(scaricala in lo-fi)
Scarpe nuove mi son messo,
il cappello nero in testa:
devo andare alla Gran Messa
col vestito della festa.
Per sembrare intelligente
curo molto l'espressione,
mentre passo tra la gente
che cammina in processione…
Menica menica, oggi è domenica:
tutti a passeggio si va.
Menica menica, oggi è domenica
Ognun mi saluterà.
Dopo avere ben mangiato
salto sulla mia Gilera
e mi lancio a perdifiato
verso l'unica Balera.
Ecco là sullo stradone,
con le scarpe di coppale,
tutte fragole e lampone
due ragazze mica male…
Menica menica, oggi è domenica
Festa in paese si fa
Menica menica, oggi è domenica
Tutti a ballare si va
Ecco attacca l'orchestrina
la mazurca indiavolata:
io rimango in magliettina,
lei è già tutta sudata.
A me pare appetitosa,
pur se sa di brillantina;
le sussurro qualche cosa,
lei mi fa una risatina…
Menica menica, oggi è domenica
Oggi all'amore si fa
Menica menica, oggi è domenica
Tutto doman finirà
Finirà
Finirà
***
Come molti, io non sono mai riuscito a trovare l’anima al liscio. Che i miei vecchi trascorressero le rare ore di svago a scimmiottare i valzer della corte di Vienna era un fatto: ma, ecco, era un fatto poco interessante e abbastanza triste, tutto qui. Quale folclore, quale cultura? tre quarti con bassi pompati e arpeggi facili: il nonno del tecno era superficiale quanto il nipote. Si trattava solo di una superficialità diversa: la scimmia ammaestrata che imita i padroni contro la nuova scimmia postmoderna che ritrova la jungla al cocoricò. Io invece ci tenevo ad avere una storia, delle radici, bla, bla.
A proposito delle mie radici: i miei genitori mi hanno lasciato in eredità una sola cassettina: tre pezzi di De Andrè, tre di Paoli, tre di Lauzi. Ritornerai e il Poeta le conoscono tutti. La terza è Menica Menica, e non ho mai trovato qualcuno che la conoscesse – solo qualche rara traccia su e-mule.
Per me è bellissima, e spietata. La provincia è radiografata in tutta la sua nullezza, con un’economia di parole che fa spavento. “Per sembrare intelligente / curo molto l’espressione”… Lauzi non ha nemmeno bisogno di dirlo, che la “gente che cammina in processione” è fatta di tante maschere nude come lui. “Dopo avere ben mangiato”… e lo stomaco ti si riempie come alle due e mezza di un giorno di festa. E basta la parola “Gilera” per annusare il polverone di una strada sterrata, che a un tratto si dirada e nel nulla compare la prima e ultima spiaggia, l’Unica Balera.
Spietato come Flaubert, laconico come Ungaretti. Lui rimane in magliettina, lei è già tutta sudata, e poi via, si fa all’amore. Presto, che domani (non c’è neanche bisogno di dirlo!) è lunedì. E qui improvvisamente la voce si fa più fievole, e ti scarica addosso generazioni intere di pietà e malinconia. Che cosa ti aspettavi? Gratti la brillantina e senti il fieno. Questa è gente che per essere ipocrita e superficiale aveva un solo giorno alla settimana.
De Andrè ci avrebbe messo due strofe in più (Guccini il doppio). Tenco si sarebbe perso per strada a litigare col destino. Lauzi ci mette esattamente tre strofe, tre giri di valzer. Io non sono mai riuscito a trovare un’anima al liscio, finché non ho sentito Menica, Menica. Bruno Lauzi era un poeta, e se n’è andato. Voi passate un buon week end.
il correttore automatico ti ha imprigionato la moto, ti vuole far andare in barca a remi. bong bong bong bong.
RispondiEliminaooops! Grazie
RispondiEliminaci sono giunta per caso qui (o là); sullo straccio dell'altro, a ragione meno interessante di questo, hai creato un blog dissacrante e geniale. Complimenti.
RispondiEliminaMa nel 2005 non ci voglio tornare.
In ogni caso, le mie favole non avevano mai fatto male a nessuno.
bella, la conoscevo (anche per questioni anagrafiche).
RispondiEliminami ha riportato alla mente "Qualcosa da aspettare", un'altra ballata malinconica sul fine settimana che ascoltavo nella versione di Jannacci. Trovi testo e file audio qui
Nella mia personale classifica dei generi musicali inascoltabili, comunque, il liscio rimane saldissimo al primo posto, appena insidiato dai canti religiosi moderni
Dust
Grazie Dust.
RispondiEliminaCaro penultimo Anonimo, scusa, non ho capito.