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giovedì 19 febbraio 2009

Ninja e sissini, sicuri casini

Per un Punto d'onore

"Buongiorno signor preside"
"Professorebuongiorno
miscusidevoandare".
"Preside, la prego, solo un minuto".
"Sicuro?"
"Prometto".
"No, perché mi hanno giusto chiamato dalla succursale, c'è un ripetente che ha preso due ostaggi e..."
"Un minuto, le giuro".
"...insomma devo andare a negoziare, come al solito".
"Preside, ha sentito di Chioggia?"
"Il professore di violino accoltellato da un ragazzo che voleva far chitarra? Sì. Una cosa terribile"
"Terribile, terribile".
"Un episodio vergognoso".
"Preside, ecco, volevo appunto sapere se un accoltellamento... insomma..."
"Vuole sapere se un episodio del genere vale un cinque in condotta? Le circolari non chiariscono. Nel dubbio io eviterei contestazioni dei genitori, il ragazzo dovrebbe avere precedenti seri, almeno qualche giorno di sospensione, cose del genere..."
"Ma Preside, in realtà non le volevo chiedere questo...".
"E allora cosa, dica".
"Ecco, secondo lei... un accoltellamento quanti punti fa?"
"Punti?"
"Lo sa che stiamo facendo la graduatoria interna, no?"
"Ah già, dimenticavo, la graduatoria..."
"Al sindacato dicono che con i tagli dell'organico qui saltano almeno due cattedre d'Italiano".
"Sì, ma al sindacato ne dicono tante..."
"Dunque se ho fatto i conti bene in fondo alla graduatoria ci siamo io, la Cardiopalmo e la Foggiaschi. La Cardiopalmo ormai è una sissina, stavolta è spacciata".
"Attento, le sissine hanno nove vite".
"Io ho un dottorato, la Foggiaschi un corso di specializzazione e un figlio di cinque anni, per cui siamo più o meno testa a testa. A questo punto..."
"Lei vuole sapere se un incidente professionale potrebbe incidere sul punteggio".
"Preside non mi guardi così, ho un mutuo da qui al duemilaetrenta, se poi in banca scoprono che la cattedra è saltata io..."
"Ma è sicuro che ne valga la pena? Voglio dire, è la sua spina dorsale".
"Ho studiato il caso. Le vertebre attutiscono il colpo, a Chioggia hanno dato un appena un punto di sutura".
"Lei però non sta pensando ai punti... di sutura".
"No, preside, in effetti no".
"Devo controllare, non credo che le circolari contemplino..."
"Ma ci sarà pure qualcosa sugli infortuni sul lavoro, voglio dire... se non è questo il caso!"
"Senta, devo proprio andare. Prometto che oggi pomeriggio do un'occhiata alla normativa e poi le saprò dire, va bene?"
"La ringrazio tanto, Preside".
"Prego. Lei stia attento, però".

***

"Eccomi qua ragazzi. Scusate l'interruzione, ma se non beccavo il preside questa volta non sarei mAAAARGH! NIZZOLI! MA SEI IMPAZZITO?"
"Ma prof, veramente..."
"Non dovevi colpirmi adesso, bestia! Aspetta! Ti avevo detto: aspetta! Dovevo prima chiedere al Preside! Ma è possibile che non fai mai... oddio... questo è il mio sangue, vero?".
"Prof, forse è meglio se si stende".
"No, no, se mi rilasso perdo i sensi e poi è finita... andate a chiamare il bidello".
"Il bidello è stato arrestato stamattina, pare che abbia messo sotto la Cardiopalmo nel parcheggio con la Punto".
"Ecco, vedete? Se vuoi fare un lavoro fatto bene, devi chiedere ai professionisti... Sissine maledette, quelle han nove vite davvero... aaaaaaah..."
"Prof, forse è meglio se estraiamo la lama..."
"Perdio, no! Così m'ammazzate! Nizzoli, ma cosa mi hai infilato, non è mica un coltello da cucina questo".
"E' uno shuriken, prof, lei lo vede Naruto?"
"Uno Sh... Naruto... Nizzoli, maledetto... dove sei? Non vedo più niente".
"Prof, c'è una cosa che dovrei dirle".
"Ma perché non fai mai esattamente quello che ti dico, perché?"
"Prof, si ricorda quando le ho detto che ero contento di aver scelto la sua materia perché mi stava simpatico?"
"Me ne ricordo molto bene, infatti avevo chiesto proprio a te di aiutarmi perché..."
"Prof, le ho mentito".

13 commenti:

  1. 'azz! I sissini! Miii… che figata! :-)

    (ieri sono stato alla presentazione dell'offerta formativa della scuola media dove abbiamo intenzione di iscrivere nostro figlio. Nonostante sia grande la confusione sotto il cielo, mi ha colpito il metodo di costruzione delle classi che ha come principio una parola impronunciabile - che non ricordo - che prevede di rendere le prime il più omogenee possibile per livello di preparazione e capacità degli alunni. A leggerti mi ero preparato al peggio. Sono stato fortunato o nelle scuole di Carpi siete davvero così stronzi?)

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  2. io non voglio essere censurata.
    rivendico il mio diritto di dire che non so chi sia naruto.
    e adesso cancellami, se hai il coraggio!

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  3. Non ho il coraggio.

    Iguana, Classi omogenee significa che c'è quella coi bravi, quella coi meno bravi e quella con gli analfabeti? Nel caso, io sono per classi il più possibile eterogenee.

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  4. Le classi saranno omogenee tra loro proprio a causa dell'eterogeneità della preparazione e delle capacità degli allievi che le andranno a riempire.

    Il preside spiegava che per ottenere questo risultato i nuovi iscritti saranno divisi in otto catagorie a seconda del giudizio che li accompagna dalle elementari. Gli alunni appartenenti alle varie "categorie" saranno quindi distribuiti nelle varie prime in modo da ottenere classi il più equilibrate possibile le une con le altre.
    Niente classi di bravi o di somari quindi, ma tutti insieme appassionatamente.

    Dopo aver frequentato per un po' il tuo blog mi ero fatto l'idea che questo modo di procedere fosse piuttosto eccezionale, ma magari invece la tua è un'esperienza particolarmente negativa. Tu che dici?

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  5. nella mia esperienza scolastica (molto parziale) so che insegnare a classi omogenee sarebbe davvero una gran ficata: molto meno faticoso per l'insegnante, perfino per quello (più sfigato, con meno punteggio e meno esperienza) che si becca quella di analfabeti.
    tuttavia tanto varrebbe cacciare gli studenti da scuola: sei semi-analfabeta? ochei, non c'è classe per te.
    perché i più preparati rimarrebbero più preparati e i semi-analfabeti rimarrebbero tali: a che serve allora la scuola? a creare da subito steccati che poi diventano davvero insuperabili?
    le classi dovrebbero essere il più possibile eterogenee: un po' di studenti modello (che nella maggior parte dei casi si rivelano non esserlo), un bel po' di così e così e qualcuno problematico (in mezzo a questi si nascondono dei genietti, anche se all'inizio sono semi-analfabeti, o parlano male l'italiano), perché (semplicemente) la classe mediamente farà più progressi e si riesce a far andare avanti un po' di quelli inizialmente senza speranza.
    è vero che gli studenti, lasciati a loro stessi, tendono a livellarsi verso il basso... tuttavia, quelle volte che non accade è veramente bello. si creano delle dinamiche strane e si va avanti più velocemente e con risultati migliori che se fossero classi omogenee.
    d'altra parte non riesco a immaginare niente di più razzista che formare classi omogenee

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  6. Allora, l'anno scorso ho partecipato alla formazione delle classi e spiego più o meno come funziona (se ho capito bene da Iguana fanno esattamente come da noi: c'era solo da mettersi d'accordo sul significato di "omogeneo").

    - Dalle elementari arrivano i nominativi dei neoiscritti, coi loro voti, le preferenze (con che compagno vorrebbero stare, la seconda lingua straniera che preferirebbero) e qualche informazione confidenziale raccolta dalle maestre.
    - Qualche prof che in giugno non è impegnato con gli esami (nel 2008 stranamente io) mette insieme gruppetti eterogenei di 4-5 bambini che siano calibrati con tutta una serie di parametri spannometrici: ad esempio, due bambini e tre bambine o viceversa: se c'è un manesco, aggiungi due tranquilli; cerca di fare uno straniero per gruppetto (nella mia scuola anche 2 stranieri per gruppetto); eccetera eccetera eccetera. Questa è l'operazione più delicata.
    - In agosto, davanti ai genitori, il preside procede al sorteggio di questi gruppetti, che vengono così composti in una classe. L'ipotesi è che se i gruppetti sono eterogenei, anche la somma dei gruppetti lo sarà per forza. Naturalmente ciò che può andare male lo farà, e quindi l'indiano capiterà col pachistano e si faranno la loro privata guerra del Kashmir coi compassi, ecc. ecc.
    - Quando in settembre la scuola mette fuori i tabelloni con tutte le classi già belle composte, il genitore che in agosto se n'è totalmente fregato arriva, vede che suo figlio non è col compagnuccio delle elementari, va dal preside a fare un casino, il preside smonta tutto.


    Più o meno ho la sensazione che vada così un po' dappertutto. Rimane da spiegare come mai alla fine ci si trovi davanti a classi con 15 stranieri e classi dove non ce n'è neanche uno.

    Mi sembra di aver spiegato altrove il perché: all'inizio il genitore può indicare tutta una serie di opzioni (la sperimentazione musicale; un corso con una seconda lingua strana, es. tedesco o spagnolo; dal prossimo anno anche il corso con inglese intensivo) che al di là delle benemerite motivazioni didattiche sono semplicemente classi dove gli stranieri (o gli italiani più in difficoltà) di solito non si iscrivono. Questo spiega ad esempio l'entusiasmo dei genitori per il musicale, manco fossero tutti padri di aspiranti orchestrali. In realtà, proprio in quanto classi un po' più omogenee di altre, le musicali possono essere ambienti competitivi e ansiogeni, come s'è visto a Chioggia. Io francamente quest'anno preferisco farmi cinque ore in una classe a dodici stranieri che una di supplenza al musicale.

    Discorso inverso per quello che sarà, a partire dall'anno prossimo, il tempo prolungato a 36 ore: lo sceglieranno in gran parte quelli che hanno difficoltà di bilancio famigliare, ovvero non possono iscrivere i figli a calcio, danza, pallavolo, terapia. E' chiaro che in certe situazioni diventerà la classe-ghettino.

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  7. (Il "tempo prolungato" era gia' un ghetto ai miei tempi, ma per un semplice motivo: che c'era una classe sola, che veniva quindi prioritizzata su basi socio-economiche (perche' ovviamente "i poveri hanno piu' bisogno di lavorare"). Se tutte le classi fossero state a tempo prolungato (come alle stesse elementari da cui proveniva la stragrande maggioranza degli stessi bambini), il 99% dei genitori sarebbe stato contentissimo. Calcio-danza-pallavolo non sono sempre attivita' competitivo-vocazionali, anzi; quasi sempre, sono un bel modo per non avere il "cinno" in casa senza lasciarlo "sulla strada".)

    Personalmente, le "classi omogenee" al liceo le farei pure, ma alle medie non hanno senso.

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  8. Il liceo, e in generale tutta l'istruzione secondaria superiore, procede con classi omogenee: nel senso che al classico dovrebbero andare studenti che hanno competenze e capacità umanistiche, al tecnologico quelli dotati d'intelligenza pratica ecc ecc.

    La scuola dell'obbligo è un'altra cosa, e in particolare le medie sono sempre state il momento più interclassista nella nostra vita, quello in cui abbiamo per compagni di classe i futuri ingegneri, spacciatori, psicolabili, giornalisti.

    Il punto è che il genitore medio, da quel che ho capito io, è una brava persona che però soffre di una xenofobia pazzesca, per cui è disposto a iscrivere suo figlio a qualsiasi progetto formativo, basta che abbia sentito dire che i negri lì non s'iscrivono.

    Quindi, se corre voce che ci sono più negri al pomeriggio, tutti alle 30 ore; se è una zona di marocchini, e si sa che i marocchini s'iscrivono al francese, tutti al tedesco; ecc. ecc.

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  9. Il "dovrebbe" sul liceo e' di rigore :D

    La xenofobia purtroppo e' vera, e non solo in Italia. In UK, per esempio, al momento le scuole cattoliche vivono un boom di iscrizioni; la scusa e' che sono "buone" (concetto discutibile, sulla base dei numeri), ma la verita' e' che si sa che li' "i paki" non si possono iscrivere, a differenza delle scuole "Church of England" (che essendo in pratica il mainstream sono state progressivamente costrette a ridurre la discriminazione su base religiosa). Ci sono eccezioni (al sud apparentemente le scuole Sikh sono il meglio del meglio, e fior di cristiani fanno a gara a piazzarci i figli), ma il trend e' quello.

    Triste, eh. Da neo-genitore (in attesa) ho gia' tante di quelle paranoie anch'io... onestamente parlando, potrei cadere anch'io nel giochino per superiori e universita', ma alle medie mi pare esagerato.

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  10. Nella scuola dove andrà nostro figlio non ci sono tutte 'ste opzioni. La scelta si riduce a tre possibilità:
    - Tempo prolungato a 36 ore
    - Tempo normale a 30
    - Indirizzo musicale

    Con le 36 tutt'altro che garantite per i probabili problemi di organico che la scuola si troverà ad affrontare.

    Noi siamo orientati comunque per il tempo prolungato, ritenendo che 36 ore siano meglio delle misere 30 ore rimaste nell'orario standard.
    (nota: una prof spiegava come in questa scuola fino all'anno scorso fossero riusciti a offrire a tutti gli allievi un minimo di 32 ore settimanali, ma che la riforma gli impedisce di farlo per il nuovo anno. Sosteneva tra l'altro che le misere 9 ore di italiano/storia/geografia
    rimaste in programma - per quanto riguarda la settimana di 30 ore - fossero davvero poche.)

    Noi fortunatamente non abbiamo problemi di bilancio (almeno per ora) e i nostri figli fanno anche attività sportiva extrascolastica. Forse per questo motivo faccio fatica a immedesimarmi nel genitore in cerca di un'ulteriore sistemazione oraria per il figlio. Oltretutto a me sembra che 36 ore non siano poi sto gran parcheggio… soprattutto tenendo conto che alle elementari il pomeriggio i bimbi lo passano a scuola tutti i giorni).

    Per quanto riguarda la presunta xenofobia genitoriale, boh… può essere. Sarà che noi ormai ci siamo abituati - sono dieci anni che nelle classi dei nostri figli quasi un terzo degli alunni è straniero - ma non mi sembra che i bimbi ne abbiano risentito, anzi.

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  11. Senti, a questo punto mi è rimasta una sola curiosità: Non è che ci spieghi il fenomeno delle sissine?

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  12. E' un po' come a chiedere a un reduce del Vietnam com'erano i vietkong, non credo di essere equilibrato.

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