Non credo sia il problema prioritario, ma ho sentito qualcuno lamentarsi anche del fatto che i bambini non potranno suonare i campanelli, stanotte. Insomma come cresceranno, senza Halloween?
Giornale di Brescia |
Sinceramente non lo so, ma quando ho sentito la domanda mi sono reso conto di avere avuto una vita interessante. Certo, non come quella di chi ha assistito a una rivoluzione o a una guerra mondiale, ma non mi posso lamentare, ad esempio ho visto nel giro di un quarto di secolo la parola Halloween trasformarsi da inquietante titolo di un film dell'orrore, a festa sul calendario: prima osteggiata e poi progressivamente accettata dagli adulti, al punto che ora si domandano se potranno i loro figli sopravvivere alla sospensione di una tradizione che sembra già antichissima e non ha neanche vent'anni. E vorrei dire: tranquilli, ragazzi, anche i vostri genitori non giravano per strada mascherati il 31 ottobre, e in un qualche modo sono cresciuti anche loro; ma ecco, forse non è un buon argomento, perché in effetti: come siamo cresciuti? Non è che abbiamo preso un certo benessere occidentale pompato della Guerra Fredda come un diritto fondamentale dell'uomo, e ora non sappiamo distinguere tra un regime totalitario e un governo che ci toglie temporaneamente cinema e ristorante perché non vorrebbe intasare (scusate eh) le terapie intensive?
Ho sentito molta più gente paventare una nuova chiusura delle scuole, e se da una parte sono felice dell'importanza straordinaria che attribuiscono all'istituzione in cui lavoro (sul serio chi se lo sarebbe aspettato, anche solo un anno fa), dall'altra ho paura che mi cada la maschera mentre recito un copione che non ho scelto: tutti si aspettano che io dica che la scuola è sicura, molto più sicura di piscine palestre e bar, e che i loro figli possono andarci senza nulla temere, il che non è vero, anche se in tv l'avete sentito dire da questo o quel medico: gente che lo dice in tv, comunque, ma si guarda bene dal ripeterlo quando si mettono nero su bianco le linee guida ministeriali. Non importa, a quanto pare la scuola deve tenere la posizione, costi quel che costi: chiuderanno i bar e i forni, ma la scuola è troppo essenziale. Che figli crescerebbero, senza cinque ore al giorno nella stessa stanza (seduti a un metro di distanza con la mascherina sul naso)? Dei disadattati, molta gente ho sentito usare questa parola: disadattati. E non posso fare a meno di domandarmi: disadattati a cosa? Al mondo come ce lo immaginiamo noi; quello coi cinema gli aperitivi, i bambini mascherati a Halloween eccetera. Un mondo che in ogni caso sta per cambiare, non nel modo più auspicato, certo, ma neanche così imprevisto. Cioè è da un po' che ce lo dicevamo, che avrebbe potuto finire così, no?
È novembre ormai, di solito a questo punto nel Mar Glaciale Artico si è già formato uno strato di ghiaccio – quest'anno no. Dall'altra parte del mondo un'altra porzione di permafrost si sta scongelando dopo decine di millenni, liberando altro metano che non sappiamo bene come interagirà con l'atmosfera. Sempre dal permafrost potrebbero arrivare altre novità indesiderate ma non del tutto impreviste: virus, batteri, cose con cui dobbiamo imparare a convivere. Il mondo che lasciamo ai nostri figli è un mondo molto diverso da quello a cui ci siamo adattati noi: richiederà altri atteggiamenti, altri valori. Che crescano disadatti al vecchio mondo, non è necessariamente un male. Tra i tanti capi di cui ci imputeranno, ho il sospetto che i lockdown del 2020 non saranno il peggiore. Scusate il pessimismo, fate conto sia la mia storia di paura per stasera.
"chi se l'avrebbe aspettato"
RispondiEliminaIo non me lo avrei aspettato di certo!
non è per forza sbagliato
EliminaComunque,mancando la "didattica in presenza",i nostri pargoli nn potranno continuare ad apprezzare le alluiniane fantasmagoriche azioni di "babysittering" della scuola pubblica.
RispondiEliminaPotrebbe essere che il lockdown sarà ricordato come il momento in cui ci si rese conto che era giunto il momento di ringraziare i docenti per nn aver insegnato nulla.
Il che nn è da viverlo con dispiacere.
Meglio un mesto minestrone di sangue di rapa servito con sufficienza. In un mondo in cui la psicanalizzazione rivolta agli animali domestici rientra nei parametri della normalità,avere un'oasi di sano qualunquismo in cui cogliere le sfumature della difesa dell'indifendibile(di prassi,nn di norma ovviamente)fa comprendere che la comunità ha gli anticorpi.
Nn insegnare nulla,inteso nn oltre la tecnica di base,potrebbe rivelarsi la chiave di volta.
C'è ancora qualcuno che in pieno 2020, quasi 21, scrive ancora "nn"?
RispondiEliminaIo lo faccio!😁👍
EliminaPenso che - tra tutto quel che fa un ragazzo durante il giorno - il tempo passato in classe sia il meno pericoloso. Poi ci sono i bagni, l'entrata, l'uscita, i mezzi pubblici... Però è bellissimo che - improvvisamente - la scuola sia diventata importante, anche se immagino più per la funzione di babysitting che di istruzione.
RispondiEliminaAnch'io penso che questa pandemia non sarà la cosa peggiore lasciata in eredità alle nuove generazioni.
La cosa peggiore è che si stanno spendendo somme enormi per perpetuare uno stile di vita che ci ha portato fin qui, tutti gli sforzi sembrano tesi a tornare a prima... ma il prima era un disastro!
Il problema si pone dal momento che,per dire,nella battaglia contro il "futuro" in cui il 5g è uno degli attori principali,ci sono utopie in cui la narrazione vede ordalie perpetrate sul dna umano da parte di onde elettromagnetiche di cui l'Italia è in Europa colei che detiene il più basso tasso di emissione.
EliminaIn pratica il 5g da noi,ad oggi,sarebbe già deficitario a causa di tali limiti.
Il bello che tutte queste battaglie medioevali avvengono da dietro uno schermo.
Mi sovviene una bustina di Eco,datata nel 2007,in cui lo stesso si spendeva verso l'insegnamento basato sulla comprensione degli strumenti digitali. Poi depose le armi e diede del deficiente a chiunque nn scrivesse ciò che Ello riteneva elevato intellettualmente e moralmente(ovviamente!).
Oggi dopo quasi 20 anni dal proclama di Eco,siamo ancora fermi alle paure ataviche in cui la morte appare in ogni visione innovativa e si trema,financo,per un virus.
Restiamo ancorati al passato e nn si pretendano aumenti per il babysitting. Quel che si elargisce,in larga maggioranza,nn copre la prestazione.
Ed è un peccato.