Continua da martedì:
... un Blog-addentro.
Finora abbiamo fatto passi avanti nell’evoluzione: il blog-massa sa quel che tutti sanno; il blog-evidenziatore sa quello che tutti potrebbero sapere, se fossero in grado di guardarsi in giro; il blog-proconsole sa quel che tutti potrebbero sapere, se avessero molto tempo a disposizione per guardarsi in giro.
Il Blog-addentro è il primo passo falso. È un blog che sa cose che gli altri non potrebbero sapere, mai, neanche se avessero tempo, curiosità e denaro. Perché per sapere certe cose non basta avere tempo e cervello: occorre essere ‘addentro’. Girare nei corridoi giusti, prendere il caffè alla macchinetta degli Dei. Un privilegio che il blog-addentro sa di aver pagato in moneta sonante, tradendo gli ideali della gioventù ribelle, eccetera. In controluce c’è sempre una storia di ingenui entusiasmi traditi. Più banalmente, a un certo punto il ribelle ha venduto sua madre per un mutuo, come capita a tutti, ma pensa di essere più furbo di tutti perché di nascosto ha aperto un blog-addentro, un piccolo gabinetto privato da cui pisciare sul Sistema.
Per questi motivi il Blog-addentro non può che avere un’identità segreta. Anche gli altri blog, spesso, hanno uno pseudonimo, ma solo per darsi un certo tono, tanto, chi li conosce? Ma quello del Blog-addentro non è un semplice nick, è una seconda personalità. E il motivo per cui la porta, è lo stesso di Peter Parker o Clark Kent: perché altrimenti ti aspettano sotto casa, ti rigano la macchina e ti rapiscono la partner.
Le analogie coi supereroi in calzamaglia, purtroppo, si fermano qui. Loro vegliano sulla giustizia della città, il Blog-addentro gironzola nei corridoi alla ricerca del minimo rumour da rivendere sul blog. Il contestatore ’70 si è (d)evoluto in un pettegolo ’50: “oh, lo sapete che il giornalista P.Q. si è messo con Y.Z.?” No, maddai.
Intendiamoci, certi Blog-addentro sono davvero interessanti, e offrono ai lettori cose che difficilmente si potrebbero trovare altrove e altrimenti. Quel che rende il blog-addentro un modello un po’ superato, è un certo tipo di filosofia dell’accesso, che andava alla grande nel mondo dei media tradizionali, e su Internet non funziona più.
Questa idea che tutto succeda in poche città: Roma, Milano, New York, e il resto è provincia, massa indistinta, fuorifuoco. Ecco, questa è la concezione del mondo meno bloggistica possibile. I blog sono una grossa occasione soprattutto per la provincia... Questo non toglie che in queste città non accadano davvero cose importanti. Ma a volte il Blog-addentro prende piccole lucciole per enormi, abbaglianti lanterne. La sua Roma, la sua Milano, la sua NY, alla fine si riducono a grandi corridoi dove passa più o meno la stessa gente. Lo si vede bene quando gli capita di incontrare un’autentica celebrità. Può essere Michael Moore al cinema, o Veltroni al supermarket: il Blog-addentro va in brodo di giuggiole come la prima parrucchiera (massimo rispetto).
In fondo, il Blog-addentro è il vero provinciale. Ed è un incarnazione tipicamente italiana del blog, perché solo in Italia che le capitali superano la provincia in provincialismo.
Finora avevamo incontrato blog più o meno simpatici. Il Blog-Addentro è la prima categoria di blog antipatico, e guai se non lo fosse. Il disprezzo nei confronti dei Blog-Massa che lo leggono, lo lincano e sono pazzi di lui, è il suo unico tratto distintivo. Come farebbe a dimostrare di essere Addentro, visto che in realtà quasi mai può fare nomi? La via più semplice è fanculare il lettore, sistematicamente.
Per finire: il Blog-Addentro, in quanto passo falso, è un vicolo cieco. Una volta “addentro”, è impossibile uscire; una volta fanculato il mondo, è inutile contare sulla sua solidarietà. Il Blog-Addentro non può evolvere in qualcos’altro. Non può immaginare nemmeno un mondo dove nessun corridoio è più importante di un altro. Non può sapere che la macchinetta degli Dei fa da tempo lo stesso caffè che si bevono in magazzino. Nel suo gabinetto privato resiste attaccato a piccole certezze, come l’essere un uomo addentro, temuto e invidiato, un esempio per i giovani.
I giovani infatti lo leggono un po’ e concludono: la vita è difuori, ciao. E, scartata l’opzione addentro, molto più spesso tendono a diventare... [ah, ah, ah]
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