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giovedì 24 settembre 2009

A scuola si sta zitti in generale

60 secondi di niente

Guardate che se ci riflettete bene, non c'è cosa più assurda di chiedere un minuto di silenzio a scuola.
Ripeto: a scuola. Un minuto di silenzio.
E poi c'è anche chi non lo vuole rispettare, eh, guai! Come faranno? Pattuglieranno le aule per essere sicuri che ci sia un minimo di confusione almeno ogni 50 secondi? Toc, toc.
“Buongiorno Signor Preside”
“Seduti, seduti, ragazzi, passavo solo di qua e... sentivo poca confusione allora mi sono detto: ma non staranno mica osservando un minuto di silenzio, eh?”
“Nooooo, signor Preside, stavamo solo osservando delle diapositive sull'accoppiamento”.
“Ah, vedo, molto belle. D'accordo ragazzi, ma mi raccomando, eh? Un po' più di vita... questo corridoio è un mortorio”.
“VabenesignorPreside”.

Dopo la scuola lo chiederanno in ospedale, o in chiesa, o al cimitero. Insomma, non so se riesco a spiegarmi: c'è qualcosa di assurdo nel celebrare un fatto eccezionale con un gesto (il silenzio) che a scuola dovrebbe essere la norma. Il solo fatto che il Ministro lo proponga dimostra quanto poco creda lei stessa in quella dagherrotipia di scuola che predica, quella con gli studenti in grembiule che scattano sull'attenti. A me non dispiace né il grembiule né l'attenti al prof. Ma se chiedo un minuto di silenzio ai ragazzi, proprio come si fa allo stadio, è come se li autorizzassi a fare altri 59 minuti di stadio.
“Va bene, il minuto di silenzio è finito”.
“Ju ve! Ju ve! Ju Ve!”
“Taci, Nizzoli”.
“Ma prof, l'ha detto lei, è finito il silenzio”.
“È finito il mio. Il tuo prosegue per il resto dell'ora”.
“Non è giusto, anch'io voglio rispettare i morti”.

Non è vero che su Wikipedia ci sia tutto: per esempio, manca una pagina sul minuto di silenzio. Chi lo ha inventato? In che contesto? Di sicuro non era a scuola. Né in chiesa, o in tutte le altre occasioni dove il silenzio sarebbe di default. Per cui davvero, secondo me è tutto cominciato in uno stadio. Sarà stata una partita, o un concertone... magari qui c'è qualcuno che c'era, scrivetelo. Non capita a tutti di assistere alla nascita di un grande rito di massa.
Un rito sostanzialmente laico, tutto in negativo. In sé molto moderno, quelle linee asciutte stile Novecento – semplifichiamo, sfrondiamo, via le orazioni, i predicozzi sulla Patria e il Progresso e tutto questo tipo di menate. Via tutto. Ci teniamo soltanto il raccoglimento interiore. È anche un modo elegante e novecentista per dire che quando ci raccogliamo in noi stessi... non ci troviamo niente: il vuoto, il silenzio, a volte una cattiva coscienza che conta i secondi – e che tra noi non abbiamo niente di profondamente Sacro da dirci: tra chi crede nella Patria e chi crede nel Progresso, o nella Pace, l'unico discorso comune è appunto un discorso senza parole:
“...”
“...”

Se il gesto in sé è moderno, trovarselo travasato a scuola o in chiesa è decisamente post.
Postmoderna è quell'allegra commistione di generi che ti fa applaudire ai funerali (brave bare! Complimenti!), piangere allo stadio, osservare minuti di silenzio in classe. E forse sotto c'è anche un'idea televisiva della scuola: l'avete proprio presa per un palinsesto, che deve rispettare tutti gli anniversari (la Shoah, le foibe...) e silenziarsi a ogni lutto nazionale. È vero: quando in tv c'è silenzio, tutti si voltano. È istintivo pensare che si sia rotto l'apparecchio. Ma la tv è appunto un diffusore di confusione, molti l'accendono semplicemente per sentire un po' di allegro caos. Per questo il silenzio in tv è scandaloso, eversivo. A scuola no, a scuola silenzio e rumore dovrebbero alternarsi armonicamente, e un minuto intero di non rumore non dovrebbe essere percepito come eccezionale.

Il minuto di silenzio è il rito laico più simile a una preghiera. Però non è una preghiera, allo stesso modo in cui una bottiglia vuota non è una bottiglia di Valpolicella. I casi secondo me sono due: o sei religioso (e allora preghi), o non lo sei: e allora non hai veramente motivo di stare zitto a occhi bassi a fissare il pavimento. Autoipnosi? Training autogeno? Uno dice: ne approfitto per pensare. Aaah, ho capito: meditazione. Chissà che pensieroni in sessanta secondi, eh. Ma fosse anche: a che pensi? Ai morti in Afganistan, a quello che hai capito sull'argomento. Rifletti sulle cose che sai, perché sei adulto e qualcosa sull'argomento lo conosci già. Ma la scuola non funziona così. La scuola è appunto il luogo dove si raduna la gente che le cose ancora non le sa: del resto è il suo bello. È un luogo dove basta dire una banalità, non so, tipo: l'Afganistan è il primo produttore di eroina... e loro ti guardano basiti, ma come, non ve l'aveva detto nessuno? No, e chi avrebbe dovuto dircelo, Carlo Pastore? Il Gabibbo? Le verità della vita non ce le può mica passare tutte Fabri Fibra.

A me andrebbe anche bene il minuto di silenzio, purché preceduto da sessanta minuti di spiegazione: dov'è l'Afganistan? Perché siamo andati là?... Sì, lo so, tacere è più elegante. Ma se non hanno idea di cosa sia l'Afganistan, non sarà un minuto diverso da tutti quelli che passano in classe seduti a pensare ai fatti loro, mentre si forgiano un visetto serio di circostanza che li assisterà poi in tutti i momenti noiosi della vita, in tutte quelle occasioni in cui è necessario fingere che ci freghi qualcosa di qualcuno. E forse l'alto senso educativo del minuto di silenzio a scuola è proprio questo.

28 commenti:

  1. Leo, scusa la mia ignoranza: machicazzè Claudio Pastore?

    Per il resto: delle elementari ricordo "il gioco del silenzio".
    Per chi non lo sapesse, consisteva nel coprire (col silenzio, appunto) l'assenza della maestra che era andata a prendere un caffè lungo (anche un paio d'ore) con le colleghe: si divideva con una linea la lavagna in due (di solito a sinistra c'erano i BUONI, e a destra i CATTIVI), e un povero cristo (a rotazione se la maestra era democratica, oppure si sceglieva un virgulto che pareva essere stato allevato nell'OVRA), che sarebbe stato ferocemente odiato dagli altri(almeno fino alla sua sostituzione nei giorni successivi), segnava i nomi dei compagni che non avevano rispettato la consegna del silenzio (ovviamente nella colonna CATTIVI). I restanti sarebbero dovuti entrare di diritto tra i BUONI, ma di solito finiva 0-0.

    P.S. So che tua madre faceva la maestra, ma non era la MIA maestra ...

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  2. Credo lei intendesse riferirsi a Carlo Pastore nel post, non Claudio (altrimenti le chiedo chi sia Claudio).
    Ha pure scritto un romanzo, probabilmente autobiografico, visto che il protagonista ha l'originale nome di Carlo.

    Flx

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  3. Bè, Leonardo, devo farti sapere che una volta dai piani alti ci hanno seriamente chiesto di osservare un minuto di silenzio... in biblioteca!

    Maya - Bibliotecaria

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  4. Non c'e' niente di piu' eccezionale a scuola del silenzio assoluto: almeno un mona che deve parlare per contratto c'e' sempre.
    E non c'e' niente di piu' spiazzante, per dei ragazzini che cercano di circondarsi di rumore in ogni istante della giornata, del rimanere soli con i propri pensieri, senza nemmeno un paio di cuffiette che glieli copra con la musica.
    Quindi la preside che si e' dichiarata contro la 'retorica' e per il 'silenzio personale' e la 'riflessione', o non ha capito nulla, o e' in malafede.
    Gli applausi ai funerali sono un'altra cosa. Credo siano partiti come tributo riservato agli artisti defunti, il che poteva avere un senso come ultimo omaggio da parte del loro pubblico; poi sono dilagati per diventare semplice grancassa, appunto.

    "Pattuglieranno le aule per essere sicuri che ci sia un minimo di confusione almeno ogni 50 secondi? Toc, Toc."

    Se si vuol fare gli spiritosi a tutti i costi, si puo' far finta di non sapere che in realta' il minuto era uno ben preciso, coincidente con l'orario d'inizio dei funerali di Stato.

    tibi

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  5. Il fatto che ci siano presidi e studenti che rifiutano il minuto di silenzio mi pare la prova che ha un senso sociale molto chiaro e preciso, come segno di adesione (o di rifiuto) della condivisione di un certo lutto. Altro che "meditazione". Insomma il senso del minuto di silenzio é dato dalla possibilità di non rispettarlo, di romperlo tirando in ballo i morti "altri", esibendo con un semplice silenzio o un semplice rumore (qualcunque esso sia) una posizione politica. D'altronde anche la preghiera e tutti i riti religiosi servono a questo, con buona pace della "spiritualità" questa si, postmoderna: a delimitare uno spazio, una comunità.
    E poi non é vero che su wikipedia non si trova, vedi nella wiki inglese e francese.
    Raffaele/ ESC

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  6. Magari facciamo un minuto di silenzio per le "normali" morti bianche. Ah no scusate, non ha senso.

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  7. Strepitoso.

    L'11/9/02 toccarono non uno bensì 3 minuti di silenzio negli uffici pubblici possibilmente con tutti riuniti in una stanza sola. Ero precaria in un'Autorità garante. Scappai per strada dove il commercio al dettaglio del centro di Roma continuava a fiorire coi suoi rumori, gli affari sono affari.
    La dama del lago

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  8. Ho corretto e adesso volo ad accaparrarmi il romanzo autobiografico di Carlo, non Claudio, Pastore.

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  9. @maya: chi ha inventato il minuto di silenzio in biblioteca è un genio, spero davvero che gli abbiano conferito un premio.

    @leonardo: vero, il silenzio è una preghiera mozza, vorrei pregare ma non posso - perché no? prega, se proprio vuoi, chi te lo vieta?

    ma è più violento di una preghiera, perché pregare puoi farlo anche da solo e, fra tanti, non si nota chi non lo fa; il silenzio va imposto a tutti, anche a chi preferirebbe di no, o tutti o nessuno, e chi vorrebbe astenersi deve anche giustificarsi, spiegare perché, o buttarla in provocazione, quando magari uno vorrebbe solo non partecipare.

    a parziale consolazione c'è che il minuto di silenzio più lungo che ho visto è durato 17 secondi, però il mio imbarazzo (per avervi partecipato controvoglia, per esservi stato costretto dalle buone intenzioni di persone senza fantasia) non è cessato se non tanto tempo dopo.

    la cosa più agghiacciante a cui ho assistito è il minuto di silenzio durante una manifestazione, quando ci sarebbe stato molto più rispetto vero i morti nell'urlare fino a sanguinare.

    l'applauso ai morti è un grido di "bis!"; purtroppo dalle bare rispondono abbiamo già dato, ma tranquilli, altri ripeteranno la performance.

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  10. io avrei chiesto un minuto di silenzio all'atterraggio dei voli CAI, invece del solito imbarazzante applauso.

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  11. L'ultima cosa che hai detto è proprio vera quindi alla fine il minuto di silenzio ha una sua innegabile utilità pratica

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  12. il minuti di silenzio è come quei manifesti "gabriele roma ti piange", oppure le frasi tipo " tutta l'italia si stringe..."
    tutta cosa?
    banalità, vuote frasi fatte.
    estetica dei funerali. in un qualche punto tra il rispetto e l'ipocrisia.
    se qualcuno (mettiamo un ministro) avesse veramente rispetto dei "nostri ragazzi" in afghanistan avrebbe potuto dare indicazioni di fare un'ora, un giorno di approfondimento sull'afghanistan, sull'iraq, sul libano, ecc.
    insomma far spiegare ai ragazzini che il mondo là fuori è vasto e complicato.
    ah, certo. 'sta cosa la scuola dovrebbe farla di già (il che mi si consentirà non è affatto una consolazione)

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  13. Come si fa a partecipare,anche volendo, al lutto in un supermercato ed è quello che mi è capitato.Hanno abbassato le luci detto qualcosa con l'altoparlante che non ho neanche capito,quindi con il prosciutto in una mano il carrello nell'altra bisognava fare un minuto di silenzio.In quella situazione al massimo ripassavi la lista della spesa.

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  14. Me lo ricordo il minuto (erano 3??) dopo l'11 settembre 2001.

    Declinai con un sorriso e un gesto del capo, sul posto di lavoro... il tecnico che era venuto a dirmelo era sorpresissimo e non si sarebbe atteso che potesse essere concepibile un rifiuto.

    Mormoro' qualcosa che non capii e se ne ando' via, deluso.

    Non si puo' fare piu'? Se e' in classe non si puo' semplicemente permettere a chi vuole di farlo e a chi non vuole di continuare a fare cio' che faceva prima? Imporlo mi sembra una tale assurdita'.

    Sopratutto perche' dovrebbe essere un atto di rispetto sentito.

    Andrea

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  15. Io ricordo alle medie un improvviso tema in classe chiesto dal preside all'annuncio del sequesto Moro (o al ritrovamento del cadavere? boh). Forse un po' eccessivo per un ragazzo delle medie, ma obbligava a pensarci su, molto più di un minuto di silenzio.

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  16. nella mia seconda scientifico, interrotta la lezione di latino, verso il 53.esimo secondo ho cominciato a parlare di quel che dice Erodoto della guerra, di come e perché essa sia contro natura.
    ho l'illusione che qualcosa per qualcuno abbia significato, o sulla guerra, o su Erodoto. so che spesso mi illudo.
    chelidon

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  17. «Il minuto di silenzio è il rito laico più simile a una preghiera.»

    In effetti è proprio così. Che poi il minuto sia un minuto, 59 o 61 secondi poco importa, così come poco importa che si faccia in un luogo già di per sé adibito al silenzio. Il significato NON è ovviamente quello di stare zitti (il nome è assolutamente ingannevole) bensì quello di riflettere sul motivo del silenzio, ovvero sull'evento che si sta commemorando. Il silenzio è solo conseguente. Quindi, quando si chiede un minuto di silenzio si sta in realtà chiedendo di riflettere un minimo (questo è il significato di minuto, non certo temporale) su qualcosa d'importante per poi riprendere la vita di tutti i giorni. Naturalmente è un rito collettivo: uno può comunque riflettere da solo a casa anche 10 ore, come d'altra parte può anche pregare 10 ore da solo, se vuole. La condivisione dell'atto serve a rafforzarlo, come in tutti i riti.

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  18. TRACKBACK: http://lindipendente.splinder.com/post/21378317/Minuto+di+silenzio

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  19. Hai ragione..perfettamente..condivido alla grande soprattutto la conclusione...60 minuti di spiegazione e poi, se vogliamo, quel minuto per..(io quando mi è toccato, ho guardato molto attentamente le scarpe di tutti coloro che mi circondavano, tracciandone interessanti profili psicologigi!)

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  20. Raga' Carlo Pastore vi sta scopando il cervello da dietro...

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  21. Ma... il fatto che io abbia pensato a *Mario* Pastore, anzichè a Carlo mi classifica automaticamente come Matusa?

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  22. Piacerebbe anche a me sapere che diavolo ci stiamo a fare in Afganistan. A dare aiuto ai bimbi, armati fino ai denti? O a portare un'altra legge e un altro re? A tenere alto il prezzo dell'oppio? O per fare un favore a Bush? Per il famoso oleodotto, o in funzione geopolitica anticinese? O a gettare in pugno di morti sugli appalti della ricostruzione? O a non fare sempre quelli che se ne tengono fuori?
    Magari non lo sapevano bene neanche quelli che ci sono andati a morire.
    Non invidierei proprio chi dovesse spiegare a dei ragazzi il "perché", ma sarebbe importante se ascoltassero qualcun altro, a tentare di spiegarglielo, invece del solito La Russa.

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  23. Avevo scordato l' "h" di Hafghanhisthanh, posizionatela dove volete.

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  24. Vedi anche quello che dice Jimmy Carr sul minuto di silenzio:

    http://www.youtube.com/watch?v=8OJKyZzMS2A#t=2m48s

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  25. Su Wikipedia c'è sempre tutto

    http://en.wikipedia.org/wiki/Moment_of_silence

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  26. Desidero sottolineare che il minuto di silenzio ha senso anche perché non va necessariamente a colpire il chiasso. Spesso c'è il professore a spiegare, e gli alunni ad intervenire. Per la mia esperienza nella scuola secondaria di I grado posso dire che spesso e volentieri gli alunni proponevano un minuto di silenzio per prendere in giro il docente ed accorciare la lezione. Prof.re, hanno ucciso Pippa Bacca, un minuto di silenzio! Prof.re, è morto Peppino Vattelapesca, un minuto di silenzio...
    Andrea Petrecca - pinusassociation.weebly.com

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