[Update: mi hanno fatto notare che l'articolo di Gramellini è stato pubblicato nello stesso giorno in cui il giudice ha revocato la semilibertà, e che quindi la sua opinione se la deve essere formata su articoli precedenti, e non sul Buongiorno di Gramellini].
Il fatto che un giudice possa revocare un regime di semilibertà dopo aver sentito il parere di Gramellini, se ci pensate, è uno di quei piccoli fatti assurdi, e tipicamente italiani, che appena li scopre Gramellini ci scrive sopra un Buongiorno: invece stavolta no, è passata quasi una settimana e G. non ha ancora voluto riparlarne. Come mai? La redazione di Leonardo, coi suoi subdoli mezzi, è entrata in possesso di un leak straordinario: la cartella bozze di Gramellini. La pubblichiamo così com'è, uno sguardo senz'altro indiscreto ma interessantissimo nel cestino della carta straccia di un grande giornalista italiano.
Mai mi sarei aspettato che
Cioè il faccio il mio mestiere, non è che ne vada fiero ma
Mai mi sarei aspettato che il mio Buongiorno di due giorni fa causasse la revoca di un regime di semilibertà. Cioè io alla fine sono solo un
Da: gramellini@lastampa.it
a: *********@*******.it
Scusa se ti disturbo, ho appena letto che l'avvocato della Matei dice che il regolamento non le vietava espressamente di accedere a facebook da cellulare, e che quindi al giudice mancherebbe anche questo appiglio per revocare la semilibertà. Hai modo di controllare questa cosa? Vorrei tornare sull'argomento ma capisci che comincia a sentirsi odore di
Il Buongiorno di mercoledì è stato molto criticato. Qualcuno mi ha accusato di volermi sostituire al giudice, se non al legislatore. Avrei voluto rispondere nel mio solito modo sornione, q
Vorrei chiedere scusa a Doina Matei, di cui ho voluto approfittare una mattina in cui non avevo niente di meglio da dire perché
Argomenti Buongiorno aprile
Chiedo scusa alla Matei- Il libro di Sorgi in cui vendono il Colosseo (originaaaaale!) "Il libro di Sorgi minaccia di aprire un filone. Il Colosseo sì e la Torre di Pisa no? "
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Mi vergogno a chiedere scusa alla Matei- Dicono che è l'aprile più caldo di sempre ma ieri tirava vento, mi sta colando il naso
Voi però non avete idea di cosa voglia dire, venti righe al giorno. E devono sempre essere lisce, parallele all'encefalogramma di voi lettori, non avete idea. Sto andando in analisi, rendetevi conto. L'altro giorno mi ha detto: "Ma cerchi di rimettersi un po' in connessione col mondo, si legga un po' i giornali" "Ehm, dottore, guardi che..." "No, sul serio, sui giornali c'è gente che ogni giorno riesce a scrivere qualcosa di simpatico e non troppo pessimista" "Ma veramente, dottore..." "Il migliore secondo me è uno che scrive sulla Stampa, un certo Gamellini, Garmellini..." "Gramellini". "Esatto". "Dottore, sono io Gramellini". "Ah... però, complimenti!" "Grazie". "E di cosa scriverà domani?" "Pensavo di rivelare al mondo che una tizia che è rimasta in galera per nove anni per aver causato la morte accidentale di una donna durante una colluttazione, ebbene questa tizia dopo aver ottenuto grazie alla buona condotta un regime di semilibertà è andata in spiaggia - dopo nove anni! - e si è fatta un selfie mentre sorrideva". "E allora?" "Pensavo di dire che evidentemente è stata in galera troppo poco, altrimenti non sorriderebbe". "Ma non trova che sia un po' esagerato? In fondo qualche lettore potrebbe anche provar pena per una donna che ha scontato già nove anni di..." "È rumena". "Ah, vabbe', allora".
Tra l'altro a rileggerlo che Buongiorno di merda.
"Quelle immagini indignano e il moralismo non c’entra". No macché, non c'entra proprio, guarda. "Neanche il desiderio di vendetta" Ma infatti. "C’entra la sensibilità". La sensibilità di un voyeur che va a cercarsi il profilo segreto di una detenuta in galera da nove anni, per controllare se per caso non c'è uno scatto in cui sorride, così lo mette sul giornale e poi magari va a domandare ai parenti della vittima cosa ne pensano, e questo è il mio mestiere. Il mio mestiere. Buongiorno. Buongiorno.
Cari lettori, credo che questo sarà il mio ultimo Buongiorno. Tanto tra un po' faranno un foglio unico e al mio posto ci possono pure mettere Michele Serra che si scola i fiaschi di Petrini. Da piccolo, quando sognavo di fare il giornalista, speravo di cambiare il mondo. Ci sono riuscito, per esempio la settimana scorsa una donna poteva farsi un selfie davanti al mare, poi sono arrivato io e adesso è tornata in galera: il mondo si cambia anche così. Cose di cui andar fiero. Volevo dirvi che parto per un paese più semplice,
già, i piumini.
Il mattino ha l'oro in bocca il mattino ha l'oro in bocca
"Mi scusi, però, c'è qualcosa che non mi torna..."
"Dica".
"Come fa a sapere che questa rumena si è fatta un selfie?"
"Lo ha condiviso su facebook".
"Su un profilo pubblico?"
"No, privato".
"E lei quindi è suo amico su facebook?"
"Io? E perché mai. No, no".
"Ma allora, mi scusi, come può sapere che la signorina si è fatta un selfie?"
"Alcuni miei colleghi sono riusciti a trovare l'account".
"Ah già, del resto basta avere nome e cognome".
"No, usava uno pseudonimo".
"Il che forse è illegale?"
"Non hanno saputo dirmelo".
"Ma insomma, giusto per capire... i suoi colleghi sono riusciti a rintracciare un profilo di una detenuta, hanno trovato foto in cui sorride, e le hanno pubblicate?"
"Sì".
"Non è reato?"
"Non hanno saputo dirmelo".
"E lei userà queste foto per..."
"Per fare la morale, sì, è il mio lavoro".
"Direi che la seduta è finita".
"Non è un po' presto?"
"Può darsi. Ah, è finita anche la terapia".
"Cioè sono guarito?"
"Direi di no, ma lei mi sta facendo troppo schifo perché io possa continuare a lavorare con lei, capisce".
"Capisco, sì".
"Potrebbe andarsene immediatamente? Il sentimento di repulsione che nutro per lei cresce a ogni istante".
"Vado, vado. Buon..."
"Taccia per favore, addio".
Cara Doina,
fino all'altro giorno non mi conoscevi, adesso probabilmente mi odi. Vorrei dire che ti capisco, è normale, anch'io un po' mi odio. Come forse avrai capito, io non intendevo istigare un magistrato a rimetterti in galera. Dovevo soltanto fare il mio spettacolino quotidiano, a uso e consumo dei lettori.
Cara Doina, odiami pure, ma considera una cosa: tra qualche anno tu sarai libera. Non abbastanza libera da poter aprire un account su facebook a tuo nome, quello probabilmente mai: ma abbastanza libera per rifarti una vita. Quel giorno io sarò ancora qua, alla mia postazione, a sudar freddo per distillare il mio milligrammo quotidiano di fascismo per il mio pubblico benpensante. Ci credi se ti dico che un po' t'invidio? No, non ci credi, perché sono un giornalista italiano. Non hai tutti i torti. Anzi non ne hai nessuno.
diciamolo, non ti sei sforzato molto. Sarebbe stato MOLTO più interessante un cestino della spazzatura con i veri testi possibili di G. O pensi davvero che si ritenga un cazzone?
RispondiElimina(occhei, a ben pensarci se tu avessi scritto alla Gramellini sarebbero stati in troppi a crederci sul serio)
tu ed io siamo entrambi troppo vigliacchi per scagliarci contro il mostro vero, che è quel signore che arriva in ufficio la mattina e, dopo aver letto il giornale, chiede la tale cartella alla sua segretaria, la apre, e... revoca.
RispondiEliminaMica detto.
EliminaInnanzitutto perchè non revoca ma sospende.
Ma soprattutto perchè semilibertà vuol dire che la tua libertà ha ancora delle limitazioni, segnatamente nel numero di persone con cui puoi avere liberamente a che fare; e l'utilizzo di Facciabuco potrebbe benissimo costituire una violazione dei termini pattuiti.
Per cui mi limiterei a martellare Gramellini, che poi sarebbe quello (uno dei, in verità; ad un certo punto, cinque anni fa, ci fu una vera e propria ondata anti-democratica) del patentino per votare.
"non revoca ma sospende"
Eliminache sollievo.
...ma la disgraziata sta sospesa fuori o dentro der gabbio?
...pe' sape'.
E boh, onestamente non capisco cosa non si capisce.
EliminaLa reclusione comporta tra le altre cose poter avere solo pochissimi e qualificati contatti col mondo esterno (sulla base di diritti, regolamenti, permessi e quant'altro). La ragazza in questione è in semilibertà (che è stata appunto sospesa, non revocata; concederai che la differenza non è puramente formale, sono proprio differenti paja di maniche), ossia (almeno io immagino sia così) la suddetta limitazione ai contatti che può avere col mondo esterno è stata solo rilassata, ma non eliminata.
Se fin qui siamo più o mneno d'accordo, è così campato in aria pensare che tra le limitazioni di specie ci sia il divieto di accesso ai social network? o al web in generale?
Se così fosse (che poi è quanto spero) quello che è accaduto si spiegherebbe in termini tutto sommato "normali" e "civili" (intesi in senso neutro, senza voler dare alcuna connotazione positiva ai due termini), senza dover passare per questa sorta di divieto di sorridere pubblicamente — che a pelle sembra persino più agghiacciante della megliocrazia.
«Il regime di semilibertà consiste nella concessione al condannato e all'internato di trascorrere parte del giorno fuori dell'istituto per partecipare ad attività lavorative, istruttive o comunque utili al reinserimento sociale».
Elimina«Nei confronti del semilibero è formulato un particolare programma di trattamento. Nel programma sono dettate le prescrizioni che il semilibero deve osservare durante il tempo da trascorrere fuori dell'istituto nonché quelle relative all'orario di uscita e di rientro.»
Non vedo limitazioni relative ai contatti (anche perché se in semilibertà lavori, è possibile che tu faccia qualcosa a contatto con il pubblico).
Quanto a sospensione/revoca, la sospensione è un atto amministrativo mentre la revoca richiede una sentenza che evidentemente non è fatta da un giorno all'altro.
Continuo a non capire.
EliminaIl fatto che in semilibertà per forza di cose incontrerai qualcuno non vuol dire che tu possa incontrare chi ti pare; se lavori in un archivio incontrerai gli altri archivisti e magari il tizio del bar, se lavori in una cucina incontrerai cuochi e camerieri, etc; e già il luogo di lavoro, immagino, non potrà essere qualsiasi, sarà selezionato in base a certi criteri.
Se non ci fossero limitazioni ai contatti con l'esterno avresti praticamente solo l'obbligo di dormire in carcere; ora sia chiaro: il mio parere è tutt'altro che qualificato; ma dubito che la questione sia così semplice.
Nel tuo virgolettato, per dire, c'è scritto che il particolare programma di trattamento detta prescrizioni da osservare; prescrizioni, appunto, permessi e divieti; non capisco in base a cosa escludi qualsivoglia limitazione alla tua possibilità di incontrare altra gente.
(Virgolettato internettiano)^2 copincollo dall'Ansa: «La concessione del beneficio a Doina Matei, ha sottolineato Orlando, "era stata condizionata al rispetto di specifiche prescrizioni ed, in particolare, ad un utilizzo limitato e predeterminato del telefono cellulare, che era stato autorizzato 'esclusivamente per comunicare con l' istituto di pena, con l'UEPE, con il datore di lavoro' e con singole persone previamente individuate". Ed invece "l'accesso al social network, in considerazione della natura e della diffusività dello stesso, consente alla condannata di intrattenere rapporti con un numero indefinito di soggetti, ulteriori e diversi da quelli preventivamente individuati ed autorizzati nel provvedimento di concessione del beneficio, realizzando in tal modo la violazione delle prescrizioni imposte".»
Però secondo me state partendo per la tangente.
EliminaÈ senz'altro possibile che usare il cellulare per andare su facebook fosse proibito dal regolamento, anche se l'avvocato lo nega (ma è un avvocato), e che quindi la revoca della semilibertà sia inappuntabile.
Il problema che mi pongo io è: come ha fatto il giudice a scoprire che il detenuto andava su fb (violando o no le regole)? L'ha letto sul giornale.
Come hanno fatto i giornalisti a trovare un profilo coperto da pseudonimo? Si rendevano conto di violare la privacy e di mettere nei guai una detenuta che si è già fatta 9 anni per un omicidio preterintenzionale?
Io continuo a nutrire una speranza: che gente come Gramellini no, non se ne rendesse conto: e che quindi, nel suo segreto, si stia vergognando.
Per quanto mi riguarda sui buuu a Gramellini non ho nulla da ridire, anzi, se non si fosse capito, mi accodo alacremente.
EliminaNon mi frega di giustificare a priori l'operato di un magistrato, provo solo a trovare una spiegazione razionale alternativa alla punizione del sorriso (o peggio: all'improvvida lesione di questo nuovo diritto universale dell'Uomo, fondamentale come respirare, mangiare e non esser sottoposti ad interrogatori migliorati: usare Facciabuco).
Il sospetto, anche fin troppo banale, è che sia in ballo il solito discorso di vendetta/"retribuzione": il parente della vittima o qualcuno più realista del re che per l'omicida brama una sorta di girone infernale in terra, il solone di turno che ci informa che "secondo lui" x anni son pochi, il bravo cittadino che improvvisamente si accorge di quanto sia scandaloso che l'omicida passeggi nel parco "come me e te", e compagnia.
Il mostro vero, però, per tornare a quello che diceva Marino, a quel punto sarebbe sempre lui — la soluzione dell'enigma della Sfinge — l'Uomo.
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RispondiEliminaflowers for gramellin
RispondiEliminaGrazie Leonardo.
RispondiEliminaTi leggo da dieci anni, e mi sembra di non averti mai sentito così tanto incazzato.
RispondiEliminaNon ho altro da dire se non 2 cose:
RispondiElimina1. 'sti cazzi!
2. clap clap
quello non è il grande clown Pagliacci di Watchmen, Leonardo?
RispondiEliminaCitazione esplicita?
sì
EliminaCiao Leo, quando scrivi queste cose ti voglio così bene che mi vergogno un po' d'averti trollato.
RispondiEliminaIn tedesco Massimo Gramellini si traduce "Werner Tötges".
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