"Buongiorno.
Fahrenheit 451 esce nel 1964. È la prima grande produzione internazionale di François Truffault, e il suo primo film a colori. Ma il potere contrattuale del giovane autore di Jules et Jim gli consente di gestire il soggetto – un romanzo di fantascienza di Ray Bradbury di dieci anni prima – con una certa libertà. Così, in luogo del regime totalitario e spersonalizzante prefigurato da Bradbury, il libro diventa un dichiarato pretesto per esibire la grande passione del regista: la lettura".
(Ha fatto una ricerca. Ha evidentem accesso alla Banda Larga e può fare tutte le ricerche che vuole. Potrebbe anche mettersi a scaricare film più interessanti di qlli che proietto io).
"Sennonché per una serie di motivi, forse contingenti – la difficoltà di maneggiare dialoghi e attori in lingua inglese, di cimentarsi con un genere particolare come la fantascienza – il film rimane irrisolto. Montag, il protagonista che si pretenderebbe risvegliato alla 'vera vita' dal contatto coi libri, non cessa per un istante di apparire un automa. La conversione da pompiere a lettore è meccanica, e i suoi compagni lettori non sono meno meccanici di lui. Meccanico è il modo in cui arrivano a uccidere sé stessi e gli altri per salvare un volume o una biblioteca. Come abbiamo avuto la possibilità di vedere durante il dibattito seguito alla proiezione, lo spettatore di oggi non riesce a trovare nessun moto di simpatia per qsti personaggi. Gli "uomini-libri" dell'ultima scena del film vivono di convenzioni meccaniche né più né meno che i teledipendenti della città. Tutto qsto è ben visualizzato da quel che io definisco un lapsus cinematografico: l'attrice Julie Christie interpreta sia la maestrina lettrice ribelle che la casalinga teledipedente.
(Ah, sì, ma mi pare che fu per motivi di budget…)
"Sappiamo che qsta scelta fu dettata da motivi di budget: l'attrice aveva appena vinto l'Oscar e doveva risultare protagonista del film, anche se nessun ruolo femminile era abbastanza importante – così le furono affidati entrambi i ruoli. Ma non basta cambiare un acconciatura per ottenere un personaggio diverso. Dai due lati della barricata, la Christie interpreta lo stesso ruolo: una donna inquieta che cerca conforto in supporti culturali ormai inadeguati. E viene da chiedersi perché l'uomo-automa, Montag, debba per forza sceglierla nella versione 'maestrina' piuttosto che in qlla 'casalinga'.
In qsto il film di fantascienza svela i legami con le convenzioni del presente in cui è stato girato. Ed è come scoprire la quinta di un fondale. Non si tenta nemmeno di dimostrare l'idea che la lettura sia in sé un'azione più positiva di qualsiasi altro atto di ricezione culturale, come assistere a una proiezione o ascoltare un file audio o qnt'altro. Qsta idea non ha bisogno di essere dimostrata perché in quel periodo storico è condivisa universalm, fa parte della natura: il cielo è azzurro, i prati verdi, i libri fanno bene, i videoschermi fanno male. Ed è per me fonte di continua sorpresa che questa idea sia condivisa con tanta convinzione da uno dei grandi pionieri del linguaggio audiovisivo, François Truffault.
Per qsto dico che il vertice del film è costituito dai formidabili titoli di testa, in cui le didascalie vengono abolite e sostituite da una voce narrante. Per un attimo il regista si accorge che l'abolizione e la ghettizzazione della letteratura non dipendono dai pompieri neri e cattivi, ma da lui, e si spinge sull'abisso di una comunicazione totalmente non scritta: «guardate», sembra dire allo spettatore: «qsto è qllo che potrei fare coi mezzi a mia disposizione, se solo volessi». Su uno sfondo di tetti e antenne televisive, il regista minaccia e blandisce lo spettatore: spegni e mettiti a leggere, finché sei in tempo. L'ambiguità del messaggio è patente".
(È cosa? Rewind).
"…è patente".
Ma quant'è intelligente qsta | Avrà copiato, con la Banda Larga si può fare |
Ha copiato molto bene, però, per la sua età | Neanche un accenno all'incidente del suo amico |
Qlche ingenuità, certo | Be' ci mancherebbe altro |
Il messaggio è patente | Qsta cosa dei titoli di testa, interessante |
Mi piacerebbe riparlane con lei per | No. |
Neanche un accenno all'incidente del… come si chiamava? | È ricca. È facile per i ricchi essere intelligenti. |
Teresino (ih ih ih) | Leggi, guardi, ascolti, hai un sacco di stimoli |
Il messaggio è patente | Non è un bel lavoro |
Che fine avrà fatto Teresino? | Ricca, intelligente, defargista |
Mi piacerebbe riparlarne per… | Stanne fuori |
Stai diventando paranoico, vedi defargisti dappertutto | Sei ridicolo |
È senz'altro l'allieva più brillante ed è | Alla tua età |
Carina | Ma certo, figurati, adesso ci mettiamo a flirtare con le studentesse, infatti qui non c'è un cazzo da fare, abbiamo due mogli tre lavori e dobbiamo anche inseguire un supereroe in pigiama a righe che si aggira per la città, così, guarda, al di là di ogni valutazione morale che io non sono solito fare e lo sai, di tutto puoi accusarmi fuorché di essere un bacchettone, però guarda, mi sento di dirtelo: |
F'nql | Ecco. |
na na nanana nana na!
RispondiEliminaSUPER SUPER INVITO ALLA
FESTA SUPER SUPER BAMBINA - 19 MARZO - 21.00 - ASILO NIDO BABYWORLD (VIA DEI MARTIRI TRIESTINI 1) - MILANO! - info www.festasupersuperbambina.splinder.com / supersuperbambina@yahoo.it / 3392267182.
(la locandina leggibile è qui: http://thomasp.altervista.org/festa-super-super.jpg)
verremo e vi mangeremo tutti.
RispondiEliminaQuesta della festa mica l'ho capita, ma non ho capito nemmeno quella della patente. Beh, non fa nulla, ho ancora tempo :-) Buona notte. Trespolo.
RispondiEliminaSe non aggiorni entro il fine settimana, ti faccio vaporizzare.
RispondiEliminaFe
a Leona', ma quand' e' che ti metti a parlare di nuovo di politica?
RispondiEliminaCredo che non abbia mai smesso.. :)
RispondiEliminaP.S.
scusa Trespolo per l'equivoco
What ever, l'altro modo era 'natra cosa....
RispondiEliminaSigh...