Io so che tu sai che io so che il PD poteva essere una buona idea, ma non lo è stato; di tutte le cose che poteva essere, è finito per essere un'americanata all'italiana concepita da gente che non conosceva bene né l'America né, evidentemente, l'Italia. Che per funzionare sarebbe servito un elemento impalpabile che nella stanza dei bottoni davano per acquisito e non lo era; il cattolicesimo di sinistra. Senza quello - dissoltosi chissà dove, negli ultimi 20 anni - l'amalgama di postcomunisti e postdemocristiani semplicemente non poteva riuscire, lo sai tu come lo so io, l'unico che ancora non lo sa è Veltroni; ma non lo disturbiamo. Adesso scrive romanzi, spiega ancora alla gente il valore dei valori, la bellezza del bello, l'importanza delle cose importanti. Non riesco neanche a ritenerlo responsabile, mi domando come sia possibile che lo si sia lasciato anche solo per mezz'ora nella cabina di comando; i danni che in pochi mesi ha arrecato alla sinistra italiana sono incalcolabili. Tu sai che io so che tu pensi che la sinistra italiana in parte se li meritava; pure, resta straordinario cosa è riuscito a combinare WV tra 2007 e 2008 mentre noi lo lasciavamo fare e pensavamo che magari poteva avere ragione lui, poteva dare una svolta salutare, svecchiare tutto il sistema, eccetera. Difficile poi farsi prendere sul serio, dopo aver preso una cantonata così.
Tu sai che io so che tu sai che le Primarie avrebbero potuto essere uno strumento fantastico, se non fossero nate veltroniane, e cioè vaghe, sregolate, tutto ottimismo della volontà e niente pragmatica modestia della ragione; per cui dopo cinque anni ancora non si è capito come si fa a evitare che i capobastoni si comprino i voti dove meglio credono, i sabotatori sabotino, gli infiltrati infiltrino, le civette civettino. Probabilmente WV pensava che per evitare tutto ciò si dovesse fare come in America, senza ovviamente porsi il problema di studiare in concreto cosa in America si faccia. Poi un giorno sul Corriere ha visto dei cinesi votare a Napoli e si è spaventato. Ogni tanto salta ancora fuori con l'idea delle primarie obbligatorie per legge, un'istituzionalizzazione dei partiti che mi pare la cosa meno americana concepibile, ma non ho un pied-à-terre a Manhattan e quindi probabilmente mi sbaglio.
Tu sai che io so che tu sai che quando Matteo Renzi dice che vuole i voti dei berlusconiani delusi, ma non alle primarie (cioè io dovrei votarlo affinché poi nel 2013 lui si faccia votare da qualcun altro?) si infila in un paradosso barocco e non è nemmeno colpa sua; è l'eredità veltroniana che ci portiamo appesa al collo come un albatross, finché non avremo il coraggio di tirar giù sto partito assurdo e rifarne un altro; non necessariamente blairiano o socialdemocratico (io preferirei la seconda), ma fatto bene, con statuti rispettabili, portavoci leali, segretari autorevoli e rispettati. Fino a quel momento anche Renzi si barcamena come può: come Agostino la santità, lui vuole i berlusconiani ma non subito, tra un po': alle primarie preferirebbe che lo votassi io. Io però che interesse dovrei avere a votarlo?
Io so che tu sai che io so che il progetto di conquistare voti al centro è sempre stato perdente, sempre: che sia Berlusconi che Prodi hanno vinto quando i voti sono andati a prenderli agli estremi, Prodi accordandosi coi comunisti (desistenza nel '96, alleanza nel '06), Berlusconi imbarcando qualsiasi ratto di fogna potesse trovare ai margini di qualsiasi decenza, Lega e Forza Nuova e anche sé stesso. Tu sai che io so che il progetto di Renzi è talmente giovane e nuovo da ricalcare quello di Veltroni, che voleva "affascinare" (usò proprio quel verbo) i moderati inquieti, e non ci riuscì. Non ne conquistò nemmeno uno: alle urne il PD fece la somma aritmetica degli elettori DS e Margherita. E tuttavia Renzi ha più chance, lo so io e lo sai tu: non perché sia più piacione di Walter2008 - lo batte alla grande, direi - ma perché nel frattempo il berlusconismo si è davvero sgretolato, e qualcuno che mai avrebbe votato WV nel 2008, un pensierino a Renzi lo sta facendo.
Io so che tu sai che intanto Bersani cuoce a fuoco lento, ed è un peccato: più passa il tempo, più si mena il cane per l'aia della legge elettorale, più lui si ritrova a sostenere un governo di destra proprio mentre per opporsi a Renzi dovrebbe fare una campagna di sinistra. Mi dispiace per lui, che è migliore di molti: l'avrei voluto vedere, entro margini d'azione altrettanto ristretti, il mitico Berlinguer che tutti rimpiangono.
Tu sai che io so che tu pensi che in una situazione del genere, con l'Italia già commissariata, l'agenda Monti già impostata, un Bersani o un Renzi (o un X) non è che farebbero tutta questa differenza: però dalla parte di Renzi c'è l'entusiasmo, e io so che tu sai che io a volte mi scopro a pensare che l'entusiasmo della gente, l'allegra certezza di stare dalla parte giusta, è un valore in sé, è una cosa che ti fa vincere le battaglie, e non possiamo permetterci di buttarla via. Ma tu sai che io poi mi ricordo di aver pensato così altre volte, ed erano le volte in cui c'era entusiasmo intorno a Veltroni, appunto, o intorno a Rutelli, perfino. Tu sai che io so l'altra faccia dell'entusiasmo essere la delusione, e che tanta gente è già pronta in fila col numeretto per iscriversi ai futuri Delusi-da-Renzi, quelli che pensavano chissaché e poi s'è scoperto inveceché. Tu sai che io già preventivamente non li sopporto e anch'io lo so che tu.
Tu lo sai che non è un problema se per la prima volta c'è in ballo uno più giovane di noi; cioè, dobbiamo lavorarci un po', su questa cosa, parlarne anche magari con uno specialista, ma ce la faremo. Tu sai che il vero problema non è lì, ma è persino in un posto peggiore: è nella faccia che fa, nei sorrisi che ha. Tu sai che io so che tu sai che i voti dei postberlusconiani li potrebbe prendere davvero, non perché su 100 punti di programma (ma chi se lo legge) ce n'è 20 sottoscrivibili da Alfano (ma chi se ne frega), no. Io so che tu sai che Renzi per piacere ai postberluschini deve fare molto meno: sorridere. L'abbronzatura ce l'ha già, vedi che in estate ha fatto i compiti. E almeno vent'anni senza cerone li regge.
In sintonia con te su ogni riga al 101%.
RispondiEliminaPersino immaginarsi Berlinguer in questo frangente.
E davvero sì, Bersani è migliore di molti, il migliore. L'entusiasmo è cosa difficile quando si cammina su un crinale di montagna, magari se arrivassimo al più comodo sentiero che sta più in basso, vicino all'arrivo, potremmo correre entusiasti
Non male questo
RispondiEliminaPoveri elettori del PDmenoelle,
RispondiEliminacostretti nella loro scatola ideologica
a votare sempre il meno peggio
e venire puntualmente delusi.
Movimento 5 Stelle e passa la paura...
io ci credevo in Bersani, lo giuro.
RispondiEliminaQuando era stato ministro aveva... pausa per creare aspettativa... "fatto delle cose semplici che funzionavano"... una roba che non si vede praticamente mai nella politica italiana.
Forse il problema è lì, forse il colpo di fortuna l'avremmo avuto se fosse stato abbastanza meno politico da diventare ministro di qualcosa nel governo Monti, va' a sapere...
Eppure ci sarebbe una soluzione semplice: che Barseni facesse un passo indietro, che dicesse "Boh, io credo di poter essere un eccellente candidato, ma nell'ottica del rinnovamento non mi presento ed appoggio la condidatura di Matteo Renzi, che ha fatto bene come sindaco a Firenze, è una persona giovane con idee nuove, e credo possa e debba avere l'opportunità di metterle in pratica". Che ci creda o no sarebbe irrilevante; il PD si presenterebbe alle elezioni come l'unico partito con un candidato premier nuovo, e appoggiato dalla base intera. Il PD farebbe il pieno.
RispondiEliminaVilCatto
Berseni, condidatura... mi vergogno dell'ortografia...
EliminaVilCatto
Ma certo. E i programmi, le ricette, non contano niente?
EliminaVabbè.. l'articolo mi è piaciuto molto e lo condivido in toto.. però oggi speravo in un post su S.Matteo, così lo giravo a mio fratello per l'onomastico :)
RispondiEliminaPeppe
NO no noooo!!! Ma perchè nessuno investe su uno come Civati ? Che forse ha solo bisogno di essere proposto, dato che non è sborone come Renzi, ma giovane uguale, e con il pragmatismo di Bersani ? Con una sana voglai di rifondare il PD ma senza sfasciarlo, con idee e non con sorrisi e abbronzatura ? Perchè ? Proponilo tu leonardo, magari qualcuno ti ascolta...
RispondiEliminaCiwati ci dovrebbe dire cosa vuole dalla vita. Ha appoggiato gli Ichiniani e i Marchionniani nella Marino, Boeri, Chiamparino, Renzi, poi è andato alla manifestazione Fiom...quando deciderà cosa vuole essere da grande e che idee concrete ha, magari un briciolo di credibilità ce l'avrà.
Eliminami sa che stavolta hai proprio ragione: non esistono (davvero) cattolici di sinistra. cioè esisteranno pure, ma son talmente pochi... gli altri invece, sotto sotto (ma neanche tanto) preferiscono avere a che fare con casini piuttosto che con vendola.
RispondiEliminaalcune cose proprio non riescono (pubblicamente) a digerirle, ma in privato ci riescono benissimo. ecco, questa doppia morale solo un cattolicone può avercela e quindi diventa totalmente inaffidabile in pubblico, nel mantenere accordi, ecc.
renzi un bravo sindaco? ma perché renzi fa il sindaco? ha mai cominciato?
all'anonimo m5s gi ricorderei che per mandare a casa bersani basta poco: un congresso o un'elezione perduta, per grillo ci vorrà un po' di più
caro Marcello, Bersani, nel bene e nel male, è in politica dal 1980 (quindi io e te lo paghiamo da 32 anni), nel 1996 è diventato ministro, è deputato dal 2001. Contando solo le votazioni nazionali, ha perso assieme al suo partito le elezioni nel 2001 e nel 2008, eppure non mi sembra sia andato a casa. Tu dirai, -che c'entra? non era lui il candidato-, in effetti il tuo ragionamento non fa una grinza: mi sembra palese come i vari Veltroni, D'Alema, Rutelli, Fassino, Occhetto etc se ne stiano quieti a casa a rimuginare sui propri errori politici...
EliminaDa come lo ho inteso io, il post di Leonardo parla proprio della difficoltà che ha il PD di rinnovare il gruppo dirigente, (lo stesso dai primi anni '90), e mandare a casa i dinosauri che lo compongono.
Beppe Grillo, al contrario, in questo momento è a casa sua, non ha mai ricevuto una lira di soldi pubblici, (il M5S ha rinunciato anche ai rimborsi elettorali) e, cosa che tende ad essere ignorata, non è candidato nè candidabile con il M5S, poichè fu oggetto di condanna passata in giudicato..
saluti
Leo_man
Proprio perché non è candidabile, nessuno può togliergli il diritto di veto che ha su qualsiasi candidatura del M5S.
EliminaQuando l'avrete fatto fuori, e sostituito da organi democratici, magari ne riparliamo.
democratici come la "commissione di garanzia dei democratici"? http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/politica/partito-democratico-30/grillo-genova/grillo-genova.html
EliminaLeonardo sei una persona troppo intelligente per poter credere che il PD abbia qualcosa di democratico apparte il nome...
io ti ho linkato un chiaro esempio di veto del PD, puoi fare altrettanto con il M5S?
saluti
Leoman
ah, giusto una notizia fresca:
Eliminavedi Marcello cosa succede quando i trombati del M5S non se ne vanno a casa?.. http://www.beppegrillo.it/listeciviche/forum/2012/09/i-piccoli-favia-e-tavolazzi-crescono-anche-in-sardegna-e-mettono-su-il-partito-5-stelle-beppe-dove-s.html
gli altri se ne accorgono e inizia il dibattito, questa è la democrazia partecipativa, non male, no?
Leoman
Direi che la giunta di Parma fornisce abbastanza esempi.
EliminaÈ normale che un partito si difenda dagli infiltrati: nel Pd c'è una commissione, nel M5S ci sono Grillo e Casaleggio. Non puoi nemmeno prendertela con loro: il movimento è organizzato così. Boccalone chi ci casca, magari.
Io mi sono letto i famosi 100 punti renziani e ci sono delle cose che non condivido, secondo me c'è troppa eredità liberale e poca socialdemocrazia; personalmente ho molta più fiducia nelle idee di tipo socialdemocratico dei bersaniani.
RispondiEliminaRitengo poi che il PD dovrebbe schierarsi apertamente per un'Europa Federale: abbiamo fatto la moneta unica, ma senza un governo europeo (democraticamente eletto) rimarremo sempre a metà del guado.
Ma comunque sia non mi tirerò indietro in nome di un "si poteva fare meglio" perché se da una parte c'è chi ha portato il paese alla bancarotta, da quell'altra c'è chi si è sempre opposto allo sfascio: forse si sarebbe potuto fare di più, ma sicuramente si sarebbe potuto fare molto meno.
I malpancismi in passato hanno sempre aiutato Berlusconi, quindi che si discuta e ci si confronti sui candidati di centrosinistra, ma una volta fatto si mettano da parte malumorismi e personalismi: Berlusconi non è per nulla finito e il suo ritorno è sempre possibile! Vogliamo regalargli di nuovo il governo del Paese?
Bell'articolo, sì.
RispondiEliminaL'unico appunto è che i delusi da Veltroni mi stanno sulle scatole quasi quanto i futuri-delusi-da-Renzi (ma mai quanto i futuri delusi da Grillo). Certo, credere a Renzi oggi è più stupido che aver creduto a Veltroni allora, ma non di molto.
Sui cattolici di sinistra: è stata una gran cazzata, perché i cattolici di sinistra esistono nella misura in cui esiste ed è visibile una sinistra non cattolica. Una sinistra forte e visibile pone delle questioni problematiche, che i cattolici onesti (sembra incredibile ma esistono pure quelli) sentono come tensione a cui possono rispondere in due modi: con una corrente di sinistra all'interno del mondo cattolico, che spinga quest'ultimo verso sinistra, oppure uscendo dal mondo cattolico per andare a sinistra da soli.
Pensare che possa esserci una corrente cattolica di sinistra senza una sinistra forte e non cattolica è semplicemente irrealistico. Non è mai successo che dei conservatori si facessero promotori di istanze progressiste se non dopo che quelle istanze, provenienti da ambienti molto più radicali, abbiano iniziato ad attecchire all'interno, creando rischi di scissioni o esodi di massa.
(possa il congiuntivo perdonarmi...)
EliminaCaro Giorgian, mi sento grosso modo d'accordo con te per fatti accadutimi nella mia vita personale (e come tali di valore statistico nullo).
EliminaConosco cattolici che sino a qualche anno fa ritenevano l'omosessualità un laido peccato e che, dopo aver convissuto con coinquilini omosessuali, sono diventati sostenitori del matrimonio omosessuale.
Conosco cattolici un tempo centristi-liberali che quando si sono imbattuti in proposte di sinistra quali tobin tax, commercio equo, tasse patrimoniali o simili le hanno ritenute assai più in linea col messaggio cristiano rispetto alle teorie liberali.
Conosco cattolici che ritenevano che la Chiesa infallibile in campo scientifico... poi si sono iscritti ad una facoltà scientifica ed hanno chiesto laicità della ricerca.
Ma tutte queste lente "conversioni" sono potute sbocciare solo perché "hey, leggi qui: i comunisti mangiabambini dicono che..." - "...e lo sai che sono d'accordo con loro?".
Ma ribadisco: le esperienze personali non hanno valore statistico, sono solo esempi.
se pensi a quel che diceva rosibindi qualche anno fa per esempio su aborto e matrimoni gay e quel che dice ora... i cattoliconi si evolvono con fatica, il problema sono i finti-cattoliconi che (a causa della supercoda di paglia, diciamo così) si esprimono come superbaciapile nei confronti dei preti.
EliminaCondivido in tutto e complimenti per il sarcasmo: davvero un articolo spassoso.
RispondiEliminaAnche io avevo parlato di Renzi e Bersani: http://nonsiamoalbar.wordpress.com/2012/09/09/di-renzi-e-di-sinistra-che-sono-cose-diverse/
Stai dicendo che voti Renzi? Ma davvero pensi che con un centrodestra messo così non possiamo vincere pure mantenendo Bersani e la sua linea?
RispondiEliminaLeonardo, d'accordissimo su tutto, ma dico, finché non avremo D'Alema e i suoi insistendo sull'idea del centrismo sinistroso, non ce la faremo mai. Pensa che nel secolo scorso, i partiti di sinistra volevano essere la vanguardia; ora, vogliamo essere la retaguardia, e guarda come ci siamo ridotti...
RispondiEliminaGuarda che ti sbagli di grosso: in America le primarie sono disciplinate dalla legge e i partiti in America sono fortemente istituzionalizzati: l'istituzionalizzazione dei partiti politici è una caratteristica del sistema politico americano che lo distingue da quelli europei (tengo a precisare che non è una caratteristica che apprezzo: ha un significato decisamente reazionario: ma è così ed è risaputo: lo si insegna all'università: se quando ho dato l'esame di diritto costituzionale comparato avessi detto il contrario mi avrebbero bocciato).
RispondiEliminaIo confesso di non capire la tesi di fondo. A parte l'antipatia per Renzi (che in gran parte condivido), non capisco le critiche che gli muovi. Dici che ha più chance di vincere di Veltroni, questo è un bene suppongo. Dici che sorride - ok, questa una roba futile. E poi? Il fatto che chieda ai voti ai delusi del centrodestra "ma non alle primarie" è un fatto assolutamente normale. Le primarie sono primarie, è normale che voglia farsi votare nel 2013 ANCHE da altri elettori (ti sei dimenticato l'anche).
RispondiEliminaPoi, può essere strategicamente sbagliata la strategia che "si vince al centro". E di quello se ne può discutere. Ma la sola cosa che porto via da questo post è una questione di stile, un'antipatia generica per la leggerezza ottimista, per l'entusiasmo, per la politica americana e un favore generico per il pragmatismo artigiano, i vecchi mestieri, i circoli del PCI di Modena.
Sono due armamentari metaforici e retorici diversi, ma finisce lì.