11 dicembre – San Daniele lo stilita (409-493)
Menologion di Basilio II |
Gli stiliti sono quella sottocategoria di eremiti che invece di rintanarsi in qualche grotta, o isolarsi nel deserto, si issano sulla cima di una colonna di qualche tempio diroccato e cercano di restarci per tutta la vita, pregando, meditando e attirando un sacco di curiosi. Sono insomma i più esibizionisti tra gli asceti, un curioso paradosso, e fa un po' effetto pensare che siano esistiti davvero, senza morire nel giro di pochi mesi. Daniele di Maratha, ad esempio, quando salì sulla sua colonna nei pressi di Costantinopoli nel 459 (seguendo l'esempio di San Simone il Vecchio, che aveva ammirato da ragazzino e che gli aveva lasciato in eredità il mantello) aveva già cinquant'anni, e ci avrebbe vissuto per altri 33. Sembra impossibile, ma la sua leggenda non è priva di dettagli realistici; in particolare non omette il dettaglio delle ferite ai piedi, che dovevano colpire particolarmente i fedeli che andavano a trovarlo. Daniele non stava rannicchiato su un piccolo capitello ma aveva a disposizione una vera e propria piattaforma, e a un certo punto un imperatore gliene costruì un'altra unita alla prima con un ponte: infine, durante un inverno particolarmente rigido, sulla struttura venne costruita una vera e propria piccola abitazione.
Il fatto è che Daniele, che si era ritirato sulla colonna forse per evitare un incarico di responsabilità presso il suo cenobio, in breve tempo era diventato un punto di riferimento, se non una vera e propria attrazione turistica: i malati andavano a chiedergli una benedizione (e a volte sostenevano di essere guariti), l'imperatore stesso si sentiva onorato di poter salire fino a toccargli i piedi e chiedergli consigli perché è buffo, ma la prima cosa che ci viene in mente quando vediamo una persona fare una scelta estrema come montare su una colonna e non scendere più, è che quella persona sia particolarmente saggia. Uno che non voleva invece andare a trovarlo era l'Arcivescovo di Costantinopoli, probabilmente invidioso della sua fama: fu lo stesso imperatore a costringerlo. Daniele era ormai una figura pubblica e non poteva sottrarsi dai dibattiti che dilaniavano la società costantinopolitana: dovette persino temporaneamente scendere dalla colonna per incontrare il nuovo imperatore (l'usurpatore Basilisco) e rimproverarlo davanti a tutti perché sosteneva l'eresia monofisita. Basilisco fu poi sconfitto da Zenone che si recò subito in pellegrinaggio alla colonna di Daniele. Alla sua morte, Daniele fu sepolto alla base della colonna che si era scelto tanti anni prima.
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