Ventimila in piazza contro il Global Forum, ma la polizia chiude le porte. Quando una parte del corteo cerca di sfondare con sassi e bastoni il cordone che "protegge" piazza del Plebiscito gli agenti sbarrano ogni uscita e suonano la carica. Sono eccitati e su di giri.
La battaglia dura meno di un'ora ma è violentissima. Almeno in duecento passano dal pronto soccorso, i fermati sono una quarantina. Alla fine i poliziotti tornano nelle strade a raccogliere come trofei le bandiere lasciate per terra. (Dal "Manifesto" del 18 marzo)
Il segreto di Pulcinella
Quando si vede un manganello, bisogna almeno assumersi la responsabilità di dire: questo è un manganello. La globalizzazione, le multinazionali, cose indifendibili, lo sappiamo. Comunque questo è un manganello. Girava nelle mail la settimana scorsa.
Anche la polizia, quando mena, è indifendibile, e io non starò qui a fare pasolinismi a braccio. Ma non trovo nulla di eroico nell'affrontare la polizia con "sassi e bastoni". Sarebbe ridicolo, se non fosse criminale. Perché poi alla fine le prendono sempre quelli più sprovveduti, quelli che credono di partecipare a una manifestazione non violenta (ma loro non l'avevano visto, il Pulcinella con manganello?)
Come sarebbe andata al Global Forum lo si sapeva già. Cosa fosse esattamente questo Global Forum, non è mai interessato a nessuno. Discutevano del divario tecnologico tra Nord e Sud del mondo: non mi sembra che si meritassero manganellate. Voler irrompere a un forum "con sassi e bastoni " che significato aveva, esattamente?
Qualsiasi vertice internazionale sta diventando il pretesto per queste battaglie campali, che ogni volta sono più violente. Il pretesto per la polizia di scatenare le sue energie peggiori. Così tra un po' in Italia non sarà più possibile fare una manifestazione pacifica. In fondo, non è improbabile che tra tre mesi il ministro degli interni sia un uomo di AN, o magari un leghista (lo abbiamo già avuto). Forse è proprio quello che ci stiamo aspettando? O ci stiamo aspettando che ci scappi un morto, un martire della globalizzazione?
Per quanto possa interessare, io dico la mia: il movimento anti-globalizzazione italiano è vittima, ancor prima che delle cariche della polizia, delle frange estreme che si comportano da agenti provocatori, facendo il possibile affinché una manifestazione degeneri puntualmente in rissa. Armarsi con patetici surrogati delle tute antisommossa dei 'nemici', vestirsi in bianco per dare maggior risalto televisivo al sangue, sono atteggiamenti che non hanno niente a che vedere con la protesta democratica. C'è una bella differenza tra un non violento e un kamikaze (questo è il segreto di Pulcinella).
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