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lunedì 3 aprile 2006

- ombre nere

E poi, già, ci sarebbe anche il problema dei fascisti.
Ogni tanto bisognerebbe abbassarsi a dirlo. Che stavolta la Casa delle Libertà ha pescato veramente nel torbido; che il primo risultato della svolta di Fini è un bollino nella scheda elettorale con alcune siglette e fiammelle che non avremmo più pensato di trovarci, roba da volantino di liceo o da curva di stadio: fronte nazionale, forza nuova, sul serio? Se vince Berlusconi questa gente va in parlamento? Ma li faranno entrare, in bomber?

Chi non molla è perduto

Il rischio è di sembrare antipatici, radicalscic, anche un po' fuori dal tempo: i fascisti al governo, capirai. Come se in questi anni non avessimo avuto Buontempo o Storace (per dirne due a caso), e monumenti ai caduti di Salò e proposte di pensione ai reduci repubblichini, e fiction su quant'era brava e tosta Edda Ciano. Per cui insomma, uno o due simbolini con la fiamma in più o in meno che differenza fanno? Ma sul serio, cosa cambierà con una dozzina di deputati di Alternativa Sociale in più in parlamento? Cerchiamo di essere moderni, disinvolti, disinibiti. Fiamme tricolori a parte, cosa c'è di così sconvolgente nel programma di Alessandra Mussolini e compagnia? È il classico memo nazionalista: soldi alle famiglie baluardo di civiltà, soldi agli africani, così restano in Africa a farsi i cazzi loro, soldi un po' a tutti, tanto li stampiamo noi, no? (No. Glielo spiegherà poi Tremonti). Il lancio d'ortaggi al Candidato Luxuria, gesto esecrabile in sé, dà la misura della distanza dallo squadrismo storico, quello che bastonava a sangue. Vien da pensare che in Parlamento c'è già di peggio: che magari un po' di bomber tricolori possono equilibrare quegli altri simpatici in camicia verde, che non sono meno pericolosi.

Cosa c'è che non va, allora. Non lo so. Una sensazione. Non è la Mussolini in tv, non è neanche la celtica allo stadio. Gran parte del fascismo contemporaneo è puro folklore, eppure… quando succedono cose terribili come la morte del bambino Tommaso, quando una nazione compatta finalmente può liberarsi fiera, perfettamente giustificata, al suo Quarto d'Ora d'Odio… ti chiedi se in giro non ci sia più voglia di fascismo di quanta le liste elettorali riescano effettivamente a soddisfare.

A questo punto ti verrebbe voglia di misurarti col fenomeno, ma non è facile. Il fascismo è sfuggente. Contrariamente a una certa mitologia (Boia chi molla, chi si ferma è perduto, se indietreggio uccidetemi, ecc. ecc.), non c'è nulla di più sgusciante di un fascista. Sul serio. Prova a trovarne uno, prova a parlarci. Dalle mie parti, perlomeno, è impossibile. Ci sono, ma non si vedono. Sì che il fascismo serio, squadrista e agrario, lo abbiamo inventato qui: c'è scritto sui libri di Storia, e io mi fido. Eppure passiamo per regione rossa. Rossa? Ma è pieno d'ombre, anche qui. Io di sera ne ho viste. Ma scompaiono al sole.

Il caso che conosco meglio è quello di Forza Nuova a Modena. Oddio, "conosco meglio". In realtà non li conosco affatto, quelli di Forza Nuova a Modena. Perché sgusciano, appunto. Nei cinque anni di vita di questo blog, hanno fatto in tempo ad aprire due sedi in Centro – in entrambi i casi scomodando un bel po' di antifascisti incazzati e di forze dell'ordine. Mica male per un'organizzazione politica – salvo che a nessuno dei due indirizzi, oggi, risulta un'organizzazione di nome Forza Nuova. Al punto da chiedersi: ma esiste o no, Forza Nuova a Modena? E se non esiste, perché ci ha fatto perdere tanto tempo?

Prendi me. Ogni volta che Forza Nuova apriva una sede in Centro, io ho trovato un modo per farmi compatire.
La prima volta, è successo esattamente cinque anni fa. Cinque anni e un giorno. A quel tempo io ci abitavo, in Centro; ma non avevo la residenza. Come a dire che non potevo parcheggiare sotto casa.
Il giorno che ho saputo che Roberto Fiore stava per sbarcare in via Ramazzini a bordo di un Freelander, scortato da sette camionette della polizia, il mio antifascismo militante si è precisato in un grido di sdegno: Cani, porci, e puranche l'ideologo di Forza Nuova possono parcheggiare in Centro, ma io no! Tanto che scrissi alla Gazzetta di Modena. Scrissi che sì, va bene, ideologo finché vuole, ma poteva benissimo parcheggiare sui viali ed entrare in Centro Storico a piedi, come tutti i non residenti; o aveva paura? Di che? Dei cinesi di piazza Pomposa? Del Kebab all'angolo? L'ideologo di Forza Nuova ha paura che lo infilzino col Kebab?

In realtà mentre Fiore posteggiava in via Ramazzini (con gli agenti Digos ad aiutarlo a far manovra, suppongo), la prima esperienza di Forza Nuova a Modena si era già conclusa. Il modenese che in un primo momento aveva invitato Fiore stava già spiegando ai microfoni che non era sua intenzione aprire veramente una sezione FN, bensì fondare un'associazione tutta sua, chiamata Unione Nazionalisti Italiani, che forse esiste ancora (il simbolo sembra un aquilotto malriuscito, più probabilmente un piccione, l'animale totemico del Centro Storico). Ma il giorno dopo la Gazzetta titolava la rubrica della posta:

«Vi infilzeranno coi kebab»
Sotto c'era il mio nome. Non solo, ma per completare la frittata, nella versione Web esso compariva sotto un parere favorevole a FN – e sono certo che qualche cache se ne ricorda ancora. Vorrei poter dire di avere imparato, da allora, certe elementari regole di prudenza, ma è stato un processo lento. Due anni dopo a momenti mi arrestavano. La storia sta qui.

In sostanza fino a un certo punto era tutto secondo programma: un gruppo di forzisti, scortato da un nutrito drappello di forze dell'ordine, aveva inaugurato una nuova sede di FN in via Gallucci, mentre da fuori un bel po' d'antifascisti manifestava e sacramentava. Quando si è trattato di uscire dal centro, sono volate ben più che le parole, e bisogna dire che qualche manganellata da pubblici ufficiali se la sono presa anche i forzisti (ma bisogna anche aggiungere che un signore di Forza Nuova ha inciso con un'asta di bandiera un bel taglio sulla testa di un signore che manifestava contro di lui). Così, quando i neri hanno iniziato a ritirarsi virilmente in direzione Trento-Trieste (dove li aspettava un'ambulanza), noi… sapete come fa il cane col gatto, no? Se scappi, t'inseguo. Ecco, ci siamo messi a inseguirli; solo per sfotterli, mica per altro. In quell'occasione un poliziotto promise di rompermi la testa, siccome ero venuto a riprendere Cragno che continuava a sfidare verbalmente i forzisti che si leccavano le ferite (uno a momenti lo centrava con il ghiaccio degli impacchi).

Tutto qui? no, perché il giorno stesso la Digos promise che avrebbe "visionato i filmati", ma che io sappia l'unico video di tutto l'episodio lo chiesero gentilmente a un tale che da un balcone di Trento-Trieste aveva riconosciuto l'amico Cragno: sicché di tutta la manifestazione in questura probabilmente rimangono solo primi piani di Cragno che insulta i forzisti e di me che vengo a prenderlo; e l'unico sonoro è la voce del cameraman che dice: "Toh! Ma quello è Cragno!"

Da quel giorno in poi, non mi è mai capitato di vedere la sede di Via Gallucci aperta, ma è pur vero che non ci passo spessissimo. Le finestre, già protette da sbarre massicce, erano state coperte del tutto da schermi di acciaio dipinti di nero – faceva una certa impressione. Ci furono atti di vandalismo, una petizione dei commercianti – ma c'è stato anche parecchio silenzio, per un paio d'anni. Finché un mesetto fa, improvvisamente, non passo di lì e la trovo aperta! Finalmente! Salvo che non è più la sede di Forza Nuova in Centro. No. Il nero si è fartto giallo – ora è un negozio di articoli etnici. Indiani. (Ariani?) I fascisti sono sgusciati anche stavolta. Altro che Boia chi molla. Qui chi non molla è perduto.

A questo punto mi attendevo l'annuncio trionfale di una sede di Forza Nuova a Modena – che sarebbe già la terza! Ma per adesso, niente. Chissà, forse dopo il dieci aprile. E immagino che riuscirò a farmi compatire anche stavolta.

Nel frattempo me ne resto coi miei dubbi. Perché sono così difficili da afferrare, 'sti fascisti? Perché sgusciano sempre? Non dovremmo essere noi, a scappare da loro? Non dovremmo essere noi, ad avere paura? E in effetti un po' di paura io ce l'ho. Questo ciclico apparire e scomparire, è molto inquietante. Vien da pensare che il nero salti fuori solo quando serve, ma a chi? E com'è che adesso a Modena non serve più? E quand'è che servirà ancora? Qualcuno ne sa niente? Qualcuno ci capisce qualcosa? C'è qualcosa di serio o sono solo ombre, che scompaiono al sole?

3 commenti:

  1. hahaah bellissimo. Che poi voglio dire un negozio etnico al posto di una sede di forza nuova è il massimo.

    sempre bello leggerti.
    cia

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  2. ancora riesumi sta storia ? il mio ruolo è completamente inventato e buffonesco.
    E in più mi attribuisci dei reati (le ingiurie e la turbativa della quiete pubblica, per esempio) e quindi sono costretto a querelarti per diffamazione. ah ah ah

    va bè, a parte questo e altro che non sto a ripetere (chissà se qualche cache ecc), qualche mese dopo i fatti conobbi nientemeno che il segretario di fn mo, tal luigi (?) casto, si vede che non sgusciava sempre sempre. in quel caso fortunatamente non mi riconobbe e siccome ero in compagnia di una sua conoscenza, ci invitò a visitare la sede. "dai, guarda che viene anche gente di sinistra. ci confrontiamo... magari non siamo d'accordo su tutto però abbiamo molti punti in comune. l'importante è non prestarsi al gioco degli opposti estremismi che favorisce solo chi sta al potere". roba che se all'inaugurazione non avessi visto coi miei occhi mazze, catene e tirapugni dei gentiluomini in questione quasi quasi. cmq rifiutammo cortesemente.
    Poi pare che i ragazzotti abbiano avuto qualche diverbio con gli ultrà locali del calcio, le brigate gialloblu. cosa che per chi aggrega fondamentalmente nelle curve degli stadi è un grosso guaio.
    ti informo però che le brigate gialloblu si sono recentemente sciolte, quindi per il futuro aspettati prima o poi la terza apertura. ci vediamo lì.

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  3. dimenticavo l'autorevole parere di davide su fn mo: secondo lui, più che sgusciare corrono

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