Il governo italiano ha sospeso gli aiuti ai palestinesi

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giovedì 24 novembre 2011

Potrebbe piovere

A questo punto io sarei anche stanco di vivere sul promontorio delle catastrofi, sempre a scrutare l'orizzonte in attesa di barbari che arriveranno appena mi volto. Sono snervanti, le decadenze, non finiscono mai e coi posteri ci fai comunque brutta figura. Comunque già che sono qui, ecco le mie previsioni da Ezechiele presbite. I profeti in generale sono presbiti, non badano ai dettagli, stringono gli occhi finché non vedono soltanto chiazze di colore. Come fanno a indovinare? Hanno un trucco: scrivono tutte le ipotesi che vengono loro in mente, più sono meglio è. Una almeno l'azzeccheranno. Le altre nessuno se le ricorderà.

Chi vince nel 2013 vince "tutto"
La legislatura ha come termine naturale la primavera del 2013; l'Euro e l'Unione Europea potrebbero anche durare di meno. Per una coincidenza fortuita e rischiosa che dovrebbe capitare ogni vent'anni e invece si è verificata già cinque anni fa, nel 2013 scade anche il mandato di Napolitano. Non so esattamente (qualcuno lo sa?) cosa preveda la Costituzione, ma nel 2006 lo stesso Napolitano fu nominato da un parlamento appena insediato. È lecito quindi supporre che nel 2013 succeda la stessa cosa: prima si va alle urne, poi chi vince nomina il Presidente. Quindi chi vince nel 2013 vince tutto – ammesso che nel piatto sia rimasto un granché da vincere. In realtà, comunque vadano le cose, è improbabile che il futuro presidente possa provenire dall'area del PD: sono già riusciti a piazzare Napolitano, col senno del poi è stato un exploit fantastico (considerato che quelle elezioni le avevano praticamente pareggiate). Non solo, ma prima di Napolitano sul colle c'era un laico, Ciampi. A questo punto è chiaro che i cattolici reclameranno il posto, e considerata la loro centralità sarà molto difficile negarglielo. L'unico problema è trovarne uno abbastanza pulito (Pisanu?), cosa non semplice quando un monopolista dei ventilatori dispone del quantitativo necessario di merda: Casini è avvisato. Piuttosto è Monti ha buone carte da giocarsi, come il cursus honoris di Ciampi dimostra. Quanto ai piddini papabili, probabilmente loro si sono già segnati la primavera del 2020 su google calendar; per allora D'Alema avrà 70 anni, Veltroni pochi di meno... sarà l'ultima sfida, ma vien voglia di controllare se per caso non c'è un meteorite che impatta prima.

Restiamo al 2013: come ci arriviamo?
Fermo restando che un meteorite, una farfalla in Brasile, ma più probabilmente Angela Merkel in Germania possono fare e disfare in qualsiasi momento il nostro destino... proviamo a indovinare come andrà a finire il governo Monti. Il suo margine d'intervento è abbastanza ristretto: l'opinione condivisa è che profitterà della sua natura tecnica per chiedere sacrifici sia a destra e a sinistra; banalizzando (stringendo gli occhi): i berlusconiani dovranno mandare giù la patrimoniale, i bersaniani la fine dello stato sociale come lo conoscono (pensioni di anzianità, cassa integrazione, eccetera). Questo è il patto sottaciuto – non perché sia segreto, anzi è davanti agli occhi di tutti. La cosa interessante è capire chi lo rispetterà, o meglio: chi tradirà per primo.

Sulla base di nessun dato, ma semplicemente per il mio viscerale antiberlusconesimo, io dico Berlusconi. Lui ha il killer istinct, lui vuole e deve vincere (per la gloria, per salvare la famiglia) gli altri stanno sempre a pensare ad altro, come ad es. il bene del Paese. È anche vero che Berlusconi è una variabile indipendente, nel senso che è matto. Ma non è vero che i matti siano così imprevedibili, specie quando sono soggetti a fissazioni. Inoltre negli ultimi mesi lo abbiamo visto sotto stress, costretto in un ruolo istituzionale che non gli piace, sorvegliato a vista e probabilmente impossibilitato a sfogarsi come si deve. Ma chissà che una bella dormita, un beverone e un bunga-bunga fatto bene non ci restituiscano il combattente che conosciamo.

Berlusconi, dunque, con le corazzate mediaset, le teste di ponte in rai che a riallinearsi ci metterebbero comunque un po', e l'artiglieria in Senato puntata sul governo Monti, Berlusconi se ha ancora voglia di combattere cosa deve fare? Mantenere in vita il governo Monti fino all'esatto momento in cui avrà rimontato nei sondaggi. Nel frattempo, vai di microcriminalità al telegiornale (si è già registrata una certa recrudescenza delle rapine a mano armata). Ci saranno momenti anche paradossali, per esempio probabilmente Berlusconi farà votare ai suoi la patrimoniale e il giorno dopo farà cadere il governo e farà campagna elettorale contro la patrimoniale; è capacissimo di farlo, e lì il problema non è tanto la follia sua, quanto quella dei suoi elettori. Dopodiché chissà, magari perderà comunque, ma più per anzianità che per altro: Alfano come delfino non sembra quel mostro di carisma. Però a quel punto contro chi perderebbe? Contro un neo-CLN antiberlusconiano? Non credo che gli elettori sarebbero entusiasti, ma in quel caso il ticket più probabile sarebbe Bersani a palazzo Chigi e Casini al Quirinale, urge spolverare il lemma “cattocomunista”.

Un altro scenario è che i parlamentari berlusconiani, invece di far saltare il governo Monti in un momento qualsiasi da qui al 2013, riescano a sequestrarlo, imponendo un programma più destrorso che sinistrorso: una patrimoniale solo di nome e una riforma del lavoro che umili Bersani. A questo punto nel 2013 il “PDL” (che comunque non si chiamerà più così) potrebbe addirittura candidare Alfano al governo e Monti al Colle, con Berlusconi jolly che si tiene le sue aziende e scambia una sua uscita dalla scena politica con la sostanziale impunità per tutto quello che lui e i suoi hanno commesso. La sinistra a quel punto sarebbe probabilmente divisa tra massimalisti (Vendola più gli ex bersaniani delusi) e centristi (Renzi o un simil-Renzi che cerchi di rubare voti a Casini, o addirittura alleato con Casini: adesso sembra strano, ma tra un paio di anni chissà).

Dopodiché, ripeto, può succedere di tutto. Ad esempio: un processo qualsiasi di quelli che ancora coinvolgono B, e ai quali ora avrà molte meno ragioni di non presentarsi. Ad esempio: Beppe Grillo. Le cavallette. L'eruzione del Vesuvio. L'uscita dell'Italia dall'Euro, prospettiva che faccio fatica a visualizzare: l'unica cosa che mi viene in mente è una specie di Cuba con gli euro tedeschi al posto dei dollari americani e i puttanieri tedeschi al posto dei puttanieri italiani, e la pizzica al posto della salsa – e ditemi dov'è la nostra Miami che io sto già pensando a dove gonfiare il canotto.

(Poi ci sono anche le ipotesi ottimistiche, ma le tengo per me. Scaramanzie).

16 commenti:

  1. Sono l'unico a pensare che abolire le pensioni di anzianità per una generazione che inizia a versare contributi mediamente a partire da 35 anni significa che (come si mormora ormai da anni) non andremo MAI in pensione?

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  2. "Lui ha il killer istinct, lui vuole e deve vincere (per la gloria, per salvare la famiglia) gli altri stanno sempre a pensare ad altro, come ad es. il bene del Paese"

    Ne è sinceramente convinto?

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  3. In questi casi per me vale il patto narrativo: mentre leggevo il non vi ho fatto caso più di tanto; solo dopo il commento di Anonimo mi sono accorto dell'implausibilità della cosa.

    Sarà per questo che non commento quasi mai per primo.

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  4. Ma infatti io non capisco il senso di un post così.

    Samuele

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  5. Ha telefonato il cavallo di Caligola. Ha visto l' andazzo e ha detto che vorrebbe tornare a dare un contributo in politica...

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  6. Per il presidente della repubblica, dico che Prodi sarebbe un'ottima idea!

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  7. Meravigliosa, ma dopo Napolitano la vedo difficile.

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  8. se berlusconi vincesse di nuovo durerebbe sei mesi e dopo di lui ci sarebbe o un generale o un vescovo

    frank

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  9. Al lavoro sono circondato da sostenitori di Berlusconi, da leghisti e da un Finiano (zero "komunisti" e io sono l'unico che sia rimasto col terrore di votare un qualsiasi partito sia di dx che di sx o altri) e da quello che sento il Berlusca è probabilmente finito, i leghisti sono leghisti e rimangono tali e il finiano non conta un cazzo. Statistica inutile lo ammetto.

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  10. Ho visto questi video elettorali da parte del labour della Nuova Zelanda.
    http://www.youtube.com/watch?v=Ksc1AAnGpsw
    http://www.youtube.com/watch?v=gjyHctIljPM&feature=related
    In NZ ci sono elezioni questa settimana. Mi piacerebbe che in Italia ci fosse un partito che comunicasse una politica economica improntata agli stessi principi e altrettanto comprensibile.
    Sicuramente si tratta di due paesi con economie e problemi diversi. Tuttavia non riesco a scrollarmi di dosso l'idea che in Italia un approccio così chiaro e ben comunicato avrebbe il supporto di una frazione enorme di popolazione
    Andrea Campisano

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  11. un generale (ammiraglio) ce l'abbiamo già con Monti: fa il ministro della difesa. Per ora.

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  12. Sono abbastanza d'accordo su tutto (e il so cotrario quindi). Il 2013 va così. Se Monti ce la fa, non serve che ce la faccia davvero, basta che lo sembri, va al Colle (sempre che accetti). Se non ce la fa, come è noto, si passa al piano canotto (Miami sarà Tirana). Il nostro amato Cav questa volta è andato. Basta vederlo fuori dal Tribunale di Milano, per capire come il rilassamento psico-fisico seguito alla perdita del potere lo abbia invecchiato di dieci anni. I suoi amici lo sanno e hanno fiutato il sangue. Da lì non si torna indietro. Maroni non acceterà un suo ritorno da premier. Userà le sue tv, ma senza la bella faccia del Capo le elezioni per un po' non si vincono. Alfano non è niente. Cambierebbe lo scenario con il ritorno in squadra di Casini, al momento inverosimile, ma è certo che l'effetto Finmeccanica potrebbe suggerigli un rientro tra i 'garantisti'... Il PD ha solo Bersani per il Governo, per quanto tutti se la menino, altri migliori non ce n'è. Si facciano pure le primarie e vedremo questo grande consenso popolare per Vendola e la sua narrazione... Con Bersani a Palazzo Chigi e Monti al Quirinale, abbiamo sistemato più o meno tutte le caselle, sempre che dal Vaticano diano l'ok ad un mondo senza Gianni Letta. L'altro quirinabile è certamente Romano Prodi (a dire il vero il suo ruolo naturale sarebbe quello di Dittatore e Capo assoluto della Galassia), ma per la parte del paese più sinceramente berlusconiana o ex-berlusconiana, Prodi è ancora il male assoluto, essendo egli il Migliore... I tempi non sono maturi e forse mai lo saranno (anche se i nostri nel 2006 tentarono, con sommo sprezzo del pericolo, di candidare il Baffo...). Si potrebbe aprire uno spiraglio per il professore solo con Casini a Palazzo Chigi, un cattolico adulto al Colle ed uno immaturo al Governo. Detto questo, lo scenario più probabile è certamente la distruzione totale. Un saluto e mi scuso per il delirio.

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  13. Monti vara una manovra finanziaria sanguinosa ma insufficiente. Subito dopo viene impallinato, e cade. L'Italia va in default.
    Si vota a Marzo 2012, fra i roghi di macchine e le cariche dei celerini. Vince una coalizione di "salvezza nazionale" Bersani-Casini-Vendola, che ci mette tre mesi ad accordarsi sulla spartizione dei ministeri. L'Italia viene cacciata dall'Euro.
    Il nuovo governo vara un'altra manovra finanziaria sanguinosa ma insufficiente. Subito dopo si spacca, e cade. Acefala, in bancarotta, e sull'orlo della guerra civile, l'Italia si consegna a un direttorio d'emergenza.
    Berlusconi vende tutto, e scappa ad Antgua.
    Il direttorio chiude il Parlamento e sospende la Costituzione.
    Scoppia la guerra civile.

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  14. "Scoppia la guerra civile. "

    Scapoli contro ammogliati, suppongo

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