La proiezione del Castello
La maggior parte di questo decennio l'ho passata in una città minuscola con una piazza immensa. E il bilancio, devo dire, è positivo. I servizi sono abbastanza buoni, la gente non me l'aspettavo migliore né peggiore, e la piazza, cosa vuoi mai. I bambini dicono che è la più grande del mondo. Crescendo si correggono: è la più grande d'Italia. Gli adulti han l'aria di saperla lunga, è la seconda o terza piazza più lunga di una classifica che sta nelle loro teste, allestita da una giuria qualificata di Misuratori Di Piazze (me li immagino in giro per le periferie con chilometri di spago graduato). Ma insomma è il vanto della città, il suo biglietto da visita: ovunque nel mondo noi diremo di venire dalla città con la Piazza più Grande, perché tutti sanno che la nostra è la città con la Piazza Più Grande, no? Alle Maldive di sicuro lo sanno tutti (cameriere bagnini e personale di servizio), e il resto del mondo, beh, il resto del mondo s'arrangerà. Non sanno che si perdono.
È così grande che un giorno volle affacciarvisi anche Sua Santità, no, non il tizio di adesso, Sua Santità quello vero, Wojtyla: e pare che ai fedeli dicesse una cosa del tipo: “Ehi, certo che avete proprio una gran piazza”. Non so se mi sono spiegato, Karol Wojtyla: mica un pastore itinerante, stiamo parlando del più grande affacciatore di piazze della Storia – anche se ogni tanto il dubbio il dubbio viene che lo dicesse in tutte le piazze, come le rockstar che imparano a memoria Ciao Milano State Bene? Siete Caldi? Anchio.
Come si sta nei pressi della Piazza Più Grande del... boh, cosa volete che vi dica, di giorno è molto comoda in bicicletta. Non valgono più le regole stradali, gli angusti limiti imposti dalle piste ciclabili: quando sbuchi lì, sei come una vela nel mare aperto. Fiuti una direzione, tracci una rotta, e via. Se hai buona vista puoi scansare agevolmente le persone che vuoi evitare, il che mi sarebbe molto utile, se in questo decennio avessi già conosciuto qualcuno abbastanza bene da volerlo evitare. Ma sono così timido.
Questa piazza enorme ha i suoi lati oscuri, che nessuno ha il coraggio di mostrare, e allora sarò io, proprio io, a rompere l'omertà. La semplice verità è che non è nata piazza, ma fossato: lo spazio tra il castello dei signori e le case dei borghesi. Ci furono poi vicende alterne, signori nella polvere e borghesi sugli altari, e poi a colmare il vuoto guerre e monumenti e lapidi ai caduti... eppure lo spettro del Fossato è lì, e per sentirlo basta distrarsi un momento dalle luci e dal benessere – il che non è poi così difficile, quando scende la sera e la Piazza Più Grande si rivela Inilluminabile. L'amministrazione fa quel che può, ma lì dentro ci staranno quattro o cinque campi da calcio, e i riflettori costano. La cittadinanza allora s'arrangia e si assiepa lungo i bordi, tanto in mezzo in fin dei conti non c'è niente.
Il vero problema è tra Natale e Capodanno: quando tutto deve brillare, sbirluccicare, glitterare, ma come accidenti fai a illuminare sei campi da calcio con niente di niente in mezzo? No, ma mettetevi nei commercianti: come fai a raccontare di essere un'oasi del benessere, al sicuro dalla crisi, dal terrorismo, dalle polveri sottili, in questa prateria? che se poi magari nevica diventa la banchisa polare? Ci voleva un'idea, un'idea geniale.
Non è venuta a nessuno.
(Non è un paese di geni, bisogna dirlo).
Invece, da qualche anno a questa parte, qualcuno ha escogitato questa cosa che vado a spiegarvi. Non so chi sia stato, se un commerciante o un amministratore, e neanche voglio saperlo, a dir la verità. Questa... questa creatura, sì, anche lui è una creatura del buon Dio, ha pensato: ok, abbiamo una piazza enorme, vuota e oscura. Da una parte i negozi, dall'altra un Castello con il museo dei deportati della Shoah e altre amenità. È chiaro che più di tanto non lo puoi glitterare, il Castello. Nemmeno puoi appenderci quei Babbi Natale che vanno di moda, perché comunque la facciata è bella grande, ce ne vorrebbero centinaia, e sembrerebbero i Marines che espugnano Alcatraz. Però questo enorme spazio vuoto e piatto, questo... questo schermo, sì... potremmo usarlo per proiettarci qualcosa. Cosa? Beh, è Natale, no? La festa del... commercio, no? E quindi qual è l'anima del Natale? E dai, è facile, su, qual è? La pub-bli-ci-tà! Dei negozi del Centro! Proiettata sul mastio del Castello in formato gigante! Adesso sì che è Natale! (nel caso i razzetti cinesi dei tamarri, i razzetti tamarri dei cinesi, e la filodiffusione di Jingle Bells sotto i portici vi avesse lasciato margini di dubbio).
Però non bisogna essere ingiusti coi miei compaesani. Loro lo sanno che il Natale non è solo comprare Articoli Sportivi da Bargigli e Figli Srl. Lo sanno che la loro è anche una città di arte e di cultura. Così, ogni cinque o sei slide, ne proiettano una che mostra le bellezze della nostra città. Che di bellezze, ahem, non è che ne abbia molte. In verità ne ha una sola: la piazza, col Castello. E quindi proiettano quella: sulla facciata del Castello. Pensateci bene: il Castello è bello, ma dobbiamo usarlo per proiettarci un po' di pubblicità natalizia; però tra uno spot e l'altro, per ricordarci che il Castello è bello, proiettiamo la facciata del Castello... sulla facciata del Castello. Prevengo l'obiezione: non basterebbe spegnere il proiettore e guardare il Castello? No, perché se spegniamo non è più il bel Castello della pubblicità: è solo una quinta, un fondale, un muro che serve a proiettarci sopra belle cose. E questa è una metafora potente, secondo me è la metafora del Decennio – almeno, è l'ultima metafora che ho fatto in tempo a trovare.
Ora, non vi sembra un motivo necessario e sufficiente per venire a trascorrere almeno un pomeriggio qui da noi? Fa un freddo cane, e non si scia (è tutto piatto per chilometri e chilometri), però volete mettere l'emozione di recarvi in Piazza e vedere proiettato sul Castello l'immagine della Piazza col Castello, e diventare così le comparse di un'enorme installazione escheriana, perché probabilmente anche nella foto del castello proiettata sul castello c'è un immagine del castello proiettato; così come probabilmente noi stessi siamo le comparse di una foto tridimensionale del Castello proiettata intorno a noi, su di noi. Siamo oggetto e siamo fondale, siamo messaggio e siamo medium, siamo le parole per dire quanto siamo noi stessi, siamo i Più Grandi Del... perlomeno siamo in una lista delle persone Più Grandi Del... siamo noi stessi pensanti noi stessi, l'unica luce che glittera nel buio che incombe, nel profondo, nel Fossato che sempre pronto a spalancarsi (fai che non salti la luce).
Viene in mente quella citazione di Beckett, "Murphy, all life is figure and ground".
RispondiEliminaciao, buon anno, e.
visionario? fumato?
RispondiEliminaoverdose di prosecco?
panettone scaduto?
ecco l'idea di proiettare delle immagini pubblicitarie sul castello e interrompere la serie con l'immagine del castello è una cosa veramente segaiola.
però il tuo post è bello, adatto al 31 dicembre. voglio dire: non è che lo puoi scrivere il 18 febbraio o il 7 luglio o il 25 novembre...
che poi, oltre a essere una metafora di se stessa la piazza sembra proprio l'italia: un sacco di potenzialità e poco di concreto, eredità immense difficili da gestire e minchionate maldigerite.
ah, già: auguri
Dai che a me mi eviti, se riesci a individuarmi in tempo, se no chi è che ti dice le cattiverie becere nei momenti seri!!!
RispondiEliminaBuon anno!!
Daniela
Sono proprio curioso... ma dove si trova sta piazza così grande?
RispondiEliminaPS: BUON ANNO!
Great. L'immagine del castello proiettata sul Castello. Neanche Andy Warhol sarebbe arrivato a tanto!
RispondiEliminaTanx for all, leonard, buon anno.
noi avevamo il parcheggio più grande del mondo! ora abbiamo un'immensa piazza vuota che a Natale, per darle un senso, riempiamo con una montagna di sale da cui spuntano ritagli di cavalli (1995)!
RispondiEliminabuona vita!
stai parlando ci Carpi, Piazza dei Martiri ? se sì ho vinto qualcosa?
RispondiEliminami sa di sì... io sono di modena domani faccio un giro a carpi? però forse la descrizione di leonardo basta e avanza...
RispondiEliminaEcco, c'è qualcosa di peggio dei cartelloni pubblicitari giganti sul Ponte Vecchio, almeno quelli li hanno tolti quasi subito. Questa roba ve la terrete fino a Befana e magari il prossimo anno la rifaranno pure..
RispondiEliminaComunque, auguri Leonardo, buon 2010!!!!
Barbottina
Una foto però ce la potevi mettere
RispondiEliminaMadonnina, che bel post! Ed è la prima cosa che leggo nel 2010! Grandissimo Leonardo!
RispondiEliminaEnrico
Ho pubblicato questo bellissimo pezzo sulla pagina dedicata a Carpi di Facebook: www.facebook.com/carpi.mo
RispondiEliminaVi invito commentare e leggere i commenti già postati!
e... diventate anche voi fan di Carpi(per/nonostante il proiettore :) )!!!
Ciao
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RispondiEliminaAncora io... Certo che il faccione gigante di George Clooney in Piazza Maggiore non è molto più simpatico da vedere... Però qui si tratta sempre di restauri, e in questi casi i cartelloni ormai sono la regola.
Chissà se proiettando immagini di altre piazze più piccole non possa rinascere l'amore per la piazza di Carpi... :)
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QUALI SARANNO I TUOI BUONI PROPOSITI?
RispondiEliminaVieni a condividerli con noi, in una deliziosa intervista che ha inserito Sym, nel forum Presentati
http://www.scripta-volant.org/forum/viewtopic.php?f=27&t=1607&p=15103#p15103
Con il nuovo anno, la grafica del portale Scripta Volant si rinnova.
Sarà possibile consultare tutti gli strumenti a tua disposizione direttamente dall'Homepage.
http://www.scripta-volant.org
SE NON FAI ANCORA PARTE DEL NOSTRO GRUPPO, VAI QUI, PER ISCRIVERTI
http://www.scripta-volant.org/forum/ucp.php?mode=register
Orrore delle piazze vuote! dov'è finita la gente? e se proiettassimo umani, magari seduti a parlare e confrontarsi? fantascienza...
RispondiEliminaBel post, l'ho cominciato a leggere due-tre volte con una vaghezza da inizio d'anno svogliato e un po' dislessico: saltavo righe e paragrafi, tornavo indietro e andavo alla fine per cercare un senso ad effetto, veloce e corrosivo. E invece stasera che lo rileggo intero, un po' stanco, il senso ce lo trovo proprio nel mezzo, in quell'ombra imbattibile della piazza più grande di...
RispondiEliminaChe peccato che in provincia si trovino così provinciali il silenzio e l'oscurità da ridurre il proprio centro storico all'avanspettacolo pubblicitario di un cinema. Qui a Roma conviviamo da sempre tra impossibili tentazioni newyorkesi, lucine paesane e feste da signorotti in carriera, ma c'è la stessa paura della non esistenza, identificata con tutto quello che non è rompere i coglioni al prossimo.
Ecco potete sbirciare la famosa piazza,forse se Leo ci da un appuntamento lo possiamo salutare in diretta mentre pedala per la Piazza più grande di...
RispondiEliminaAndrea Como
http://webcam1.carpidiem.it/cgi-bin/guestimage.html
Bella la piazza. Ma è angosciante. Vi prego, dite all'omino in bici sul bordo inferiore dell'inquadratura di muoversi.
RispondiEliminaVeramente è angosciante, è tutto quel cielo nero incombente
RispondiEliminama perchè chi non ama la piazza vuota dalle auto non se ne stà in casa e lascia il posto alle famiglie coi bimbi agli anziani in bicicletta o a piedi che si ritrovano a scambiare quattro chiacchere se non avete capito ci sono carpigiani che amano la loro città cosi
RispondiEliminaSono abituata al mare, nelle città senza sbocchi soffro e soffoco, ma lo scorso ottobre Karpi con la sua Piazza mi ha fatta respirare.
RispondiEliminaAuguri Leonardo!