In che tempi viviamo, se questo tipo di notizie sono da considerare buone notizie?
Un’orribile disastro aereo e l’avanzata di una milizia di massacratori, torturatori ed esportatori di droga?
Questi sono momenti in cui, più che opinioni, preferirei dare (e avere) più informazioni.
Sinceramente: sono contento che a Queens non sia stato un attentato, ma qualcuno mi spieghi com’è possibile che al JFK decolli regolarmente un aereo giudicato “un mese fa, a rischio dai responsabili statunitensi della sicurezza aerea”.
Quanti altri aerei “a rischio” decollano in America e nel mondo ogni giorno?
Sinceramente: i talebani si meritano tutto il male possibile. Non spingerò la mia attitudine pacifista fino a impedirmi di gioire della loro disfatta. Purtroppo, però, già da prima dei bombardamenti Rawa e Human Rights Watch avevano stroncato sul nascere in me qualsiasi simpatia per gli “eroici resistenti” dell’Alleanza del Nord. Che sono fondamentalisti come i talebani, anche se il loro fondamentalismo non impedisce loro di finanziarsi con l’esportazione dell’oppio. Che quando erano il regime di Kabul “hanno ucciso e violentato migliaia di ragazze, donne e uomini, e che sono stati i primi a imporre numerose restrizioni alle donne, tra cui l’imposizione del velo”. Sto citando Rawa…
Scrupoli da pacifistoide? Ma vedo che persino Bush e Musharraf li condividevano. Avevano preteso che gli Alleati del Nord restassero alle porte di Kabul. E i mujiaheddin sono entrati lo stesso. Ora il re Zahir si dice “preoccupato per la sicurezza e per i civili”. I civili forse avevano più da temere durante i bombardamenti, comunque condividiamo le preoccupazioni del re, c’è poco da stare allegri. È bello potersi tagliare la barba, e sentire canzoni alla radio, indubbiamente. Ma è così presto per farsi un’opinione. Meglio tenersi informati.
Non c’entra niente (o quasi)
Mi è scappato visto un po’ di Vespa ieri sera, e mi sono intristito. Non per Vespa, ormai al di là del bene e (soprattutto) del male. Non per gli insulti da una parte o dall’altra: gli insulti sono opinioni e io, in questo momento, voglio solo informazioni. Però sulle informazioni non transigo. Devono essere precise.
Angius ha l’aria di una persona seria e precisa. Quando ha ricordato le ragioni che portarono l’Ulivo a sostenere l’intervento in Kossovo ero quasi pronto a dargli ragione. Ma quando il direttore del Manifesto gli ha segnalato che molti militanti UCK si stanno iscrivendo ad Al Quaida, tutta la serietà del personaggio si è disciolta in questa affermazione: “Ma l’UCK è nato più tardi! S’informi!”.
Non mi si può rimproverare nessuna partigianeria nei confronti del Manifesto, ma io, che ho cercato sempre a mio modo d’informarmi e ho un po’ di memoria, ricordo benissimo che di UCK si parlava già prima della campagna in Kossovo. E non se ne parlava neanche tanto bene, così come oggi non si parla troppo bene dell’Alleanza del Nord in Afghanistan.
È vero che ci sono due UCK: uno in Kossovo e uno in Macedonia, dove la “K” sta per “nazionale”. L’UCK macedone è nato dopo il conflitto, e anzi, rappresenta uno degli ‘effetti collaterali’ dell’intervento in Kossovo. Che ha rafforzato il nazionalismo albanese nei balcani. E forse anche il fondamentalismo islamico. Non lo so. Dovrei informarmi. Ma anche Angius dovrebbe. Io non ce l’ho coi DS per partito preso, però una figura così è sufficiente a spostarmi a sinistra di cinque o sei gradi. Finché sono solo io… ma non credo di essere il solo.
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