritta l'ha venduta un po' a tutti. Le facce/farfalle della Rai? Antonio Romano. Il quadrato rosso della CGIL? Antonio Romano. L'aquilotto della confindustria? Antonio Romano. Lo scudo del Comune di Roma? Antonio Romano. Eccetera eccetera. Ovviamente ciascuno di quei disegnini è allegato ad ore di grafici, paroloni e blablabla e costa qualche milionata secca...