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mercoledì 31 ottobre 2012

Vuoi più bene a Sallusti o a Wikipedia?

Well Done, Colombus!

Il primo post mai pubblicato su questo blog, quasi 12 anni fa, era un appello contro un progetto di legge-bavaglio. Non esisteva ancora l'espressione, legge-bavaglio, ma esisteva già il concetto e anche un certo allarmismo di fondo. In seguito credo non sia passato un anno senza un progetto di legge-bavaglio che ci costringesse a chiedere aiuto, e che quasi sempre all'ultimo momento veniva scongiurato, più che dai nostri risibili sforzi, dall'improvviso apparir del buonsenso. Come se a un certo punto da qualche parte in parlamento ci fosse una specie di imbuto, un filtro, qualcuno che si legge tutte le leggi strane che stanno per andare al Quirinale,  scuote la testa e dice "ma siete scemi?". Forse esiste davvero un personaggio così, anche se è difficile pensare che l'abbia votato qualcuno. Forse è un usciere.

Comunque io a un certo punto mi sono stancato e non protesto più: al limite quando mi denunceranno sul serio, chiuderò il blog, e finalmente avrà una risposta la domanda che mi arrovella da anni, ovvero: può l'internet italiana fare a meno di me? Credo di sì, ma non ho mai verificato, capite, e quindi il dubbio che tutto possa andare in malora nel giro di una settimana un po' serpeggia. No, scherzo.

Invece Wikipedia, ecco, lei non dovrebbe scherzare. Se davvero la comunità italiana di Wiki ritiene che la nuova legge salva-Sallusti sia una concreta minaccia, forse bisognerebbe trarre le conseguenze e chiudere tutto. Fine. Lo dico non soltanto con la morte nel cuore, ma anche con una punta di panico, perché ormai senza wikipedia non riesco nemmeno a ricordarmi non dico l'anno dell'editto di Tessalonica, ma quello in cui sono nato io. Ma proprio per questo credo sia la cosa giusta da fare. Ricordo ancora lo sbigottimento di quel paio di giorni in cui it.wikipedia andò giù, sempre per protestare contro una legge-bavaglio che non passò. Ecco. Stavolta proporrei una cosa più drastica. Una bella pagina 404 e pedalare. Dopodiché, sarebbe molto interessante vedere cosa succede.

Per prima cosa, i giornalisti. Vediamo cosa riescono a fare i giornalisti senza la wikipedia italiana. Vediamo al primo coccodrillo illustre, alla prima emergenza di qualche tipo. Vediamo se riescono ancora a sbrigarsela senza l'enciclopedia on line, una volta ce la facevano, vediamo.

Vediamo come se la cavano quelli che dovevano assolutamente salvare il collega Sallusti, perché non esiste, assolutamente, che un direttore responsabile che non verifica le falsità infamanti scritte da un giornalista radiato dall'albo sul suo quotidiano, e che in seguito si rifiuta di rettificarle, e quando lo portano in tribunale non paga nemmeno un avvocato decente, e quando lo condannano rifiuta la multa e l'assegnazione ai servizi sociali, e viceversa fa pressione per andare in galera il più presto possibile... non esiste che uno così vada in galera, è un sopruso, un affronto alla categoria, insomma bisogna fare una legge al più presto per impedire a un direttore responsabile che si rifiuta di rettificare le infamie scritte da un giornalista radiato dall'albo di andare in galera; vediamo come si trovano il giorno dopo, un giorno in cui Sallusti sarà libero, e wikipedia non sarà più on line (che poi non si capisce perché per salvare Sallusti in galera ci dobbiamo andare noi che non prendiamo stipendi da direttori responsabili, ma vabbe').

Magari non avranno nessuna difficoltà e continueranno a scrivere pezzi bene informati, come hanno sempre fatto. Magari a furia di copiarsi a vicenda tra quotidiani e agenzie daranno vita a un nuovo network di condivisione, un nuovo grumo di conoscenza che prima non esisteva, qualcosa di assolutamente inedito! E allora ne sarà valsa la pena. Ma nel frattempo, noi?

Beh, è persino banale. Nel frattempo noi consulteremo la wiki inglese. E le altre. Ma soprattutto quella inglese. Non troveremo esattamente tutto quello che c'era in quella italiana, ma col tempo riusciremo ad allargarla un po', ad adattarla alle nostre peninsulari esigenze. Nel frattempo, con ogni probabilità, il nostro inglese sarà molto migliorato. L'abitudine a usarlo ogni volta che ci serve una nozione ci renderà progressivamente naturale l'adoperarlo anche tra noi, e a quel punto cominceremo a scrivere - finalmente! - anche i nostri post in inglese. Da quel momento per la legge italiana saranno quasi invisibili, e il problema sarà risolto. Insomma, il modo per evitare questa e le prossime leggi bavaglio promosse dal parlamento italiano è semplice (ancorché un po' doloroso): basta uccidere la lingua italiana. Come lo chiamano, gli albionici, un espediente un po' rozzo, ai limiti della violenza, ma efficace? Ce l'ho sul tip of my tongue, si dice... Egg of Columbus, that's it. Bye.

9 commenti:

  1. Why not try writing your next post in English then? ;)

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  2. Stavolta sembrano più decisi del solito. Più che altro perché quello che stanno facendo mi pare una sorta di immane rappresaglia nei confronti della stampa - internet, per così dire, finisce sull'area del bombardamento senza essere il bersaglio principale. Decisi, ma non seri, i nostri augusti deputati: dubito che la cosa andrà avanti fino alla fine.
    Vero, in questi anni ci hanno abituato a far strombazzare almeno una proposta annuale per ammazzare il web italiano. Si è sempre trattato di proposte che dimostravano soltanto come chi scrive queste leggi non abbia alcuna idea sul web. Come l'anno in cui volevano istituire un archivio in cui dovevano registrarsi tutte le pagine in italiano e ogni loro singola modifica. Cinque minuti di normale attività del web avrebbero riempito l'archivio: per fortuna qualcuno lo disse e non si buttarono via i soldi in questa fregnaccia.
    Spero che finirà così anche questa volta: o i partiti vogliono pagare un corpo d'armata di "segugi del web" per cercare costantemente le pagine in cui si dice qualcosa che non aggrada alle loro signorie e per mandare una rettifica? Ma ci credono veramente o stanno solo delirando? :) Quelo direbbe la seconda che ho detto.

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  3. Beh, se si esclude qualche posticchio a diffusione locale su Maria de Filippi o su Scilipoti, sulla Wiki inglese trovi MOOOOLTO di pià di quello che c'è nella versione italica

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  4. Fuck yeah! I think also that we could stop to pay Italian Canone and start payint English TV Licensing. Next we could free the frequencies of Italian broadcasters and relay the broadcasts of Freeview televisions. Then we reorient the satellite dishes to receive Freesat channels, and for the filthy rich the BSkyB pay-tv.


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  5. Ottimo:
    internet, inglese, impresa.

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  6. Per l'uso che faccio di Wikipedia ho alcune difficoltà a concepirla come tante enciclopedie separate, visto che tendo piuttosto ad usarla come un unico testo multilingua, un ventaglio di fonti; ho infatti l'abitudine di leggere una voce in almeno due o tre lingue. Questo accade in quanto in molti casi le informazioni contenute nelle varie lingue sono fra loro complementari: se infatti il nocciolo duro dell'informazione resta tale, nelle varie favelle sono presenti dettagli o sfumature differenti.
    In particolare, per i viaggi che faccio mi capita spesso di consultare voci storico-geografiche relative a località tedesche, francesi o del Benelux e questo fenomeno delle diverse sfaccettature di significato balza agli occhi.
    La perdita di Wikipedia italofona sarebbe un duro colpo perché perderemmo un certo punto di vista, alcune specifiche informazioni non contenute nelle stesse pagine anglofone, francofone, germanofone, esperantofone o di altre lingue.
    Non ricordo dove, avevo letto che Wikipedia rappresenta il monumeno al sapere collettivo: contiene così tante notizie in continuo aggiornamento proprio perché è la somma di un numero enorme di saperi individuali... forse dovrebbe essere dichiarata patrimonio dell'umanità. Non è monolitica, ma è poliedrica, come l'umanità che la scrive.
    Ovviamente non dobbiamo fidarci di Wikipedia a occhi chiusi, dobbiamo sempre essere critici nei confronti di ciò che vi è riportato (e anche per questo conviene confrontare più lingue), ma forse questo costituisce un valore aggiunto: se usata correttamente, Wikipedia stuzzica il nostro senso critico.

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  7. Io sono anni che leggo solo la Wikipedia inglese. Non ci sono paragoni quanto ad affidabilità, enciclopedicità e precisione... e comunque hai ragione, già uso più molto volentieri l'inglese dell'italiano, in contesti di studio.

    Non si tratta di confrontare più lingue: si tratta di controllare le fonti, che in un articolo wikipedia scritto bene sono sempre chiare e illuminanti.

    E peccato che il blocco di due giorni di wikipedia era facilmente aggirabile!

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  8. Ma non sarà che il problema non è Sallusti (indifendibile), ma la lobby dei venditori di enciclopedie porta a porta?

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