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giovedì 25 ottobre 2012

Il paradosso delle braghe (del PD)

Ieri Alessandro Gilioli, giornalista che stimo e che negli ultimi anni è diventato il punto di riferimento di un'area di sinistra comprensibilmente scontenta di come stanno andando le cose, ha sciolto la riserva e ha spiegato che non voterà per l'alleanza Pd-Sel (a dire il vero bisognerebbe dire Pd-Sel-Psi, ma mi rifiuto di considerare il Psi come qualcosa che esista).

Di motivi per non votare Pd-Sel, chiunque vinca le primarie, ce ne sono comunque tanti e non sto a contarli; mi interessa quello presentato da Gilioli, perché la sua rinuncia mi sembra la riedizione di un paradosso noto ma sempre affascinante: Gilioli ha letto la carta d'intenti e ha scoperto che c'è già, nero su bianco, un "accordo di legislatura con le forze del centro liberale", insomma Casini. Lui però Casini non lo vuole votare (come dargli torto) e quindi non vota nemmeno Pd-Sel. Come dargli torto.

Non glielo do. Anch'io preferirei, come lui, una coalizione (meglio ancora un partito) a vocazione maggioritaria, che vinca le elezioni e non cerchi i voti di nessun centrista infido. Purtroppo per ora i numeri non ci sono. Magari si sbagliano tutti i sondaggi, però Pd-Sel non ci arriva al cinquanta per cento, neanche ora che la campagna per le primarie sta entrando nel vivo. Sì, lo so, bisognava essere più coraggiosi, trovare sintesi inedite, conquistare i giovani ecc. ecc... però per ora le cose stanno così, al 50 non si arriva. A quel punto un accordo coi centristi rimane l'unica possibilità per non finire di nuovo all'opposizione e regalare altri cinque anni a una destra che veramente non se li merita, e chissà cosa ci combinerebbe. Questo i rappresentanti del Pd lo dicono da mesi, e lo scrivono nella Carta d'intenti affinché sia chiaro e sottoscritto da tutti gli alleati.

Quelli che invece non sono scritti, non sono decisi, sono i termini di un effettivo accordo con Casini e compagnia: non c'è scritto da nessuna parte che cercare un accordo con loro significhi calare le braghe. Il potere contrattuale che avranno il Pd e Sel dipende esattamente dal numero di seggi che avranno conquistato alle elezioni: se ne avranno pochi, dovranno concedere molto (e forse Casini comunque non accetterà, magari a destra trova di meglio); se ne avranno molti, dovranno concedere meno; se putacaso dovessero arrivare alla maggioranza - insciallah! ma una maggioranza vera, non quella disperata del Prodi 2006-07 - di un accordo coi centristi non ci sarebbe più bisogno. Banalmente: più voti prendiamo, meno la braga caliamo. Gilioli però non ci vuole votare, perché nella carta d'intenti abbiamo previsto l'eventualità di calarla, di quanto non si sa, però di calarla. Il paradosso è che più gente lo seguirà - e molta gente lo seguirà - più la braga, purtroppo, calerà. Pd e Sel vinceranno di misura, per avere un minimo di stabilità dovranno pietire il sostegno di Casini, quello chiederà e otterrà ministeri importanti, e Gilioli scriverà che ce l'aveva detto. Profezie che si autoavverano.

Il modo in cui Gilioli e altri usano il loro diritto di voto, la loro effettiva frazione di sovranità, continuo a trovarlo dopo tanti anni affascinante. Per protestare contro un eventualità (un accordo Pd-Sel-UdC) finiscono per creare le condizioni affinché questa eventualità si realizzi. È come se il voto avesse due componenti, una polemica e una aritmetica, e quella aritmetica non fosse così importante. L'importante è poter dichiarare che non hai votato per X; il fatto che aritmeticamente il tuo voto o il tuo non-voto abbia ottenuto il risultato preciso che volevi evitare (X è al governo) è per molti italiani irrilevante. Come se la croce sulla scheda elettorale fosse un atto di fede (da reclamare in pubblico), e non un piccolo atto performativo che oggettivamente indebolisce o rafforza un partito invece che un altro. Mi domando se non c'entri anche stavolta la scarsa cultura scientifica, ma ho paura di risultare ossessionante e la pianto qui.

Quanto a me, io continuo a pensare che la democrazia sia un gioco non particolarmente divertente, ma molto semplice: ho un voto, e l'unico modo efficace di usarlo è indirizzarlo al partito più vicino alle mie posizioni. Senza essere troppo, come si dice adesso, choosy. È veramente una banale questione di aritmetica: se non vuoi che governi X, vota Y. Facile. Bello proprio no, bello non si può dire, ma secondo me è facile. Però non passa. Boh.

76 commenti:

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  2. Dovresti aggiungere un elemento al circolo, che a quel punto diventa a 4:

    - Il PD afferma preventivamente che si allea con i centristi quando ci sarebbe ancora tempo di inventarsi una proposta di sinistra e costruire consenso
    - A molti elettori cascano comprensibilmente i maroni e non votano PD
    - Il PD non raggiunge la maggioranza assoluta
    - Per governare il PD si allea con i centristi, che non sono scemi e reclamano la golden share perche' senza di loro vanno tutti a spasso, e il PD, in quanto partito che ha la "responsabilita'" nel DNA, non puo' nemmeno contemplare l'idea

    P.S. Che poi io questo te lo scrivo da Singapore e passi, ma tu non dormi mai? :)

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  3. anch'io non riesco a capire 'sta cosa, mi sforzo pure
    ho colleghi che mi fracassano le palle tutti i giorni, da anni con berlusconi, polverini e alemanno... ma proprio uno sfracassamento, un trituramento, direi una micronizzazione di palle
    e ora?
    ah no, se si candida quello non lo voto! e quindi?
    un altro berlusconi? un'altra polverini? un altro alemanno?
    io non lo capisco proprio. non ci arrivo
    vai in pasticceria e scegli fra una cosa più buona dell'altra, ma al seggio è possibile che tu debba scegliere fra una cosa meno peggio dell'altra, qual è la parte difficile da capire?
    io posso capire che avere rosy bindi come ministro o sottosegretario non sia il massimo... ma la santanchè? la gelmini?
    non ti piace monti perché fa una politica di destra? non votare, lascia stare... vediamo se riusciamo nel nuovo miracolo italiano: far vincere un'altra volta questa destra (è difficile, ma non impossibile)

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  4. Il punto citato da Gilioli fa riferimento all'Europa. In Europa Casini sta nel PPE che è conservatore. Nei centristi liberali c'è l'IDV. Di che stiamo parlando?

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  5. Il punto citato da Gilioli fa riferimento all'Europa. In Europa Casini sta nel PPE che è conservatore. Nei centristi liberali c'è l'IDV. Di che stiamo parlando?

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  6. Però Leonardo, con questo discorso i partiti x campano da 20 anni se non più. "Se non votate per noi vince il pagliaccio" dicevano. Così abbiamo sempre supinamente votato per loro e loro hanno potuto pensare tra se e se:" Gli elettori di sinistra sono troppo intelligenti! Loro votano con il cervello mica con la pancia, come quei buzzurri di destra o quelli della sinistra casinara! Qualsiasi schifezza che facciamo, poi alle elezioni ci votano!.
    In questo modo, come scriveva tempo fa su Carmilla Alessandra Daniele in un pezzo dal titolo "Amore criminale", loro hanno potuto sostenere che si vince al centro, perché quelli di centro cambiano sempre, mentre quelli di sinistra no, quindi per vincere bisogna convincere quelli di centro che poi siccome il centro non esiste, significa convincere quelli di destra. Poi le promesse fatte a quelli di destra vanno mantenute, perché loro poi sennò non ti votano più, mentre di quelle fatte a quelli di sinistra..chissenenefrega, tanto loro ti votano sempre!
    Ora, caro Leonardo, se io sono un elettore di sinistra non militante, mi dici come faccio per dire ai politici degli ultimi venti anni che hanno rotte le scatole con la corsa al centro? La risposta secondo me è: votando per quelli che dicono e fanno cose di sinistra, cioè al momento nessuno. Quindi NON votare per coloro che, per tutti questi anni hanno ragionato così: "l'Italia è in maggioranza di destra, quindi per avere la maggioranza bisogna essere di destra''.

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  7. Il problema è che l'alleanza con un partito moderato di centro, se non si hanno i numeri per governare da soli, è nell'ordine naturale delle cose, ma non quando il partito di centro è il partito di Cuffaro, Mannino, De Mita e associati. Se Casini e il suo partito fossero altro e meglio di questo non ci sarebbe niente da dire. Oltre a tutto parliamo di gente che per 20 anni ha retto il sacco a Berlusconi votando ogni legge vergogna e financo il Porcellum che a guardare oggi sembra figlio di nessuno. (e non tanto perchè la legge faccia schifo in se, quanto per il fatto che cambiare legge elettorale a maggioranza stretta a pochi mesi dalle elezioni è una cosa che rasenta il golpe).

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  8. Sarà ma sto discorso che fai mi ricorda molto il dobbiamo turarci il naso e votare il pd dei D'alema, la torre, fioroni e bindi se no vince berlusconi degli anni passati (ah già ma questi sono ancora tutti qui...) Mi sono fatto fregare per alemo 3/4 volte e cosa ho ottenuto? che anche se gli davo il voto uesti hanno fatto di tutto per favorire berlusconi e hanno votato leggi più a destra delle destre... Mi dispiace ma penso che sia ora rovesciare il modo di pensare se no sempre li saremo... Ma il pensiero che, se non si alleassero con Casini e cacciassero via parecchie mele marce, prenderebbero probabilmente la maggioranza da soli non ci sfiora neppure?

    Claudio

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  9. L'unica cosa che non si può dire di noi che abbiamo votato PD negli anni passati è di essere troppo choosy. Magari fessy.

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  10. Gilioli non ha detto che non voterà PD SEL, ma che non voterà alle primarie.

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    1. Nel link fornito dal tuo pezzo sulle politiche non dice un bel nulla.
      Perchè non fare un po' più di attenzione nel riportare il pensiero di qualcun altro?

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  11. Certe volte ho l'impressione che l'italiano di sinistra tipo voterebbe solo per se stesso. Comunque, in questi casi è sempre utile vedere cosa fa il resto del mondo. In passat o sia in Germania che in Gran Bretagna la sinistra si è alleata con i liberali senza grosse proteste dei suoi elettori. Potremo iniziare oure noi

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  12. Ho letto il post di Gilioli... mi pare che affermi che lui non voterà alle primarie del PD (atto per il quale si DEVE sottoscrivere la famosa carta d'intenti), ma non ho trovato indicazioni su quello che farà alle elezioni politiche.
    Il che naturalmente non significa nulla, ma dall'idea che mi sono fatta leggendo altri post (quelli che fanno riferimento a #sulatesta) credo che a votare ci andrà...
    Poi magari sbaglio, eh.
    Federico

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  13. "non c'è scritto da nessuna parte che cercare un accordo con loro significhi calare le braghe. Il potere contrattuale che avranno il Pd e Sel dipende esattamente dal numero di seggi che avranno conquistato alle elezioni"

    Come disse Oliviero Diliberto (*).
    Balle, smentite dagli ultimi dieci anni di pratica, dal governo nazionale alle regioni, in cui l'accordo si è sempre risolto nel calare le braghe indipendentemente da temi e numeri.
    Ora per qual motivo questo dovrebbe cambiare nel prossimo marzo, stanti gli ultimi dieci anni di fatti, è un bel mistero...
    (segue obiezione: ma allora meglio Berlusconi? Visti i risultati direi di sì, mi pare meno dannoso)

    (*)non è un modo di dire. Lo disse veramente a Padova, all'epoca dell'Unione, per spiegare perché sostenere i partiti di sinistra dentro la coalizione invece che sfancularli, e quella volta i partiti di sinistra si presero un 11% che qualcosa doveva contare, invece...

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  14. Io voglio un PD di sinistra ed il PD si è alleato con SEL: ottimo motivo per votarlo.
    Io voglio un PD al governo perché non ne posso più dei dipendenti di Berlusconi; più voti il PD (alleato con SEL) prende, più è probabile che possa governare.
    Quindi voterò PD onde evitare che sia costretto a allearsi col centro e per permettergli di governare assieme a SEL.
    Ma sarà dura, molto dura, perché la gente si aspetta miracoli e il PD non ha promesso miracoli, quelli li promettono gli altri... aspetta, chi è che prometteva miracoli in passato? Ho un buco nella memoria, ma ricordo che era un tipo ricco e capace di controllare l'informazione televisiva. Mah... si vede che la gente che non voterà PD lo rimpiange, chi lo sa: in fondo i miracoli sono belli da sognare.

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  15. Non capisco perché si debba dare tutta questa importanza a uno dei peggiori blogger italiani.

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    1. Se non ti piace non hai che seguire il consiglio di Virgilio "Non ti curar di lor ma garda e passa": mica te l'ha ordinato il medico di leggere il blog di Leonardo.
      E nel caso tu avessi un medico che ti ordinasse simili cose, hai mai pensato di cambiarlo? :D
      Se il blog di Leonardo non ti piace puoi sempre andare su quello di una mia amica che si occupa di ricette e altro http://ibsdb.blogspot.de/ oppure scegliertene un altro che più ti aggradi: il mondo è bello perché è vario.

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    2. mi riferivo a gilioli, non a leonardo...

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  16. La penso come David qualche commento sopra, la politica è proprio mediazione di per sé, altrimenti si chiama rivoluzione ma è tutto un altro paio di maniche.

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  17. Secondo me Gilioli ci ha pensato alle implicazioni di ciò che voleva sbroccare dal suo blog. Ma lui ha questo nuovo progetto #sulatesta, in ogni caso, che nei fatti assurgerà a competitor, non saprei se valido o no, del PD.

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  18. Boh, io invece ero convinto che si dovesse votare *per* qualcosa, non *contro* qualcos'altro. Che ingenuo eh?
    A me pare invece che la famosa "ossessione della sinistra per Berlusconi" abbia prodotto l'impressione che questi ragionamenti siano inevitabili e così siamo arrivati a quasi un ventennio di opposizione o maggioranze raffazzonate, tutti dentro pur di non far vincere quello là.
    E adesso stiamo seguendo la stessa identica formula ancora una volta: turiamoci il naso, scegliamo il meno peggio. Poi ci accorgiamo che questo "meno peggio" non riesce a fare nulla di quello in cui speriamo, ma non molliamo mai questa linea.
    O credi davvero al fatto che con pochi seggi l'UdC non avrebbe comunque potere ricattatorio? Pensi che farebbe raggiungere la maggioranza su leggi a favore delle coppie omossessuali, della fecondazione assistita, dell'eutanasia, dell'IMU alla chiesa,...
    Sarebbe invece ora di fare arrivare alla dirigenza PD il messaggio: vuoi i voti di tutta la sinistra? Lascia perdere Casini, che non è detto che alla fine non ci guadagni altri punti percentuali.

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    1. E nel frattempo, per far arrivare il messaggio, altri 10 anni di Polverini, Alemanno, Santanchè? Mah. Non che mi convinca molto.

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    2. Appunto, e con questa prospettiva ci becchiamo altri 5 anni di Casini, De Mita, Cuffaro e compagnia?
      Possibile che in vent'anni il PD (o quello che era vent'anni fa) non sia stato in grado di costruire una prospettiva meno disgustosa?
      Ripeto, sono vent'anni che continuiamo a sentirci dire che dobbiamo scegliere tra un piatto schifoso e uno solo disgustoso, ma la prospettiva di qualcosa di piacevole no, non si è mai lavorato per costruirla. Tu per quanto ancora pensi che dobbiamo ordinare la sbobba per non ricevere un altro piatto di m***a?

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    3. Il voto è, fortunatamente, libero e segreto.
      Non volete votare il PD perché la sua proposta politica non vi convince e lo ritenete troppo spostato al centro? Nessuno vi obbliga, potete votare SEL che è più a sinistra del PD.
      Ma se per non votare PD votate IdV, che ha proposte molto centriste, allora non credo che siate coerenti.
      Allora potreste votare M5S, nel cui programma sono però presenti passaggi liberisti quali ad esempio l'abolizione legale del titolo di studio. Sarebbe questa l'alternativa di sinistra?

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    4. Quindi la tua risposta è che posso votare quello che voglio? Grazie tante, lo sapevo già.
      Quello che mi sembra doveroso è invece fare sapere con forza (e per questo Gilioli fa la sua parte) che con questa politica del "tutti dentro pur di non fare governare quelli la, poi come governeremo noi si vedrà", stanno scontentando buona parte del proprio elettorato naturale.
      E adesso siamo arrivati fino al punto in cui per votare alle primarie occorre sottoscrivere questa linea. Come se diventasse parte dello statuto di partito. Effettivamente mi sembra eccessivo.

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    5. Certo che la mia risposta è che puoi votare chi vuoi: alle volte la gente si comporta come se sulla scheda elettorale ci fosse solo il simbolo del PD.
      Ritieni che il PD non ti rappresenti perché troppo di centro? E allora dagli un segnale netto e preciso votando SEL, che si trova alla sua sinistra. Semplice e lineare, non vedo perché farsi venire mal di pancia e patemi d'animo per così poco.

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  19. Grande Leonardo, sei in gran forma in questi giorni...

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  20. Per prima cosa, è dal '94 che ci sono persone che votano PD per mandare via Berlusiconi, Alemanno e Santanchè, ma il risultato netto è stato nullo.

    In questo momento viene presentata come inevitabile l'unione con i centristi dell'UDC e magari con gli ex camerati di FLI, quando per governare ci sarebbero anche altre alleanze da fare.
    Ad esempio con l'IDV, se si vuole un partito centrista, oppure provare a parlare con FdS, dato che nell'alleanza c'è il nuovo PSI, un 2% è sempre un 2% che conta comunque.

    A me sembra che l'alleanza con l'UDC sia ideologica, una parte del PD VUOLE forzatamente allearsi con l'UDC, il famoso modello Macerata. Una alleanza prima delle elezioni potrebbe portare ad una definitiva perdita di consensi nelle urne, e quindi si cerca di fare una porcheria indigeribile, presentando come ineluttabile l'alleanza con l'UDC e litigando ogni tre per due con Di Pietro.



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  21. Ogni volta che si avvicinano le elezioni sembra che ci si dimentichi di quello che è successo realmente al nostro povero paese. Sono le logiche dei numeri che sono fallimentari, si continua a dare peso ai partiti e si costruiscono le alleanze senza nemmeno dare un'occhiata alle loro idee ma valutandoli per il peso in voti che hanno. Vi vanno bene? Non lamentatevi dei risultati.

    Io mi sono rotto.
    Sono 1 su tot milioni, ma mi sono rotto.
    Voterò il programma che mi piace di più, andassero a quel paese quelli che mi hanno fregato (ripetutamente) fino ad oggi.

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    1. In una democrazia matura si fa così come dici tu: si leggono i programmi e si sceglie quello che si preferisce. Io ho sempre fatto così e non ho mai capito chi votata di qui o di là in base alla cipria o ai jingle pubblicitari.
      Se sino ad ora tu hai votato non in base ai contenuti ma a fattori "altri", sono contento che tu abbia finalmente deciso di fare il grande passo di leggere i programmi e confrontarli fra loro e con le tue idee.
      Benvenuto fra gli adulti.

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    2. No. Oltre ai programmi si vota anche in base all'attuazione di quei programmi medesimi, o di una loro parte, e in base all'eventuale attuazione di misure, duranrte la legislatura, che vanno in direzione del tutto opposta a quei programmi.
      Di buone intenzioni (programmatiche) sono armati tutti.

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    3. 'nsomma... quando ad esempio leggo nel programma del M5S che si vogliono rendere pubbliche le liste di attesa negli ospedali non mi sembra una buona intenzione.
      Perlomeno, è una intenzione che io non condivido.

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  22. Uhm, sì. In linea di principio, e anche di fatto, hai ragione.

    Però, giusto per completare il ragionamento, non è che questa famosa vocazione maggioritaria del PD sia esattamente una chimera. Era il cardine dell'idea di partito che aveva Veltroni, osteggiata nemmeno troppo velatamente, agli esordi, da alcuni quadri dei DS: http://www.youtube.com/watch?v=CZ_88LC169o
    Poi, mentre Veltroni veniva ampiamente perculato da mezzo mondo con un repertorio già trito alla nascita (il governo ombra, l'Africa, i romanzi), rimaneva l'idea cardine della corrente di Franceschini, come oggi lo è di Renzi. Però si scelse di votare per Bersani, anzi, i vertici del partito fecero di tutto per far vincere Bersani (ricordo telefonate private che mi invitavano a votare per lui, da parte di segreterie istituzionali e dunque - almeno teoricamente - super partes), cioè di una corrente che non faceva mistero, né lo ha mai fatto, di voler preservare un'identità (diciamo così) socialdemocratica alleandosi con l'UDC, abdicando di fatto a quella vocazione maggioritaria: e di che ci lamentiamo, allora?

    ci sono due correnti, ci sono sempre state: e oggi le incarnano Bersani e Renzi, sul quale infatti si sta abbattendo quella stessa macchina del fango (che quando non la fa Sallusti va bene) messa di volta in volta in azione contro il nemico pubblico n. 1. Arcore, le Cayman, i finanziamenti che secondo alcuni avrebbe ricevuto da Comunione e Liberazione, dalla destra americana, dall'estrema destra israeliana; l'appoggio a Renzi di Lele Mora e altri personaggi dubbi. Col corollario di regole per le primarie chiaramente truccate, la cui difesa ha dato vita a uno dei pochi post di questo blog che non mi sono piaciuti (http://leonardo.blogspot.it/2012/10/alla-rivoluzione-senza-posto-macchina.html).
    E per quale motivo? Per quello che dice bene Francesco Costa: "Da una parte c’è chi, prima del voto, vuole attrarre a sé i voti degli elettori cosiddetti moderati, indebolendo i partiti che oggi li rappresentano e allargando il centrosinistra, e dall’altra parte c’è chi, dopo il voto, vuole trattare e allearsi con i partiti che rappresentano gli elettori cosiddetti moderati, rafforzandoli e dando loro centralità e potere contrattuale" (http://www.francescocosta.net/2012/10/13/il-casini-nella-stanza/#more-10187).
    Il resto (voto, non voto, mi si nota di più se voto o se non voto) son pippe, per come la vedo io.

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    1. Credo che ci sia una confusione su quel che intendiamo per vocazione maggioritaria. Ce l'abbiamo tutti, credo, la vocazione maggioritaria. Se però per ottenere la maggioranza devi imbarcare Calearo, hai anche una vocazione centrista. A me piacerebbe che in Italia ci fosse un partito di orientamento socialdemocratico europeo a vocazione maggioritaria. Se non c'è, preferisco allearmi con un patto chiaro con qualcuno centrista, piuttosto di imbarcare i centristi io.

      Veltroni e Renzi non volevano "attrarre a sé i voti degli elettori moderati": erano loro che venivano attirati verso il centro da un elettorato moderato che, almeno nel caso di Veltroni, era una fantasia: vero motivo per cui lo abbiamo perculato, e giustamente, e mai troppo poco o troppo presto.

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  23. Sono della tua stessa scuola di pensiero matematico, ma certa sinistra è inemendabile. Amen

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  24. "Però non passa. Boh."
    ...essù, non è tanto difficile... in ogni caso DEVE governare casini col programma di monti (e prima era mastella, e prima ancora craxi)?

    tanti (fra cui io, se vivessi in italia) dicono ah bene, fate pure, ma non in mio nome, e senza di me.

    anni fa mi ridevano in faccia quando dicevo: vedrete che prima o poi ci chiederanno di votare berlusconi contro fini (o viceversa, è il pensiero che conta), e ci daranno la colpa se "il buono" non vince... beh, mo ridete su `sto ca...rta di intenti.

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    1. E quindi se tu vivessi in Italia chi voteresti?

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    2. partito comunista, se esistesse. ma anche nessuno, "fate" in fin dei conti significa "fate"...

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    3. Chi non va a votare si tira volutamente fuori dal dibattito, consegnando una delega in bianco a chi invece a votare ci va.
      Chi sceglie di non votare sceglie il disinteresse e si affida al voto degli altri: tu dici "fate" e noi difatti "faremo", secondo la nostra coscienza.
      Ovviamente avendo tu deciso di affidare tutto a noi poi non ti potrai lamentare se sceglieremo qualcosa che non ti piace.
      Ti ringraziamo per la fiducia che riponi in noi, ma ricordati che chi fa da se fa per tre ;)

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    4. "secondo la nostra coscienza"

      bum.

      ...ti ha mai detto nessuno che dovresti entrare in politica? :)

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    5. riccoespietato vince la discussione e l'internet stanotte!

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    6. Io voto secondo la mia coscienza... non ti piace la mia coscienza? Cavoli tuoi: sei tu che hai deciso di delegarmi ;)

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  25. E io dovrei votare un partito, il PD, che da più di vent'anni non fa politica, non ha saputo interpretare i grandi cambiamenti, che tutto il nuovo che sa esprimere è mettersi a tavolino e contare sul naso i voti che servono per andare a governare un paese ma senza uno straccio di idea e apparentandosi con chi il giorno dopo è pronto a rovesciare il tavolo per interessi di bottega? Mi spiegate in cosa si differenzia questa sinistra(?) dalla destra? Un'intera generazione si è visto fregare il diritto a lavorare e a progettare il proprio futuro, e tutto quello che questo partito di sinistra(?) è capace di produrre è Renzi!
    Ho 60 anni , ho passato la mia gioventù a vendere L'Unità nelle piazze la domenica, ho fatto decenni di campagne elettorali quartiere per quartiere, casa per casa, ho dedicato ore e ore della mia giovinezza a lavorare gratis per i "doposcupola e le mense dei bambini proletari" allora si chiamava così il volontariato laico, e oggi mi vergogno di questo partito senza più decenza ma soprattutto senza più coraqgio.
    E mi meraviglio che i giovani(Leonardo è uno di questi, presumo) non trovino il coraggio di sganciarsi da queste logiche aritmetiche e chiedano che il partito faccia quello che la gente da decenni, si aspetta che faccia: "politica" che è l'arte di studiare la società, i suoi problemi e trovare la soluzione per quelli che in essa sono maggiormente sofferenti.

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    1. Eccone un'altra che ci spiega in dettaglio chi NON voterà e perché ma non ci spiega CHI voterà.
      Porto un profondo rispetto per la militanza politica del passato e per l'attività di volontariato svolta, ma proprio per tale esperienza mi piacerebbe sentire dove andrà invece a cadere la fatidica crocetta.

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    2. "...eccone un'altra..." che, come una larga fetta di italiani, è nella confusione più totale. Ma ti hanno spiegato che la percentuale di astensione prevista alle prossime elezioni, ha raggiunto cifre esponenziali?
      Altro che facce, qui bisognerebbe rottamare le politiche, vecchi bizantinismi inutili, logiche aritmetiche che non c'entrano un beneamato cavolo con i problemi reali delle famiglie, dei giovani, degli ammalati.... dica una buona volta il "nuovo"(Renzi?) che avanza che cosa intende fare con la scuola, la sanità, la giustizia, la democrazia, la disoccupazione giovanile...
      Cosa vuoi che vadano a votare gli italiani se non c'è uno straccio di politico che parli chiaro!!!

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    3. Come fa una percentuale a raggiungere cifre esponenziali?

      L'astensione italiana è sempre stata piuttosto bassa, se aumenta non fa che allinearsi alla media europea, dove chi si interessa vota.

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    4. Naturalmente per "esponenziale" intendevo "significativa".
      Ma, lessico a parte, il dato di previsione alle prossime elezioni in Sicilia, attestato al 44%, non significherebbe nulla, perchè si allinea al dato europeo?
      Beh, è una magra consolazione in un paese che ha avuto sempre una buona affluenza alle urne. E se la gente non va a votare è un brutto segno, vuol dire che la politica non è capace più di assolvere al suo compito,vuol dire che a farne le spese sarà la democrazia in questo paese: una minoranza si arrogherà il diritto di decidere per tutti.

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    5. Non esistono "cifre esponenziali", almeno che io sappia... però in questo ambito "allinearsi al dato europeo" significa che la nostra democrazia fa l'n+1-simo passo indietro; e soprattutto "chi si interessa vota" ad un certo punto smetterà di essere democrazia.

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    6. Sai bene che non è previsto un quorum oltre il quale la democrazia cessa d'essere tale. Viceversa di solito le affluenze superiori al 90% ce le hanno le dittature.
      L'interesse per la cosa pubblica è un diritto, non un dovere. Se uno non si ritiene in grado di esprimere una preferenza qualsiasi, delega gli altri a decidere per lui. Gli elettori non si "arrogano" un bel niente: sono gli astensionisti a cedere la loro frazione di sovranità.

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    7. Mi spiace insistere ma sai bene che l'astensionismo in Italia è un dato preoccupante per molti motivi(naturalmente il dato bulgaro non c'entra nulla con la "partecipazione" a cui io mi riferivo e che è alla base della crescita sociale. Dovrebbe essere preoccupante che una parte consistente dei nostri concittadini decide di non votare, mentre prima lo faceva. In America va a votare una percentuale minima di elettori ma lì è una consuetudine.)
      Altro che disenteresse, qui in Italia, l'astensionismo è in se stesso un messaggio che i cittadini mandano ai politici e se questi non lo colgono, stiamo messi veramente male. Non essere ascoltati da chi dovrebbe rappresentarci è molto pericoloso! Poi ci si lamenta o peggio si ironizza se viene fuori un Grillo-Masaniello a mangiarsi i voti della sinistra(?)

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    8. Beh, ma tutto dipende dal punto di partenza.

      Se per democrazia vogliamo intendere, come ai vecchi tempi, il governo dei più nel loro stesso interesse, allora il quorum c'è eccome, ed è posto banalmente laddove i più diventano uguale - per poi divenire meno.
      Resta chiaramente in sospeso solo cosa si voglia intendere per più: la maggioranza dei cittadini?, la maggioranza dei cittadini sopra una certa soglia di età?, la maggioranza degli aventi diritto al voto?
      Però è un problema ben diverso da quello per cui, dato l'interesse di ogni apparato a fregiarsi del titolo di democratico, quel concetto col tempo sbiadiva in mere ricette operative, come il suffragio universale...

      Per come la vedo io, che qui ed ora non si invalidino le elezioni quando le astensioni abbiano superato il 50% non rileva,perchè l'apparato democratico da solo non è sufficiente per la democrazia, almeno non in quell'unico senso che a me pare sostanziale.

      Il problema del non-voto, poi, non mi pare sia quello di "non [ritenersi] in grado di esprimere una preferenza"; piuttosto mi pare sia l'indifferenza verso l'esito delle elezioni: o vince Tizio o vince Caio per me non cambia nulla - vedi USA.

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    9. Iraida no, mi dispiace, l'astensione in Italia non è un dato per nulla preoccupante, che i politici non colgono perché è un non-messaggio. L'unico senso che si può dare a un'astensione è l'indifferenza, esattamente come negli USA.

      Il fatto che una parte (piccola o grande, non possiamo saperlo) degli astensionisti consideri questa scelta come un messaggio politico, o addirittura rivoluzionario, la mettiamo tra le tante psicosi collettive italiane: c'è chi crede nelle profezie dei maya, in quelle di Giuliani, e c'è anche chi pensa che astenendosi si dà un messaggio ai politici. L'unico messaggio che arriva è: fate pure quel che vi pare.

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  26. Mah, il tuo ragionamento non mi convince. Sarebbe convincente se il PD avesse una sua linea politica che può essere portata avanti indipendentemente da Casini, ma purtroppo non è così. C'è una parte di PD, purtroppo una parte molto più radicata nella dirigenza che nell'elettorato, che vuole l'alleanza con l'UDC, indipendentemente dai rapporti di forza. Ed è per questo che, nella famosa Carta di Intenti, non hanno messo nulla, ma proprio nulla, che possa scontentare Casini.
    Io direi che purtroppo il PD le braghe le ha già calate. E a questo punto, allora, hanno ragione quelli che non volendo Casini, che tanto ci sarebbe comunque, scelgono di non votare PD. Specie ora che non c'è più lo spauracchio del "se non votate PD arriva Berlusconi".

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  27. - Il PD afferma preventivamente che si allea con i centristi quando ci sarebbe ancora tempo di inventarsi una proposta di sinistra e costruire consenso

    Ecco, a me sembra che Stefano abbia centrato il problema.

    sst

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  28. Magari potrebbe anche allearsi a sinistra? no, per sbaglio...
    quelli che non lo voterebbero per i motivi di Gilioli improbabile che muoiano dalla voglia di votare Casini o PDL, ma pure Grillo.
    Ma allearsi a sinistra significherebbe moderare l'agenda Monti e questo il PD non ha nessuna intenzione di farlo. (Vedi la maggioranza blindata che il PD ha garantito all'introduzione del pareggio di bilancio nella Costituzione, impedendo un eventuale ricorso ai referendum che in casa PD e ascendenti piacciono sempre pochino.) Benché quell'agenda di classe e di miseria sia odiata da ben più di mezza Italia.
    A questo punto, veramente e per la prima volta, ogni minima differenza fra i due scompare del tutto.

    Dopo le elezioni, faranno quel che han già fatto in Grecia, in Spagna, in Portogallo ecc.: tagli di una fetta consistente dei salari, idem alle pensioni, licenziamenti dei dipendenti pubblici, smantellamento dei servizi medesimi. Fame, denutrizione, disoccupazione, disperazione.
    Ma ci ridurranno così "i nostri" invece che "loro": vuoi mettere. Abissi di gaudio che solo la patria mentalità politica, in quanto esemplata su quella da stadio, può arrivare a concepire nella sua pienezza.
    Votarli è perfettamente inutile, per la gente normale. Magari può servire alla figlia della Fornero.

    Ma vabbè, su questo blog ci son due dogmi: non si discute né dio né Il Partito. Piuttosto ci si tura il naso. L'aveva già detto Montanelli, ma questo pezzo è esattamente lo stesso discorso dall'altro lato. Dove siamo finiti a furia di tamponi odorosi è evidente a tutti, putroppo. Se la sinistra avesse fatto il suo mestiere nei confronti della destra, invece di preoccuparsi solo di sterminare col lanciafiamme o con gli scherni (come si usa qui), la "concorrenza" a sinistra, "Unmilionedipostidilavoro" le elezioni non le avrebbe vinte mai.

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    1. Molto buffa questa cosa dei dogmi, soprattutto dopo trecento post dedicati a discutere dio o il partito.

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  29. Boh, questi qua si vogliono alleare con l'UDC *da sempre*. Mai fatto mistero. 'Non si vince senza il centro moderato', e può anche essere vero (la sinistra da sola, in Italia, oltre il 30% e qualcosa non è mai arrivata, nemmeno col tanto decantato Berlinguer), ma ci sono due modi per farlo: o portare dalla parte tua i suoi elettori, o allearti coi suoi partiti di riferimento. La prima cosa la fa Renzi, ed è considerato di destra; la seconda la fa Bersani, e lui è di sinistra, perché - come disse D'Alema quando l'imperativo era dar vita al PD a tutti i costi - 'nel PD io sarò quello di sinistra'. Essere di sinistra non in sé, ma in rapporto a un altro-da-sé: se governiamo insieme all'UDC, io sarò quello di sinistra perché sosterrò posizioni un po' meno clericali, un po' meno neo-liberiste...
    Quanto alla sinistra 'dura e pura', con cui il PD dovrebbe allearsi, io vedo solo un'accozzaglia di partitini che, negli anni, hanno cercato solo un po' di visibilità e poltrone portando avanti battaglie inutili e polverose. E l'unico che si salvava, Vendola, s'è di recente accomodato a fare lo specchietto delle allodole per Bersani, sottraendo voti di scontenti dall'establishment del PD (e che presumibilmente sarebbero andati a Renzi) in cambio, credo, di un paio di ministeri.

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    1. "La prima cosa la fa Renzi"...

      Diciamo che dice di volerla fare: bisogna poi vedere se ne è davvero in grado. Veltroni non ci riuscì, non perché era di centro o di destra, ma proprio perché non ne era capace. Magari Renzi ne è capace, però siamo reduci da brutte esperienze.

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    2. Vero, riformulo: 'la prima cosa prova a farla Renzi'. E in parte ce la sta facendo, perché vedo e sento torme di insospettabili che voterebbero PD, se vincesse lui. E siccome recuperare costoro (i famosi 'delusi') pare che fosse il piano del PD da tempi immemorabili, che ha fatto sì che si imbarcassero Follini, Binetti e compagnia cantante, che non si facessero politiche tali da rischiare di spaventare i 'moderati', che si cercasse l'alleanza con l'UDC a tutti i costi, ecco: che si boicotti in tutti i modi il primo che ha mostrato di volerlo e poterlo fare, dall'interno del PD e senza sottostare ai ricatti dei vari Mastella, mi pare assurdo. A meno che il fine reale sia di non vincere, e riproporre la coalizione che già è in atto, con tanto di Monti (e magari un po' più orientata al centrosinistra), con la vecchia guardia del PD a dire che anche stavolta hanno salvato l'Italia, in questo caso da Grillo. Non mi stupirebbe, l'anno scorso si poteva andare alle elezioni e vincere a man bassa: ma si son calati le braghe, ché era meglio delegare il lavoro sporco ai 'tecnici'. Per me, Bersani come segretario è finito lì.

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    3. 'Non si vince senza il centro moderato', e può anche essere vero (la sinistra da sola, in Italia, oltre il 30% e qualcosa non è mai arrivata, nemmeno col tanto decantato Berlinguer), ma ci sono due modi per farlo: o portare dalla parte tua i suoi elettori, o allearti coi suoi partiti di riferimento.

      Ecco, a me entrambe le opzioni non e' che sembrano granche': la prima ha il brutto precedente di Binetti & Co e costringe comunque a costruire un programma moderato, la seconda fornisce al "centro" un potere di veto enorme sulle future proposte di governo (e, anche in questo caso, programma moderato).

      Alla fine il risultato e' sempre lo stesso, le fantomatiche riforme laiche vanno a farsi benedire. E, a quel punto, la sinistra che la voti a fare? Per farti dettare l'agenda da Casini?
      Visto che si parla di intenzioni di voto, per quel che vale la mia: spingere SEL alle primarie potebbe essere un buon segnale, l'esperienza di Pisapia a Milano ha mostrato che, in fondo, si puo' fare.

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    4. Sì, ma il problema sono gli elettori. Che per larga parte si riconoscono in quello che si autodefinisce 'centro moderato' (che poi, per me, moderato non è manco per la funchia, ma chiamiamolo così per comodità). Ora, per come la vedo io, se con quel 15%-20% per cento che fa la differenza fra maggioranza e opposizione bisogna comunque trattare, è meglio farsi votare dagli elettori di quei partiti che trattare con quei partiti direttamente: perché quei partiti ti presentano il conto, gli elettori no (è cinico, ma è così).

      Sinceramente, preferisco la costruzione di un'Italia diversa (l'espressione è orribile, ne convengo) per gradi, ma da maggioranza, piuttosto che proclami radicali strillati dai banchi dell'opposizione. Quanto alle riforme laiche, sarò impopolare o veteromarxista, ma onestamente mi sembrano l'ultimo dei problemi, eh.

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  30. Però ha ragione chi diceva più sopra, che Gilioli dice
    «E comunque, visto che questa alleanza Pd-Sel-Psi è stata così onesta con me a dirmi che per votare alle primarie devo sottoscrivere la coalizione certa con Casini, Buttiglione, Cuffaro e Cesa (più Passera e forse Montezemolo), devo essere onesto anch’io con loro e rispondergli no grazie.»

    A me sembra un punto relativamente pesante, questo della sottoscrizione della carta di intenti delle primarie. Che invece non c'è alle politiche, perché come ricorda Leonardo uno può sempre votare PD bestemmiando prima e dopo il voto (durante probabilmente sarebbe reato per via del crocifisso).

    Però mi chiedo: cercare prima del voto di fare cambiare linea politica ad un partito, è abbandonare l'Italia a altri 5 anni di destra, oppure rientra nei diritti di un elettore accorto? Perché a me sembra che questo voglia fare Gilioli, quando dice che non voterà alle primarie E quando non andrà a votare alle primarie.

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  31. non è che alla fine sia i discorsi di Gilioli che quelli di Leonardo siano pure speculazioni astratte?
    le intenzioni di voto, le loro motivazioni, e l'idea di efficacia del singolo voto non sono concetti molto scientifici.
    Alla fine c'è sempre di mezzo http://it.wikipedia.org/wiki/Teorema_dell%27impossibilit%C3%A0_di_Arrow

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    1. Una delle versioni più critiche del teorema di Arrow - perchè immagino che ormai ci saranno decine di generalizzazioni, ottenute indebolendo questa o quella ipotesi - prevede che si voti ordinando strettamente tutte le alternative disponibili, da quella che si preferisce a quella che piace di meno; ma in Italia (ed in generale nella stragrande maggioranza degli stati) non si è mai votato in quel modo: tu attraverso il tuo voto puoi esprimere solo l'alternativa che preferisci, ma non puoi dir nulla su tutte le altre; quindi almeno quella versione del teorema non è applicabile.

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    2. Pietro, scusa, ma usare il teorema di Arrow per un discorso del genere è un po' come usare il principio di indeterminazione per dire che è impossibile sapere cosa c'è nel frigo.

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  32. Sono di sinistra e la scelta tra due partiti di destra non è una scelta

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  33. Devo insistere: in base a cosa affermi che Gilioli "ha spiegato che non voterà per l'alleanza Pd-Sel"?

    Nel link dell'OP mi pare si parli solo di primarie.
    Oggi Gilioli è tornato sull'argomento e di nuovo credo faccia riferimento solo alle primarie.
    Non è che per caso al sessantesimo commento viene fuori che si sta discutendo di aria fritta?

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  34. Per me il "no grazie" si riferiva alla coalizione, chiunque ne vincesse le primarie. Avrò capito male.
    (Non è che cambi di molto il discorso: se vuoi evitare che il Pd viri verso il centro ti conviene usare il voto che hai a disposizione).

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  35. Certamente molte delle motivazioni alla base del "no grazie" che Gilioli rivolge esplicitamente alle primarie di coalizione potrebbero essere almeno in parte riutilizzate per non votare la coalizione stessa.

    Però a me pare che Gilioli in realtà si stia chiedendo: che bisogno c'è di mettere come precondizione alle primarie di coalizione un'alleanza di governo con i centristi?, alleanza che peraltro andrebbe ricercata mediando le proprie posizioni, che esprimerebbero un buon 40% dei voti validi, con quelle centriste, che esprimerebbero il solito 5-6% scarso?, e perchè mai chi vota alle primarie dovrebbe sottoscrivere quell'idea?

    Che a Gilioli l'UDC non piaccia - e del resto manco a te, e, si parva licet, manco a me - potrà pure essere palese, ma qui mi pare che lui protesti, piuttosto che sull'eventualità di quell'alleanza in sè, sul fatto di averla già cantierizzata, e di ricattare l'elettore delle primarie a sottoscriverla; cioè in pratica di aver già apparecchiato una rinuncia preliminare alle posizioni di sinistra, estrocendone persino il mandato.

    Capisci, allora, l'incazzatura?, precondizione per votare alle primarie della coalizione di centro-sinistra sarebbe sostanzialmente la rinuncia ad una politica di sinistra; è come promettere x≥0, perchè tanto poi sarà x=0; in quest'ottica quel suo "no grazie" mi pare tutt'altro che irragionevole.

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  36. Caro Leonardo,
    secondo me non e´ mancanza di cultura scientifica, ma, ahime´, di cultura politica.

    L'impressione e´ che questa volta, a questo giro, stiano tentando da tutti le parti di debellare la componente di sinistra dalla politica italiana. La dico piu´ esplicitamente e so che in molti storceranno il naso, confermando, probabilmente, la mia opinione: si sta attaccando alle fondamenta la cultura (eredita´) politica del Partito Comunista Italiano, cioe´ una fetta consistente della nostra identita´ democratica e repubblicana (la nostra storia, la nostra memoria, la Resistenza).

    Il revisionismo storico passa anche da qui, il bombardamento alla Costituzione passa obbligatoriamente da qui. Non a caso, lo stesso Renzi non sta che minando l'identita´ di sinistra del PD.

    Non la voglio far troppo lunga, ma penso che dovremmo tenere l'attenzione alta. Io sono molto preoccupato: il pensiero unico pervade e distrugge quel poco che ci rimane.

    E´ vero che c'e´ da tener conto di quelli fuori. Ma ho imparato che bisogna stare piu´ attenti agli "amici" che ai nemici. Massimo esempio sia la fine che abbiamo fatto grazie a Fausto Bertinotti e alla sua Rifondazione. Ci tengo a dire che Bertinotti, quendo c'era Baffone, non ci stava mica nel PCI.

    Giovanni S.

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    1. Beh, Bertinotti è nato nel '40, Stalin è morto nel '53...

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    2. Grazie per il chiarimento, ne sentivamo la mancanza.
      Giovanni S.

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  37. Prego, ma non voleva essere un chiarimento - btw fino ad un certo punto condivido pure...

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  38. Va bene, si vota qualunque merda meglio dell'alternativa (c'è un'alternativa peggiore di Casini&Cuffaro?). A me però sembra abbastanza antidemocratica questa idea che un partito che non ha i voti debba trovare un modo di poter governare. Se hai pochi elettori non governi, cazzo. Ci sarà pure un modo con cui gli elettori possano rifiutare un programma di governo.

    Lo scopo del PD non è realizzare un programma, se gli elettori lo vogliono: è, al contrario, fare le alleanze e i programmi che gli forniranno abbastanza elettori. Lo so che DC e altri hanno fatto esattamente questo per mezzo secolo, ma non raccontiamoci palle: questo con la democrazia non ha nulla a che fare.

    P.s.: ovviamente voterò alle primarie del PD, se non altro per uccidere Renzi e, probabilmente, voterò il PD dopo.

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  39. Io non voterò mai il PD che si allea con l'UDC. Il centrosinistra con me ha chiuso, sono vent'anni che ci propina la stessa sbobba indigeribile, con alleanze enormi ed eterogenee che non sono in grado di votare.
    A questo punto, qualsiasi voto dato al PD è buttato nel ce**o. Voterò M5S in segno di protesta, così vedremo se cambieranno strategia finalmente.

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