È passato un anno da quando ce la siamo vista bella. L’Italia stava per affondare nel caos e nella recessione. Ricordate? Il 4 dicembre del 2016 gli italiani furono chiamati alle urne: ufficialmente per dare il proprio assenso ad alcune “non lievi” riforme costituzionali, in pratica per scegliere tra il Governo Renzi e la Catastrofe. Ci aveva ben avvertito Confindustria, fin dall’estate precedente: la vittoria del “No” avrebbe causato “il caos politico” e le aste dei titoli di Stato sarebbero andate deserte, con la conseguente crisi di fiducia degli investitori, fuga di capitali, svalutazione dell’Euro, recessione, pioggia di rane, invasione di cavallette. Se tutto questo non è successo, non possiamo che ringraziare la prudenza e il giudizio degli elettori italiani, che tra Renzi e l’Apocalisse hanno scelto… ehm, cos’hanno scelto?
Perché in effetti ha vinto il “No”: a quest’ora le cavallette dovrebbero essere passate da un pezzo. Qualcuno le ha viste?
(Ho scritto un pezzo per TheVision: A un anno dal referendum la vittoria del No è stata un disastro solo per Renzi).
Senza offesa, credo che questo post sia il più banale fra tutti quelli che mi è capitato di leggere da queste parti.
RispondiEliminaNon che io non sia largamente d'accordo sul contenuto.. ma forse è proprio questo il problema.
Emanuele Ripamonti
Io penso che dopo il risultato delle prossime elezioni dovremo aggiornare la categoria di latte versato (piangere sul)
RispondiEliminail pd perderà, in parlamento ci sarà (mi piace sperare) qualcuno a sinistra del pd e avremo un governo di destra (non ho ancora deciso quale sperare sia il male minore). quindi alcune leggi appena decenti saranno semplicemente accantonate per (spero solo) 5 anni.