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- Lunedì, mentre cominciavano ad apparire i primi articoli sul delitto Varani, Adinolfi già accusava la "lobby lgbt" di occultare i particolari fastidiosi, ovvero il fatto che almeno uno dei due assassini fosse gay. La stessa cosa secondo lui sarebbe avvenuta col delitto della professoressa Rosboch, "vittima di altri due gay impazziti. Anche lì, la morbosità si concentra sulla povera donna strangolata e poi gettata forse ancora viva in un pozzo di acqua gelida, niente titoli sul rapporto omosessuale tra i due assassini, che pure forse ha puntellato il delirio omicida della coppia di amanti con un dislivello d'età di 34 anni". Non pago, il giorno dopo ci ha fatto dono di uno scoop: l'ultimo post sulla bacheca di Luca Varani era un meme contro il matrimonio gay. Insomma, abbiamo un tizio che è riuscito a inventarsi un movente politico per il delitto Varani - che sta raccontando la storia di un gay e un fiancheggiatore che attirano un etero contrario alle unioni civili e lo torturano a morte, mentre la lobby lgbt fa il possibile per depistare questo e altri assassinii gay - e voi gli date del ciccione. Perché in effetti, ahah, è ciccione.
- La settimana scorsa, sempre sulla sua bacheca, ci aveva informato di una cosa orribile avvenuta in Norvegia: un preside avrebbe accusato due coniugi di essere "troppo cristiani", e i servizi sociali non solo avrebbero sequestrato i cinque figli, disperdendoli in varie "casa-famiglia", ma anche arrestato il padre e la madre - si vede che in Norvegia i servizi sociali arrestano la gente troppo cristiana. "L'obiettivo è l'assalto a Cristo, alla Chiesa, ai cristiani". Naturalmente la storia è un po' diversa, e non serve molto tempo per controllare: padre e madre non erano accusati di eccessiva cristianità, reato ancora sconosciuto al codice penale norvegese, ma di percosse: lo stesso padre - che oltre a essere norvegese, come diceva Adinolfi, era rumeno - aveva ammesso di aver distribuito qualche sberla. Il preside aveva raccolto le confidenze di uno o più figli e aveva fatto un esposto. Insomma Adinolfi si era fabbricato la sua notizia su misura, prendendo le cose che gli piacevano - la famiglia norvegese di cinque figli! - e dimenticando il resto (le percosse, il fatto che il padre fosse un immigrato). Che cosa dire di un tizio che violenta la realtà in questo modo? Cosa gli diciamo? Gli diciamo che è un panzone! ah ah ah! Scacco matto, proprio.
- Nello stesso periodo è riuscito ad andare in qualche trasmissione tv a spiegare che Spotlight, un film dove non si vede mai un solo prete toccare un bambino; un film così poco controverso che persino la diocesi di Boston, che fu devastata dallo scandalo, ne consiglia la visione ai suoi sacerdoti, Spotlight dicevo, ha vinto l'Oscar solo perché attacca la Chiesa. Davvero, cosa si può dire di tanta cattiva fede? Che ha la pancia grossa! Ahahahah.
Ecco qua, questi sono solo i tre momenti più incredibili dell'ultima settimana di Mario Adinolfi. Se davanti a un materiale del genere voi ancora vi concentrate sulla pancia, credo che abbiate un problema. Lasciatemi indovinare - siete quelli che sconfissero Berlusconi dandogli del nano, sì? Sul desktop avete quella foto in cui Renzi è accostato a Mr Bean? Ah ah ah, che sagome che siete. Ora Adinolfi si sta lamentando delle affissioni goliardiche a Torino: "devo passare le giornate a difendermi dagli assalti violenti di un segmento dell'associazionismo Lgbt. Si tratta di una intollerabile lesione della democrazia". Insomma gli state facendo la campagna elettorale, senza chiedergli un soldo. Che dire? Siete furbissimi. E lui - non c'è dubbio - è un ciccione.
Bah, non sono sicuro di condividere il discorso:
RispondiElimina1) Adinolfi dice una marea di cazzate. Bene. Ma cosa proponi di fare? Di spiegare alla gente che non e` vero? Vuoi convincermi che il target a cui si rivolge cambierebbe idea se gli spiegassimo che no, in Norvegia non puniscono la gente perche` "troppo cristiana"? Sono come quelli che dicono che i vaccini causano l'autismo" ci credono perche` gli fa comodo crederci, tutta la divulgazione di questo mondo non gli fara` cambiare idea
2) Anche il paragone con Berlusconi mi sembra un po` tirato. Vorrei ricordarti che il crollo della sua popolarita` e` iniziato con la storia di Ruby (non certo per la storia della nipote di Mubarak, solo per l'imbarazzo di essere stato beccato con una prostituta minorenne) ed e` continuato con la storia delle Olgettine, che hanno fatto quello che vent'anni di processi, di accuse di corruzione etc non erano riusciti a fare. Sono d'accordissimo che, a livello intellettuale, l'aspetto fisico di Adinolfi non e` rilevante mentre le cazzate che dice si. Pero` c'e` da prendere atto che molto spesso dimostrare che delle argomentazioni sono false non toglie minimamente consensi (e, solitamente, piu` sono assurde le tesi, meno e` efficacie la logica), mentre il ridicolo e la presa in giro hanno maggior effetto. E` molto triste, per carita`, ma questo non toglie che sia vero
Beh il fatto che il declino di Berlusconi sia cominciato per i motivi che elenchi è proprio la dimostrazione che dargli del nano era inutile, nel migliore dei casi.
EliminaOltre ad essere un'argomentazione stupida, ignorante, becera - ma questo esula.
Se consideri che abbiamo avuto un Berlusconi leader credibile della destra italiana per 17 anni, prima dello scandalo delle prostitute, dargli del nano e del delinquente è stata la parte migliore delle sue campagne elettorali, non ci prendiamo in giro.
EliminaPoi ovvio, quest'ennesimo caso prostitute è saltato fuori in concomitanza di un attacco speculativo nei confronti dell'Europa e di un picco di "non fare un cazzo" da parte del suo governo, secondo me perciò è stato un insieme di fattori. Di certo c'è che chiamarlo nano non ha funzionato.
adinolfi dice un mucchio di cazzate per avere "quel" tipo di consenso che potrà solo aumentare a sfotterlo in certi modi
RispondiEliminama vale anche il contrario: difficilmente qualcuno cambierà idea a sentir parlare adinolfi
su berlusconi bisognerà tornarci su con calma, perché dubito che certi suoi elettori (quelli tutto casa e chiesa che vanno a puttane) si siano impressionati per quello (secondo me, leggendo delle prostitute minorenni si facevano l'occhiolino e si davano di gomito)
ma torniamo ad adinolfi... è tutto un problema del centrodestra, dei cattolici: adinolfi sarà eletto di slancio al posto magari di un cattolicone perbene, al massimo adinolfi riuscirà a far apparire migliore di quel che è realmente la legge cirinnà
insomma è l'eterno dilemma: è il lettore stronzo a creare libero o libero crea il proprio stronzo lettore?
Mi piace l'amletica domanda circa Libero e il lettore stronzo; avendo io fatto una di quelle scuole dove ti dicono che nella prima metà del '900 le masse furono manipolate, sarei tentato di primo acchito di dire che è Libero a creare il lettore stronzo, fermandomi però a ragionare, forse la mia risposta definitiva è che è un fenomeno che si autoalimenta: tanto più esiste Libero, tanto più aumenta il numero di lettori stronzi, tante più copie vende Libero, tanto più aumenta il serbatoio, ecc...
Eliminaquindi la domanda è:
Eliminase libero fosse chiuso alla maniera di quelli che interrompono le lezioni di panebianco, i lettori stronzi diminuirebbero o no?
oltretutto ci sono anche i lettori del giornale, ecc.
A mio giudizio, chiudere Libero con un atto da squadraccia fascista non diminuirebbe il numero di lettori stronzi, anzi, siccome sentirsi vittime e perseguitati è un sentimento che crea endorfine, li farebbe aumentare.
EliminaSe non tiri in ballo le squadracce non ti senti realizzato.
EliminaSi suppone venga chiuso per mezzo della magistratura.
Meriterebbero di molto peggio, ma ciò esula
E come dimenticare quelli che prendono per il culo Brunetta per l'altezza? Finissima strategia politica.
RispondiEliminavabbè però dà una certa soddisfazione
RispondiEliminaAdinolfi è un clerico-fascista. Anche dargli del clerico-fascista però gli porta voti. Perché l'Italia è piena di clerico-fascisti. È un po' come per Trump: all'inizio lo perculavano, e lui vinceva. Adesso gli danno del nazista, e lui continua a vincere. Bisogna inventarsi qualcos'altro.
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