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venerdì 2 dicembre 2016

Se vuoi davvero risparmiare, taglia le poltrone, Matteo Renzi

19) Ma è il modo di risparmiare?

La riforma in sé ormai non la difende nessuno. Nessuno riesce a parlarne bene restando serio. Romano Prodi ha deciso che vota sì "anche se le riforme proposte non hanno certo la profondità e la chiarezza necessarie", che è un modo neanche troppo garbato per dire che le riforme proposte sono troppo superficiali e per niente chiare. Epperò tanta gente le voterà, perché... così si risparmia.

Adesso, onestamente: se il boss di un'azienda con  milioni di
dipendenti vi dicesse che la sua ricetta salvacrisi è un taglio
di 215 posti, non gli ridereste in faccia?
E a questo punto dovrei mettere anch'io mano alla calcolatrice e mostrare che no, non si risparmia così tanto, e che molti numeri messi in giro da Renzi sono falsi e dettati da un'ansia che assomiglia molto alla disperazione. Che è il problema di chi si gioca sempre tutto: a un certo punto vorrà fregarti. Non è colpa sua, ma ha moglie, figli, un Paese intero sul groppone, te la puoi prendere se alla voce "abolizione del Cnel" conteggia anche i costi di gestione dell'edificio? Un bel palazzo liberty, secondo voi dal giorno dopo lo chiudono e non mandano neanche un inserviente a pulire ogni tanto? Luce, riscaldamento, ci stai dicendo che tagli le utenze? Ma per chi ci hai preso? Eh, ma qui o si fa l'Italia o si muore, per cui sorbitevi questa e altre puttanate. Vabbe'.

I conti qualcuno li ha fatti davvero, e con un po' di fatica potete trovarli anche voi. Con questa riforma si risparmierà, ma non tanto quanto sta promettendo Renzi. Piuttosto di buttar giù una tabella, preferirei aggiungere una riflessione: c'è modo e modo di risparmiare. Pensi che il parlamento costi troppo? Taglia i seggi. Dimezzali. Metà parlamentari, metà gettoni, metà rimborsi-indennità-eccetera. Chiudi il senato e trasforma Palazzo Madama in un museo della politica italiana. Metti il biglietto a cinque euro e a fine anno forse hai anche coperto il riscaldamento. Facile.

Ma a Renzi non piacciono le cose facili. Piacciono queste cose un po' lambiccate da manager del consiglio parrocchiale. Invece di tagliare i senatori, offre lo stesso incarico a chi ne ha giù uno. Da qui in poi saranno tutti consiglieri e sindaci, e quindi un mensile l'avranno già. Che gran pensata.

Mi ricorda certi ambienti in cui ho lavorato. C'è bisogno di una figura professionale nuova? Dovremmo assumerlo. Non si può. Diamo lo stesso lavoro a uno che sta già facendo un'altra cosa. Ah, e non lo paghiamo - al massimo rimborsi, bonus, aiutini, ci mettiamo d'accordo in corridoio, mi raccomando non dirlo ai colleghi. Naturalmente il tizio lavorerà poco e male, del resto come fai a prendertela con lui? Ha già un altro lavoro da fare. E poi neanche lo pagano. E avanti così.

In controluce, un'idea della politica (e del lavoro) avvilente: roba che si fa nei ritagli di tempo. Nessuno si aspetta che tu la faccia bene. C'è una sedia da riempire e per risparmiare ci mandiamo te che hai già altre cose da fare, ma che ti costa? Sei mesi dopo succede un casino e magari è colpa tua, però alla fine mica se la possono prendere con te, tu avevi altro da fare, mica puoi accorgerti di tutto, e poi per quel che ti pagano.

Volete pagare meno i politici? Pagate meno i politici. Riducetegli il mensile, o riducete le poltrone. Ma lasciare quasi invariato il numero delle poltrone e tentare di spalmarci un numero inferiore di natiche di politici è un'idea semplicemente scema. Se l'ha capito anche la Meloni, son contento che persino la Meloni abbia capito qualcosa. Se Renzi e la Boschi non ci arrivano, sono mortificato: siamo al punto in cui persino la Meloni potrebbe dar loro una lezione di management e, beh, di democrazia.

Però se votiamo no e facciamo finta di niente magari tra un po' ci dimenticheremo del momento in cui un ex sindaco proponeva per "risparmiare" di far fare ai sindaci e consiglieri il mestiere dei senatori a tempo perso. Ditemi un solo altro Paese al mondo dove qualcuno ha proposto seriamente una cosa del genere.

(Gli altri motivi:

1. Non si riscrive la carta costituzionale col martello pneumatico.
2. Non si usa una brutta legge elettorale come moneta di scambio.
3. Non mi piacciono le riforme semipresidenziali.
4. Meglio un Renzi sconfitto oggi che un Renzi sconfitto domani
5. Mandare 21 sindaci al senato è una stronzata pazzesca
6. Mandare sindaci al senato è davvero una stronzata pazzesca.
7. Nel nuovo Senato alcune Regioni saranno super-rappresentate, ai danni di altre
8. Si poteva scrivere meglio, ma non hanno voluto.
9. Di leggi ne scriviamo già troppe: non abbiamo bisogno di scriverne di più e più in fretta, ma di farle rispettare
10. Il numero di firme necessarie per richiedere un referendum abrogativo va aumentato e basta
11. Non è vero che sarà più facile approvare leggi di iniziativa popolare, non fate i furbi.
12. Dio ci scampi dai referendum propositivi.
13. Il Presidente della Repubblica non sarà necessariamente una figura sopra le parti.
14. Gli abitanti delle città metropolitane non avranno il diritto di eleggere i loro rappresentanti? Ma siete scemi?
15. Chi abolisce le Province non capisce il territorio.
16. Se passa la riforma, per un po' ce la dovremo tenere; se non passa, possiamo subito proporne una migliore
17. Perché non vorresti mai darmi ragione.
18. Perché "NO" almeno sai come si scrive
19. Se vuoi risparmiare taglia le poltrone; costringere sindaci e consiglieri a sedere su più poltrone contemporaneamente è una cattiva gestione delle risorse).

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