Cara Commissione parlamentare, benché il tuo parere non sia vincolante, ti chiedo di pensarci seriamente, e te lo chiedo da genitore di prole in età pre-scolare: sulla carta trasformare Rai YoYo nell'unico canale senza pubblicità di tutto l'etere può sembrare una cosa buona e giusta - e pazienza per quei dieci milioni d'euro all'anno che la Rai perderebbe, bruscolini. La pubblicità è fastidiosa, sobilla appetiti e capricci; e poi i bambini a quell'età sono autentiche spugne, memorizzano gli slogan e li sputano fuori al parco mentre litigano per questioni di priorità intorno all'altalena. E tuttavia sento di interpretare un sentimento diffuso quando ti imploro di non togliere la pubblicità a Rai YoYo. Non è molto evasiva; ci offre un diversivo, un'occasione per accompagnare la creatura al vasino (e magari per cambiare canale in modo non troppo violento). Ma soprattutto è praticamente l'unica cosa che rende Rai YoYo diversa da un dvd di Peppa Pig in rotazione da due anni. Almeno nella pubblicità i prodotti ogni tanto cambiano.
Le puntate di Peppa invece no, sono le stesse tutti i giorni. Da anni. A dire il vero l'estate era iniziata con un grande annuncio: sta arrivando l'ultima serie di Peppa! Sì, quella che su internet chiunque è in grado di scaricare in inglese, a settembre sarà in italiano su Rai YoYo! L'attesa era grande, soprattutto tra i genitori che al sessantesimo passaggio delle stesse puntate si esprimono ormai per citazioni di Peppa Pig. Basta frequentare un po' il parco per rendersene conto... (continua sull'Unita.it, H1t#198).
Basta frequentare un po’ il parco per rendersene conto: non saltate nelle pozzanghere di fango. Non è affatto divertente. Gr, gr, dinosauro. E via dicendo. Ma è la stessa cosa nella sala d’aspetto del pediatra, nel parcheggio dell’asilo, e in tanti altri spazi che i dialoghi di Peppa Pig stanno infestando come spettri. Un enorme esperimento sociale, questo sta diventando Peppa Pig in Italia. Al di là dei pregi del cartone, che è simpatico e ricco di humour, il fatto che Rai YoYo decida scientemente di non mandare in onda altro per ore intere avrà forse ripercussioni su un’intera generazione. Ah, due settimane fa la serie nuova è uscita davvero. Purtroppo siamo anche stati contestualmente avvisati che da lì in poi Peppa avrebbe occupato la fascia serale con una striscia di UN’ORA E TRENTACINQUE MINUTI. Considerate che gli episodi di Peppa ne durano cinque. Che una serie consta di cinquanta episodi. E insomma, due giorni dopo anche la terza serie era già alle repliche, e stiamo già cominciando a impararla a memoria. Per fortuna che ogni tanto c’è un spot di merendine.
Ma questa non è l’unica grande novità di Rai YoYo per la stagione 2013/14. L’altra è… Peppa Pig in inglese, a metà mattina, subito dopo le puntate di Peppa Pig in italiano. Non male come idea, e a questo punto mi sento di avanzare altre proposte per allungare il brodo in modo educativo. Perché non Peppa Pig in inglese ma coi sottotitoli in italiano? Seguita dalla versione italiana ma coi sottotitoli in inglese? Peppa Pig muta coi sottotitoli in italiano e poi in inglese? I sottotitoli senza Peppa, per stimolare la memoria visiva del bambino? E poi Peppa in francese, ça va sans dire, e in tedesco, ma ricordiamoci delle minoranze: Peppa in arabo, cinese, urdu, con e senza i sottotitoli, se ne potrebbero imparare di cose con Peppa Pig. Tanto più che se la Rai toglierà gli spot, avanzerà un sacco di spazio per introdurre sempre nuove versioni degli stessi episodi di Peppa Pig.
Oppure, cara commissione di Vigilanza, si potrebbe continuare ad accettare inserzioni dei gormiti e dei parchi acquatici e destinare quei dieci milioni di euro all’acquisto di qualche nuova serie per bambini. Qualcosa che prima o poi possa prendere il posto della maialina, perché il giorno in cui i cinquenni si stancheranno della milionesima replica non è forse lontano, e a quel punto l’esodo su Boing o Cartoonito o qualche altro succedaneo sarà inevitabile: e quel giorno farà ben poca differenza il fatto che quei canali siano farciti di pubblicità e YoYo no.
Un’altra volta magari sarebbe interessante discutere più a lungo del fenomeno Peppa Pig in Italia; uno dei rari casi in cui la Rai ha azzeccato l’acquisto di un prodotto, e invece di valorizzarlo ha deciso di buttarlo via programmandolo in questo modo massiccio, eventualmente chiudendo anche la porta agli inserzionisti. Ma si è fatto tardi, e qualcuno sta gridando che vuole il telecomando. Cara commissione, da un genitore un’ultima, semplice parola: pietà. http://leonardo.blogspot.com
Solo dei folli possono piazzare una striscia di 95 minuti ininterrotti di Peppa Pig all'ora di cena. Ho dovuto convincere mia figlia che alle 9 e qualcosa non sono io che cambio canale, ma arrivano proprio gli animali feroci assassini da National Geographic Channel e la Peppa se ne va a letto. Unico aspetto positivo; da quando la cena si apre con il solenne proclama "No pappa, no Peppa!", mangia sempre tutto...
RispondiEliminaDalla Svizzera non capivo tutta questa fissa con Peppa Pig. Ora capisco il dramma.
RispondiEliminaSi potrebbe anche pensare di togliere Rai Yoyo e fonderla con Rai Gulp. Si sopostano gli shonen ed seinen su Rai 4, in modo che un cinquenne non veda che ne so "La foresta delle sirene" o "Tokko" e si spaventi trattandosi di cartoni animati "di paura" pensati per un pubblico adolescente.
RispondiEliminaDetto questo si libera un canale. Sul digitale terrestre ci mettiamo Euronews mentre sul digitale stellitare ci mettiamo Capodistria, che si sta per spostare sul 16 gradi.
ma piu' che comprare, perche' non sviluppare, creare, inventare nuovi programmi? largo ai giovani?
RispondiEliminai miei ormai son grandi e grazie a dio ai loro tempi non esistevano canali tutti cartoni
RispondiEliminaconosco lo sfracassamento, trituramento, sminuzzamento di maroni dovuto a peppa pig. frequento una famiglia con quattro bambi (da 2 a 7 anni)... in certe ore è impossibile resistere a peppa pig, va avanti per ore e vendono anche i dvd...
parte del divertimento, per loro, è indovinare il titolo dell'episodio che sta per cominciare
l'idea di lasciare un po' di pubblicità tra un episodio e l'altro non è del tutto sbagliata
però in linea teorica sarei contrario a fare pubblicità nei programmi per bambini
quando capito dai miei nipotini non posso mai scampare all'ascolto del CD delle canzoncine di Peppa Maiale: 24 canzoncine, durata COMPLESSIVA 6 minuti...
RispondiEliminaGiuliano
24 canzoni in sei minuti? Cos'è? Una compilation di un'etichetta punk di San Francisco?
Eliminahttp://www.amazon.it/Short-Music-People-Various-Artists/dp/B00000J631
Un'idea per un nuovo cartone animato per bambini, dopo Peppa Pig ed i Rastamouse, Peppa Punk!!!!
Non scherzare, io quei sei minuti li so a memoria.
EliminaSono lunghissimi.
quando capito dai miei nipotini non posso mai scampare all'ascolto del CD delle canzoncine di Peppa Maiale: 24 canzoncine, durata COMPLESSIVA 6 minuti...
RispondiEliminaGiuliano
Propongo di inserire tra un episodio di Peppa pig e l'altro, il pulcino Pio il gattino Virgola.:-D
RispondiEliminaNoi siamo usciti dal tunnel emigrando all'estero.
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