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venerdì 23 ottobre 2009

Salviamo la vita a Berlusconi

La domanda mi sembrava un po' banale, ma visto che insistete me la porrò anch'io, esattamente nei termini che tanto hanno fatto discutere: ma santo cielo, possibile che nessuno sia in grado di ficcare una pallottola in testa a Berlusconi?

Io no, per carità, i delitti politici mi ripugnano. Perché non amo la violenza, si sa, ma soprattutto perché non credo nella Storia dei Grandi Personaggi. Per spiegarmi meglio ridurrò tutto a Hitler: se voi poteste usufruire della Macchina del Tempo, non andreste subito a Monaco negli anni Venti, in una certa birreria, a ficcare una pallottola nel cranio di un certo pittore? Quale scrupolo ve lo impedirebbe? Siete non violenti? E quindi per risparmiare una testa ne lascereste macellare milioni in una Seconda Guerra Mondiale? Ma non siate ipocriti, su, premete quel grilletto, è giusto che sia un uomo solo a morire per molti, è vangelo (Giovanni 18,14).

Vi ho convinto? Bene. Andate, sparate, rimontate sulla Macchina... e già che ci siete fate tappa nel 1945 per vedere i risultati. Monaco è una rovina. La Germania è terra bruciata. Una voce stentorea gracchia da una radio: è il Fuhrer che promette la Vittoria Finale. Come sarebbe a dire il Fuhrer? Non è proprio la voce che ricordate voi, magari è persino più calda e suadente; potrebbe essere Goebbels, o uno sconosciuto a cui il destino ha fatto un po' di spazio. La Storia è un fascio intricato di funzioni variabili, e una pallottola nel cranio dell'uomo più importante del mondo non cambia le cose più di tanto. Così almeno la penso io: ammazzare i divi è sopravvalutarli. Come spalare l'acqua col forcone.

La penso così anche su Berlusconi (che non è Hitler; era solo un esempio per capirci). Sono convinto che poche persone come lui abbiano saputo incarnare alla perfezione i difetti che stanno sospingendo l'Italia fuori dal novero dei Paesi civili; però se non ci fosse stato lui ci sarebbe stata un'altra incarnazione, magari un po' più alta o meno cafona. Il blocco che ha preso forma con lui continuerà a esistere anche quando lui ci avrà lasciato; più che della sua testa occorrerebbe preoccuparsi di quelle che lo hanno votato e voteranno il suo successore. Io almeno sono tra quelli che la pensano così.

Ma siamo in pochi. La maggior parte dei detrattori di Berlusconi sembra convinta che l'Uomo abbia fatto la differenza: senza di lui, nessuno avrebbe costruito Milano Due, nessuno avrebbe concepito l'idea di raccattare centinaia di emittenze scalcinate per trasformarle in un network nazionale da offrire ai politici compiacenti in cerca di visibilità. Senza di lui, probabilmente Mani Pulite avrebbe liquidato definitivamente la vecchia partitocrazia e consegnato il Paese a una sinistra moderna. Peccato che invece ci fosse lui. Ma se una persona la pensa davvero così, perché non va immediatamente a ficcargli una pallottola in testa? Mi sembra la conclusione più sensata di tutto il ragionamento. Un orribile delitto, sì, ma sull'altro piatto della bilancia c'è la salvezza di un'intera nazione ridotta alla disperazione. Berlusconi si ritiene odiato da tutti gli elettori di sinistra: per quanto il delitto possa ripugnare ai più, su milioni di persone che lo odiano e lo considerano la fonte di ogni male se ne dovrebbe trovare almeno uno abbastanza coerente da tirare le conseguenze e premere un grilletto. La vera notizia è che non c'è. Diciannovemila aspiranti assassini su Facebook e neanche un vero emulo di Gaetano Bresci. Non vi sembra un poco strano?

Quanti altri personaggi hanno saputo dividere in modo così violento gli italiani? Prendiamo Mussolini. No, non voglio paragonare il berlusconismo al fascismo, stavolta. Però non è che nella Storia d'Italia si trovino molti altri personaggi in grado di dominare per più di vent'anni la scena destando amori incondizionati e rancori insanabili. Ecco, Mussolini ha subito talmente tanti attentati che nella sua pagina di wiki non ci stavano, ne hanno dovuto aprire un'altra apposta. Vabbe', direte voi, erano altri tempi. No: l'assassinio politico non era allora molto più in voga di adesso. Può darsi che nel frattempo la tecnologia abbia reso più semplice il lavoro delle guardie del corpo – ma ha anche quello degli assassini, con bombe telecomandate e fucili di precisione che Gino Lucetti o Anteo Zamboni si sognavano. Da quel che ne so, Mussolini era molto più circospetto di Berlusconi, che ama i bagni di folla e probabilmente è l'incubo dei suoi bodyguard. Eppure in tutti questi anni tutto quello che ha rimediato è un microfono sui denti, un treppiede sul collo, e un'orribile contumelia verbale: Buffone, rispetta la Costituzione. Guardate che gli storici del futuro non ci si raccapezzeranno: com'è possibile? Se anche solo un decimo dell'antiberlusconismo che percepisco su Internet o in sala insegnanti fosse reale, una folla di linciatori stazionerebbe davanti a Palazzo Chigi con la corda e il sapone. Ma santo cielo, possibile che invece no?

Cos'è che li trattiene? C'è un individuo che da anni si accredita come l'Uomo della Provvidenza. Ha messo d'accordo leghisti, postfascisti, p2isti, collusi di mafia, tronisti ed ex del Grande Fratello. Ha ottenuto la simpatia di mezza Italia e a quel punto, invece di conciliarsi con l'altra metà, l'ha periodicamente umiliata. Li ha chiamato coglioni e farabutti – quarant'anni fa qualcuno gli avrebbe almeno mandato i padrini. No, niente. Chissà, forse 20 milioni di italiani di sinistra sono troppo maturi per concepire un delitto che completerebbe la canonizzazione del Divo Silvio, già avviata in terra. È un'ipotesi. Ma io ne ho una migliore.

Secondo me Berlusconi deve la sua vita a Internet. A questa meravigliosa camera di compensazione di tutte le nostre frustrazioni quotidiane. Oddio, certe cose si facevano anche prima di Internet. C'è un vecchio film di Luchetti – non un grande film – dove un partigiano, un ragazzo mite, una sera si mette a calcolare tutte le persone da fucilare a guerra finita. Dopo un po' ha messo insieme centinaia di nomi, e il suo amico gli propone di fucilarli immediatamente, sul foglio. Lui comincia ad ammazzarli con la penna, e l'amico gli chiede: “Funziona?” Sì, funziona. I diciannovemila aderenti al gruppo Ammazziamo Berlusconi stanno usando facebook nello stesso modo. È abbastanza ovvio che odino Berlusconi – del resto Berlusconi non perde occasione per offenderli – ma sanno perfettamente che un delitto vero non li farebbe stare meglio, e così lo fanno fuori per finta, su un social network. Senza fare male a nessuno.

Se non esistessero più i network, se non esistesse più la possibilità di mettere in fila le proprie idee e le proprie vittime su una paginetta di Internet, forse le armerie avrebbero più clienti, e la vita dei bodyguard presidenziali sarebbe più difficile. È una mia opinione, ma se c'è qualcosa di cui m'intendo nella vita è questa – in fondo cosa sarei senza questa paginetta, senza questo spazio per tirare ceffoni o pistolettate? Ve lo dico: una persona molto, molto più incazzata.

26 commenti:

  1. Come sempre vedere le cose da un altro punto di vista illumina; e mi sa che questo post arriva come la mela di Bersani(!!) perché proprio ieri, in un affollato bar berlinese mentre ci dicevamo più o meno le solite cose, abbiamo concluso che forse sarebbe meglio cominciare a postare di meno e organizzarci di più.
    Oggi qui gli italiani sono davvero tanti: la seconda comunità dopo quella turca. Il bello è che la maggior parte di noi è arrivata da poco, spinta più dal disgusto delle vicende italiane che dalla necessità vera e propria di una occupazione; anche perché magari in Italia molti di noi sarebbe stati addirittura più comodamente collocati.
    Diversamente da quelli che ci hanno preceduti, noi abbiamo dovuto cercarci un luogo più rilassato e civile solo per poter continuare a restare semplicemente umani.
    Nel frattempo però, ciò che succede in Italia non ci lascia indifferenti e vorremmo poter fare qualcosa in più, anche se non sappiamo ancora bene cosa, perché pensiamo che questo momento sia veramente cruciale.
    Una buona qualità del paese che ci ospita è la capacità di essere concreti e più stiamo qui, più diventiamo concreti persino noi; perciò è stata una bella sorpresa scoprire stamattina che alla solita chiacchierata uno di noi ha dato subito una forma aprendo uno spazio in rete di connessione organizzativa. E’ presto per poter dire di più; però siamo intenzionati a provarci e a rimanere determinati. Incazzati no, se no a Berlino che ci siamo venuti a fare?

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  2. No dai, internet vale poco: solo per noi alfabetizzati informatici (e siamo mica tanti, lo sappiamo). Più che altro la televisione. Dice un mio amico che se saltassero tutti i ripetitori scoppierebbe la rivoluzione in una settimana. Secondo me potrebbe anche essere vero.

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  3. Beh, tecnicamente Mussolini è stato ammazzato (e poi appeso per i piedi, bersagliato di sputi e di spari), e ad ammazzare Hitler ci hanno provato. Berlusconi sarebbe tanto più facile, però, sì. Considerato che sostiene di non sapere nemmeno bene chi si porta a letto.

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  4. "Il blocco che ha preso forma con lui continuerà a esistere anche quando lui ci avrà lasciato; più che della sua testa occorrerebbe preoccuparsi di quelle che lo hanno votato e voteranno il suo successore."

    Azz e' verissimo, io ci penso da anni.
    Andrea

    P.S.: il copy/paste mi va con Chrome ma non con Firefox...

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  5. Non so se ti interessa saperlo, ma fino a qualche mese fa, nel climax del consenso, avevo iniziato a pensarci seriamente. Mi ero posto anch'io la famosa domanda "ma possibile che..." e avevo iniziato a pensare alla realizzazione pratica della risposta. Anch'io vedevo in lui una concentrazione di poteri così elevata da rendere strategicamente utile la sua eliminazione. Mi dicevo: "Il berlusconismo non morirà da un giorno all'altro ma la sua fine gli darà una sonora mazzata. Perlomento avremo eliminato il conflitto d'interessi".
    Poi, man mano che la crisi di S.B. si affacciava all'orizzonte i miei propositi calarono. Non che di colpo mi fosse diventato simpatico; ma iniziai a rendermi conto che c'erano soluzioni migliori, molto migliori: la condanna giudiziaria e politica del berlusconismo; e che c'erano persone che stavano lavorando per questo obiettivo.
    Il colpo di grazia ai miei sogni terroristici me lo diede vedere (in ritardo) l'orribile film "shooting silvio" dove un odiosissimo figlio di papà sfaccendato e dal pensiero corto lo uccide dopo aver bellamente ignorato un colloquio con il vero Travaglio che gli cita la famosa frase "il problema non è Berlusconi in sè, il problema è Berlusconi in me". Quella frase mi ha ronzato nella testa per mesi e forse mi sto rendendo conto del suo senso solo ora.

    Il fatto che oggi, quando meno ha senso (se mai l'ha avuto), giungano da più parti minacce a Berlusconi, ha un significato politico ben preciso. C'è un grosso numero di persone a cui si stringono le chiappe quando Berlusconi promette: "non lascerò che accada una nuova tangentopoli" intendendo in realtà "attaccatemi, condannatemi, incastratemi, e porterò con me in galera l'intera classe politica italiana e una grossa fetta della classe dirigente, con buona pace alla seconda repubblica".

    Sì, salviamo la vita a Berlusconi, anche se la vedo dura...

    Guido

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  6. Analisi acuta, niente da eccepire.
    L'idea del comportamento del futuro che esponi è quella di Asimov (vabbe', il primo a "enunciarla"), così, per amor di citazione.

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  7. Riguardo al discorso dei "Divi"... sono assolutamente d'accordo con quello che dici; tra parentesi è un tema affrontato in maniera molto insistita in "Guerra e Pace". I Personaggi fanno comodo, anche a posteriori, specie fra chi li ha sostenuti, che possono riciclarsi senza dover rendere troppo conto; e tutte le volte che si tira in ballo il Male Assoluto, c'è un'analisi dietro che non viene fatta (Hitler, Saddam, ecc.).

    Ciò detto, non me la sento di escludere che esistano persone particolarmente carismatiche che possono dare una svolta (positiva o negativa) a certe situazioni. Penso a molte di quelle persone che infatti sono state ammazzate, da Gandhi giù giù fino a Kennedy.

    Berlusconi *ora* rappresenta un blocco di potere che gli sopravviverà, ma che questo blocco si sarebbe creato anche senza di lui... non so, non sono del tutto convinto.

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  8. Speriamo che continui così e nessuno provi veramente ad ammazzarlo. Ci mancherebbe che diventasse pure martire.

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  9. Non ho ancora finito di leggere, lo farò te lo prometto. Volevo prima avvisarti che c'è un "se voi potreste usufruire della Macchina del Tempo" che grida vendetta.
    Con immutata stima

    Adriano

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  10. Sull' inutilità di far fuori i tiranni per migliorare le cose non mi trovi d'accordo. Vallo a chiedere a Carrero Blanco.
    Poi, il baraccaio nazionale non è un tiranno : è più simile ad uno di quei vecchi despoti orientali che passavano la giornata a cazzeggiare ed ogni tanto provavano malamente ad invadere la grecia. Ecco, l'italia è un insieme di satrapie, più che uno stato: un ipotetico assassinio di berlusconi non migliorerebbe le cose, le renderebbe brutte in un modo diverso.
    Per quanto riguarda il potere della rete come valvola di sfogo sono perfettamente d'accordo.

    Giacobbo merdaccia!
    Mi sento già meglio...

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  11. (Daniele Luchetti (una "c") e' un buon regista, ma in quel clip gli attori e i dialoghi sono scandalosi.)

    Concordo che il problema e' il blocco sociale, ma personalmente lo vedo più come frutto della certa mafia "pentapartitica", dello spregiudicato asse Craxi-Andreotti elevato a sistema, che di eventuali derive televisive.

    Negli anni '80 e' passato il messaggio che per essere "qualcuno" dovevi per forza essere uno stronzo, che non c'è posto per questioni di morale e coerenza, che contano solo i soldi e il potere. Un messaggio cosi' pervasivo che anche i partiti teoricamente alternativi l'hanno incamerato alla perfezione, rendendo la "resa dei conti tra bande rivali" l'unico stile di dibattito interno. E molta gente ha scelto l'opt-out: volontariato di base, emigrazione, internet e quant'altro. La rassegnazione e' cominciata molto prima di Silvio e di internet, guarda i trend elettorali.

    (detto questo, direi che ti sei ufficialmente guadagnato una bella scheda negli archivi dei Servizi, se gia' non l'avevi, e un bel bonus nella classifica Stupidaggini 2009. "su, premete quel grilletto, è giusto che sia un uomo solo a morire per molti, è vangelo"? Certe cose non si dicono nemmeno per scherzo, anche perche' il primo giornalista coglione puo' usarle per screditarti un indomani. Metti che qualcuno mandi 'sta roba, decontestualizzata, al tuo direttore scolastico...)

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  12. "non credo nella storia dei grandi personaggi"

    credo che tolstoj, in "guerra e pace", abbia sostenuto a lungo questa opinione. Ma lui ha il tuo stesso difetto: non argomenta quello che dice!

    Non ti sembra possibile, invece, che anche alcuni dei più importanti avvenimenti della storia non siano che il frutto del caso? che siano perfettamente contingenti?

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  13. Ah sì? Non ci fosse stato Hitler avremmo avuto lo stesso 6 milioni di ebrei sterminati e la Germania contro il resto del mondo? Ho i miei dubbi...come te del resto.

    x Scazonte: infatti Tolstoj ci asfissia con questa teoria che prima i popoli dell'ovest vanno verso est, poi dall'est verso ovest...e Napoleone non ci sarebbe entrato per nulla.
    Però perchè prima che arrivasse lui la Francia reggesse l'anima coi denti (militarmente parlando) e poi passasse da un trionfo all'altro non lo spiega.

    Nautilus

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  14. dici che internet è l'oppio dei popoli? Può darsi.

    Ma comunque, come ti succede sempre più spesso, ti contraddici nel giro di qualche frase: prima affermi che la storia (anzi, la Storia) non la fanno gli individui, ma poi citi il vangelo, e un credente come te dovrebbe sapere che se c'è una vicenda che non può prescindere dal ruolo giocato da un uomo solo è proprio quella (due uomini almeno, in realtà: c'è pure Giuda Iscariota). Oppure tu credi che quella non sia una vicenda storica...beccato!:P

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  15. alle ultime elezioni berlusconi ha preso un botto di voti. non tutti lo avranno votato con una pistola alla tempia.
    di questi milioni che l'anno votato senza essere costretti che ne facciamo?
    ho un'idea: li attacchiamo a internet (a forza) e li ammazziamo di chiacchiere!
    oppure qualcuno si deve prendere la briga di convincerli... magari meglio se non si chiama bassolino

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  16. Questo sarà il secondo correttore che licenzio in una settimana.

    E' vero, né io né Tolstoj possiamo argomentare la nostra opinione (senza una macchina del tempo è un po' difficile), e del resto io ho scritto che è solo una mia opinione. Perché, forse voi potere argomentare la tesi contraria?

    Ma sul serio c'è qualcuno che pensa che i tedeschi prima vivevano in pace con gli ebrei e poi improvvisamente vengono tutti ipnotizzati da un individuo che ha l'idea di farne il capro espiatorio? Ecco, questo sì che cozza contro il buon senso. L'antisemitismo in Germania esisteva prima ed è esistito anche dopo; l'inflazione del primo dopoguerra crea le premesse per l'ascesa al potere di un leader populista, eccetera eccetera.

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  17. marcell_o e se le chiacchiere non funzionano?
    Possiamo fare col machete?
    daidaidai

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  18. Voi tutti sottovalutate Mediaset. Guardate troppo poca tv. Non vi rendete conto. Il problema è Mediaset; il motivo per cui è ancora lì (vivo e al governo) è che nessuno ha ancora la forza di prendersi Mediaset al suo posto.

    Guido

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  19. Sulla cultura antisemita su cui il nazismo attecchi', a me piacque molto "I volenterosi carnefici di [genitivo soggettivo] Hitler" di Goldhagen.

    Certo che l'esempio di Hitler forse non e' calzante. E' facile pensare ad un altro partito che discrimina gli ebrei nella Germania degli anni '30 ma uno che teorizza la "soluzione finale" e' solo uno di questi partiti possibili. Molti altri avrebbero fatto molti meno danni.

    La mia e' solo un'osservazione a lato, il senso del tuo esempio e' chiaro e questo e' sufficiente per il tuo argomento.

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  20. menomale che ci sei, ma perchè ti vuoi fare chiudere?

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  21. leonardo

    io non credo che scegli una tesi o la sua negazione in base a imperscrutabili giudizi: io credo che ci sia sempre un ragionamento dietro!

    E infatti, in modo secondo me abbastranza contraddittorio tu dici: "né io né Tolstoj possiamo argomentare la nostra opinione" ma nel paragrafo successivo cosa fai? argomenti la tua opinione!

    Solo che lo fai in un modo secondo me sbagliato, ovverossia ridicolizzando le tesi avversarie (straw man)! nessuno di noi pensa che se nascesse adesso un hitler in italia tra 50 avremmo una dittatura! E' ovvio che non bastano i "grandi" personaggi per cambiare le cose! Secondo me, semplicemente, sono determinanti in molte occasioni!

    e... se stalin o krusciev avesse deciso di mandare missili nucleari in america? o viceversa lo avessero fatto gli americani?

    io non so se ho ragione, ma credo che la tesi di tolstoj sia un po' estremistica, e quindi dovrebbe essere argomentata molto meglio di così!

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  22. E qui andrebbe raccontata la storia di Ranuccio Bianchi Bandinelli, che per ragioni di spazio mi limito a sintetizzare.

    Come sapete, il suddetto è stato uno dei più importanti archeologi del Novecento. Ed era comunista. Nel 1938 il Ministero gli chiese (poiché era eccelso studioso ma anche germanofono) di guidare Mussolini ed Hitler per i musei romani. Il Nostro dapprima provò a ricusare, poi, costretto ad accettare, immaginò di indossare una bomba e farsi esplodere con i due capi. Infine non ne fece nulla, per lo stesso ragionamento che fai tu nel post, e che è messo nero su bianco nelle sue memorie ed anche in un volumetto pubblicato a parte. Peraltro questo scritto è interessante anche perché annota le diverse reazioni dei due di fronte ai capolavori dell'arte.

    Non metto link, basta una semplice ricerca con google.

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  23. Allora dài, escludiamo Hitler...
    E Franco? E'riuscito a tenere fermo nel passato un intero popolo che solo quando è morto si è liberato.
    E i comunisti sono andati avanti per decenni a discutere cosa sarebbe stato se avesse vinto Trotski invece di Stalin, per non parlare di un Lenin che fosse sopravvissuto.
    E Ghandi? L'India avrebbe lo stesso preso senza di lui una strada improbabile come la non-violenza per liberarsi?
    E si potrebbe continuare. A me sembra che ci siano stati uomini che sono stati palesemente decisivi per determinare certe svolte nella storia, poi è chiaro che la controprova non può esistere.

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  24. Posso solo farti notare che la citazione del Vangelo e' un po' impropria? E' scritto nel Vangelo, e' vero, ma sono le parole che dice il sommo sacerdote quando condanna Gesu'.
    Per il resto ho apprezzato la tua analisi; anche se non credo per la verita' che la rete sia lo sfogo di tutti i frustrati antiberlusconiani, credo piuttosto che per capire che Berlusconi ci sta portando alla rovina ci vuole un grano salis, e di conseguenza chi quel po' di raziocinio ce l'ha non arriva a gesti estremi.
    Un saluto.

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  25. Nel celebre saggio "What is History?" di Edward H. Carr (tradotto in italiano in Sei Lezioni sulla Storia) c'è una lunga trattazione sulla tesi cosiddetta "del naso di Cleopatra" ovvero della tesi per la quale singoli personaggi, episodi, situazioni anche banali possano avere in realtà un effetto decisivo sull'evoluzione della storia. Non ho trovato mai una trattazione più acuta di un tema che fa sempre arrovellare gli storici. Sicuramente Berlusconi è stato ed è nulla più che il capofila di un ampio movimento di opinione che nei primi anni novanta si è armato contro il processo di "europeizzazione" del paese che pareva allora l'ovvia conseguenza dei rivolgimenti politici di quegli anni.
    Difficile immaginare che senza Berlusconi quel movimento non avrebbe trovato un altro capofila, difficile però anche credere che un capofila che non possedesse il maggior network televisivo nazionale avrebbe avuto lo stesso impatto.
    Difficile pensare che fatti sporadici e episodici non influenzino la storia, solo non abbiamo idea del come, perché, proprio perché le variabili in gioco sono sterminate (comprese alcune insospettabili), sono troppe per poterle calcolare tutte.

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  26. "E' scritto nel Vangelo, e' vero, ma sono le parole che dice il sommo sacerdote quando condanna Gesu'".

    Ma va?

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