Aborto aborto, sentimento e ipocrisia...
In questi giorni sono successe tante cose incredibili, tra cui una che può essere passata inosservata: il direttore della rivista della diocesi di Trento, Marco Zeni, ha dichiarato di comprendere la decisione di una sedicenne che (su pressante invito dei genitori) ha interrotto una gravidanza. E non parlava a titolo personale: parlava per conto della Chiesa, con la C. “La Chiesa non può certo dichiararsi a favore dell'aborto, ma capiamo le difficoltà della famiglia”. A meno che Zeni sappia cose che noi ignoriamo, le difficoltà della famiglia consistono in un fidanzato albanese geloso e manesco.
Io la posizione dei cattolici sull'aborto la capisco. Non la condivido, ma la posso capire, se non altro perché è piuttosto chiara. Per i cattolici la vita comincia dal concepimento: questo non so se si possa considerare un dogma, ma possiamo tranquillamente definirlo un postulato, nel senso che la morale cattolica di oggi si fonda su questo assunto, non dimostrabile e non discutibile: dal concepimento in poi la madre non è sola, c'è un altro individuo con lei che ha gli stessi diritti che ha lei.
Quindi se lei decide di interrompere la gravidanza commette un infanticidio, punto. Il fidanzato manesco e geloso lo puoi lasciare, ma da che pulpito lo giudichi, se nel frattempo mediti di far fuori un bambino? È una posizione che ha almeno il pregio della chiarezza. Puoi contestarla, ma probabilmente stai semplicemente affermando che non condividi un postulato (la vita inizia dal concepimento) partendo da un altro postulato (la vita inizia qualche tempo dopo il concepimento, forse tre mesi, forse boh). Per inciso, io sono convinto che tutti i sistemi morali partano da assunti arbitrari, ma sono sicuro che non v'interessi una mia lunga dissertazione sull'argomento. Stasera a dire il vero non appassiona nemmeno me. Stasera sono solo curioso di capire come sia possibile che il portavoce di un prestigioso vescovado abbia dichiarato di poter capire le ragioni di un'interruzione volontaria di gravidanza. Capire un infanticidio? Al massimo si può perdonare, per esempio a Giuliano Ferrara gliene sono stati perdonati almeno tre; ma bisogna che prima il soggetto si penta.
Ho due ipotesi. La prima è che sotto sotto Zeni, e tutto il mondo intorno a Zeni, non ci creda per davvero, in questa storia della vita a partire dal concepimento. Non è vero che sia un postulato incrollabile; è solo la conseguenza un po' maldestra di un'ideologia che parte da altre premesse. Dalla determinazione della Chiesa a mettersi al centro della cura del corpo, soprattutto: per cui la cosa davvero importante non è che i poveri embrioni abbiano salva la vita, ma che la Chiesa sia consultata sull'argomento, che la Chiesa abbia voce in capitolo. Il vero scandalo della 194 non sta nel fatto che una ragazza possa abortire – come se non fosse mai successo – ma che possa farlo senza chiedere il permesso a un prete, che se magari è in buona, se conosce la situazione... ti può anche capire, via, lo sa anche lui come va il mondo, no? Insomma, tutta questa recentissima dottrina della sacralità della vita dell'embrione potrebbe essere semplicemente una reazione nervosa degli ecclesiastici al fatto di essersi trovati messi in un angolo dalla medicina e dalla cultura laica. Sta bene, però scegliete: o vi tenete la vostra rigida, arbitraria ma chiarissima legge morale, oppure mettete la maschera del padre comprensivo. Ma tutti e due no: non potete gridare 'infanticida!' e poi soggiungere 'povera ragazza'. O è povera o è infanticida, tertium non datur.
La seconda ipotesi mi è venuta molto più grezza: a sentire Zeni sembra che per la Chiesa di Trento nulla sia peggio dell'aborto, tranne una cosa, una sola cosa di fronte alla quale l'interruzione di gravidanza è un male minore: e che questa cosa sia dar figli a un albanese. Decidete voi.
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Terza ipotesi: quando l'aborto è deciso in autonomia dalla donna, essa è una infanticida e anche un po' puttana. Ma qui, siamo di fronte ad una "decisione" della "famiglia"... e si sa, ultimamente per certo cattolicesimo sembra che la "famiglia" sia diventata più sacra della vita (nonostante espliciti versetti evangelici in senso opposto).
RispondiEliminaFaccio notare che la posizione della chiesa è intransigente anche sui contraccettivi, anche su quelli che EVITANO il concepimento e sul preservativo.
RispondiEliminaPoi cercare logica nella Chiesa Cattolica è un passatempo noioso e frustrante, ma ognuno ha il suo...
So di non avere gli strumenti (non solo retorici) per confrontarmi in una discussione con te, ma la mia sensazione è che il "tertium non datur" (o infanticida, o povera) non funzioni bene con la morale cattolica, che non mi sembra sia una _legge morale_ nel senso, diciamo così, kantiano del termine, e che mi sembri usare tu.
RispondiEliminaAlle mie orecchie, per così dire, si "tiene" il fatto che sia infanticida (materia grave, e direi anche coscienza del male - non sono in lei, e dunque potrebbe anche darsi il caso che non sia in peccato mortale: deliberato consenso è sempre un fatto delicato) e che sia, umanamente e anche oggettivamente, una poverina. Non voglio passarla in cavalleria per la serie "condanniamo il peccato e perdoniamo il peccatore", perché la cosa è più delicata e poi spesso viene piuttosto "logico" condannare anche il peccatore...ma potrebbe essere che questo don Zeni abbia in mente qualcosa del genere.
Questo in linea di principio. Nel caso in esame, se è interessante il mio parere, è che questo don Zeni abbia pensato "non hanno tutti i torti quando ci accusano di essere insensibili sulle donne che abortiscono, e poi in questa ragazza e nella sua famiglia si riconoscono in molti; e poi, diciamolo, con questa cosa di enunciare sempre le cose in linea di principio non è che facciamo un bel servizio al cattolicesimo, che prima di essere un sistema di verità in linea di principio è un'esperienza di vita e di storia, e tipico della storia è cambiare", e che abbia passato un po' il segno nella traduzione in editoriale di questo retropensiero. Dico "passato il segno", perché gli è venuto fuori un "si, non possiamo dire che si può, ma insomma..."
Io penso che, semplicemente, di questi tempi poi, la "Chiesa" pare aver capito di poter fare miglior figura se accanto alle sue regole e conseguenti condanne fa almeno cenno alla sua capacità di comprensione.
RispondiEliminaProbabilissimo sia una posizione paracula.
Ancora più probabile, anche secondo me, che alla "Chiesa" stia più a cuore il mettere il naso, il fare da punto di riferimento obbligato, piuttosto che condividere qualche tipo di verità.
Alla fine, niente di nuovo: dalle mie parti si dice "t'ho nel cuore, ma ti vo' nel c..."
Beh, il buon Marco Zeni ha semplicemente detto "ti vo' nel c..., ma t'ho nel cuore".
Facile bella figura con zero sforzo
Concordo con Cassa e mi chiedo perché debba valere il tertium non datur.
RispondiEliminaSi crea un dilemma morale in questo caso: solidarizzare con la povera ragazza o mantenere la posizione di trincea contro l'aborto?
In entrambi i casi viola un qualche principio morale a favore dell'altro. In un caso (no all'aborto) ci si lamenterebbe di avere lasciato una ragazza nella merda per tutta la vita, nell'altro (sì all'aborto) ci si lamenta dell'infanticidio. Qualunque scelta si faccia c'è un contrappeso negativo.
Quello che mi indispettisce in questo post e che qualunque posizione prenda la chiesa è sempre sbagliata e ci si lancia pure in teologia da 4 soldi pur di darle contro.
L'ultima frase del post poi è davvero vergognosa.
[io sono ateo e anticlericale, eh.]
Cioè, tutto sto bordello, commenti che appaiono con ritardi mostruosi, commenti che non appaiono, paranoie, dubbi, sospetti, e poi lo spammer pubblica come niente il suo commento pubblicitario con tre dico tre link commerciali?
RispondiEliminal'aborto è peccato. La persona che abortisce è una persona, e quindi bisogna valutare il tutto. Non mi sembra ci sia nulla di diverso dalla dottrina standard della chiesa.
RispondiElimina(che poi l'anima sia presente dal concepimento è una possibilità relativamente recente, nei primi secoli non era così)
.mau. hai ragione, ma non mi sembra che di solito, nella fattispecie di peccato grave e mortale come può essere l'omicidio di un innocente, gli uomini di chiesa si sforzino di giustificare la peccatrice o il peccatore. Possono perdonare, ma giustificare o comprendere non l'ho mai visto. Mi dispiace, ma in questo caso la puzza di razzismo arriva fino a qui.
RispondiEliminaElvetico
"Per i cattolici la vita comincia dal concepimento"
RispondiEliminaSarebbe da capire cosa si intende per concepimento: lo spermatozoo che entra nell'ovulo? Perché allora la contraccezione non sarebbe un omicidio, come dicono invece i cattolici. Con buona pace del povero Onan.
E comunque volevo un giubbotto dello spammer.
(a margine per SpeakerMuto, ché sennò andiamo fuori tema: la contraccezione non è un omicidio, è una "devianza" del sesso)
RispondiEliminaGuarda, sono ateo come il Sole e penso che sotto sotto sia molto vera la prima conclusione che trai e spesso la seconda, ma per tutt'altre ragioni. In questa posizione più o meno ufficiale della Chiesa non c'è nulla di incoerente o contraddittorio: la chiesa comprende e perdona anche gli omicidi, mentre addirittura non considera almeno non del tutto peccato quelli commessi in guerra per ordini superiori (non ho mai sentito non dico di re e cavalieri, ma nemmeno di soldati moderni che secondo la chiesa dovessero confessarsi per aver ucciso), anche se in molti campi sostiene più o meno caldamente l'obiezione di coscienza (e qui sta la debolezza logica, a meno di considerare come la Chiesa non abbia mai rifiutato la nozione di guerra giusta tout court). La storia è piena di preti comprensivi nei confronti dei più efferati, recidivi e irridemibili omicidi, ma nessun prete ha mai avuto problemi con alcuna autorità, neanche religiosa, per aver assolto mafiosi e simili.
RispondiEliminaMi pare che tu, come la Chiesa che vuole vedere la vita pienamente reale e dotata di diritto in cellule fecondate, in questo caso abbia visto quello che volevi vedere a prescindere dalla realtà. Non che non siano ben motivate le accuse che le muovi alla fine del pezzo, ma da tutt'altre e più complesse ragioni, non da questa dichiarazione.
La Chiesa è rigida/rigidissima solo finché è certa di poter tenere il punto o quando a nessuno importa che lo tenga o meno. Quanto tenere il punto inizia ad avere un saldo costo/profitto negativo, saltano fuori i distinguo, gli apripista di altre posizioni, le posizioni sfumate, i non cale e le derubricazioni.
RispondiEliminaLa Chiesa lavora su decenni e secoli, mica sulla prossima scadenza elettorale.
@SpeakerMuto
RispondiEliminala contraccezione non è un omicidio perché altrimenti sarebbe un omicidio anche quando tu hai lasciato la tua ragazza ;)
Ma veramente ci facciamo ancora domande sul ruolo morale della chiesa?
RispondiEliminaPotere, null'altro da sempre.
Il corpo delle donne come campo di battaglia.
Come sempre.
I sensi di colpa per armi.
Eunuchi cerebrali vogliono metter il naso sotto le lenzuola quali rappresentanti di dio controllare piacere, vita e fine vita, concepimento e morte.
Invidia e paura delle donne, depositarie del potere di dare la vita, che loro tanto desiderano.
Mettiamola così...ehm...libero arbitrio...e poi si vedrà. Quanto può essere grande l'inferno? Ci staremo tutti? Ma proprio tutti?
RispondiEliminaI miei pensieri a caldo...
RispondiElimina1) embè?
2) sicurament el'opzione 2 visto che l'omicidio (sopratutto in guerra come fa giustamente notare Efraim) e anche l'infanticidio sono spesso stati giustificati e incoraggiati anche nella storia recente (vedi Cile e altre dittature).
Scusate per il contrbuto povero e schematico, ma la mia mente lavora così, ultimanente.
Andrea
D'accordo con Falecius.
RispondiEliminaScusa Leonardo, ma non capisco cosa ci sia di strano nella frase del vescovo che hai riportato: se io penso che un altro faccia qualcosa di male, ciò non toglie che possa comprenderne le motivazioni? Non capisco come fai a restringere a quelle due alternative quando l'interpretazione più semplice è quella di una riprovazione morale della decisione accompagnata da una comprensione della persona.
RispondiEliminaPoi scusami, ma un uomo che ruba per povertà cos'è? Ladro o povero? Tertium non datur? E tutt'e due no? Hai voluto rinchiudere il tutto nelle alternative di giudizio della persona, proprio ciò compete a Dio e non al cristiano.
RispondiEliminaMi pare che l'anticlericalismo ti abbia annebbiato la vista.
Scrivi:
RispondiElimina"La seconda ipotesi mi è venuta molto più grezza: a sentire Zeni sembra che per la Chiesa di Trento nulla sia peggio dell'aborto.. [tranne] ... dar figli a un albanese".
Ci sono stati - e certamente ci sono ancora - dei preti razzisti. Ci sono stati silenzi colpevoli con regimi razzisti, ma adombrare l'idea che la Chiesa (o una sua articolazione, piccola ma cmq ufficiale) sia razzista, non è concepibile.
Le colpe di cui si può imputarla sono già molte, perché inventarne di inesistenti?
Parlo da ateo.
Syrtis Major