Non solo in Italia nessuno muore stronzo, ma alcuni hanno anche la dubbia fortuna di morire geniali e visionari. E sì che la traiettoria di Gianroberto Casaleggio - imprenditore, consulente, fondatore di un partito che dal nulla è arrivato quasi al 30% - non avrebbe bisogno di abbellimenti, ma si vede che non basta mai. Bisogna immaginarlo come un burattinaio di Grillo o del Movimento tutto, un leader distante, esoterico - non scherzo, qualcuno ha veramente usato la parola. Qualche anno fa, probabilmente mentre cercava di impacchettare un po' di fuffa a qualche azienda, la Casaleggio produsse quel video famoso in cui si prevedeva la Terza Guerra Mondiale e la Gaia prossima ventura nel 2054. Il video non era niente di straordinario (la qualità non essendo mai stata una priorità delle produzioni Casaleggio), ma a un certo punto diventò virale.
In mancanza d'altro - il tizio parlava poco e anche i suoi libri alla fine non è che chiarissero un granché - gli osservatori esterni del Movimento decisero che il video su Gaia rappresentava la vera ideologia segreta del suo fondatore, come se ci riflettete è giusto che sia: se hai un piano segreto e non vuoi renderla nota fuori dal tuo cerchio magico, tu subito corri a pubblicarla su Youtube. Ogni volta che ha potuto, Casaleggio stesso ha ribadito che quel video non era cosa da prendere sul serio - non più sul serio di qualsiasi presentazione che un consulente confeziona alle aziende - ma eravamo tutti troppo furbi per cascarci. Anche ieri ne hanno riparlato in tanti, su giornali radio e tv, e Casaleggio è diventato il visionario teorizzatore di Gaia. Questa è la cosa che da sempre mi spaventa: non la morte, ma il modo in cui dopo la morte di noi non sopravvive un senso complessivo di quello che siamo, di quello che abbiamo cercato di fare - ma più spesso la prima cazzata che c'è venuta in mente in un giorno qualsiasi per impressionare una tavolata di persone.
Così com'è difficile capire un Bossi o un Grillo (persino un Renzi) senza dare un'occhiata al territorio, a quei bar in cui la sanno tutti lunga e te la spiegano in due parole, ex chitarristi sbandati, padroncini o figli di, può essere abbastanza complicato comprendere Casaleggio se non hai mai assistito allo spettacolo d'arte varia dei consulenti per le aziende. Quando parliamo di C. come di un grande innovatore digitale, in sostanza stiamo provando a rivendere il pacco che è riuscito a rifilarci. Alla fine della fiera faceva dei siti - neanche molto belli, considerato che erano già gli anni in cui i blog si cominciavano a dichiarare morti. Nessuno che io sappia ha mai trovato particolarmente innovativo il blog di Antonio Di Pietro: certo, faceva notizia che ne avesse uno. Quello di Grillo sembrò sin dall'inizio un pasticcio piuttosto pesante: però era Beppe Grillo. Bastava il suo nome a portare on line milioni di utenti mai visti prima, la blogosfera italiana diventò un piccolo villaggio alla periferia del centro commerciale beppegrillo.it. Nel frattempo gli early adopters passavano ai social network, e Casaleggio nemmeno ci faceva caso. Come innovatore digitale era straordinariamente lento di riflessi, spesso ancorato a software o piattaforme già vecchie nel momento in cui le adottava (Movable Type, i MeetUp). Come nota Mantellini, la stessa concezione casaleggiana della Rete sembrava uscita dai cibernetici anni Novanta: "uno strano riciclo di miti, sogni luccicanti e intuizioni sull’universo digitale presi pari pari dall’interpretazione libertaria americana del nuovo contesto digitale di un decennio prima. Temi che nel frattempo, oltreoceano e nei circoli culturali europei, erano già stati opportunamente accantonati e considerati impraticabili praticamente da chiunque, il più spettacolare dei quali, quello del governo diretto dei cittadini attraverso gli strumenti digitali, è ancora oggi, nonostante le molte smentite pratiche, il punto centrale dell’ideologia del M5S".
Una volta buttai lì che i grillini erano i nuovi futuristi; poi non ho avuto più tempo o voglia di spiegare. (Bisogna anche dire che io ho studiato più il futurismo che qualsiasi altra cosa, e quindi lo trovo anche nella struttura delle latifoglie). Ciò che il timido consulente e Marinetti avevano in comune, non è solo la sensazione di trovarsi sul promontorio dei secoli, ma anche la segreta consapevolezza di non aver la minima idea di quel che sta succedendo. Marinetti non ha gli sponsor e la fama di un D'Annunzio, ci avrebbe messo un po' prima di salire davvero su un aeroplano... però intanto sente tutti parlare di aeroplani, aeroplani, aeroplani, e lui si mette a scriverci un poema sopra. Non ne sa un granché, in sostanza lo tratta come un grande uccellaccio cavalcabile, ma qualcosa l'azzecca. Poi prevede una guerra, che funziona sempre. Non ha una cultura scientifica, ritaglia e incolla qualsiasi scemenza pseudoscientifica trovi sui giornali: si convince facilmente che la radioattività rinnovi il vigore sessuale perché ne parlano "gli scienziati" in una breve sul Corriere.
Casaleggio si ritrova a fare consulting in quel favoloso decennio in cui tutti parlano di internet e non ci naviga ancora nessuno. Lui ci prova. Non inventa niente, il più delle volte arriva tardi: il suo colpo migliore è stato conquistare Beppe Grillo e la sua massa critica di seguaci. Quanto alla politica: a un certo punto ci siamo tutti convinti che Casaleggio fosse la Mente, perché dei due intestatari del partito era quello che parlava poco. Senz'altro la sua idea di rifiutare qualsiasi alleanza o compromissione ha pagato. Ma non era poi un'idea così raffinata, soprattutto se si aveva la possibilità di osservare da un punto di vista privilegiato il livello di impreparazione degli eletti m5s nel 2013. Quando poi si passa alla parte pratica, con le epurazioni e i direttori C ha dimostrato ampiamente di voler gestire il movimento come un'azienda - non dissimilmente da quello che faceva Berlusconi (e lo stesso Renzi ha un concetto simile e nasce in un simile brodo culturale, anche se si è fatto le ossa nell'amministrazione locale). Il che ci riporta a quel bar non necessariamente padano in cui tutti hanno un'idea geniale per mettere a posto le cose. C'era il chitarrista sbandato, il figlio del bancario che non si sapeva esattamente dove avesse preso i soldi, e ogni tanto magari si fermava a prendere il cappuccino il consulente in impermeabile. Chiacchiere simili, timbri diversi, ma se fai caso alla nota dominante, vedi che non varia di molto. Ce l'hanno tutti con chi non ha voglia di lavorare, con gli stranieri che ci levano il lavoro, la burocrazia, i sindacati. Scattano tutti in modo automatico ogni volta che un partito anche solo vagamente di sinistra sembra poter vincere le elezioni.
Mussolini diventò un personaggio scrivendo e dirigendo un giornale, e poi tentò di dirigerla come un giornale ("un’idea al giorno, dei concorsi, delle sensazioni, un abile e insistente orientamento del lettore verso alcuni aspetti della vita sociale, smisuratamente ingranditi, una deformazione sistematica della comprensione del lettore"). Berlusconi era un piazzista televisivo: vinse le elezioni vendendo il suo personaggio televisivo di miliardario che-risolve-i-problemi, e poi tentò di gestire l'Italia come un palinsesto. Casaleggio e Grillo inventarono un blog - niente che non esistesse già: un'idea al giorno, delle sensazioni, un orientamento del lettore neanche tanto abile, clickbaiting senza pudore. Se avessero vinto le elezioni, avrebbero gestito l'Italia come un blog. Un po' mi dispiace non averli visti di fronte al cimento, ma non è detta l'ultima parola, anzi.
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Parzialmente OT: sai che mi mancano i tuoi pezzi sugli articoli a lato del blog di Grillo?
RispondiEliminaMi facevi morir dal ridere e, soprattutto, risparmiare tempo.
C'è un punto che non mi torna nella tua analisi. Hai scritto, ripetuto e ribadito che Casaleggio era poi sempre in ritardo rispetto a quello che accade in rete. Ma così stai seguendo il punto di vista degli early adopters, non quello mainstream. Se vuoi fare qualcosa per le masse, deve essere per forza vecchio, non foss'altro che perché vuoi capire bene come funziona e come NON funziona... un po' come le memorie in ferrite delle navicelle spaziali degli anni '80, tecnologia vecchia di vent'anni ma che si sapeva non dare problemi.
RispondiEliminaMa la roba di Casaleggio era vecchia E NON funzionava (i meetup).
Eliminala cosa che mi ha più impressionato (e scandalizzato) è la notizia che - nell'ultimo periodo - si faceva riferimento al figlio visto che lui era malato...
RispondiEliminaun movimento ereditario...
se oggi morisse grillo ci troveremmo col m5strilli "gestito" dai figli di grillo e casaleggio (e le mogli per via della legittima, si dice così?)
in italia c'è questa cosa: se hai fatto bene una cosa (vincere sanremo o il giro d'italia, incassare 40 milioni di euro con un film, far eleggere un paio di sindaci di grandi città) sei un genio che può essere interpellato per tutto: sapere chi vincerà sanremo o il giro d'italia, chi incasserà di più col cinepanettone, chi vincerà le elezioni a roma...
comunque la cosa più divertente della morte di casaleggio (in tutte le cose c'è un aspetto divertente, sapevatelo) sono i commenti di simpatizzanti del m5strilli alle battute su spinoza.it: molto più divertenti delle battute stesse
la cosa che mi ha più impressionato (e scandalizzato) è la notizia che - nell'ultimo periodo - si faceva riferimento al figlio visto che lui era malato...
RispondiEliminaun movimento ereditario...
se oggi morisse grillo ci troveremmo col m5strilli "gestito" dai figli di grillo e casaleggio (e le mogli per via della legittima, si dice così?)
in italia c'è questa cosa: se hai fatto bene una cosa (vincere sanremo o il giro d'italia, incassare 40 milioni di euro con un film, far eleggere un paio di sindaci di grandi città) sei un genio che può essere interpellato per tutto: sapere chi vincerà sanremo o il giro d'italia, chi incasserà di più col cinepanettone, chi vincerà le elezioni a roma...
comunque la cosa più divertente della morte di casaleggio (in tutte le cose c'è un aspetto divertente, sapevatelo) sono i commenti di simpatizzanti del m5strilli alle battute su spinoza.it: molto più divertenti delle battute stesse
Ho letto diversi coccodrilli su Casaleggio. Ora, tralasciando i patetici "sei stato un gigante!", così come gli involontariamente comici "finirai presto sui libri di storia!", a me il tipo, di cui ho letto i due libri-manifesto, ricordava un Nicholas Negroponte in sedicesima a mezza via fra Branduardi, John Lennon e l´indio quechua, con una visione del mondo che oscilla fra i deliri degli illuminati di Baviera e i romanzi di Asimov e Philip Dick. Forse, ora che è diventato Scia Chimica, finirà in un fumetto della Marvel: ma in un libro di storia che non sia una storia della fantapolitica, oggettivamente, ce lo vedo poco
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