Tienamen Libero
(Ciro Menotti occupato)
(Cartello stradale luminoso in Piazzale Bruni, Modena)
I ragazzini sono difficili, specie in fatto di Storia. Di solito sembrano refrattari a qualsiasi cosa, sei milioni di ebrei non gli fanno un baffo, Hiroshima e Nagasaki li scalfiscono appena, l'Urss crolla e loro se ne fregano. Poi magari s'imbattono in un dettaglio e iniziano a fare domande imbarazzanti. Per esempio, vogliono sapere che fine ha fatto il ragazzo della foto. Io non ne ho la minima idea, naturalmente, ma la domanda è legittima: dicono che ha fermato i carri armati, ma cos'è successo l'attimo dopo?
E poi: siamo sicuri che li volesse davvero fermare? Io ricordo altre immagini, nei giorni precedenti, di studenti che portavano cibo ai militari; quel ragazzo ha due sporte nelle mani, non vedete? Non sta fermando il carro, il carro è già fermo, tra un po' s'aprirà la botola e il compagno carrista verrà a ringraziare. A piazza Tienammen studenti ed esercito fraternizzavano. Vennero in seguito altri carri armati, da una regione lontana, gente che parlava un altro dialetto e non si fece scrupolo a massacrare. E forse allora qualcuno si mise davvero davanti a un carro armato, ma non servì a nulla, infatti foto di quel giorno non se ne vedono più. Ho contato e ho scoperto che fanno tredici anni oggi. L'età dei miei studenti. Ho dato un occhio ai giornali e mi pare non ne parli nessuno: tredici non è una cifra tonda, e poi c'è il mondiale, guarda, oggi gioca proprio la Cina.
L'immagine del ragazzo-che-ferma-il-carro-armato è tutto quello che ci resta dell'eccidio di piazza Tienammen. La deve avere usata qualche firma globale per uno spot, quando andavano di moda le "persone capaci di cambiare il mondo". Volendo essere pignoli il mondo non è cambiato, il carro armato è andato avanti, di quel ragazzo nessuno sa più niente. Ma che importa. Appena un anno dopo Andreotti riceveva Li Peng, oggi la Cina è un partner commerciale di prima importanza, ecc.. È buffo, pensando a quanti anticomunisti ci sono in circolazione, ma è così. Come dice Jang Xemin, l'Occidente deve imparare a capirci. Direi che ci stiamo sforzando.
A Modena c'è una piazza – per la verità è solo il parcheggio dello Stadio: Piazzale Caduti di Tienammen. In un angolo c'è una scuola con gli anni più belli della mia vita, quelli che ricordo meglio, tra cui l'ottantanove. Il cinque giugno, per esempio, era un giorno di sole, e forse fu la mia prima manifestazione: avevo un paio d'anni in più dei miei studenti di adesso, e mi sentivo impotente. Io non è che abbia mai pensato seriamente alla rivoluzione, da adulto, ma da ragazzino la mia idea di rivoluzione era passare giorni di sole e notti stellate in una piazza abbracciato con gli amici e le ragazze e teli di nylon trasparente per proteggersi dal freddo: era piazza Tienammen. E ora che ho una classe posso spiegare la Storia e snocciolare massacri e repressioni per ore intere senza batter ciglio, ma se mi chiedono di Tienammen mi devo voltare, sì, mi viene da piangere.
Mi pare di capire che è un problema solo mio, e che intanto la vita va avanti, le cose migliorano pian piano. Per esempio, a Modena da un anno ci sono questi cartelli luminosi che quando ti avvicini al centro ti avvisano della disponibilità dei parcheggi. E siccome un cartello deve leggersi in fretta, Piazza Caduti di Tienammen è stato tagliato in Piazza Tienammen. La prima volta fa ridere: ti metti a immaginare la Città Proibita tra la stazione delle corriere e le piscine Dogali. Col tempo non ci pensi più: solo l'attimo di dire: cazzo, Tienammen oggi è occupato, Oh, menomale, oggi Tienammen è libero.
Sotto Tienammen c'è Ciro Menotti, il famoso patriota carpigiano. Anche lui è occupato o libero, a seconda degli orari e dei giorni di mercato. E anche lui suona un po' surreale: "Ciro Menotti Libero!", è quasi uno slogan di piazza: Ciro è vivo è lotta insieme a noi!, mentre Ciro Menotti Occupato è molto ambiguo: occupato a fare che? Qualche nuova congiura?
Tutti i giorni Ciro Menotti e Tienammen si occupano, si liberano, si occupano di nuovo, la gente viene, va, ha un sacco di cose da fare. E bisogna essere proprio ipersensibili per offendersi di queste cose. L'importante è andare avanti per la propria strada, magari sapendo subito dove c'è posto per parcheggiare. A Piazza Tienammen, per esempio. Tredici anni fa caddero 3600 studenti, altri furono arrestati e messi a morte, non so quanti. Tienammen. Libera. Occupata. Se vi sembra il caso di scherzare su queste cose.
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