Tempo di feste democratiche. Domenica Franceschini era a Modena; lunedì è arrivato Marino. Io sono andato a vedere entrambi e adesso vi racconto. Per chi non ha tempo: Marino 4 – Franceschini 1. Sabato la finale con Bersani.
Lunedì non sapevo ancora per chi avrei votato. Chiedendo in giro mi sono accorto di condividere con molti l'impressione che tutti e tre i candidati non siano poi male, “molto meglio di quelli di prima” (quelli di prima li avevamo votati perché erano meglio dei precedenti, ecc.).
Franceschini e Bersani sono comunemente ritenuti dei gentiluomini, un po' rovinati dalle pessime frequentazioni: Binetti il primo, D'Alema il secondo. Marino è generalmente simpatico a tutti, ma rischia di essere l'ennesimo scalfarotto (con tanto affetto allo Scalfarotto originale). Per cui si rimanda la decisione, si prende del tempo, addirittura si vanno a vedere i comizi. In una situazione del genere un oratore un po' trascinante potrebbe anche fare la differenza. Nessuno dei due lo è (nemmeno Bersani, che io sappia). Marino non ci prova nemmeno: ha trovato uno slogan da appioppare agli avversari, “siete leader del secolo scorso”, e lo ripete due o tre volte senza vergogna; ha così poca retorica che quel poco la sfoggia come una spilletta. Franceschini invece si capisce che è del mestiere. Ha un tono concitato immediatamente riconoscibile (è già un personaggio mediatico, lui: Marino forse non lo diventerà mai), un timbro lievemente stridulo, che ricorda la falsa intransigenza fassiniana, mitigata però dalla dolcezza del ferrarese. È la voce giusta per dettare un programma, imporre la linea: fermezza senza arroganza. Tra sei mesi potrebbe essere scomparso nel nulla, eppure la stoffa per diventare il nuovo Berlinguer catto-laico c'è.
Il campo di gioco
Entrambi giocano in trasferta: Modena, già feudo dalemiano dovrebbe incoronare Bersani – siamo molto prevedibili. Siamo però anche molto aperti al confronto, e domenica sera riempiamo l'arena concerti: molti restano in piedi, e i posti a sedere sono qualche migliaio. Successone, soprattutto se tieni conto che è l'arena dell'ex festival dell'Unità, e che quello che parla fino all'anno scorso era un post-democristiano. Se invece consideri che Franceschini è ancora il Segretario, e che questa è la sua festa, il paragone col passato è impietoso: dieci anni fa quando veniva D'Alema si bloccava la tangenziale. Caldi applausi, ressa finale per gli autografi. Bersaniani con molto fair play.
A Marino ci si credeva meno: niente Arena, il Palaconad era ritenuto più che sufficiente. Forse è Marino a non credere molto all'Emilia, al punto di ficcare nel primo lunedì di settembre (la data peggiore dell'anno, a pensarci bene), non uno ma due comizi: Piacenza alle 18 e Modena alle 21. Ora si può anche capire che siano collegi sacrificabili; nessuna pretesa di essere l'Ohio elettorale di Ignazio Marino, e tuttavia gli interrogativi sorgono spontanei: ma chi è che viene a vederti un lunedì alle sei a Piacenza? E se a Piacenza arrivi alle sei, e come minimo parli un'oretta, come accidenti puoi credere di essere a Modena alle nove? è evidente che quello che ti organizza la campagna non è lo stesso che ti organizzava le operazioni. Insomma, noi arriviamo con una mezz'ora di anticipo e troviamo il palaconad deserto. Mi viene in mente una trista serata di qualche anno fa, Cofferati in versione sceriffo davanti a una platea di vecchietti canuti. Andiamo a fare un giro in libreria.
Torniamo dopo venti minuti e il palaconad è esaurito. La gente sta già cominciando a sottrarre panchine dagli stand circostanti. Barattiamo un paio di sedie con due firme su una legge d'iniziativa popolare e ci sistemiamo sul fondo: la gente comincia ad appoggiarsi sulle pareti in compensato. Dopo mezz'ora il giornalista spiega che Marino sta arrivando da Piacenza: il pubblico mormora, qualcuno si indigna (Pc e Mo nello stesso giorno? Ma che roba è?), senza però schiodare dalle panchine. Il giornalista rassicura: l'intervista sarà trasmessa anche nella sala di fianco. Alla fine Marino riempirà tutte e due. Il primo lunedì di settembre, alle dieci di sera, il dott. Ignazio “Chi?” Marino sbarca alla Festa del Lavoro di Modena e fa il pienone. Tanti applausi, anche se c'è gente che rimane a braccia conserte tutto il tempo. Un signore di fianco a me applaude raramente, e spesso scuote la testa sconsolato: atteggiamento tipico del bersaniano disilluso (“ma queste cose ce le deve venire a dire un chirurgo?”) Se posso interpretare: molti modenesi voteranno Bersani sperando che realizzi il programma di Marino. Sì, lo so, è strano, siamo persone strane.
L'interlocutore
Entrambi si affidano alla forma intervista, una chiacchierata con un giornalista che non ha nessun interesse a metterli in difficoltà. Particolarmente sdraiato il direttore tg3 che intrattiene Fassino: a distanza di una mezz'oretta risulta difficile ricordarsi cosa abbia chiesto; l'unica domanda vagamente difficile riguardava il rapporto tra cattolici e laici, senza fare nomi. F. rassicura: nel partito ci sarà spazio per entrambi. Meno male. (Ah, e un paio di frecciate alla situazione del tg3, ma in prima persona, alla Santoro: chissà se ci sarò ancora, speriamo che non mi montino un caso-Boffo, sono andato in soffitta a guardare se ho qualcosa da vergognarmi nel passato, dichiarazioni dei redditi, vecchie fiamme, ecc. ecc. Probabilmente a Roma questo tipo di aneddotica funziona: gli ascoltatori pensano “Però, questo un pezzo grosso che rischia di perdere il posto e ha la forza di scherzarci anche su, fico”. Su da noi è un po' diverso: l'ironia è troppo sottile, non si percepisce. Si sente invece una forte tendenza a personalizzare i problemi, a gridare allo scandalo solo quando ti toccano il posto fisso ecc. ecc. ecc.).
Una scelta migliore è l'intervistatore di Marino, Formigli. Finge addirittura di volerlo mettere in difficoltà, ricordandogli l'unico incidente della sua campagna (l'infelice uscita sulla “moralità” del partito all'indomani dell'arresto del segretario di sezione stupratore). Le domande sono un po' più pepate, come le vuole il pubblico, con nomi e cognomi: insomma, Binetti sì o Binetti no? La gente applaude la domanda ancora prima della risposta.
I contenuti
Ecco, è un po' imbarazzante. Forse avrei dovuto prendere appunti. Ma insomma, io sono stato giù nell'arena in piedi, a sentire Franceschini per 40 minuti, applaudendolo persino... e non mi ricordo niente. Non dico che mi abbia annoiato. Non mi ha nemmeno acceso nessuna spia. Nessun passo falso, ma come dire... niente in tutto. No, esagero, ma davvero: niente che non si potesse riassumere in venti minuti da Vespa o a Ballarò. Aspetta, mi è venuta in mente la cosa delle due rose. Sì, è andato a portare una rosa bianca sulla tomba di Zaccagnini e una rossa su quella del partigiano comandante Bulow. Le due rose, uhm. Insomma, abbiamo un grande passato, anzi due grandi passati, in cui a volte ce le siamo date ma abbiamo anche fatto cose fantastiche assieme, come resistere ai nazisti. E il futuro? Beh, la prima uscita un po' infiammata (forse l'unica) è sulla fuga dei cervelli: stiamo mortificando i nostri giovani, dice. Io applaudo, ma il giorno dopo Marino tornerà sul problema citando esempi concreti.
Se di Marino ricordo molte più cose è perché Marino, senza essere un grande oratore, è un vivace affabulatore. Si sta viaggiando l'Italia e si capisce che ha voglia di raccontartela: la gente si aspetta tirate laiciste e invece lui comincia parlando di operai che fanno lo sciopero della fame (è andato a trovarli) del comune di Riace che è diventato una comunità multietnica, eccetera eccetera, e passa una mezz'ora abbondante senza tirare fuori la parola “laico”. È il giornalista che lo deve aizzare: la gente qui è venuta a sentirti fare il laico, su, facci un po' il laico esasperato. Ma anche parlando di contraccezione ha più voglia di raccontare episodi che di spiegare le sue idee: durante una tavola rotonda ha sentito un parlamentare (di destra) ammettere che i ferri sono meglio della pillola perché “fanno paura”. “Ma siamo impazziti?” Ovazione. E la Binetti? “Se mi dimostrano che il 70% del partito è con la Binetti, io ne prenderò atto. Ma se invece il 70% del partito la pensa come me, anche la Binetti dovrebbe prenderne atto...” ovazione, e il giornalista incalza: la vorresti fuori dal partito? Sornione, Marino indica il pubblico. Il pubblico fischia e urla improperi alla parlamentare inciliciata. Alcuni devono essere per forza gli stessi che ieri hanno applaudito il suo candidato.
Bilancio
Franceschini non è male, no: come si dice in questi casi: “è una risorsa” (di solito dopo averlo detto si preme il pulsante della botola). Ma insomma, ha un modo di tenere insieme tutto e niente che mi è troppo familiare.
Lampadina: Franceschini è un Veltroni Senza. Senza Kennedy, senza metri quadri a Manhattan, senza cinema, senza romanzi, senza Africa, senza figurine, senza tutte quelle cose che dovevano alleggerire la figura del leader e invece l'hanno impiombata. Franceschini è molto più leggero, ai limiti della non consistenza: si vede quello che c'è dietro e dietro ci sono molte buone intenzioni e alcune brutte facce.
Marino non vincerà mai. In tv non lo conosce nessuno, molti andranno alle primarie senza nemmeno sapere chi sia. Allo stesso tempo uno che ti realizza una serata così, il primo lunedì di settembre a Modena, ha già vinto. Ha fatto uscire la gente e gli ha raccontato cose che già sanno: crisi economica, emergenza immigrazione, conflitto d'interessi, cosa manca? Ah sì, la questione laicità. È come se avesse preso in mano l'agenda: Franceschini, o Bersani, dopo aver vinto, avranno di fronte i problemi che sta ponendo lui. (Si chiama egemonia).
Verso la fine mando un sms al mio amico ex assessore che non è venuto perché ultimamente tutta la baracca non la regge più. “Qui c'è Marino che si sta mangiando Franceschini”. La risposta arriva in pochi secondi: “Io voto per lui. Appena posso mi faccio anche operare".
Il governo italiano ha sospeso gli aiuti ai palestinesi
Il governo italiano ha sospeso gli aiuti ai palestinesi.
Noi no. Donate all'UNRWA.
Pages - Menu
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Io non avevo mai partecipato ad un comizio elettorale, mai esposto in prima persona però a giugno sono andato al lingotto a sentire i "pimobini" e tra gli interventi migliori c'era quello di Marino. La sera stessa ho deciso di iscrivermi al PD per cercare di dare una mano a questa gente che cercava di rifondare il PD dandogli dei contenuti reali. Io voterò Marino e spero gli altri capiscano il perchè.
RispondiEliminaincredibile: non si è parlato del signor B.; allora qualcosa sta veramente cambiando....
RispondiEliminaAbbiamo un calo annuo medio del 7% di prodotto petrolifero mondiale (EIA , World Energy Outlook , ASPO Italia , Greenpeace , anche ENI addirittura ammette un -3% nei suoi ultimi report) , con una depressione maggiore e certamente delle carestie all'orizzonte dei prossimi 5-7 anni , anche in Europa , e che durerà finchè appunto il petrolio diventerà un bene di lusso (ovvero sequestrato da alcune forze militari su scala internazionale) e qui mi chiacchierate di Franceschini e/o di Marino e/o di Bersani per cambiare che cosa poi?
RispondiEliminaParliamo finalmente di riconversione degli spazi verdi urbani in qualcosa di commestibile , del blocco a qualsiasi progetto di nuova autostrada , del dirottare i miliardi di Euro di incentivi per l'auto ad una gestione ragionata delle terre agricole compresa la distribuzione delle decine di migliaia di ettari abbandonati e/o impoveriti che con tecniche varie e poco golose di energia possono essere riconvertiti ad una sana produzione ortofrutticola senza chimica e senza trattori anche.
Bel post. Due osservazioni minori:
RispondiElimina-A un certo punto (paragrafo "L'Interlocutore") hai scritto "Fassino" invece di "Franceschini"
-Anche Franceschini è un romanziere... solo che per fortuna non ci calca la mano.
Francesco C.
Marino è una merda. Ci metterete un po' a capirlo, ma lo capirete.
RispondiEliminaE i "piombini", molto peggio.
Votate Franceschini o Brsani, dieci volte meglio entrambi.
Agostino, ex sostenitore di Marino
Agostino è una merda. Ci metterete un po' a capirlo, ma lo capirete.
RispondiEliminaMarino, ex sostenitore di Agostino
@Agostino:
RispondiEliminae che ti ha fatto, Marino?
Qualcosa di sicuro perchè "è una merda" va molto sul personale.
Poi lo dici anche dei piombini (tutti?), loro che ti hanno fatto?
Non voglio fare facile ironia (o forse un po' si?) però "Votate Franceschini o Brsani, dieci volte meglio entrambi." senza dire nient'altro (a parte quelle offese di cui sopra) mi sembra un po' poco per convincermi, lo sarebbe anche se lo scrivesse Leonardo che leggo già da un po' e che su alcune cose mi sembra di aver capito come ragiona.
Dimmi se vuoi, ti ascolto (o si dice leggo?).
Barbottina
PS: ho riletto (perchè il coso dei commenti non me l'ha preso), forse non te ne importa niente di convincermi, nel qual caso, scusa.
Una sera, mentre rientravo a casa col mio scooter, ascoltavo con le cuffie Radio Radicale, c'era il discorso di presentazione di Ignazio Marino.
RispondiEliminaL'ho ascoltato, con l'attenzione che è possibile dare mentre si guida, cioè un po' superficialmente.
Ma quando ha parlato così dell'immigrazione:
"Se si nega il diritto alla salute allo straniero, lo si nega anche al
cittadino italiano che viene esposto a eventuali malattie infettive di
cui quello straniero può essere portatore.
Quando si nega o si scoraggia il diritto all’istruzione obbligatoria, in
nome dell’irregolarità dei genitori, si costringe un bambino
all’ignoranza, impedendo così all’istruzione di essere un naturale
presupposto per l’integrazione.
Quando si cancella dall’anagrafe lo straniero privo di un contratto di
affitto si compromette il controllo della sua presenza sul territorio".
Quando ha parlato così dei diritti civili:
"Uno Stato laico deve sempre proteggere i diritti civili con norme rispettose
degli orientamenti e della libertà di ciascuno. Non “diritti speciali”, ma
diritti uguali per tutti, siano essi gli ammalati, le donne, i bambini, le
coppie di fatto, gli omosessuali, o chiunque altro, tutti"!
Quando ha parlato così delle coppie di fatto:
"Non posso immaginare che tra due persone che hanno condiviso tutto
nella vita possa accadere che se uno si ammala, l’altro rimanga fuori
dalla porta della rianimazione perché non sono legate dal matrimonio.
Si reprima l’omofobia alla pari di ogni altra forma di razzismo".
Dopo averlo ascoltato, stavo accostando lo scooter per fare un applauso.
Credo che se i giornali fossero un po più anglosassoni di quelli che abbaimo anche a sinistra informerebbero meglio i cittadini. Se nessuno conosce Marino lo si deve solo a quello. Repubblica il giorno dopo la presentazione della mozione no aveva neanche un trafiletto, nulla. Ecco siamo schiavi della propaganda di destra e di quella di sinistra. No siamo liberi di scegliere, ma a seconda delle covenienze dobbiamo essere indottrinati a dovere per il mantenimento degli assetti di potere sia a destra che a sinistra. ridotti cosi non nascerà mai un Obama. Marino ha idee da vendere a me è piaciuto molto a Milano, un discorso veramente di sinistra senza retorica con tante proposte e una visione del paese e dei valori veramente alternativa. Ma fa paura perchè non è del giro della nomenklatura. Come pensiamo di cambiare se non cambiamo gli uomini che da vent'anni ci guidano. Io non voglio essere complice del disastro come se oggi Dalema sarà diverso da quello di ieri.Io mi voglio dare una speranza. Voterò Marino.
RispondiEliminaMarino non vincerà, ma io lo voterò, più voti riuscirà a prendere e più farà pesare le sue e nostre posizioni nel partito democratico.
RispondiEliminaE' assai probabile che Marino non vinca, ma è evidente che ciò accade prima di tutto perchè si sta facendo di tutto affinchè i 3 candidati non siano messi sullo stesso piano: dalla copertura mediatica a quelle patacche di sondaggi, da alcune comissioni regionali alla raccolta delle tessere in Campania. E' meno male che ci chiamiamo Democratici.
RispondiEliminal'ho sentito a Torino. L'aria era frizzante. La gente era lieta di sentire "dei sì e dei no chiari".
RispondiEliminaAvrà il mio voto e lo sosterrò come posso.
il commento di spadafora è la sintesi di tutto...
RispondiEliminaAnch'io voterò Marino. Mi pare che qui tutti eccetto Agostino pensano di fare così. Forse ce la si fa?
RispondiEliminaC'è anche da dire che Marino su questioni evidentemente marginali come il lavoro o l'istruzione la pensa esattamente come Franceschini, quando non lo scavalca a destra. Vedi l'assunzione pubblica nel suo programma delle proposte di Ichino di contratto unico per tutti, indeterminato di nome ma precario di fatto, e con libertà di licenziamento senza giusta causa. 7 anni fa manifestavamo tutti per l'articolo 18, ora dovremmo essere noi a proporre di abolirlo...
RispondiEliminaPoi, certo, queste sono stronzate, la vera politica è parlare del ruolo della Binetti.
"Purtroppo" abito a Parigi e Marino qui non é ancora passato. Dopo aver letto il suo programma ho quasi pianto. Per la prima volta potrei poter votare PER delle idee e non CONTRO. Per la prima volta potrei poter votare per qualcuno che la pensa come me su tutto, che ha coraggio, che ha vissuto la vergogna e l'orgoglio di essere italiano all'estero, che puo' cambiare il nostro paese. Per la prima volta la speranza é riaffiorata e ho messo la rassegnazione nell'angolo fino ad Ottobre. Mi sono iscritta al PD la settimana successiva solo per poter votare la mozione Marino.
RispondiEliminamannaggia.... anche io sostengo Marino e non per ciò che dice oggi che è candidato ma per quello che ha detto o scritto prima che si impegnasse in questa competizione..... diciamo inoltre che è forse il solo che oggi è coerente con gran parte delle cose che pensava prima e che non cerca di spalmarsi ne sull'attualità ne su facili simpatie..... detto ciò non potrebbe comunque vincere contro l'esercito dei nonnetti che vanno a votare con il consiglio in tasca.... ne abbiamo avuto la prova a bologna!
RispondiEliminastefano
Binetti no!
RispondiEliminaSolo per questo Marino avrebbe già vinto.
"Marino non vincerà mai. In tv non lo conosce nessuno, molti andranno alle primarie senza nemmeno sapere chi sia."
RispondiEliminaLo dicevano anche di un tale Obama, ricordate? :-) Poi una volta diventato il candidato dei democratici, si diceva che era tutta un'operazione dei Repubblicani perché MAI e poi MAI in America avrebbero eletto un nero... Sappiamo come è andata! :-)
Non so come andrà per il nostro PD, però intanto io e molti altri ci siamo iscritti solo ed esclusivamente dopo aver saputo della candidatura di Ignazio Marino! Forza e coraggio!
Saluti da Parigi.
Anche io ero quel lunedi di fine agosto a Modena ad ascoltare Marino. Non è un gran oratore, è vero, però racconta bene le cose (anche a me ha colpito la storia di Riace con il sindaco che ha trasformato la cittadina in un centro multietnico). Accanto a me c'era una signora che ripeteva "Che pezzo di merda..!" non so per quale motivo, poi si è allontanata (e la stavo cacciando io), poi quando ha raccontato la storia dei ferri a proposito della pillola il marito ha detto "ma che cazzo sta dicendo sto stronzo!" . A questo punto ho pensato che fossero i nipoti della Binetti infiltrati!
RispondiEliminaComunque è vero che Marino non lo conosce nessuno (ho dovuto spiegare tre volte al mio ragazzo chi fosse 'sto Marino che stavamo ascoltando) ed è anche vero che Modena è terra di Bersani!
Inoltre, una mia amica del comitato pro-Marino di Re mi ha detto che il poveretto era a pranzo a Re con quelli del comitato, alle 15.00 a Imola con gli operai del Cnh, alle 18,00 a Piacenza e alle 21,00 a Modena! Che tour de force!
Io voto Marino...anche se fosse solo un paladino della laicità e dei diritti civili per me è già tanto!
Il marito forse era Agostino...
RispondiEliminaBarbottina
Scusate, ma è possibile che di Marino vi piaccia solo il fatto che odia la Binetti?
RispondiEliminaCioè: il fatto che sul lavoro abbia detto una cosa sola (e in linea con Sacconi) e sulla scuola idem (in linea con la Gelmini) non vi pone nessun problema? Il fatto che nella sua mozione (come in quelle di Franceschini e Bersani, eh) non abbia alcun riferimento alla politica estera, alla faccia del provincialismo italiota? Il fatto che non abbia mai detto se vuole o meno cambiare rotta dopo 20 anni di politica economica neoliberista che ci hanno portato a un basso dal baratro? Davvero la politica del Pd è solo "Binetti sì-Binetti no"?
credo che purtroppo le primarie stavolta saranno un disastro dal punto di vista della partecipazione (anche se spero davvero di sbagliarmi) ma alla luce di questa convinzione do Marino per perdente ma non vedo per lui la caporetto che toccò a scalfarotto.
RispondiEliminavorrei sapere che cosa ne pensa di lavoro e affini visto che in questo momento è l'argomento meno all'ordine del giorno ma in prospettiva la problematica più importante per quello che viene definito con un espressione orrenda "sistema italia" e sul quale Bersani è molto preparato, credibile e, almeno da parte mia, affidabile.
le questioni di principio sono importnati ma è il posto di lavoro entra nel quotidiano di molte più persone di quante non debbano affrontare, per dire, la procreazione assistita.
una volta di diceva di parlare dei problemi reali..ecco facciamolo vi prego
ELF (lavoratore meno che precario)
Marino non vincerà ma ha già vinto. E ci aiuterà ad uscire fuori dal guado. Perchè dopo che li ha posti esplicitamente lui "certi temi" sono entrati a forza nell'agenda, come si dice.
RispondiEliminaNon vincerà perchè fare il segretario del PD è un mestiere che si impara da piccoli e lui (per fortuna di molti malati) da piccolo ha studiato da ER.
Per quel che mi riguarda (che non è poco, anzi è una grossa responsabilità) credo proprio che voterò Franceschino. Ha retto il partito nella merda dopo le dimissioni del più fico del bigoncio. Ha dichiarato nisba all'inamovibile di Napoli. Ha un'idea (che mi sembra) chiara su come dovrà essere la forma partito. Ho preso la tessera PD (versati euro 50, mica 15 come quello spilorcio di Grillo neh) apposta per dire la mia. Per dare la mia. Per fare qualcosa e non star lì tutto il giorno a dire "cazzo! che paese di merda!". Franceschino non è un pensatore. E' un culo di pietra, un operaio della politica, uno che si carica i mattoni in spalla e va. Di filosofi, primi della classe, leader e leaderini ne abbiamo già avuti fin troppi. E per favore basta pippe con la storia dei quarantenni/trentenni miracoli del web. Riaprire le sezioni (chiamiamole così)e mettersi a fare di nuovo i discorsi che abbiamo smesso da anni: i tuoi problemi, le tue paure, i tuoi desideri, la tua vita (eccetera) caro vicino di banco, di casa, di lavoro. E basta scrivere romanzi.
Masaccio, vabbe', ma uno che vuole votare alle primarie deve scegliere uno dei candidati tra quelli che si candidano, non un candidato ideale che non si e' candidato.
RispondiEliminaCredo che le idee che proponi tu non appartengano proprio al PD, tanto che chi le propugna o le approva vota altrove.
I candidati segretario si confrontano su cose che gli elettori del PD sentono importanti e "in bilico" nella linea politica. Se nessuno dei tre crede di dover discutere le cose che dici tu, probabilmente e' perche' se le vuoi perseguire, non devi stare nel PD... tutto qui.
Nel confronto tra i 3 candidati, Marino giganteggia (eccetto che nei sondaggi). Se poi nessuno dei 3 propone quello che cerchi, e' chiaro che devi cercarti i rappresentanti in altre formazioni.
No?
Andrea
Cara Barbottina,
RispondiEliminami chiedi di spiegarti perché Marino non è una bella persona?
Lo capirai da sola col tempo,
le parole non servirebbero a nulla.
Ma la verità è che il popolo l'ha capito
molto prima dei blogger
(quelli che avrebbero votato in massa per Scalfarotto, trattenere le risate è molto difficile...)
Agostino (il cattivo)
I blogger che "avrebbero votato in massa per Scalfarotto" poi chi sarebbero? Agostino, se le parole non servono puoi anche non usarle. Pubblica commenti in bianco o non pubblicarli proprio. Questo alludere senza dire niente è un po' fastidioso.
RispondiEliminamasaccio
RispondiEliminasi parla di tre candidati di uno stesso partito, in teoria dovrebbe essere fisiologico che abbiano le stesse posizioni in alcune materie. Il fatto che marino, ad osservare un minimo le sue proposte, non sia identificabile come il candidato 'di sinistra' fra i tre o 'quello della laicità e basta' è una cosa che mi rassicura. significa che incarna una linea politica che vuole essere trasversale, magari innovativa e vincente. Nel merito dei singoli punti del programma naturalmente si può essere d'accordo o meno, ma credo che avere in campo una simile proposta politica sia già un passo in avanti, un passetto oltre la stagnazione del pd e della sua classe dirigente.
jacopo
Andrea, infatti non mi sono iscritto al Pd né andrò a votare le primarie. Ma ciò non toglie che mi possa stupire quando vedo persone di sinistra osannare un medico perché se la prende con una sua collega bigotta, disinteressandosi completamente del fatto che quel medico su questioni decisamente più importanti (come lavoro e scuola) la pensa come Sacconi o la Gelmini. A questo punto ciò che distingue sinistra e destra è davvero solo il grado di genuflessione ai preti? Sulla libertà di licenziamento senza giusta causa e sulla privatizzazione dell'istruzione siamo tutti d'accordo?
RispondiEliminaJacopo, il mio problema non è che la pensino allo stesso modo Marino, Franceschini e Bersani, ma quel modo sia lo stesso di Sacconi, Tremonti e Gelmini, sui temi fondamentali. Ma che importa, tanto c'è il dibatto sulla Binetti ad appassionarci e distrarci tutti...
A Masaccio
RispondiEliminaIo sono un po' una vittima della censura di cui parlava qualcuno qualche riga sopra. Non sapevo nulla di Marino perche' su Repubblica non c'e' scritto poco o niente e poco anche su Unita' (che pero' non conpro tutti i giorni).
Ma c'e' internet, c'e' il sito di Marino, c'e' Leonardo. Ecco, dopo essermi un po' informato votero' Marino. Avevo deciso che non avrei votato, ma quest'uomo offre una alternativa, almeno nelle idee. Ed e' un'alternativa ben costruita e plausibile.
Ve lo dimostro:
le parole di Masaccio mi avevano turbato; ma come, mi dicevo, Marino parla cosi' bene di temi cosi' fondamentali (laicita' dello Stato, democrazia di partito, etc) e poi ha la lingua biforcuta su temi come lavoro o scuola?
Allora mi documento e trovo questo bel pezzo:
http://www.openworldblog.org/2009/08/10/articolo-18-light-e-papa-in-congedo/
Mi pare chiaro che Marino non la pensa affatto come Sacconi sull'articolo 18. Anzi, finalmente, e sono anni che non succede, si sente una proposta diversa sull'argomento, una proposta vera e ragionevole che da scacco a tutte le posizioni in gioco. Una proposta che mi sembra, oltre che valida, proprio vincente perche' semplice e razionale.
Masaccio, mi piacerebbe sentire la tua opinione in proposito? Hai letto, che ne dici?
Io non voterò perché spero che il PD si sciolga al più presto (nell'acido, al limite), ma da ferrarese (d'immigrazione) che Franceschini l'ha anche conosciuto ti dico GRAZIE per questa cronaca (e per il punteggio finale).
RispondiEliminaVoterò Marino perché prima di tutto dovrà essere un leader di opposizione non solo a B ma alla Lega e il suo stile pacato ma fermo non so se porterà risultati ma almeno è dignitoso e mi ci riconosco.
RispondiEliminaGli altri saranno più scafati ma già hanno fatto del loro meglio e guarda come stiamo messi bene.
I valori cui si richiama – mi sono piaciuti anche i ripetuti riferimenti a formazione, investimento sulla ricerca e meritocrazia – mi sembrano il genere di concetti concreti e condivisibili che possono ricompattare il popolo della non-destra senza tanti giri di parole.
Tanto ormai l'abbiamo capito che l'economia verrà governata in maniera non dissimile chiunque vinca, e allora almeno sui diritti di libertà e sulla lotta alla barbarie facciamo sul serio!
- F
Sosterrò e voterò Marino.
RispondiEliminaPosso confermare che moltissimi voteranno Bersani sperando che attui il programma di Marino, per esempio su nucleare, alleanze e diritti civili.
Ero alla festa dell'Unità a Perugia martedì 2, il primo giorno della Festa, giornata "difficile".
Alle 21 il tendone era semideserto, sono andato a mangiare qualcosa.
Alle 21.30 ho trovato a malapena il posto in piedi.
Marino non vincerà, però più voti prende e più si raddrizza sto partito.
Riccardo
Voterò Bersani sperando che attui il programma di Bersani.
RispondiEliminaVoterò Bersani perchè mi pare una persona solida, innovativa e affidabile. Voterò Bersani perchè dopo le primarie, qualora nessun candidato raggiungesse il 51%, non farà confluire i voti dei suoi delegati su Franceschini candidato di Fassino/Veltroni/Fioroni/Rutelli/Binetti
Masaccio secondo me sbagli a considerare il PD un partito di sinistra tour court.
RispondiEliminaA mio avviso, almeno finche' viene gestito in questo modo, rappresentera' una classe dirigente di centro, con una base elettorale (non la base degli iscritti, ma degli elettori) di centro-sinistra molto insoddisfatta, ma cionondimeno senza vere alternative.
Poi la mia idea (cementata dalla lettura del commento anonimo a proposito della proposta su art. 18) e' che Marino sia, semmai, proprio per la condivisione di alcuni valori fondamentali e di sinistra (quelli si'!) citati da -F, un candidato - relativamente - piu' a sx dei suoi due antagonisti, proprio per quella specie di orgoglio, o naturalezza di estrazione politica, piuttosto che per la vergogna di cui quasi sembrano ostentare la mancanza i due avversari.
Andrea
Dedicato a Ignazio Marino: http://www.lextra.info/public/piove/?p=207
RispondiEliminaAndrea, non parlavo del fatto che il Pd sia o meno un partito di sinistra, ma del fatto che persone di sinistra si entusiasmino per uno che la pensa come Sacconi. È un segno terribile, dal mio punto di vista, è la vittoria del berlusconismo: ci si fa affascinare da suggestioni autobiografiche, e la politica resta cosa per pochi eletti...
RispondiEliminaAnonimo, conosco l'articolo che citi, e lo trovo sinceramente agghiacciante. Quella che Scalfarotto propaganda si chiama semplicemente libertà di licenziamento. Scalfarotto lo dice a chiare lettere: l'obbligo di reintegro (cioè ciò che garantisce l'effettività dell'articolo 18) resta solo per i casi di conclamata discrminazione. Per il resto, l'azienda è libera di licenziare senza bisogno di dover dimostrare alcuna giusta causa, e al massimo rischia, se il licenziato ha i soldi e i coglioni di farle causa, di dover pagare un risarcimento.
Questa è esattamente (anzi, allora valeva solo per determinate aziende, mentre ora sarebbe per tutti) la proposta avanzata nel 2002 dal governo Berlusconi, contro cui tutti scendemmo in piazza. Si vede che i tempi cambiano...
Soprattutto trovo vergognoso che si mascheri questa schifezza con "spalmiamo i diritti verso i precari e garantiamo a tutti il tempo indeterminato", perché è una truffa: il tempo sarebbe determinatissimo, altroché, ma determinato dal puro arbitrio dell'azienda. Gran risultato...
Masaccio, il tipo di garanzie dato dall'articolo 18 è una peculiarità italiana, per quanto ne so, e non ha pari in alcun paese dell'"europa centroccidentale".
RispondiEliminaCrea tanti guai quanti ne risolve, sopratutto accoppiato con la tendenza dei sindacati a difendere chiunque, essenzialmente disinteressandosi spesso della realtà dei fatti.
Oltretutto la difficoltà di licenziare per motivi economici è uno dei disincentivi più importanti all'impresa. A me il pensiero di aprire un'azienda in Italia (qualora ne avessi le possibilità economiche) farebbe venire i brivi (non solo per l'art 18, ma anche).
Si basa sul principio assolutamente estraneo ad altri paesi, per cui chi assume un lavoratore ne diventa responsabile a vita.
E' un discorso lungo e difficile da fare in questa sede anche per gli evidenti limiti del mezzo.
Io ti invito a dare un'occhiata a sistemi fuori dall'Italia dove, nonostante la mancanza di garanzie come quelle dell'art 18, le cose sono uguali, se non meglio, per i lavoratori.
In amicizia
Andrea
Certo. Vogliamo mettere quanto sono meglio negli usa?
RispondiEliminaLà dove sono meglio è dove c'è un welfare forte in un modo "che non ha pari in alcun altro paese..." e un'economia molto più avanzata, con padroni che non fanno i parassiti dello stato come dalle nostre parti, chiedendo contributi e esternalizzazioni di servizi ecc.: i paesi scandinavi, ad esempio, in cui hai sussidi di disoccupazione che garantiscono ben più che la sopravvivenza per anni e anni (fin troppo, viene da dire), scuole, sanità, cultura, trasporti... per tutti, non solo i disoccupati. L'art. 18 era una specie di compromesso tra la rinuncia a creare un vero welfare e il far west di bei posti come gli usa e gli ex-paesi dell'est (consiglio di vedere Dead men working -sic!- e Paul Nick e gli altri per farsi un'idea di cosa sia il lavoro a capriccio dell'azienda). Ma il welfare pubblico viene sistematicametne smantellato in Italia da vent'anni e la sicurezza di un lavoro anche. L'agenda la detta Confindustria e chi non ci sta è un irresponsabile. Tra l'altro su tutto questo nessuno dei condadiati pd, Bersani incluso, sembra dire nulla di concreto.
La dama del lago
Io voto Marino perché ho studiato le tre mozioni e la sua è la migliore per me per contenuto e forma. Alcune frasi potrebbero essere incorniciate e appese, tanto sono dense di significato e precise. Invito tutti a fare questo confronto fra mozioni con onestà intellettuale.
RispondiEliminaSaluti a tutti
bea
Andrea, benissimo. Le cose che dici tu le dicevano Tremonti, Maroni, Sacconi e Berlusconi 7 anni fa, e gli manifestavamo contro.
RispondiEliminaLibero di aver cambiato idea, ma a me il fatto che il Pd assuma la libertà di licenziamento senza giusta causa come sua proposta, ribaltando quanto detto finora, non pare una scelta da poco, e vorrei fosse oggetto di discussione. Vedere un parlamento che sostiene unanimemente questa proposta (bocciata da un referendum non molti anni fa) a mio parere sarebbe un segnale molto chiaro di cos'è oggi la politica italiana: tante liti sulle veline, ma sulle politiche del lavoro tutti dalla stessa parte. Che non è la mia...
Guardate, giusto per essere chiari, io sono precario e pure emigrante... non certo esercitato nel difendere "i padroni". Non sono neanche giovanissimo e inizio a preoccuparmi del mio futuro, visto che dal 2010 so già che sarò senza contratto.
RispondiEliminaLa mia posizione deriva dall'aver vissuto in tanti paesi fuori dall'Italia in questi anni, e dall'aver aperto gli occhi sul fatto che la via italiana non è l'unica, e forse non è neppure la migliore. L'art 18 è diventato - o è stato trasformato - in uno strumento di discriminazione verso le nuove generazioni.
Come risolvere ciò e dare diritti uguali a chi ha 25 anni oggi come a chi li aveva 30 anni fa, non lo so. Così com'è, è davvero un macigno.
Andrea
P.S. Dama del lago, non conosco la situazione americana e non mi riferivo a quella.
Grazie dell'interessante cronaca condita di dalle impressioni personali.
RispondiEliminaIo ho già deciso per Franceschini e le motivazioni le dirò al congresso locale per pubblicarle sul mio blog.
"marino non vincerà mai"
RispondiEliminaLeonardo, non sei un po' snob?
Come fai a essere così categorico? Pur nell'assenza di copertura mediatica, Marino ha suscitato un entusiasmo che non si vedeva da secoli in questo partito (e, oso dire, paese). Il tempo è contro di lui, è vero, ma la sconfitta è tutt'altro che scontata. Io lo voterò di sicuro e farò quanto nelle mie possibilità per farlo conoscere e votare.
Non poter licenziare senza giusta causa è una garanzia sacrosanta dagli abusi, non un privilegio. Le nuove generazioni penalizzate? Mi viene un dubbio. Posto che oggi è possibilissimo assumere a tempo determinato con contratti dei tipi più diversi, perché quelli più applicati sono sempre quelli con meno garanzie, cioè parasubordinati (i vari coco, o le partite iva coatte)? Oggi è possibilissimo assumere qualcuno anche per anni, con contratti a tempo determinato, cioè normali contratti di assunzione (quindi con ferie, malattia, contributi decenti ecc.) ma che durano un certo tempo. Perché questi bravi padroni non li usano e preferiscono il precariato più selvaggio, o il lavoro nero? Forse perché per loro è molto meglio avere costi bassi di manodopera che aumentino i loro guadagni e non rischiare nulla di nulla? Anzi rincorrere le commesse pubbliche e l'esternalizzazione dei servizi pubblici, che sono entrate sicure, perché come fai a farne a meno? Ma il rischio di impresa non sarebbe il LORO mestiere? Che impresa è quella che non può mai, non in un certo periodo, ma MAI, garantire di poter pagare gli stipendi a più di sei mesi? E intanto ci spingono a pensare che la colpa è tutta di quell'art. 18?
RispondiEliminaFanno ridere. Non solo. Rovinano completamente la possibilità di un mercato del lavoro corretto, perché le aziende che si rifiutano di applicare una politica occupazionale e salariale indecente sono chiaramente distrutte da chi può permettersi prezzi inferiori (e qualità infima), sfruttando la gente.
La dama del lago