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venerdì 28 giugno 2002

Unidentified flying object

In questi giorni giro di anagrafe in anagrafe, come l'ape di fiore in fiore. Dopo la raccolta delle firme in primavera, è la stagione della mietitura, della certificazione, dei timbri e della firme. Com'è il raccolto? Abbondante? Mah, diciamo variegato. Le firme di Fabbrico, Riolunato, Arceto le ho date per perse. A Rolo e Cento andrò se ho tempo. In mezzo mi resta da falciare più o meno l'intera Bassa Modenese.
In fondo mi diverto. Ascolto radio24, che a furia di aggiornamenti sul mibtel e pubblicità di software gestionali fa sentire qualunque sfigato un topmanager. E poi c'è un gusto dolciastro nel sentire la borsa che va giù, i manager americani colti mentre gonfiano i bilanci e qualche economista che propone un po' più Stato e un po' meno mercato, sulla radio di confindustria. Intanto stilo una classifica delle impiegate anagrafiche più o meno carine, serie, responsabili, attillate… del resto col caldo che fa, le colleghe in ferie, proprio ora questa ondata di raccolta firme, prima noi, poi Bertinotti, e chissà, domani Cofferati, dove andremo a finire?
Io domani devo andare a Novi, Concordia, Cavezzo, Mirandola, Medolla, Finale, San Felice, San Possidonio e… Camposanto. Cara vecchia Camposanto.

Stasera riunione sul futuro del movimento, uhm, eravamo in sei.
All'una ero ancora in giro con Defarge in cerca di birra, ma le birrerie chiudono prima delle nostre riunioni. Così dopo alcune considerazioni sugli Aerosmith e l'egemonia culturale ci siamo congedati e ho preso la strada di casa, cantando al volante perché iniziavo ad avere gli occhi pesanti.
I mean no sailor in a boat, boat
But like a rock I'd like to shock, shock
The population's got to rock, rock

O qualcosa del genere.

D'un tratto mi è venuto un tuffo al cuore perché ho visto un qualcosa di verde sfrecciare proprio in direzione Sorbara, e ingrandirsi e sfrigolare e scintillare e spegnersi, in un attimo.
È la seconda volta che ne vedo uno. La prima fu sei o sette anni fa, al tramonto, all'ex macello. Parlando con Bobo, che è alto quasi un metro più di me, ero obbligato a guardare il cielo e d'un tratto mi misi a urlare, sempre per via della stessa esplosione verde. Curiosamente, non mi prese per un'idiota.
Non credo che ne parleranno i giornali domani, può anzi darsi che non ci abbia fatto caso nessuno. Io credo che siano meteoriti, stelle cadenti un po' più vicine delle altre, tutto qui. Il problema è vedere quanto vicino possano arrivare, perché stavolta ho visto anche le scintille.
Comunque è andato tutto bene, l'atmosfera ha fatto il suo dovere, e anzi, stanotte dovrei dormire più tranquillo del solito: quante probabilità abbiamo che ci cada addosso un altro meteorite?
E vale lo stesso per tutti voi. Stasera siamo un po' più sicuri del solito, ve lo dice leonardo, il vostro ufologo di fiducia. Buonanotte, quindi, ovunque voi siate.

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