Rita è qui in cucina, con me.
Ride e non mi spiega il perché.
Ha preso molti appunti ultimamente;
ciononostante afferma che
di biologia lei non capisce niente.
Rita è assai gentile con me.
Mi offre un altro poco di tè.
Ha preso qualche chilo ultimamente;
ciononostante, ammetto, coi
capelli corti è assai più seducente.
Mi dice che
la felicità non è di questo mondo – io dico: se
la felicità non è di questo mondo, beh,
concedimi un istante
di fissare gli occhi tuoi.
Non farò più domande,
se nel frattempo vuoi
trovare le risposte.
Rita è su in soffitta con me.
Ride e stringe forte, perché
ha visto molti film ultimamente;
ed a suo modo trovo che
di biologia sia molto competente.
E credo che
la felicità non è di questo mondo (a volte), e se
la felicità non è di questo mondo, beh,
fammi ancora un altro istante
respirare su di te,
vedrai che non perdi niente,
e ti ringrazio per
questo dolce pomeriggio
questo dolce pomeriggio
questo dolce pomeriggio.
Rita mi saluta, perché
sono già le sette, e anche se
ha visto molti amici ultimamente,
ciononostante è fiera che
sua madre non ne sappia ancora niente.
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