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martedì 10 dicembre 2002

Non possiamo non dirci un po' ignoranti

Quest'anno, come vi sarete accorti, non c'è stato nessun ponte dell'Immacolata. Questo malgrado giornalisti stampati e televisivi abbiano continuato a insistere sul concetto fino a sabato pomeriggio (maltempo: a rischio il ponte dell'Immacolata…).
Non si è trattato – come qualcuno avrà opinato – di un complotto del malvagio governo di centrosinistra, o di qualunque altro governo ci sia in Italia oggi. È una mera questione di calendario: la festività dell'Immacolata Concezione quest'anno cadeva di domenica.
L'Immacolata sarebbe poi la Madonna, come tutti ben sappiamo. Siamo infatti (e ce ne gloriamo, ultimamente), una civiltà cristiana. Possiamo poi scegliere di vivere in questa civiltà da non praticanti, da non credenti, da atei. Ma per tutti noi vale ancora l'antico monito di un grande laico italiano, Benedetto Croce: "non possiamo non dirci cristiani".
E infatti non ci sogneremmo mai di rinunciare, in nome della nostra Laicità, al ponte di Ognissanti o dell'Immacolata. (Al massimo ci sfoghiamo su quegli infedeli musulmani che colla scusa del Ramadan si prendono giorni di ferie).

La Madonna, dunque. Un cardine della nostra civiltà. E cosa sappiamo di lei?
Varie cose. Sappiamo una preghiera a memoria, e non è poco: Ave Maria, piena di grazia, benedetto il frutto del seno tuo, ecc.
Sappiamo, inoltre, che si chiamava Maria. Suo marito, Giuseppe. Che è la madre di Gesù. Sappiamo che i Cristiani (non noi, quelli che ci credono sul serio) hanno idee singolari su come siano andate le cose, dal concepimento al parto. Questa è sicuramente la prima cosa che ci è venuta in mente di Maria, la cosa che più c'intriga di più: non tanto il frutto del suo seno, ma il seno medesimo.
Va bene. E poi?
E poi basta. Non sappiamo nient'altro.
Un po' poco, per gente che non può non dirsi cristiana.
Ma… i Cristiani? Quelli veri? Quelli che non lo sono per civiltà, ma per scelta? Loro ne sanno molto di più?

Maria compare pochissimo nei Vangeli – a parte i primi capitoli di Luca, quelli che più si avvicinano alla nostra idea del Presepe.
Per di più, se con la nostra sensibilità moderna ci mettiamo a cercare i rari versetti in cui Cristo parla a sua madre o di sua madre, ci restiamo male. Gesù non corrisponde alla nostra idea di figlio affettuoso e devoto. Già a 12 anni, alla madre angosciata che lo cerca tra i dottori nel tempio di Gerusalemme ("Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco che tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo") risponde piccato: "Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?" (Luca 2.48-49).
Crescendo, diventa se possibile più brusco: alle nozze di Cana, quando la madre suggerisce timidamente che "non c'è più vino", reagisce così: "Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora". (Giovanni 2.3-4). Maria, probabilmente avezza a scatti di questo tipo, reagisce come se nulla fosse e si fa portare dai servi i barili vuoti. E infatti Gesù il miracolo lo fa, ed è il primo in pubblico.
Andando avanti, Gesù dimostra sempre meno sensibilità filiale, al punto di disconoscere la propria madre in un discorso pubblico, quando è ormai un predicatore famoso in tutta la Palestina: Tutto attorno era seduta la folla e gli dissero: "Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti cercano" (poco prima Marco aveva accennato al fatto che lo sono venuti a prendere perché lo credono ammattito) . Ma egli rispose loro: "Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?"
La risposta è sconvolgente, anche dopo anni di liturgia domenicale: Girando lo sguardo su quelli che gli stavano seduti attorno, disse: "Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre".

Snobbata dai vangeli, Maria si prende la rivincita sul calendario. Su quello di quest'anno ho contato 15 festività mariane. Insomma, Maria è celebrata più o meno 30 volte più di Pietro, il primo Papa, che divide la sua festa con Paolo, l'apostolo delle genti (il Nuovo Testamento parla quasi più di Paolo che di Gesù).
Di queste 12 ricorrenze, tre (1 gennaio, 15 agosto, 8 dicembre) sono anche festività civili – almeno quando non cadono di domenica. La laica Repubblica Italiana tributa a Maria un rispetto ben maggiore di quello mostrato dal Figlio.

In ognuna di queste ricorrenze, Maria è festeggiata con una diversa denominazione. Del resto, se uno degli scopi della liturgia cattolica dei Santi è l'umanizzazione della santità (la possibilità di identificare la Santità in esempi umani, concreti, vicini a noi), io confesso di aver sempre pensato alla Madonna come a una povera donna costretta a girare da 15 uffici diversi per sbrigare l'ordinaria amministrazione di preghiere, desideri, voti, grazie da ricevere, pentimenti in fin di vita, ecc.. Ufficio della Buona Maria Vergine di Lourdes. Ufficio del Cuore Immacolato…
A volte è una questione geografica: Lourdes, Fatima, Monte Carmelo. Altre volte si ricorda una giornata particolare: Annunciazione, Visitazione, Assunzione (è facile fare confusione). Alcune feste sono addirittura consacrate a singole parti della Madonna: il suo "Cuore Immacolato" o il suo "Santissimo Nome". Nessun altro Santo, mi pare, goda di un simile trattamento.

Altre feste invece insistono su particolari dottrinali. L'"Assunzione", per esempio, è una festa importante per l'identità cattolica, perché solo i cattolici credono che Maria non sia morta, bensì assunta in cielo in tarda età. Gli ortodossi, invece, gestiscono tuttora la tomba di Maria, a Gerusalemme, di fianco all'Orto degli Ulivi.
Ma come – sento obiettare – e la Morte di Maria del Caravaggio? Era un ortodosso? E quelle classiche pale d'altare con la tomba aperta e gli apostoli a bocca aperta sotto la Madonna che vola in cielo? Se c'è una tomba era morta, no?

Bravi. In storia dell'arte vi meritate un sette più. Ma in religione siete ancora sotto la sufficienza. Artisti cattolicissimi hanno dipinto le scene della morte della Madonna, perchéla Chiesa Cattolica ha sancito l'Assunzione in cielo 'senza passare dalla tomba'… solo nel 1950!. I vangeli, naturalmente, non ne parlano. Quindi se un pittore volesse ridipingere oggi l'olio del Caravaggio, incorrerebbe in una severa reprimenda delle autorità religiose. Ora lo sapete.

Altra festa tipicamente dottrinale è l'Immacolata Concezione, che significa "creata senza peccato originale". Lo sapevate, no? No? Cosa direbbe Benedetto Croce, se vi sentisse! (Ma Croce le sapeva queste cose?)
Il peccato originale è quello che tutti noi ereditiamo da Adamo ed Eva, e no, non consiste nel fatto che Adamo ed Eva nel giardino dell'Eden fornicassero. Cosa mi tocca sentire. Il sesso non c'entra niente col peccato originale – il Signore aveva esplicitamente chiesto ai due di crescere e moltiplicarsi.
Il peccato originale consisteva nel fare l'unica cosa che non si poteva fare, mangiare l'unica mela messa lì per non essere mangiata. Un evidente tranello, ma tant'è. Grande è il Signore, imperscrutabili sono le sue vie. La mela di Adamo ed Eva è rimasta sulla coscienza di tutti quanti, fino a Gesù – ma non a Maria. Lei è stata creata senza peccato originale.

La cosa curiosa, è che lo sappiamo soltanto dal 1854 – benché il problema abbia affascinato teologi ed esegeti fin dall'antichità. La Bibbia, come al solito, mantiene un omertoso silenzio. I teologi ci hanno litigato sopra per 19 secoli, finché Pio IX non taglia la testa al toro e scrive la bolla Ineffabilis Deus: Dio è Ineffabile, cioè non ti spiega quasi mai perché fa quello che fa (Giobbe ne sa qualcosa). Per fortuna che c'è l'autorità papale a chiarire i punti controversi: Maria è nata senza peccato originale. Punto.

Del resto per noi laici non fa molta differenza che questo peccato originale ci sia o no. Già. Quello che c'interessa invece, a noi morbosi materialisti, è l'eterno dibattito sull'imene. Mentre, guarda un po', il calendario non festeggia mai Maria in quanto vergine. Al massimo dice che è vergine "a Lourdes" o "a Fatima". Ma la verginità, in sé, non sembra un tema così importante. Invece, dall'Ottocento in poi, i Papi hanno insistito sull'assenza di peccato originale, che è una verginità dell'anima. Ma noi non ci facciamo caso. Per molti di noi il cattolicesimo è ancora e sempre quella buffa religione in cui le vergini fanno i bambini.

Maria, invece, è un personaggio più complesso. Ed è quasi miracoloso come questa complessità sia potuta scaturire e crescere da quei pochi versetti in cui non viene nemmeno trattata tanto bene.
È una presenza silenziosa, triste, sollecita. Molto femminile, io trovo, e penso a quanto sarebbe maschile il calendario senza di lei. Anche nelle apparizioni (che sono poi la vera ragione del suo successo postumo) mostra una certa condiscendenza nei confronti delle nostre miserie, dispute teologiche incluse. Per esempio, non si è mai dichiarata "Immacolata Concezione" prima del 1854. Solo nel 1858 si è presentata a Bernardette con la nuova denominazione.

Spero di non essere sembrato troppo iconoclasta nei suoi confronti – per la verità io voglio bene alla Madonna, anche se, come tanti suoi figli, faccio una certa fatica a dimostrarglielo. Però mi hanno detto che adesso torna di moda, che in tv c'è gente che tira fuori il rosario di tasca come una volta si faceva coi preservativi, e mi son detto: proviamo. Hai visto mai…

Dici che vado all'inferno?
Per un post? Naaa…

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