Sei appeso a un cornicione, due persone si sporgono per darti una mano. Il primo è un ladro, lo conosci benissimo, ti ha fregato tante volte. Il secondo non crede alla teoria della gravitazione universale, pensa che sia un complotto massonico...
La questione è tanto semplice da formulare quanto difficile da risolvere: l'Italia ha bisogno di un governo, i tre partiti che hanno pareggiato le elezioni no. Non conviene al M5S sporcarsi le mani e scoprire i suoi bluff; non conviene al PdL consentire ad altre Larghe Intese che con Monti hanno già alienato molti elettori; e non conviene al PD allearsi a Berlusconi. Però si deve formare un governo, anche se qualsiasi governo sarà disastroso per i partiti che acconsentiranno a partecipare e suicida per il leader che ci metterà la faccia. Proprio per questo motivo il candidato più probabile sin dal 26 febbraio era il PD di Pier Luigi Bersani.
Non perché abbia vinto le elezioni - non le ha vinte - ma perché è l'unico dei tre che quando le cose si mettono male ha dimostrato di essere in grado di anteporre l'interesse della collettività al proprio. Lo si è già visto quando, nell'autunno del 2011, in un momento così complicato per i conti pubblici Bersani decise di sostenere un governo Monti invece di andare alle elezioni e (a detta di tanti osservatori che non potranno mai essere smentiti) vincerle. Non gli interessava vincere e governare sulle macerie, disse, e quindi non vinse né allora né poi.
Se ora propone un governo di scopo o di vivacchiamento col PdL - e non ci sono molte alternative - Bersani si suicida: probabilmente lo sa, ma sa anche di non avere molte speranze di vita comunque. La sua parabola politica è in ogni caso al culmine; tra qualche mese ci sarà un congresso e difficilmente lo confermerà; se poi si facessero altre primarie, è implausibile immaginarlo non dico vincente ma persino candidato.
Paradossalmente, Bersani a questo punto è più leggero. Proprio perché il partito non è più il suo, può giocarselo; non ci perde niente e tutto sommato non ci perdiamo molto neanche noi: è un partito che dalla sua fondazione nel 2007 a oggi ha sostanzialmente fallito tutti gli obiettivi a livello nazionale. Mi può costare un po' di fatica ammetterlo, non mi piacciono i partiti che cambiano nomi come le squadre di calcio a ogni turno di sponsor. Per deformazione professionale preferisco i partiti con un lungo passato alle spalle, ma a ben vedere il PD non lo è. È un partito nato pochi anni fa da un'intuizione o da un calcolo che si sono rivelati - facile dirlo col senno del poi, ma comunque va detto - sbagliati. Si sperava di conquistare il cuore del Paese o almeno tenersi un buon 40%, siamo invece ancorati al 25% qualsiasi cosa tentiamo di fare. Non riusciamo a essere di sinistra e cattolici assieme, non ci riusciamo perché il filone del cattolicesimo di sinistra si è sostanzialmente esaurito: è un processo più vasto di noi, a cui avremmo dovuto prestare più attenzione.
Molti dei padri fondatori invece di diventare nomi nobili sono additati al pubblico ludibrio - a torto o a ragione, inutile discuterne, è andata così: c'è un solido blocco in Italia che piuttosto di votare per un centrosinistra europeo è disposto a votare per i batteri del calcare, alcuni dei quali hanno effettivamente partecipato alle parlamentarie di Grillo e Casaleggio. A questo punto un partito di centrosinistra in Italia è da rifondare da capo, meglio senza ancoraggi biografici a quel PCI che ancora tormenta i sonni di una fetta consistente degli elettori italiani. È una cosa che va fatta, prima che ci pensi Renzi, salvo che probabilmente Renzi ci pensa da mesi e quindi la farà lui. Nel frattempo, tanto vale tenersi quel che resta del PD al governo, una specie di bad company del consenso.
Un mese fa, a urne appena aperte, qualcuno aveva già iniziato a chiedere le dimissioni di Bersani e la relativa immancabile sessione di autocritica sugli errori del PD. Il fatto che io nel mio piccolo non abbia voluto partecipare non significa che errori non ce ne siano stati e che un'autocritica non sia opportuna. Il punto è che quello che abbiamo perso il 26 febbraio è qualcosa di lievemente più grave che una leadership di partito: secondo me il partito non ha più possibilità di risollevarsi da una batosta così. Anche l'automatica reazione dei sostenitori di Renzi, per quanto comprensibile, non ha molto senso: se il PD è il partito delle primarie, che ha espresso il suo candidato alle primarie, e se questo candidato è piaciuto così poco agli elettori, forse il problema non è soltanto Bersani. Forse vanno ripensate anche le primarie, perché non hanno mai espresso un candidato in grado di vincere le elezioni - e non si vede come possano riuscirci in futuro. Chiedere le dimissioni di Bersani implica che ci sia ancora qualcosa da cui ci si può dimettere: per me semplicemente non c'è, il PD è nei fatti finito.
Bersani, ho sentito dire da molti, ha fallito la campagna elettorale perché non ha saputo incantare gli italiani. Si è ostinato a dir loro la verità e la verità non è una cosa che ti fa vincere le elezioni. Può darsi che abbiano ragione, però alla fine qualcuno che dica un po' di verità ci deve pur essere. Non possono tutti dire che si possono rendere i soldi delle tasse e non pagare più i debiti. Anche adesso, mentre la situazione comincia a farsi pesante, Berlusconi ha soprattutto in mente i suoi processi, Grillo è su qualche auto a idrogeno sospesa nel blu del cyberspazio, Bersani è sulla stessa terra su cui camminiamo noi. Dovrà fare concessioni disonorevoli, potrà fare qualche riforma sensata di cui anche stavolta gli disconosceranno il merito, ma alla fine non ci resta che lui, e a lui non resta che suicidarsi così. Se poi trovasse qualche altro "tecnico" da mandare al suo posto andrebbe bene lo stesso, ma non si vede chi e per quale motivo gli converrebbe. È un lavoro impossibile, i margini di successo sono ristrettissimi, se non ce la fai sei morto e se ce la fai sei morto comunque. È un lavoro per Pier Luigi Bersani.
Il governo italiano ha sospeso gli aiuti ai palestinesi
Il governo italiano ha sospeso gli aiuti ai palestinesi.
Noi no. Donate all'UNRWA.
Pages - Menu
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Insofferente quando gli si chiedevano con mozioni le primarie (già scordato il divieto di voto ai 16enni e la Carta d'Intenti?) Molto infantile, da asilo, quando diceva "la prox volta tocca a noi". Impappinato sulle cose da fare: "un po' di questo, un po' di quello". Mai affrontato la "piazza" ma solo situazioni protette dove già votavano per lui. Lentissimo nel leggere il cambiamento e le palle piene dell'elettorato (anche il nostro). Pavido, perché non ha preteso le elezioni nel novembre 2011. Cieco, perché è stato il solo a sostenere Monti e a inseguire Casini. Se ne vada e passi la mano, subito! Roberto Mattiazzi
RispondiEliminatutto ottimo. solo, un cosa: le primarie erano truccate. lo vogliamo ricordare?
RispondiEliminaDiano una prova di decenza votando l'ineleggibilità dell'ineleggibile e il rispetto della legge. Senza la decenza ma di quale governo e di quale interesse del paese vanno cianciando ?
RispondiElimina"Non conviene al M5S sporcarsi le mani e scoprire i suoi bluff;"
RispondiEliminaMa quali bluff: il problema è che non ha i numeri.
"non conviene al PdL consentire ad altre Larghe Intese che con Monti hanno già alienato molti elettori;"
Ma no, Berlusconi farebbe subito il governissimo per curare i suoi interessi
"e non conviene al PD allearsi a Berlusconi"
ecco, questo effettivamente è vero.
In tutta franchezza, non ho ben chiaro cosa intendi per "cattolicesimo di sinistra". Ho paura che sia un'idea astratta che esiste solo nella mente di qualche élite intellettuale.
RispondiEliminaBertinotti diceva che il successo di B. sta nel fatto che è riuscito a de-ideologizzare la politica. Non penso ci sia riuscito lui, ma che sia un processo storico inevitabile. Una lenta e inesorabile secolarizzazione dall'ideologia (quella di sinistra, l'unica esistente).
La classe intellettuale (che è prevalentemente di sinistra) non può più permettersi di ignorare il presente. Pena la disintegrazione della struttura sociale ed economica italiana.
Il presente non è fatto di partiti e di sistemi di idee. Queste cose ci sono ancora ma in secondo piano. Il presente è fatto di leader e di mezzi di comunicazione. È alienante, è terribile. Ma voler "educare" gli uomini moderni a pensarla in modo differente è ancor più terribile, perché è donchisciottesco.
Come Papandreu: ha fatto di tutto per salvare la Grecia e adesso il PASOK viaggia sull'otto per cento, mentre i pricipali responsabili del disastro continuano a prendere il 25...
RispondiEliminaOk. Qualche appunto, però - piccolo e veloce, che magari aiuta la discussione:
RispondiElimina- 'nell'autunno del 2011, in un momento così complicato per i conti pubblici Bersani decise di sostenere un governo Monti invece di andare alle elezioni e (a detta di tanti osservatori che non potranno mai essere smentiti) vincerle. Non gli interessava vincere e governare sulle macerie, disse': benissimo, salvo che (forse) un governo stabile avrebbe dato più segnali di fiducia ai cosiddetti mercati, che le elezioni si potevano fare (si votò persino in Grecia), e che forse, in quella scelta, contò anche il calcolo di scaricare la patata bollente su un governo di tecnici, ché a presentarsi come il governo delle tasse e dell'austerity a Bersani (comprensibilmente) non andava.
- 'A questo punto un partito di centrosinistra in Italia è da rifondare da capo [...]. È una cosa che va fatta, prima che ci pensi Renzi, salvo che probabilmente Renzi ci pensa da mesi e quindi la farà lui'. A molti risulta evidentemente ancora poco chiaro che Renzi è un politico del PD, nato nel PD, e sempre stato nel PD - e che, di conseguenza, Renzi è autorizzato quanto tutti gli altri a cercare di imprimere la sua linea al partito. Del resto, non sono il primo a notare che Renzi è stato crocifisso per aver detto se sostenuto cose già dette (e, a volte, in modo molto più 'massimalista') da Veltroni: solo che Veltroni è nell'albo di famiglia del PCI, Renzi no. E allora magari il problema sarà un po' anche quello di molti reduci del PCI inclini a non accettare chiunque venga da quella tradizione? Compresa la Bindi, certo.
- 'Forse vanno ripensate anche le primarie, perché non hanno mai espresso un candidato in grado di vincere le elezioni - e non si vede come possano riuscirci in futuro'. Sì, ad esempio non concependole come plebisciti bulgari, e soprattutto non prendendole come battaglie fratricide in cui si antepongono sterili questioni identitarie all'interesse comune, che sarebbe poi quello di vincere le elezioni. A me risulta ancora inspiegabile come molti militanti, critici al limite dell'insulto fino al giorno prima verso la vecchia dirigenza, si siano trovati a sostenere un candidato fiacco, palesemente incapace di convincere alcunchì, solo perché aizzati nei confronti di chi proponeva un cambiamento che si auspicava dal 2001. Che è poi la stessa cosa che ha sempre detto di voler fare Civati, ma se la dice Civati va bene, se la dice Renzi no, e allora vedi il punto sopra.
- 'Bersani, ho sentito dire da molti, ha fallito la campagna elettorale perché non ha saputo incantare gli italiani. Si è ostinato a dir loro la verità e la verità non è una cosa che ti fa vincere le elezioni. Può darsi che abbiano ragione, però alla fine qualcuno che dica un po' di verità ci deve pur essere'. Sì, però un conto è dire la verità, un conto è fare la civetta del malaugurio. Le campagne elettorali hanno bisogno di narrazioni forti, e, perché no, di dare speranze, progetti. E invece no, il lavoro, il lavoro, il lavoro, ripetuto come un mantra e senza - soprattutto - spiegare come, perché, in quale ottica. Poi, adesso che si cerca l'accordo col Movimento 5 Stelle, il lavoro è sparito. Il problema adesso sono i costi della politica e la legge sul conflitto di interessi, come nel 2008 il problema era la sicurezza. Ecco, forse il problema è questo: smetterla per una volta di inseguire l'agenda altrui.
Centrosinistra euroche?
RispondiEliminaIn qualsiasi schieramento vagamente di sinistra (ma anche di destra decente) in qualsiasi Paese civile d'Europa, un'omofoba dichiarata come la Bindi non sarebbe nemmeno entrata, o come minimo verrebbe messa alla porta (non prima di averla cosparsa di - metaforiche - pece e piume), altro che presidente.
tibi
bellissimo incipit ...
RispondiEliminaMatteo Z.
Come al solito Leonardo sei li a cantare il de profundis, come ti piace...invece alle prossime imminenti elezioni il pd si presenta con il centro montiano e arriva al 35, semplice semplice...e scordati che Bersani non si ripresenta alle prossime primarie, perche dovrebbe quando puo' ancora quantomeno giocarsela con renzi o con chicchessia?
RispondiEliminaIo ho votato SEL
RispondiEliminaPero' Bersani e' forse l'unico che mi evita il disprezzo per il PD
Spero proprio che ce la faccia, quasi più' per lui che per l'Italia
"siamo invece ancorati al 25% qualsiasi cosa tentiamo di fare"
RispondiEliminaLettura appena appena facilina. In condizioni mostruosamente peggiori dal punto di vista elettorale, Veltroni (Mister Africa & Ma Anche, il che rende la cosa ancora più significativa) prese il 33%.
Sono seguiti 5 anni di Bersani, quindi "qualsiasi cosa tentiamo di fare" andrebbe letto come "qualsiasi cosa Bersani abbia tentato di fare".
Vediamo cosa è capace di fare qualcuno che non sia Bersani, che non metta la propria faccia su qualsiasi cartello elettorale possibile ed immaginabile, che non si pigli su Vendola mentre supplica Casini (da molto prima di Monti, nb), che qualche cifra concreta ogni tanto la spari e non si limiti a cose cose "un po' di lavoro"...
Uqbal
Veltroni ha giocato una partita nel campionato del bipartitismo. era un altro sport, bello.
RispondiEliminaTutto quello che Lenoardo hai scritto è talmente condivisibile da essere struggente, malinconico. Comunque vadano le cose stiamo consegnando iul nostro partito, la sinistra, a un format televisivo, se ci va bene, a un progetto carismatico e destroide, se ci va bene. Ma io, che faccio parte di quel 25% di italiani, non mi rassegno a pensare che al governo di questo apese ci debbano andare le sceneggiature della Magnolia, i grafici della BBD0, anzichè le persone serie ancorchè sfigate.
The world wont listen.
Non sapevo che Grillo avesse mai parlato di massoneria, qualcuno potrebbe linkarmelo per favore? Grazie
RispondiEliminaSe insistono col definirsi "centrosinistra EUROPEO", alle prossime elezioni prendono il 3%.
RispondiEliminaL'Europa oggidì fa perdere più voti che un'inchiesta ostile della Gabanelli... ;-)
Le primarie del PD erano truccate, i lemmings si suicidano periodicamente in massa, indie busillis Maria Antonietta s'è scandalizzata perchè gli straccioni non mangiavano i croissant, le atomiche sul Giappone hanno evitato milioni di morti, Pio XII ha salvato gli ebrei dai rastrellamenti, ma l'ultima mela cadde sulla testa provocando un ematoma a Newton.
RispondiEliminaTutto ok, davvero, riga per riga.
RispondiEliminaMa questa storia del momento di responsabilità del 2011 proprio non si può più sentire.
Che abbiano passato la palla a Monti perché nessuno dotato di un minimo di raziocinio avrebbe mai consapevolemente accettato di mettere la faccia sull'anno che si stava per aprire e conseguenza su tutto ciò che chiunque al governo sarebbe stato costretto a fare, ormai lo riconoscono pure i sassi.
Non hanno lasciato a Monti per non governare sulle macerie, ma perchè sapevano che chiunque avesse governato in quell'anno avrebbe visto il proprio nome diventare SINONIMO delle macerie.
E non delle macerie della legislatura che stava concludendosi ma di quella che si stava aprendo.
E non avrebbero mai potuto ripresentarsi a quella successiva, cioè questa, a meno di non accettare il prezzo che infatti ha pagato Monti e cioè precipitare a % a una cifra.
Tutto Leonardo, davvero tutto perfetto.
Ma 'sta cosa cominciate a scriverla un po' onestamente.
Per quel fatto là che la verità qualcuno deve pur dirla e per quell'altro fatto là dell'immancabile sessione di autocritica che, hai ragione, viene richiesta immancabile ma, qui hai torto, se viene richiesta ogni volta è perché viene bypassata ogni volta in nome di punti agenda sempre e immancabilmente maggiori e più urgenti.
A margine:
Letto il libro di D'Alema?
Leggere a elezioni concluse un libro scritto a poche settimane dal voto porta certamente alcuni momenti di ilarità, ma per quanto riguarda la nascita del PD è un libercolo che qualche punto interrogativo lo risolve.
il post è tristemente condivisibile (da me).
RispondiEliminaa chi dice che bersani poteva fare lui il governo al posto di monti... che parlamo a fa'?
a chi dice che senza la rosy bindi omofobica... direi che parlamo a fa'?
che tristess...
e poi grillo che distribuisce patenti di democraticità...
io spero che questi 5 o 5 milioni di anni (o erano miliardi) che ci separano dallo spegnimento del sole trascorrano presto e spero che non esista la reincarnazione perché mi sarei di molto rotto le palle
invece di vede' la fantasia al potere ho visto l'allucinati al parlamento
ma ora vado dal dottore, magari co' 'na pasticca passa tutto
* Il "cattolicesimo di sinistra", come ho già avuto modo di dirti, non è una cosa che esiste in sé, ma la conseguenza che una forza esterna (la sinistra) ha sui cattolici onesti. La sinistra non nasce dentro il cattolicesimo, nasce fuori da esso. Senza una sinistra forte esterna al cattolicesimo, il cattolicesimo resta felicemente quel groviglio reazionario che è (quasi) sempre stato. Spiace che non sia autoevidente.
RispondiElimina* "A questo punto un partito di centrosinistra in Italia è da rifondare da capo"
No, cioè, tu deridi chi crede alla biowashball e alle scie chimiche e poi credi all'esistenza del centro? Contro ogni evidenza, a dispetto di ogni prova contraria continui a credere a questo fantomatico centro?
A margine: "facile dirlo col senno di poi" *tu*! Tanti altri hanno smascherato subito la proposta per la cazzata suicida che era.
Bersani negli ultimi 2 anni non ha saputo dire mai Niet e mal gliene incolse, ritrovandosi sulle sue spalle i disastri di un decennio belusconiano (intervallato dal biennio dei tesoretti di Prodi), e avrebbe dovuto appoggiare Monti solo dall'esterno, voltandogli solo le cose di sinistra giuste.
RispondiEliminaPoi mentre il Cav. ha rinnegato Monti in dirittura d'arrivo lui l'ha però sostenuto seriamente fino all'ultimo giorno. Il risultato è che ora nè Berlusconi, nè Monti saranno corretti e coerenti come lo è stato lui. Ma si sa la politica come disse il socialista Formica: "è sangue e m ..".L'autore del post dice che non gli vanno bene i partiti che cambiano nome troppo spesso, ma credo che non vanno bene nemmeno quelli personali...BUONA PASQUA
Ciao Leonardo :) eddai su, non cadiamo nel tipico momento di disperazione malinconica. Il tuo post non mi piace... Parli di suicidio... Parli di fine del PD...
RispondiEliminaStiamo calmini, non facciamoci prendere dall'immaginario futurista grillesco, non cadiamo nel falso dualismo di vecchio e nuovo, di apocalisse e ribellione...
La battaglia è Una, molto semplice, per i soliti vecchi valori immortali. Occhi aperti: un predicatore si è scatenato, un vecchio tiranno sta tirando le cuoia, due anime anime storiche della politica, uniche eredi dei padri costituenti, si uniscono per fare del proprio meglio.
MILANO - Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, a cui il capo dello Stato ha chiesto venerdì di verificare la possibilità di formare un governo, ha incontrato il cardinal Angelo Bagnasco. Lo rende noto l'ufficio stampa del Pd. A chiedere il colloquio con il presidente della Cei, che si è svolto alle 12, era stato il leader del Pd.
RispondiEliminahttp://tinyurl.com/bpdkdcp
[Chissa' se Bersani ha in programma di incontrare gli esponenti di altre confessioni religiose, mentre prepara il suo governo]
Grazie per averlo segnalato.
RispondiEliminaUn rude popolano, nei commenti, "suggeri[va] a Bersani di incontrare anche l'Uomo Ragno"; mi ha fatto persino ridere, non so come.
Perché perdiamo, si capisce dai commenti.
RispondiEliminaDel resto, nessun panzone sbaglierebbe un rigore come un Baggio qualsiasi.