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Passa ai ruoli drammatici, dicevano.
Si suda di meno, dicevano. |
Giovani si diventa (
While We're Young, Noah Baumbach, 2014)
Hai presente quel dolorino al ginocchio che non riesci nemmeno a ricordare quando è cominciato - quel dolore trascurabile che se ne sarebbe andato presto, e invece a un certo punto non sei più riuscito a salire in bicicletta, e il medico ti ha prescritto una medicina per l'artrite? L'artrite? C'è in giro una nuova generazione di artrite che colpisce i giovani? Ok, tu non sei tecnicamente più un giovane, ma l'artrite, suvvia, tuo padre soffriva di artrite. A quarant'anni... Perché, tu invece quanti anni hai?
Hai presente quel dolorino? Non se ne andrà mai più.
Giovani si diventa non è
Duri si diventa, anche se sono usciti la stessa settimana. In
Duri si diventa c'è Will Ferrell che deve imparare a fare il duro perché sa che andrà in prigione. Dirige Etan Cohen che non è Ethan Coen, occhio all'H. In
Giovani si diventa c'è Ben Stiller che deve imparare a sembrare giovane perché improvvisamente non lo è più - cose che succedono soltanto nei film, per fortuna. Un attimo prima era un documentarista ribelle di belle speranze, un attimo dopo è un vecchio frustrato col cappello sullo sfondo di feste a cui non lo invitano.
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Naomi che balla l'hip-hop però vale tutti i $ che è costata. |
Dirige Noah Baumbach e la sensazione è che qualcuno, dopo avergli fatto i complimenti per
Frances Ha, gli abbia detto: peccato che manchi la trama. "Il prima e il dopo. Questi vogliono gli americani. Un prima e un dopo". Lo stesso refrain sentirete due volte nel film, all'inizio e verso la fine. Forse Baumbach se l'è presa, al punto di decidere di autosabotarsi: dite davvero che gli americani vogliono più storytelling? E io ve ne darò più che posso: invece di limitarmi a ritrarre un personaggio umanissimo che scopre di invecchiare, gli darò un antagonista, un giovane con tutti i vezzi della fauna di Williamsburg, tranne la barba. Un compagnone supersimpatico, ma chissà se sotto sotto non è il più opportunista di tutti, eh, chissà. Vi darò l'indagine, i tradimenti, i colpi di scena, perfino gli inseguimenti (ma coi pattini. Il destino del Ben Stiller maturo è
andare a rotelle). Il lieto fine, vi darò pure quello, con tanto di nota agrodolce. E con tutto questo, riuscirò a incassare meno che con
Frances Ha, che era un prodotto artigianale e ha portato a casa 5 milioni di $ netti.
While We're Young partiva con un budget di dieci milioni (che oltre a Ben Stiller a rotelle includono Amanda Seyfried e Naomi Watts che balla l'hip hop) e fin qui è riuscito appena a recuperarli. Volevate un prima e un dopo? Toh. Adesso mi farete fare i film come piacciono a me?
(Continua su +eventi!)
Baumbach è uno dei registi più interessanti della
nuova mia generazione. Il fatto che nemmeno lui riesca a darne un ritratto corrosivo senza cadere nel macchiettismo sfoggiato da Sam Mendes in
Away We Go un po' preoccupa. In molte sequenze di
While We're Young lo troviamo a sparare ai pesci nel barile: le ossessioni naturiste delle neo-mamme e dei neo-papà che vanno in aspettativa, quelle analogiche degli hipster viziati con una parete intera di 33giri, l'angoscia dei quarantenni che non riescono più a trattenersi dal consultare lo smartphone al ristorante. È un film che poteva graffiare e si limita a mostrare le unghiette. Alcuni riferimenti alla filmografia di Woody Allen, più che voluti inevitabili, non fanno che darci la misura del baratro - e dire che se c'è un regista che avrebbe qualche chance di colmarlo nei prossimi anni, è proprio Baumbach. C'è da sperare che il ritratto del regista terrorizzato dall'ansia di fallire al punto da minare la propria carriera sia il meno autobiografico possibile.
Giovani si diventa è al Cinelandia di Borgo San Dalmazzo alle 20:20 e alle 22:35.
ho trovato insulsissimo Frances Ha, questo non lo vedo manco con gli occhi di qualcun altro.
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