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martedì 19 novembre 2002

Arrivo tardi, finisco tardi e non ringrazio mai per il link.
(E parlo male delle anziane signore malate)

È incredibile (e un po' cafonesco), ma devo ancora trovare il tempo per ringraziare i bloggatori-giornalisti che mi hanno lincato e citato la settimana scorsa: Pino Scaccia (ha anche pubblicato un mio intervento antipatico sulla tv) e Claudio Sabelli Fioretti.
Per entrambi, i blog sono la novità di Firenze – grazie per l'attenzione, purtroppo il mio non è più una novità da un pezzo… ma è vero che il blog sembra il genere letterario più adatto per descrivere un corteo, un grande 'evento' in cui non succede nulla, o meglio, succedono tante piccolissime cose. Se ne parlava anche l'altra sera a polaroid. Tutto molto bello, finché non se ne occupa la procura di Cosenza, eh Bruno?

Per fortuna che ci sono anche blog che parlano d'altro. Di lavoro, per esempio. Molti bloggatori interessanti scrivono del proprio lavoro (molti altri scrivono blog invece di lavorare). Ne segnalo uno giovane, fresco, il cui titolo è tutto un programma: ilderatizzatore. Il pezzo sui topi che urlano nei sogni merita davvero. Ah, e poi è un mio amico.

Questo però è anche un blog di servizio, e stasera vi propone un breve riassunto dell'ultimo intervento della Fallaci su Panorama (niente link, se mi beccano che cito frasi virgolettate m'arriva una denuncia per appropriazione indebita di frasi sotto copyright). Così vi risparmiate la vista e la bile. Invece a me mette di buon umore, la Fallaci. Mi auguro di arrivare a metà dei suoi anni con metà delle sue energie. E dunque:

1. Firenze l'ha salvata lei. Poteva starsene tranquilla a NY a correggere la Rabbia e l'Orgoglio, e invece ha passato l'estate ad avvisare Berlusconi, Pisanu, Fassino, il prefetto, tutti: o, guardate che a novembre c'è il forum.

2. A Firenze è andata a spasso tutto il tempo, ma nessuno l'ha vista perché lei usciva da una porticina sul retro, e i giornalisti l'aspettavano davanti. Grulli, però, 'sti giornalisti.

3. Quello che più l'è piaciuto, che le ha dato "più sollievo", è stato Lo spettacolo di Firenze con le saracinesche abbassate, le strade e le piazze vuote, le persiane chiuse. Tante persiane chiuse [...] Non era uno spettacolo allegro, no: a me sembrava di riveder la Firenze del 1944. Quella occupata dai tedeschi e martoriata dai bombardamenti. E a guardarla mi si stringeva il cuore. Però era anche la Firenze che nell'articolo avevo chiesto ai fiorentini di offrire al mondo per protestare contro la violenza morale che stava subendo. Una Firenze offesa ferita tradita eppure orgogliosa. E consolata pensavo: «Mi hanno ascoltato, perbacco, mi hanno ascoltato... ».

4. La Guzzanti non dovrebbe scherzare sui suoi cancri. Qui c'è un qui pro quo. La Guzzanti non ha scherzato su nessun cancro, al massimo ne ha tirato uno di rimando a un idiota che gliel'aveva augurato. Fuor di polemica, lo so perché c'ero. Tutto qui.

5. Il nuovo idolo dei no global è b i n l a d e n, nel corteo era pieno di bandiere con "b i n L a d e n che sembrava Che Guevara e Che Guevara che sembrava B i n L a d e n". Già letta sulla Padania in settimana, però.

6. Comunque è tutto un complotto di Cofferati, che ha scatenato i ferrigni portuali di Livorno contro il Rambo dei disobbedienti. E a proposito dei disobbedienti, "ma chi glieli dà i soldi per comprarsi quelle costosissime tute e la guerresca attrezzatura che le accompagna?". Oh, finalmente qualcuno che pone l'originale problema dei soldi: chi paga le griffatissime tute bianche?
"Ehm... ma sono tute da lavoro... la gommapiuma si compra in cartoleria... e poi è da un anno che non le usano più..."
"Osi insinuare che Lei non c'era e non ha visto coi suoi occhi, e che per tenerla calma magari hanno continuato a proiettarle sulle persiane chiuse i filmati di Genova?"
"N-no, certo".

7. Anche i temibili "attak olandesi", a vederli bene, "sembravano goliardi in vacanza". Certo che sono imprevedibili, 'sti attack, attak, come c.... si chiamano. Un giorno sono tedeschi (se lo dice il Ministro Frattini!), il giorno dopo fiamminghi, immagino che a quest'ora stiano battendo bandiera lussemburghese. Una cosa è sicura, è brutta gente. Finirà che a Cosenza apriranno un fascicolo sul celebre attaccatutto - certe sigle non si usano mai per caso...

8. Verso il finale, mi sembra che accusi Dario Fo più o meno di aver torturato suo padre, ma forse ero stanco io.

E ora basta, "non voglio più dire altro", come dice lei. Lei però riesce a dirlo dopo un'intervista di trentamila battute. E resta seria. Beh.
C'è tanto da imparare.

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