Ci gettino pure nel cestino, come i manoscritti inutili. Noi lo desideriamo!
Tutto era ampiamente prevedibile; non per questo meno fastidioso.
Dopo tre mesi di celebrazioni del Futurismo, in occasione del centenario del primo manifesto del futurismo, durante i quali abbiamo fatto il possibile per partecipare a iniziative mostre happening pubblicazioni futuriste, il futurismo comincia un po' a uscirci dagli occhi. Per usare un eufemismo. Marinetti però non era un eufemista. Lui avrebbe detto semplicemente che il futurismo ha rotto i coglioni.
Sì, lui l'avrebbe fatto. Sarebbe salito sul palco, avrebbe annunciato: "Il futurismo ha rotto i coglioni! Gettateci nel cestino come i manoscritti inutili! Lo desideriamo!", e giù ortaggi e pomodori. Questa è la profonda differenza tra lui e i gerarchetti che giocano all'eterna riscoperta e rivalutazione del futurismo (60 anni di ininterrotta rivalutazione, e ancora non si trova qualcuno in grado di leggersi Zang Tumb Tumb).
Vien voglia, un giorno di questi, di andare a un convegno sul futurismo e dire: Ehi, sapete una cosa? Marinetti non era un gran futurista, dopotutto. Non capiva la scienza moderna, confondeva l'elettromagnetica col magnetismo animale, era convinto che la radioattività fosse un afrodisiaco. Non capiva la fantascienza. In fin dei conti era un luddista, con la scusa di onorarla schiantava la macchina tipografica e pubblicava le macchie d'inchiostro. Sapete che c'è?
C'è che Marinetti v'ha fregato tutti quanti. Non era neanche un italiano. Era un africano d'Alessandria d'Egitto, un infiltrato del Terzo Mondo, un emissario del Cuore di tenebra venuto a minare il razionalismo scientifico europeo coi suoi tatatata bong bong. E' stato il primo bonghista milanese, Marinetti; viveva in via Senato coi tappeti di leopardo alle pareti, e feticci dappertutto. Sì, mi verrebbe voglia di andare un convegno e dire cose del genere, e vedere che faccia fanno.
Anzi, sapete cosa faccio? Ci vado. Venerdì son qui. Se venite portate gli ortaggi.
Ecco gli italiani, disquisiscono del nulla di cose che sono diventate vecchie il giorno dopo che sono state ideate..io il futurismo l'ho studiato cinque minuti prima dell'esame di maturità ed ho pure risposto brillantemente visto che botta di culo mi è stato pure chiesto da un parruccone della commissione, che non ha probabilmente ascoltato nessuna delle mie parole bla bla ma ha solo fatto caso al fatto che dicessi qualcosa. e per uno di diciotto anni dire qualcosa sul futurismo è già di per sè parecchio
RispondiEliminama ci può essere un ossimoro più grande di una retrospettiva sul futurismo?
RispondiEliminaoh già certo, c'è il Popolo della Libertà, dimenticavo! :)
E' vicino casa mia. Magari passo.
RispondiEliminaMANNAGGIA non posso venire. Che nervi!
RispondiEliminachecchè tu ne dica, la letteratura futurista è splendida.
RispondiEliminaoh mamma: e la "festa futurista" ched'è?
RispondiEliminavery very Dada
RispondiEliminayoutube.com/watch?v=GT6cfP4uVbI
Brullo, attenzione.
RispondiEliminaSulle ferrovie ci sono margini di discussione, ma sulla letteratura futurista IO detengo il dottorato.
E che ne sai che Brullo non abbia una cattedra universitaria all'Università dell'Insubria o alla Kore di Enna, sul Futurismo? :D
RispondiElimina"esperto di futurismo, blogger." Direi una definizione lapidaria, letteralmente.
RispondiEliminamirko
> Sulle ferrovie ci sono margini di discussione, ma sulla letteratura futurista IO detengo il dottorato.
RispondiEliminaloal.
per inciso, come mai ti sei dottorato in una cosa che disprezzi? (è molto da blogger in effetti)
perchè studia i bricconi da quando ha letto Cipollino.
RispondiEliminaPoi un giorno gli faremo studiare anche la differenza tra fascismo e individualismo che quella gli manca ancora
Questi gerarchetti sono convinti che il da-da-ismo sia una canzone dei Police e che il cubismo sia la polizia segreta di Castro. Venerdi comunque ci sono anch'io.
RispondiEliminaCi manca solo pensino che Picasso facesse il cubista in una discoteca
EliminaPorto i bonghi.
RispondiEliminaEcco perché "Leonardo".
RispondiEliminaLa dama del lago
>>Poi un giorno gli faremo studiare anche la differenza tra fascismo e individualismo che quella gli manca ancora
RispondiEliminaGliela spiego io: in certo individualismo, nel branco ciascuno è convinto di essere speciale
Grullo
oh che bello, finalmente non ci sono i soliti 50 commenti da leggere per deformazione comprensiva..
RispondiEliminail futurismo per i gerarchetti e i trombonetti è figo, semplicemente. Se ne sono innamorati per ragioni politiche, ideologiche, feticistiche.
Credete che non ci si possa affezionare a uno stile, a una tendenza, a un mood, anche a prescindere dal contenuto del contenitore?
si può, si può...
pomodori cinesi, però, che sono più salutari
grullo sei matto.
RispondiEliminadi nuovo tiri fuori quella storiaccia dell'individualismo.
di nuovo? :)
RispondiEliminaDov'eri, al MART? Adoro quel museo :)
RispondiEliminaciao ,volevo scusarmi ma non so in che altro modo poterti contattare.Ho 17anni e vado a scuola, l'anno scorso lessi un tuo bellissimo post in cui si parlava di ridare dignità ai morti in guerra-che diventano solo numeri- e vi era mi sembra in quel post la foto di bush che andava a visitare le tombe dei soldati americani.
RispondiEliminaMercoledì nella mia scuola verrà Il giornalista Di Mare che ha scritto un bellissimo libro (il cecchino e la bambina)e dovrei fare una riflessione..cercavo disperatamente il tuo post in modo tale da potermi articolare un discorso tutto mio partendo da spunti presi dal tuo blog.. potresti aiutarmi a trovarlo?
IL mio indirizzio e-mail è didua@hotmail.it grazie mille anticipatamente
Daria.
Bella idea, peccato sia troppo distante per me. Vi penserò comunque, mentre lanciate gli ortaggi.
RispondiEliminaelsa.neorealista
Io c'ero :D
RispondiEliminaGli ortaggi si dovrebbero tirare al Sindaco di Milano, che vuole buttare all'aria la città per riesumare i navigli in cui si specchiava l'insulso chiaro di luna, blaterando che l'era della velocità è finita
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