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lunedì 14 giugno 2004

Aggregatore della domenica

Politica. Seguire le proiezioni la sera delle elezioni è quanto di più stupido si possa fare, ma comunque.
Mi pare che il dibattito verta sul bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. Io sarei per il pieno: l’Ulivo batte Berlusconi, amen. Ma ragionando solo sul listone dell’Ulivo, su quello che storicamente rappresenta (l’alleanza tra cattolici progressisti e progressisti tout court, una riedizione del compromesso storico); calcolando che una lista del genere si ferma al 30% dell’elettorato; considerando che un risultato del genere nel 2004 è considerato una vittoria, c’è di che sconsolarsi. (E dico, siete sicuri che separati non avreste preso qualcosa di più?) Poi, siamo tutti liberi di cantar vittoria, stasera, meno Beckham.

Qualche giorno fa Squonk scriveva:

L'idea che in politica non esistono elettori "indecisi" mi sembra tanto naive che faccio fatica a credere che Leonardo ne sia davvero convinto.

Credo che siamo tutti indecisi (io per primo certe indecisioni le ho superate in cabina). Ma secondo me la gran parte degli indecisi non sanno se votare o no per un dato schieramento: se votare per il grande partito di riferimento o per i ‘cespugli’ che incanalano il voto di protesta. La gran parte degli indecisi, insomma, sono delusi (alla Neri, per capirci).
Esisteranno, poi, degli indecisi ‘di centro’ che si sentono liberi di scegliere, volta per volta, un polo piuttosto che un altro, a seconda del programma. Di sicuro esisteranno. Ma quanti? La mia azzardata impressione è che la loro quantità sia proporzionale al numero di appassionati di calcio che ogni anno scelgono di tifare la squadra che incarna al meglio la loro idea del gioco. I tifosi neutrali, insomma. Ne esistono molti, in Italia? E val la pena di fare la campagna elettorale per loro?

Calcio. Oggi pomeriggio gioca l’Italia. Io spero che vinca giochicchiando male, o al limite pareggi. La mia unica possibilità di affezionarsi agli azzurri deriva dalle cattive prestazioni nella prima fase di un torneo. E' il solito rituale emotivo e scaramantico.

Scusate, mi sono sb… Mi sbaglio spesso. Un post della settimana scorsa, “meno furti per tutti", avrei potuto risparmiarmelo, limitandomi a lincare il Servizio antibufala di Paolo Attivissimo, che aveva già ‘smontato’ la bufala della depenalizzazione del borseggio da febbraio. (Scoperto grazie a Valdemarin). Il sito di Attivissimo, in effetti, è imprescindibile per queste cose, eppure io prescindo spesso. Perché? Forse non gli ho mai perdonato di avermi smontato la storia delle matite dei cosmonauti sovietici, un mito della mia adolescenza.

Ci hanno lasciato. Io, di fare coccodrilli, non ne posso proprio più. È uno degli aspetti più frustranti di avere un blog un po’ frequentato. Muore Manfredi e fai finta di niente? Non ho trovato niente d’interessante da dire, mi dispiace. La cosa più bella e sensata in rete mi sembra l’abbia scritta Riccardo Orioles.

Gli ostaggi. Il pezzo di Bonini e D’Avanzo su Repubblica di sabato è importante, secondo me, perché mette il dito sul problema delle fonti. Il giorno dopo il ritorno degli ostaggi è circolato in Italia un messaggio che rivendicava la loro esecuzione. Da dove veniva? Da un sito Internet. Attendibile? Mica tanto. Come nel caso del video di Berg, i media mainstream hanno subito dato risalto a una notizia, senza darsi troppa pena d’indagare sulla serietà della fonte. Insomma, “un sito Internet ha mostrato" sta diventando l’equivalente del XXI secolo della frase “l’ha detto la televisione"…

Libera Marzaglia in libera Modena A chi si fosse affezionato alla causa di Libera (o dell’autopista di Marzaglia, segnalo un breve e bell’articolo su Diario di questa settimana. Il concerto-corteo di sabato è stato impressionante. Sul sito di Libera si parla di tremila persone: se mi dicevano il doppio, io ci avrei creduto. Niente incidenti, e poi con chi? Le forze dell’ordine erano qualche decina di poliziotti allibiti (il questore s’immaginava una passeggiata). Il momento migliore: gli anarchici che piantano in piazza Grande un albero motore. È sempre più difficile rilassarsi a Marzaglia, tra cave di ghiaia e Frecce Tricolori. E fuoristrada.

Fuoristrada, già, io vivo nella capitale dei fuoristrada. È una cittadina di 60.000 abitanti, totalmente piatta e asfaltata. Ah, “Opulenta Provincia che sei gretta e grezza e perennemente insegui quei quattro milanesi coteletta che ti pare abbiano capito tutto…" Eppure c’era un periodo in cui bastava la promessa di una bicicletta a scatenare drammi collettivi…

Un po’ di ego È ancora on line, direi, la mia intervista di venerdì sera con Pietro di MieTerreRadio. (È lui che intervista me, cioè). Un’altra intervista, un po’ più vecchia (e lunghissima), sta qui. Alla prossima

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