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mercoledì 17 febbraio 2016

Questa stepchild non s'ha da fare? Né domani né mai?

Essere gay in Italia era già abbastanza complicato prima che il dibattito sulle unioni civili diventasse il campo di una battaglia molto più vasta. Già dieci anni fa, quando si parlava di Patti di Solidarietà, la sensazione era che più che ai diritti lgbt si mirasse alle fratture dell'Ulivo, una coalizione su certi argomenti molto più compatta, ma che di fronte al problema svelava tutti i limiti di una saldatura affrettata. Già allora la componente cattolica parlava di valori non negoziabili, e infatti non li sta negoziando; il pur leale Castagnetti ricordava la doppia appartenenza, "alla Chiesa e alla politica", e identificava nel suo "vero capo" il Papa. In seguito è cambiato Papa, e quest'ultimo non sembra molto preoccupato dalle beghe romane, quindi forse il problema non è nemmeno il Vaticano. Il problema è che una parte del PD, nell'uguaglianza dei gay di fronte alla legge, non ci crede. Non ci ha mai creduto, non ci crederà.

Renzi forse sì, ma soprattutto Renzi vorrebbe dimostrare di essere un leader di centrosinistra, anche se non è col centrosinistra che governa. Per ottenere questo agognato successo di immagine ha individuato un campo di battaglia che gli sembrava promettente (la stepchild adoption), ha offerto qualche poltrona in più agli alfaniani e ha sperato nella coerenza dei grillini: soprattutto la seconda mossa svela una certa ingenuità, ma poteva fare altro? Cosa avreste fatto al suo posto?

Una cosa veramente c'era: minacciare i cattolici del suo partito. Signori, sulla stepchild adoption la maggioranza del Pd ha deciso. Vi chiamate fuori? Bene. Non chiederò la fiducia, è un salto nel buio che il Paese non si può permettere. Ma state pur sicuri che non vi ricandiderò mai più. Alle prossime elezioni il Pd sarà il mio partito, e voi in lista non ci sarete. Non credo che in molti noteranno la mancanza, o ne soffriranno. Ecco un'altra cosa che avrebbe potuto fare Matteo Renzi per vincere la battaglia - magari bluffando. L'ha fatta? Forse non siamo nella posizione per saperlo.

Ma a occhio no. Il che può significare che non vuole, o che non può: in entrambi i casi Renzi sta dimostrando che no, non è un leader di centrosinistra. Forse non può permetterselo, forse non vuole, ma soprattutto non lo sarà neanche dopodomani, quando grazie alla nuova legge elettorale e allo sfascio del Senato potrà contare su una maggioranza molto più solida. Anche allora, la stepchild adoption rischia di non passare, perché anche allora la vera opposizione non la faranno i grillini o i postfascisti o i leghisti, ma i cattolici di destra del Pd.

A questo punto forse non dovrei infierire sul povero Scalfarotto, che mesi fa domandava con una certa baldanza ai fuoriusciti di sinistra "che ci farete col vostro 15%, ammesso e non concesso che lo prendiate?" Caro Scalfarotto, arrivarci al 15. Un buon risultato sarebbe già la metà. Però se esisterà davvero un partito di sinistra con una posizione compatta sui diritti civili - e se arriverà con un po' di fortuna ad un sei, un sette per cento da offrire in parlamento a chi i diritti li vuole davvero... forse i cattolici di destra non potranno più fare i giochini di adesso. Certi valori non negoziabili, finalmente, si negozieranno. Non ci sarà più bisogno di pretendere coerenza dai grillini, poveretti. E anche i gay finalmente saranno liberi di discutere dei fatti loro, senza che lo spazio del dibattito sia colonizzato da leader o aspiranti tali, con le loro bandierine da puntare, le loro conquiste da vantare.

6 commenti:

  1. Il 7% però non viene dal nulla, viene mangiato via dalla coalizione-partitonazione del PD. Venisse dal nulla, dai delusi di sinistra o chi vuoi tu, Possibile potrebbe aiutare a realizzare queste due o tre cose che oggi sono impossibili.

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  2. Scalfarotto come la Concia e gli altri premiati da questo PD stanno mangiando tranquilli. Pronti a risaltare su quando come per lo ius soli saranno concesse briciole di diritti spacciate per grandi riforme (qulcuno parla addiritura di passare alla storia per questo).

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  3. Dispiace darti ragione Leonardo ma é proprio cosi'.
    Il PD soffre di questo peccato originale ed é una delle tante cose che l'hanno fatto nascere morto. Mettere assieme tradizione laica socialista con quella democristiana é un'idea del cazzo, se mi passa il francesismo, che solo in Italia abbiamo avuto.

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  4. sì, quel che dici è vero: probabilmente un partito del 7% alla sinistra del pd potrebbe "ricattarlo" costringendolo a fare cose più di sinistra... cioè, cose un po' di sinistra.
    però c'è un problema: gli italiani. mi pare, sicuro mi sbaglio, che alla maggioranza degli italiani non freghi moltissimo dei diritti delle minoranze. delle minoranze in genere, mica dei gay.
    prendi il m5strilli per rompere le palle a renzi stanno affossando la legge... con tattiche e strategie da prima repubblica.
    però c'è una cosa buona rispetto a qualche anno fa (e in ritardo di millanta anni sulla cattolica spagna): sono talmente terrorizzati dalla stepchild adoption da essere rassegnati a una qualche forma di "matrimonio gay"

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  5. A parte che ti ci voglio a governare per altri due anni dopo che magari hai coercito quei 30 voti al senato per la Cirinnà, ma poi te li ritrovi pronti a giocarti qualche scherzo alla prima volta buona. Tanto che hanno da perdere? Sanno già di essere bruciati per la prossima legislatura.
    Ecco, a parte questo, l'utilità di una formazione rilevante a sinistra del PD è innegabile, e concordo sull'impulso che potrebbe apportare. Sempre però che sia un progetto nato con una sua idea, una sua visione, non solo per ribadire "Noi siamo puri, non come voi traditori del popolo". Di grillini mi bastano quelli a destra.

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