(Il blogger è morto):
per preparare un post, si prende "un piccolo fatto vero" (possibilmente
fresco di giornata): c'è una ricetta simile in Stendhal, lo so, ma infine
ha un suo sapore assai diverso: (e dovrei perderci un'ora almeno, adesso,
qui, a cercare le opportune citazioni: e francamente non ne ho voglia); conviene curare
spazio e tempo: una data precisa, un luogo scrupolosamente definito, sono gli ingredienti
più desiderabili, nel caso: (item per i personaggi, da designarsi rispettando l'anagrafe:
da identificarsi mediante tratti obiettivamente riconoscibili): ho fatto il nome
di Stendhal: ma, per lo stile, niente codice civile, oggi (e niente Napoleone, dunque,
naturalmente): (si può pensare, piuttosto, al Gramsci dei Quaderni, delle Lettere, ma
condito in una salsa un po' piccante: di quelle che si trovano, volendo, là in cucina,
presso il giovane Marx): e avremo una pietanza gustosamente commestibile, una specialità
verificabile: (verificabile, dico, nel senso che la parola può avere in Brecht, mi pare,
in certi appunti dell'Arbeitsjournal): (e quanto all'effetto V, che ci vuole, lo si ottiene
con mezzi modestissimi): (come qui, appunto, con un pizzico di Artusi e Carnacina): e
concludo che il blog consiste, insomma, in questa specie di lavoro: mettere parole come
in corsivo, e tra virgolette: e sforzarsi di farle memorabili, come tante battute argute
e brevi: (che si stampano in testa, cosi, con un qualche contorno di adeguati segnali
socializzati): (come sono gli a capo, le allitterazioni, e, poniamo, le solite metafore):
(che vengono a significare, poi, nell'insieme: attento, o tu che leggi, e manda a mente):
Il governo italiano ha sospeso gli aiuti ai palestinesi
Il governo italiano ha sospeso gli aiuti ai palestinesi.
Noi no. Donate all'UNRWA.
eh?
RispondiEliminami sono perso.
tutte queste parentesi e questi due punti sono voluti?
a cosa si riferiscono?
Per quel che ci capisco io è un esercizio di stile: (nel senso degli Exercices di Queneau, si parva licet): ma il gioco degli specchi continua e il siparva diventa meta-, elevato al quadrato se così posso dire: (e l'ultimo perde sempre):
RispondiEliminaCiao Edoardo, finalmente hai messo un punto fermo.
(ho appena riletto postkarten 49, l'originale: me la ricordavo "più diversa" dalla tua, Leonardo...):
RispondiEliminaIl vulcanico leonardo... :)
RispondiEliminaCRISI ECONOMICA: 10 MILIONI DI EURO A SANTORO!
RispondiEliminaIl Governo promette una lunga stagione di lacrime e sangue: stipendi, pensioni e liquidazioni congelate! La Rai, in perfetta sintonia con la crisi che attanaglia il Paese, 'liquida' Santoro e gli dà una BUONUSCITA DI 10 MILIONI DI EURO! Il conduttore di "Anno Zero" - da sempre di sinistra, da una vita paladino delle giuste cause di lavoratori, consumatori e pensionati, insomma strenuo difensore dei ceti deboli di questa società nella quale e sulla quale ha costruito le sue fortune professionali ed economiche - abbandona il suo ruolo di 'dipendente' del servizio pubblico radiotelevisivo e si prepara a un futuro di 'collaboratore esterno' con un accordo milionario. Il giornalista si dedicherà alle docu-fiction, probabilmente per Raitre. La decisione è stata presa dal consiglio di amministrazione della tv pubblica (7 voti a favore e 2 astenuti) che ieri ha approvato un accordo quadro per la "risoluzione consensuale" del rapporto di lavoro di Santoro. L'intesa prevede la realizzazione di nuovi progetti editoriali che verranno realizzati da Santoro nei prossimi due anni. Al giornalista andrà una BUONUSCITA DI DIECI MILIONI DI EURO! Che i vertici della Rai gettino denaro pubblico al solo scopo di stare tranquilli ed evitare che giungano loro le puntuali telefonate di Berlusconi per fermare Annozero, sostituendolo con un giornalista più malleabile e rispettoso degli ordini di scuderia, risponde solo agli interessi politici e non a quelli giornalistici ed economici della Rai. Ma con quale faccia, poi, la televisione pubblica si presenterà a chiedere il canone anche a persone che non riescono nemmeno a pagare l'affitto di casa?
Per chi come me è ignorante, c'è Google Books. P.102. http://books.google.com/books?id=OyT8h6voKtoC&lpg=PP1&ots=y3Yv90OHT7&dq=postkarten%20sanguineti&pg=PA102#v=onepage&q&f=false
RispondiEliminaGrazie Leo.
miiii, ci avevo quasi creduto che te la fossi inventata tu ispirandoti...
RispondiEliminaPerdonami, Leo, se faccio il pedante e il chiosatore, entrambe cose di cui un blog non dovrebbe aver bisogno, ma visto il buco nero di fraintendimenti iniziali al tuo post, vorrei dire una piccola cosa, che spero non ti sia sgradita. A molti potrà sembrare un omaggio semplice, questo: prendo la più famosa delle poesie di Sanguineti, e ci cambio giusto due parole. Invece quelle due parole sono puntuali e intelligenti come un saggio critico. Perché la poetica di Sanguineti del piccolo fatto vero e della poesia di giornata, è davvero l'antesignana della miglior prassi dei blog. Una poesia si corregge con un'altra poesia, diceva lui. Grazie, Leo.
RispondiEliminaE' che sono sempre in cerca di parenti nobili, (ma li preferirei vivi).
RispondiElimina@luigi w: visto che parli di fraintendimentI (al plurale) mi sento chiamato in causa e mi permetto di chiosare la chiosa: certo, all'inizio avevo pensato (non ricordando alla lettera l'originale) che L. avesse scritto "alla maniera di" (cosa che peraltro è nelle corde del nostro, come dimostra il post successivo); questo non vuol togliere nulla all'intelligenza dell'operazione (che tu giustamente sottolinei), e ci mancherebbe.
RispondiEliminaE visto che siamo in vena di chiose, vorrei chiarire (onde evitare altri fraintendimenti) che quel "finalmente" vale (secondo l'uso di una volta) semplicemente e denotativamente "da ultimo", "alla fine": non mi stavo, in altre parole, rallegrando per una morte, che anzi mi ha molto addolorato. Era solo un modo per dare una mia banale (ma personalmente sentita) interpretazione del vezzo di ES di concludere sempre (ovvero di non concludere) le sue poesie con i due punti.