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giovedì 24 giugno 2004

Protestanti, mica coglioni
Guida alla sottile differenza

Ma adesso, moralismi e "lealtà" a parte, vogliamo fare un piccolo sforzo? Perché non proviamo a ragionare in termini di economia?
L'economia, si sa, è la scienza che ci insegna a massimizzare i profitti ed eliminare gli sprechi. Da un punto di vista economico, per quale motivo danesi e svedesi avrebbero dovuto lottare per 90', quando potevano tranquillamente giocarsi un semplice partitella di allenamento in attesa dei quarti di finale (nel rispetto, badate bene, dei regolamenti?)

Da un punto di vista economico, cos'è un calciatore internazionale? Un professionista - in una professione in cui si resiste al massimo una quindicina d'anni, e poi si tirano i remi in barca; in quei quindici anni, la possibilità di giocare un buon europeo si può presentare due, tre volte al massimo. Per quale motivo al mondo un professionista dovrebbe giocarsi una qualificazione ai quarti già in tasca? Sarebbe un pazzo, uno sprovveduto, uno che non pensa al suo futuro. Vi pare che i nordici siano fatti così?

Da un punto di vista economico, cos'è un Europeo per un professionista? Apparentemente, un episodio no profit: si guadagna al massimo qualche premio partita, briciole rispetto ai budget di un Euroclub. Ma per un professionista danese, o svedese, (o o bulgaro, o ceco, o fiammingo…) l'Europeo è la vetrina da non mancare, il posto dove esporsi in Eurovisione col cartellino del prezzo. E un professionista danese o svedese dovrebbe giocarsi l'opportunità di esporsi nei quarti di finale per una questione di "lealtà"? Quando ha la possibilità di sistemare la famiglia con un gol, un assist, un dribbling? Dal punto di vista economico, è un'assurdità.

Da un punto di vista economico, è chiaro che la nazionale italiana ha poche possibilità. Che motivazioni hanno i suoi giocatori? La patria, la chioma, etc.. Ma dall'altra parte del video non c'è nessun danaroso Presidente che sogna di comprarseli. Giocano già nel campionato più gonfiato del mondo, e le loro quotazioni sono troppo alte per essere appetibili. Possono anche aver imparato l'Inno a memoria, ma se gli avversari giocano per sistemarsi, non c'è speranza. Persino un terzinaccio bulgaro, contro l'Italia, può trovare la motivazione. Vuoi che non ci sia già un posto per lui, in qualche panchina di serie a o b o c?

Da un punto di vista economico, se noi ci fossimo trovati nella situazione degli scandinavi, avremmo fatto la medesima ragionevolissima cosa. E quando dico "noi" non dico la nostra nazionale: dico proprio me e te che mi leggi: se ci offrissero, in cambio di un piccolo artificio (nemmeno illegale!) la possibilità di una ribalta, un palcoscenico, un ingaggio, un mega-aumento, la rifiuteremmo? No, noi no. Ma, questo è il punto, pensavamo che loro non l'avrebbero mai fatto. Perché sono scandinavi, protestanti, alti, biondi, mica come noi.

Questo, se volete, è il nostro dramma nazionale. Noi siamo cialtroni e cattolici, e fieri d'esserlo, ma abbiamo bisogno che da qualche parte in Europa o nel mondo ci siano dei protestanti che abbiano lealtà e giudizio anche per noi. In loro abbiamo più fiducia nei che in noi stessi. Loro non fingono (noi fingiamo). Loro non rubano (noi rubiamo). Loro, se sono nostri alleati, è solo per il nostro bene. Loro, se vengono a liberarci, è per un calcolo disinteressato, per pura bontà. Insomma, loro sono migliori di noi, ma quel tipo di migliore di cui non si nutre invidia, perché ti lascia libero di goderti i tuoi difetti. Quel primo della classe generoso che ti fa copiare i compiti. È sempre alto e biondo, ma ogni tanto cambia lingua. Da sessant'anni in qua parla soprattutto inglese: prima parlava tedesco: è sempre un amicone che ci onora della sua amicizia, ci fa copiare tutto e non ci chiede nulla in cambio.

È una bella invenzione, questo amico biondo. Eppure, basterebbe ragionarci un po'. Tornare ai fondamentali. Cos'è l'etica protestante? Non è, prima di tutto, un'etica del lavoro? Noi li volevamo leali, loro sono stati professionali. C'è una bella differenza.

E cos'è la professionalità? È la capacità di far fronte ai propri impegni con costanza, massimizzando profitti ed eliminando gli sprechi. Ragionando dal punto di vista (indovinate un po') economico.

…mentre nello stesso tempo, da un'altra parte del mondo, c'è un popolo di sognatori che ancora ragiona in termini di lealtà, e crede che sia tutto un gioco, e attende la sua Vittoria, che le porga la chioma. Aspetta, aspetta e spera.

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