Apri grande, non ti faccio male |
In virtù del doloroso incidente Apollonia si assume il patronato del mal di denti, che la renderà una delle sante più invocate per più di un millennio. Entra quindi a far parte dei quattordici ausiliatori, una specie di prontuario medico medievale che prescriveva Sant’Acacio contro l’emicrania, Santa Barbara contro la scossa, San Biagio contro il male alla gola, Santa Caterina d’Alessandria (che non tace mai) contro le laringofaringiti, San Ciriaco contro le ossessioni diaboliche, San Cristoforo contro la peste, San Dionigi contro i dolori alla testa, Sant’Egidio contro le crisi di panico, Sant’Erasmo contro i dolori addominali, Sant’Eustachio contro le scottature, San Giorgio contro le dermatiti, Santa Margherita per partorire senza problemi, San Pantaleone per morire senza troppe sofferenze, San Vito contro l’epilessia.
Il caso di Apollonia è particolare per un altro motivo: dopo averle fatto cadere i denti – e preparato già il falò – i suoi persecutori le proposero infatti di rinnegare la fede cristiana, bestemmiando un po’, la solita procedura. A quel punto Apollonia si fece slegare e si gettò da sola, volontariamente, tra le fiamme. Il che creava qualche perplessità anche negli antichi padri della Chiesa: un conto è desiderare il martirio, un conto è procurarselo da soli, la sfumatura è importante. Agostino in particolare si mostra un po’ scandalizzato dalla prospettiva che le martiri facciano tutto da sole senza chiedere aiuto ai maschi.
Apollonia è copatrona di Catania (la città delle tenaglie) e patrona di Cantù, di Ariccia e di tutti noi, ogni volta che sentiamo la testa vibrare in risonanza col trapano, e ci sembra di avere mille denti, e ce li faremmo togliere tutti.
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