A me il presidenzialismo di Renzi non piace, per due motivi: (1) è un presidenzialismo, una cosa che non mi piaceva ai tempi in cui la proponevano Craxi e Almirante; in seguito l'hanno proposta Berlusconi e Pannella e io non ho mai davvero ritenuto necessario cambiare idea. (2) è timido. Almeno Craxi e Almirante certe cose le dicevano ad alta voce: vogliamo l'elezione diretta del presidente della repubblica, vogliamo l'uomo forte e decisionista. Renzi da una parte si atteggia a uomo forte - salvo che non ci ha il fisico e gli scappano figure da bulletto alla sagra, ma passi - dall'altra insiste che la repubblica italiana gli piace così, fondata sul lavoro e parlamentare, ha solo bisogno di potare qualche ramo secco e poi vedrete che roba, vedrete. Vediamo.
L'ultimo numero lo ha fatto l'altro ieri: intervistato da Eugenio Scalfari, si è detto pronto a firmare una proposta di legge che limiti "a due i mandati del premier". L'ispirazione è molto probabilmente il Ventiduesimo emendamento alla Costituzione USA, che consente a un presidente USA di essere rieletto solo per un secondo mandato. Anche in Francia è stato approvato un limite del genere, soltanto nel 2008. Nella Federazione russa il limite è previsto solo per due mandati consecutivi, ragion per cui tra il terzo e il quarto mandato di Putin ce ne fu uno di Medvedev. In tutti questi casi, il limite riguarda figure elette direttamente dal popolo. Non risultano invece, che io sappia (ma segnalatemele voi) leggi che limitino i mandati di un capo del governo in una repubblica parlamentare: probabilmente perché una figura del genere non è eletta dal popolo, ma dal parlamento, che può indurlo a dimettersi in qualsiasi momento.
E insomma va così. Renzi insiste che la repubblica parlamentare va bene com'è, che anche la sua riforma costituzionale non sbilancerà i poteri in direzione dell'esecutivo - e però sembra il primo ad avere qualche dubbio, se suggerisce di limitare i mandati: proprio come se il nuovo capo del governo post-riforma avesse le stesse prerogative di un presidente degli USA o della Francia. Un bel lapsus: dice che vuole un tetto di due mandati, ma cos'è un "mandato" quando si parla di un presidente del consiglio dei ministri della repubblica italiana? In teoria è l'incarico, quello che ti conferisce il presidente della Repubblica e che deve ottenere un voto di fiducia in parlamento - ma in tal caso potrebbe durare anche pochi giorni! Addirittura un parlamento potrebbe giocare con la carriera politica di un leader, sfiduciandolo una prima volta, rioffrendogli l'incarico e poi gestendolo con la pistola alla tempia: al primo sgarro sei finito, non puoi più fare il capo del governo, c'è una legge che dice così - che legge geniale. Molto probabilmente Renzi non intende questo.
È più facile che per "mandato" intenda "legislatura": ovvero che dia per scontato che il parlamento eletto con l'italicum non potrà che esprimere un capo del governo, e non potrà che sostenerlo per cinque anni filati. In queste situazioni senz'altro capita di confondersi: anche perché tra sei anni, quando si rieleggerà anche un presidente della Repubblica, un parlamento così ben allineato non potrà che obbedire alle consegne di chi gestisce la maggioranza, e quindi insomma al Quirinale da qui in poi dovrebbero andarci dei tranquilli notai.
Questo perlomeno è il progetto. A quelli a cui non piace, a quelli che lo trovano inquietante, Renzi è pronto a offrire un contentino: la repubblica, spiega, me la date solo per due mandati: poi ve la ridò indietro. Come se il nostro principale problema fosse lui, Matteo Renzi. E invece no: il vero problema è che prima o poi (anche molto prima, se va avanti così) al suo posto ci sarà qualcun altro: e che a quel qualcun altro si rischia di fare un po' troppo spazio. Non è niente di personale, Matteo Renzi: ce l'avevamo col culto dell'uomo forte prima di te. Ce l'avevamo con Craxi e Almirante, con Berlusconi e Pannella, e adesso capita di avercela con te. Il presidenzialismo non ci piace, tutto qui. Se tu almeno avessi avuto il coraggio di proporcelo, ti avremmo detto di no. Quel coraggio non l'hai avuto: ci tocca dirti di no lo stesso.
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