L'ironia è che Mike Bongiorno un funerale di Stato se lo meritava, come tutti i partigiani. Forse nel casino dell'8 settembre per un italoamericano era più facile capire da che parte stare; ma ci voleva comunque molto coraggio, che non gli è mai mancato. Gli mancò invece la voglia di parlarne: mentre altri si sono riciclati ex partigiani per tutta la vita, lui si è messo subito a fare altro, seppellendo diligentemente l'esperienza di staffetta e di prigionia nel suo curriculum. Un riserbo ai limiti della rimozione, che potrebbe anche insospettire: l'uomo aveva tanti difetti ma non la falsa modestia. Più probabilmente non ne parlava perché non voleva correre il rischio di annoiare.
Del resto nessuno crede che Mike “Ordine al Merito della Repubblica Italiana” Bongiorno sia sepolto da eroe perché a 19 anni cercava di tradurre i dispacci partigiani in inglese e viceversa. MB si meritava solenni esequie perché era la Storia della tv di Stato + la Storia della tv commerciale. Questo in Italia è terribilmente importante. E questa importanza, temo, è terribilmente italiana.
Perché Mike Bongiorno, in fondo, era solo un conduttore televisivo. Nemmeno dei più brillanti: non è che abbia inventato un granché. Seppe sfruttare al meglio il suo bilinguismo, cominciando a importare format dagli Usa quando l'inglese in Rai era probabilmente compreso come l'arabo oggi. Lascia o raddoppia in originale si chiamava The 64000$ Question. Era un quiz, un giuoco a premi, come se ne facevano già in tanti Paesi. Prima o poi qualcuno li avrebbe portati in Italia, ed era fatale che si trattasse un uomo nato all'incrocio tra due culture (senza saperne molto di entrambe, ma che c'entra).
Quello che non ci si poteva aspettare è che Lascia e raddoppia segnasse in modo così profondo l'immaginario degli italiani. Era solo un programma, solo tv, e Mike Bongiorno era solo un signore gentile che faceva le domande, lasciandosi scappare qualche simpatico strafalcione. Poteva durare una stagione, o dieci stagioni, e poi sparire nel dimenticatoio – alla Rai MB non ebbe sempre vita facile – e invece eccoci qui, solenni funerali di Stato. Qui io direi che c'è qualcosa che non va: nel culto del presentatore, che negli altri Paesi è quasi sempre un signore brillante che legge una cartellina e da noi è l'assoluto protagonista, un art director, un profeta, un dittatore vendicativo. Ai bei tempi, MB arrotondava il salario Rai con vere e proprie tournée estive: sfuggiva da folle di signore che cercavano di toccargli i capelli, saliva su un palco di una sagra di paese e... cosa faceva? Cosa fa un conduttore senza qualcosa da condurre? Erano le prime comparsate della storia dell'umanità. Gli avranno dato una miss da incoronare, più spesso un prodotto da vendere, gli sponsor da ringraziare, patetiche scuse per ascoltarlo parlare, per l'allegria di sentirlo dire allegria. Lo spettacolo era lui, la tv dal vivo.
Nel Regno Unito nasceva la beatlemania, negli Usa Dylan diventava un divo. A Parigi andavano forte i filosofi esistenzialisti; in Italia sognavamo di toccare i capelli a Mike Bongiorno. C'era già qualcosa di profondamente sbagliato. Cosa ha reso di noi il popolo più teledipendente di Europa? La tv la guardano tutti, ma nel resto del mondo è un elettrodomestico che dialoga con altri, senza mangiarseli: ieri c'era la radio, la carta stampata, oggi c'è internet; ci si può aggiornare su tutto senza nemmeno sapere cosa c'è in tv. In Italia non è possibile, persino se uno cercasse di vivere esclusivamente di quotidiani: per esempio, di che parlano le prime pagine cartacee e telematiche di oggi? del palinsesto rai – al posto di Ballarò faranno un programma di Vespa e questo si dà scontato che leda profondamente il pluralismo democratico. La Rai è l'Italia in diretta, chiudere un programma è come chiudere una piazza e impedire agli italiani di radunarvisi. Altrove secondo me non è così.
Ma non è colpa di Mike Bongiorno. Lui faceva domande, senza nemmeno fingere di conoscere le risposte. I suoi programmi non creavano nessuna illusione di focolare nazionalpopolare, alla Baudo. MB non accarezzava l'autoindulgenza del telespettatore con la goliardia di Corrado o l'ironia un po' snob di Enzo Tortora. Mike Bongiorno registrava telequiz, punto. Quando la formula del telequiz cominciava a stancare, lui si metteva a cercare qualche formula nuova. Quando tramontò l'archetipo del signore stravagante dotato di una cultura settoriale impressionante (oggi lo chiameremmo, tagliando corto, nerd) lui scoprì i giochini enigmistici alla portata di casalinghe e pensionati, i rebus di Bis, il paroliamo della Ruota della Fortuna, un altro format americano fatto e finito. Giochi a premi senza ironia, senza riflessioni o metadiscorsi. Per quanto gli italiani cercassero in tv Art Director, Profeti, Dittatori Vendicativi, bisogna dare atto a MB di aver mai provato a essere qualcosa di più di quel che era: quello che fa le domande, o almeno le domandine. Almeno fino a qualche anno dalla fine, quando anche lui non riuscì più a resistere alla grande celebrazione autoreferenziale, e a dare retta a chi lo voleva Senatore a vita, maestro di stile (per via delle sue gaffes), protagonista del Novecento italiano. L'ultimo Mike, quello che faceva da spalla a Fiorello, era un buffo monumento a sé stesso – alla gente piacerà ricordarselo così. Ma il vero MB era un altra cosa.
Una macchina per far soldi, sostanzialmente. Nessuna complicazione intellettuale, politica, etica. Nessuna ambizione di raccontare gli italiani. MB non era distratto nemmeno dall'ego. Non andò da Berlusconi a fare il Grande Personaggio – andò a fare l'operaio alla catena, una striscia di mezz'ora al giorno e tre ore di prima serata settimanali, per dieci e più anni. Consapevole che si trattava sostanzialmente di vendere materassi e mortadelle, MB si lasciò tranquillamente alle spalle il suo passato di partigiano, alpinista, patriarca della tv, e si mise a vendere materassi e mortadelle. Senza vergogna, e senza nemmeno provare a ridersi addosso – pura televisione commerciale, senza autoironie, complicazioni sociologiche, protagonismi. Gli altri grandi conduttori, lo sentivi, volevano soprattutto essere amati, e a tal fine erano disposti a sedurre. MB no, lui non fingeva di voler bene a nessuno. Se eri bravo ti diceva bravo, se sbagliavi ti mandava a casa, se provavi a barare o ti portavi i bigliettini ti maltrattava davanti al pubblico, senza pietà o comprensione. Perché MB non comprendeva nessuno. Lui faceva le domande, punto.
Passavano gli anni, cambiavano i fondali in cartongesso; lui rimaneva immobile, indifferente ai destini umani. Sfiorivano le vallette – un autore morì, ma aveva già registrato ore e ore di Ruote della Fortuna che andarono in onda lo stesso. Niente piagnistei, è solo televisione. Oggi, se guardi Affari Tuoi, ti costringono a piangere se il concorrente esce con meno di ventimila euro.
Non è stato Mike Bongiorno a far impazzire la tv italiana. Lui fin dall'inizio ha pensato che nei palinsesti ci fosse lo spazio commerciale per un intrattenimento di livello medio-basso (come si faceva negli Usa) e si è adoperato in tal senso. Ma non ha mai invaso il campo dell'informazione, del dibattito politico, della cultura. I suoi colleghi – quelli che credevano che si potesse usare lo stesso palco per fare dibattito politico e varietà, ritrovare il parente disperso e salvare la foca monaca, vendere il libro e il caffè, dir messa e lanciare il balletto, tutto sempre in un unico enorme contenitore che avrebbe dovuto piacere a tutti per forza – loro hanno più responsabilità.
Una volta Beniamino Placido andò a intervistarlo. Scoprì che passava le notti a studiare la tv americana via satellite – eravamo ancora negli anni '80. Concluse che Mike era un alieno: viveva tra noi, senza capirci; e noi non riuscivamo a capire lui. Questo non ci impedisce di celebrarlo, come un altro pezzo del nostro passato che se ne va. Ma è il solito fraintendimento: questo passato più lo festeggiamo più ci sfugge.
primo!
RispondiEliminala migliore riflessione su Mike letta finora.
Leonardo non deludi mai!
Hai dimenticato l'appoggio politico a Berlusconi, esplicitato "sul palco" e sulla stampa, piu' e piu' volte. Magari non gli era stato chiesto, magari vedeva Silvio davvero come un amico... ma invalida l'asserzione che Mike "ha mai invaso il campo dell'informazione, del dibattito politico, della cultura". L'ha invaso eccome, anche se meno di altri.
RispondiElimina>I suoi colleghi – quelli che credevano che si potesse usare lo stesso palco per fare dibattito politico e varietà...tutto sempre in un unico enorme contenitore che avrebbe dovuto piacere a tutti per forza – loro hanno più responsabilità.
RispondiEliminaColpa di Enzo Tortora insomma.
NelloF
io ho passato tanti anni evitando le trasmissioni di mb. da quand'era passato a mediaset è stato più facile. ma insomma io odiavo anche enzo tortora, raffaella carrà e non ho mai visto la corrida di corrado (mi faceva orrore anche quand'era in radio). non saprei se i pacchi so' meglio o meggio di qualcos'altro. ma se mb meritava di essere senatore a vita che si merita (chessò) piero angela?
RispondiEliminaparlo di gente che ha lavorato in televisione per una vita. spero che fiorello campi tanto ché se muore ora lo fanno santo.
i quiz sono un genere (abusato) televisivo, e neanche quello più nobile. il varietà fa schifo (mi faceva schifo anche trent'anni fa), magari fatto da fiorello fa meno schifo che fatto da altri: ma se fra trenta o quarant'anni qualcuno dice facciamo senatore a vita fiorello dirò no, che palle.
tralasciando l'appoggio a berlusconi, ma non era solo... raimondo vianello & sandra mondaini... ina zanicchi... e millanta altri leccaculo. oh, sì molti di loro ci credevano davvero (e magari ci credono ancora), ma forse non è un'attenuante
ci sono una marea di musicisti, cantanti, scrittori, ballerini, attori, registi, ecc. che non sono mai stati sfiorati dalla tv italiana e questa gente (come mb) si è arricchita spargendo letame, convincendoci che 'sta merda fosse ottima (e divertente)
MB ha invitato i telespettatori a votare per Berlusconi, in + di una occasione durante le sue trasmissioni e questo pochi o ricordano
RispondiEliminaAlieno è proprio la definizione esatta, l'ho sempre visto così pure io. Un altro alieno, ma proveniente da altro pianeta, è la defilippi: quello che mi chiedo è com'è che esseri così poco umani abbiano un così grande ascendente sulle fasce culturalmente più semplici della popolazione.
RispondiEliminaSecondo me, sulla carta, nessuno avrebbe pensato che un'attempata e tradizionalissima casalinga potesse impazzire per quell'inquietante essere robotico che è la defilippi
Sì, ma consigliava di votare B con lo stesso tono e gli stessi modi con cui consigliava l'acquisto della zuppa o del prosciutto cotto. C'era da fare lo spot per lo sponsor e lui lo faceva, deferente ma professionale, fosse zuppa o forza italia. Che gli italiani fossero pronti a votare un partito-prodotto commerciale, e che vi rimanessero fedeli e non vi rinunciassero nemmeno in cambio di due fustini, questo è il vero dramma...
RispondiEliminaSì, appunto.
RispondiElimina"Pochi si ricordano" degli spot elettorali di MB, perché in generale pochi si ricordano di quello che succede in un programma di MB: era intrattenimento puro, seriale (e parecchio noioso) senza nessuna presa sull'inconscio.
Poi ci sarà anche la casalinga che vota Forza Italia perché gliel'ha detto Mike, ma non credo che diversamente avrebbe votato Comunisti Italiani e che insomma un suo spot elettorale sia mai stato decisivo. Il potere seduttivo della tv, la sua capacità di imporre stili di vita e comportamento, è un'altra cosa.
MB era un semplice piazzista e ha sempre candidamente ammesso di esserlo. Credo che abbiano fatto molti più danni persone che sostenevano di votare a sinistra ma intanto lavorando a Mediaset erano convinti di fare "giornalismo" o "cultura" quando di fatto producevano semplificazioni giornalistiche e culturali del tutto funzionali al berlusconismo. Faccio anche i nomi: Costanzo e Mentana.
È vero, una volta ha invitato a votare Berlusconi, quindi adesso sta bruciando all'inferno, e chi non è d'accordo peste lo colga.
RispondiElimina(ma la volete piantare?)
aveva le sue idee e faceva propaganda come molti altri in tv che invece lo denigrano Berlusconi...
RispondiEliminaMa che anche tu c'hai i coccodrilli nel cassetto? Dai metti quello di Berlusca! O di Fidel
RispondiEliminaSe avessi un cassetto del genere, l'avrei tirato fuori un po' prima.
RispondiElimina(Ma avete fatto caso che il commento di "pareti divisorie" è sponsorizzato? Quello sì che è un omaggio a Mike).
@pareti
RispondiEliminaYawn. No, non "aveva le sue idee". Pubblicizzava il prodotto. O altrimenti lo stesso parametro "ideologico" vale anche per il prosciutto!
NelloF
Giro Mike, si chiamava Giro Mike...io vi ho partecipato nel 1980,81 e 82 (penso uno degli ultimi anni in cui fu fatto, forse fu l'83).
RispondiEliminaMi sono fatto le ossa, come tecnico del suono, con le amplificazioni e gli strumenti da due lire che usavamo per il Giro Mike. Erano tutte 'marchette' (come si dice nell'ambiente) tutti spettacoli miseri e di poco costo...le spese erano ridotte al minimo...e forse meno. Le 'piazze' (erano sempre piazze di paesini del meridione, puglia, calabria, sicilia e campania) c'erano tutte, dalle piccolissime e sperdute a Reggio di Calabria. La gente affluiva come ad una Messa (intendiamoci, la Messa c'era davvero erano tutte feste del Patrono)...secondo me era un misto di 'divinazione' e curiosità, di ignoranza e di rifiuto -per un momento- della condizione quotidiana, considerata miserrima difronte ai fasti santificatori della TV.
Forse ho partecipato alla parabola discendente del Giro-Mike, forse ero troppo giovane (20 anni nell'81) per accettare troppi compromessi con la mia voglia di fare cose 'in grande'...fatto sta che abbandonai il giromike per tournée più prestigiose...adesso -però-lo ricordo con una certa 'saudagi'...ciao Mike
RA
no.. cioè.. è impossibile che tu riesca a scrivere un capolavoro su ogni argomento possibile, ma come fai? Sei da denuncia per genialità molesta
RispondiEliminaLeonardo (LRA)
Costanzo e Mentana "sostenevano di votare a sinistra"? Un piduista e un craxiano della prima ora? E qualcuno di credeva pure?
RispondiEliminaSul fatto che Mike fosse, sotto sotto, "un semplice", potrei forse anche essere d'accordo. Sul fatto che abbia meno responsabilita' di altri nel diffondere la moderna telecrazia, avrei qualche dubbio.
Il suo rifiuto di considerare la tv come servizio pubblico prima che commerciale ha spianato la strada; oggi in Italia il concetto di servizio pubblico di fatto non esiste piu', e Mike e' stato il primo a sostenere che non fosse importante.
In piu', per anni ha tenuto in piedi la Fininvest praticamente da solo, di fatto legittimandone il ruolo, in periodi in cui giravano molti soldi di provenienza dubbia. Altro che operaio, era coinvolto a tutti i livelli di programmazione e pianificazione, rappresentante diretto del padrone (che in pratica gli lasciava carta bianca).
Non so se rincoglionire con le markette di MB sia stato peggio che rincoglionire con le chiacchierate al caminetto di FDR. Insomma, forse è meglio comprarsi un prosciutto o un materasso piuttosto che ritrovarsi a lanciare coriandoli e palloncini perchè il grande barbecue umano è avvenuto, no?
RispondiEliminaCiò per dire soltanto e grosso modo: quasi sempre c'è chi sta messo peggio...
Credo che per capire il fenomeno Bongiorno agli inizi della sua carriera, si dovrebbe fare un confronto della società italiana di quel tempo e quella degli altri paesi. L'Italia era ancora nei postumi del dopoguerra con un alto analfabetismo e tanta povertà in giro. Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia erano su ben altri livelli.
RispondiEliminaComunque Bongiorno ha avuto il merito di proporre solo dei quiz nella sua "mediocrità", ma quiz dove per partecipare e vincere dovevi avere un minimo di qualità. Oggi si partecipa e vince solo per raccomandazione e fortuna. Questa è la TV di oggi e quella di Bongiorno era quella che non c'è più.
Non mi ricordo in quale avvenimento, forse un suo compleanno o qualche anniversario, da Maurizio Costanzo gli fecero apparire a sorpresa Berlusconi. MB si alzava in piedi ogni due secondi imbarazzato che lui stesse seduto mentre LUI era in piedi. Che dire, provai pena per lui, ma per MB era normale...come penso sia lo stesso per gente come Vespa con il notabile di turno.
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