A me i radicali non riescono molto simpatici, ma forse è un problema mio. Però una volta, da piccolo lessi una frase di Pannella che mi ha segnato profondamente, tanto che mi sembra di conoscerla a memoria.
Dice "bisogna essere fedeli alle proprie convinzioni, che però possono cambiare continuamente" (per favore, amabili lettori radicali, controllate se Pannella ha veramente detto una cosa del genere, perché in caso contrario la brevetto io).
Bisogna essere fedeli alle proprie convinzioni, che però possono cambiare continuamente: che dire, sacrosanto. Come la cosa che ha detto l'altro ieri De Mita (Pannella, De Mita, non si esce vivi dagli anni Ottanta). Questo principio, che ho sempre applicato fedelmente, mi rende molto difficile spiegare la mia posizione nei confronti dei radicali, perché non solo io cambio idea molto spesso, ma anche Marco Pannella lo fa. Un esempio.
A inizio ottobre, qualche giorno prima che avessero luogo le primarie del PD dalle quali era stato ingiustamente escluso, Marco Pannella scrive una mail circolare indirizzata ad amici, simpatizzanti e Malvino, nella quale si legge (per la verità un po' a fatica), l'ipotesi di una svolta a Centrodestra della compagine radicale:
premessa: da un mese prima del manifesto dei coraggiosi, rutelliano ho formalmente dichiarato in una mia conversazione domenicale con Massimo Bordin (e ripetuto da allora in quasi tutte le domeniche successive) che occorreva, urgeva ormai preparare un “dopo” questo Governo essendo chiaro che la situazione italiana, per potere formare nuove maggioranze, comunque dovesse dare priorità assoluta alle riforme econo0mico sociali, liberali e liberiste da una parte o, dall’altra priorità alla lotta civile contro potere, prepotere e aggressione vaticana, dall’altra.
Per mio conto, a chiarissime lettere, ossessivamente, ho ripetuto che nelle presenti condizioni do senza dubbio, anche se con molta difficoltà soggettiva e oggettiva alla prima di queste due ipotesi. Cioè pagare gli scotti filoclericali, per procedere alle radicali riforme strutturali liberali e liberiste.
Come prevedibilissimo, tanto quanto probabilmente anche per te sorprendente, non abbiamo riscontrato nessuna polemica, nessuno scandalo: ma solo un silenzio totale da ogni parte.
Non sto a spiegare il perché di questa scelta; ma ci siamo messi subito all’opera, a nostro solito, anche da secchioni, per cercare di tessere rapporti, collaborazioni, azioni comuni con quanti più possibile dell’area di centro- Destra.
Così in agosto, "fra uno sciopero della fame e l’altro sulla moratoria universale contro le condanne e le esecuzioni dei boia di stato", Pannella & co. hanno redatto "un’insieme di iniziative parlamentari, di indirizzo, di controllo politiche, legislativa con l’essenziale sul welfare e su una radicale riforma pensionistica" e l'hanno inviata a una serie di esponenti del centrodestra sensibili a questi temi, senza però destare particolari reazioni. Forse perché gli esponenti erano ancora in ferie. O forse perché la roba che scrive Pannella è sempre più difficile da leggere. Chi lo sa. Però avete capito la tempistica? A fine luglio Pannella voleva a tutti i costi candidarsi a segretario del PD - segretario del PD! In agosto stava già mandando delle proposte di riforma del welfare a degli "interlocutori" di centro-destra - e nel frattempo faceva molti digiuni contro i boia di Stato. Veramente, datemi un centesimo dell'energia di quell'uomo e ve le vinco io, le elezioni.
Ora, è inutile accusare Pannella di incoerenza: lui è sempre coerente con quel che pensa. Il problema è che ne pensa cento al giorno, bontà sua. Nel Senato appena discioltosi, Pannella non è entrato soltanto per un cavillo burocratico. Se gli avessero riconosciuto quel che era suo, sarebbe stato l'Ago della Bilancia della coalizione. Uno dei tanti, certo. E nell'agosto scorso, i suoi affettuosi approcci al centro-destra sarebbero stati sufficienti a far cadere Prodi. Invece Prodi è caduto su Mastella. Cattivo Mastella, cattivo! Intrallazzone, calcolatore, traditore! Invece Pannella è immacolato. E coerentissimo con le sue idee.
Del resto quel che scrisse ad agosto è già dimenticato, ora i suoi uomini entreranno nel PD, in cambio di nove poltrone in parlamento, il 10% dei finanziamenti elettorali e probabilmente un ministero. La Bonino per la verità aveva rilanciato 15 poltrone e 5 milioni di €, ma direi che le può andare bene anche così, visto che l'alternativa era la solitudine, magari l'abbraccio mortale col vampiro Boselli, 0 scranni e 0 € in tasca. Vabbè, ma chi si cura del vil denaro.
Ecco, a dire il vero io un po' me ne curo.
Il 10% dei finanziamenti ai radicali è clamoroso, considerato che il partito è stimato intorno all'1% da solo, e allo 0,5% se apparentato. Del resto, se ho ben capito, i seggi promessi sono un forfait: che il Pd stravinca o straperda, i radicali tra MonteCitorio e PalaMadama saranno sempre e comunque 9. Per assurdo, se gli italiani volgessero bruscamente le spalle al PD ed eleggessero soltanto 9 parlamentari PD, secondo gli accordi dovrebbero essere tutti radicali. Ok, questa è un'esagerazione, però pensateci bene. Le elezioni sono tra due mesi, nessuno può ancora dire se sarà eletto o no - tranne questi 9 signori che hanno già vinto una prenotazione.
Stiamo parlando di un partito che alle elezioni di due anni fa prese il 2,6 apparentato coi socialisti, da cui nel frattempo si sono liberati, perdendo nel frattempo anche il segretario Capezzone e (per anzianità sopraggiunta) il leader carismatico. Sul serio, se valgono l'1% valgono tanto (oltre il sollievo di non sentire più i fighetti lamentarsi che "basta, stavolta voto radicale", il che ammetto, non ha prezzo).
A questo 1% però bisogna sottrarre la percentuale non infima di elettori che magari prima avrebbe votato il PD e adesso non più, dal momento che non si può indicare la preferenza. Tranquilli, tra questi non ci sono io, che ormai voterei anche Gengis Khan se si apparentasse - e poi così do una soddisfazione a Yoshi. Però qualche cattolico con la fobia dei radicali, con gli scrupoli per l'aborto o per il futuro PACS di sicuro c'è. Può starvi sulle palle, ma c'è: o meglio, c'era, nella base del PD. Una formazione politica che farà il possibile per andar d'accordo coi vescovi e coi sindacati: ecco, in Italia c'era un solo piccolo partito in grado di far arrabbiare sia i vescovi sia i sindacati: ricordate quale?
Insomma, alla fine dei conti la Bonino & co. porteranno al PD più o meno gli stessi voti che il PD perderà aprendo i cancelli per loro; in compenso succhieranno il 10% delle risorse, 9 poltrone, almeno un ministero, un bel po' di visibilità e... saranno almeno alleati affidabili?
Stiamo parlando di quelli a cui in agosto Pannella parlò di possibili convergenze con il Centro-destra, e non batterono ciglio.
Stiamo parlando di un partito il cui penultimo segretario, Daniele Capezzone, adesso si candida per il Popolo della Libertà.
Insomma stiamo parlando di persone brillanti, non si discute, e preparate, perché no, sicuramente in grado di tutelare i loro interessi, ma forse non così affidabili. Non solo, ma con loro nello stesso partito della Binetti (e nella stessa coalizione di Di Pietro) si prospettano conflittualità e tensioni che poi magari non ci saranno (e me lo auguro), ma che sono la fotocopia di quelle che affossarono la coalizione di Prodi. Si tratta di casi di trasformismo bello e buono (De Gregorio, Capezzone, la sopracitata iniziativa di Pannella) un po' più grave del diffuso mal di pancia della "sinistra radicale".
L'Unione di Prodi viene accusata dai suoi detrattori di avere imbarcato gli elementi più eterogenei pur di sconfiggere numericamente Berlusconi; ed è vero. Ma l'alternativa di Veltroni in cosa consiste? Nell'imbarcare soltanto gli elementi elettoralmente più deboli, riottosi e meno affidabili? Avevamo pensato che Veltroni preferisse perdere da solo che vincere con troppi. Non è vero: anche se perderà, si troverà in casa un sacco di gente che pretende visibilità e percentuale. Dove sta esattamente la convenienza?
Vien da pensare male, ovvero: forse il problema non era tanto correre da soli, quanto correre al centro. Qualsiasi accozzaglia bene o male assortita va bene, purché si allontani dalle istanze della sinistra. Come sempre sarò felicissimo di sbagliarmi.
Il post è perfetto, più che condivisibile.
RispondiEliminaUna cosa però mi sfugge, caro Leonardo, che senso ha denunciare (o quanto meno portare alla luce) così lucidamente un tranello nel quale si sta per cadere (volontariamente) mani e piedi?
Mi sfugge la logica.
E' quella, classica, "non voglio far vincere Silvio e quindi ce la metto tutta"?
Per capire.
Mi associo ai complimenti per il post, e ti faccio anch'io la stessa domanda: perché voti quest' ecoballa di partito che è il PD?
RispondiEliminaNon dirmi il solito "sennò torna Berlusconi" perché così Berlusconi torna comunque. Tutto quello in cui spera davvero Veltroni è farci la "Grande Coalizione". Cioè sostituire Casini come ala centrista del PDL.
sì, è un ottimo articolo. non ricordo quella frase di Pannella, ma una simile che ne rende il senso: "la coerenza non è una virtù".
RispondiEliminanella mia sidebar ho messo un sondaggino elettorale che prevede anche l'ozione di annullare la scheda: se vuoi vienimi a trovare per esprimere la tua preferenza. ciao!
Beh, no: con il Porcellum è abbastanza facile assicurare a un bel po' di persone il posto in parlamento.
RispondiEliminaMi e' piaciuta la tua analisi. La condivido.
RispondiEliminaSecondo te, pero', PD e PDL si stanno facendo una concorrenza vera? A me sembra piuttosto che le operazioni di legittimazione reciproca si sprechino ogni giorno. Questo non va troppo bene, perche' essere legittimamente in politica per Berlusconi - senza mal di pancia per nessuno - equivale a garantirgli cio' per cui si e' buttato in politica: salvarsi, accrescere il suo potere etc.
Io concordo moltissimo con l'analisi di Moretti ne "Il Caimano": Berlusconi ha cambiato profondamente (in peggio) la societa', e la sinistra si e' reso complice in molti modi. Un esempio, i pezzi di programma della P2 che sono poi diventati di FI e che in parte ha realizzato anche il governo Prodi: separazione delle carriere dei magistrati, bipartitismo, magistratura sotto l'esecutivo etc. Che ne pensi?
Con un partito ci si può alleare anche per la tradizione e le idee che porta, per le contaminazioni possibili e le battaglie che ha fatto, i radicali hanno una storia politica e un peso nella storia d'Italia che è imparagonabile a quelli di Mastella o Boselli.
RispondiEliminacmq sei in perfetta linea con l'editoriale di Vittorio Feltri di oggi. Vi siete messi d'accordo prima ?
RispondiEliminaPaolo, francamente: con tutta la loro storia, i radicali portano lo 0,5 % e chiedono il 10% dei finanziamenti. Se pure potessero vantare nobili ascendenti achei, non è colpa nostra se si sono devoluti in piattole. A un certo punto qualsiasi ragazzino con la faccia giusta facendo un po' la corte a Pannella & co. poteva intascare un dividendo di tutta la Grande Storia dei Radicali: ma se in Italia c'è il divorzio non lo devo mica a Capezzone, andiamo.
RispondiEliminaNo, perché se cominciamo a parlare di "battaglie" e di "storia politica", probabilmente Mastella ha un antenato a Lepanto, e di sicuro Boselli deriva dalla nobile pianta del socialismo e dell'antifascismo europeo, più o meno come da una nobile quercia può cadere una ghianda marcia patocca.
Con i partiti ci si allea se le idee sono convergenti, i patti sono chiari e le persone sono affidabili: se questo è il caso dei radicali, tanto meglio. Però a me pare di no.
Simak, Alessandra: io voterò probabilmente Veltroni anche se disapprovo la frattura a sinistra, e credo che ogni persona che si lascia governare dalla razionalità dovrebbe farlo, magari lasciando che l'irrazionalità si sfoghi su blog aperti all'uopo. Non è che abbia molta scelta: dal momento che c'è stata la frattura, votare per Veltroni o per Bertinotti significa comunque ratificare la frattura: e Bertinotti mi ha sempre convinto meno di Veltroni, se devo dire la verità. La stessa scelta da parte della Sinistra di un candidato di bandiera, così poco in grado di intercettare altri consensi, mi sembra piuttosto rinunciataria. Veltroni qualche possibilità ce l'ha, e se batterà Berlusconi sarà la volta buona - anche se sì, Andrea, certi danni sono irreversibili.
Mau ha ragione, ma mi sembra comunque enorme il fatto che quei 9 signori abbiano già vinto le elezioni oggi, comunque vadano le cose per la loro coalizione. Comoda la campagna elettorale dei radicali, eh. Inoltre avranno finanziamenti assai superiori a quelli dei loro colleghi del PD: vagli poi a spiegare che tra PD e radicali non c'è nessuna differenza.
"nella mia sidebar ho messo un sondaggino elettorale che prevede anche l'ozione di annullare la scheda:"
"L'ozione" è un bellissimo lapsus.
intanto bisogna controllare in che posizione di lista/ collegio del Senato saranno messi i 9 radicali.
RispondiEliminapoi tu, nel parlare dei voti che i radicali faranno scappare, dimentichi i voti che i radicali faranno restare nel PD riequilibrando quello sbilanciamento verso posizioni filoclericali che credo a parecchi ex elettori DS stesse provocando un po' di gastrite.
Temo che anche contando quelli il bilancio sia negativo. Certo, su internet le cose sembrano un po' diverse; ma l'idea che la Bonino possa rassicurare l'elettore tradizionale dei Ds, almeno secondo l'immagine tipica del tradizionale elettore Ds delle mie parti, mi sembra un po' forte.
RispondiEliminaPoi il tuo ragionamento (perché la Binetti non spaventi imbarchiamo pure la Bonino) va un po' contro il concetto del correr da soli: la verità è che il PD sta cercando di accreditarsi sia davanti ai laici che davanti al Cei, però non è facile. Ci sarà sempre qualche laica anima bella convinta che la Binetti è solo in prestito, e qualche chierichetto convinto che la Bonino è solo un'avventura.
la verità è che il PD sta cercando di accreditarsi sia davanti ai laici che davanti al Cei, però non è facile.
RispondiEliminaAppunto.
Perchè prendersela col PD perchè cerca di imbarcare i radicali, lagnandosi che poi questi andranno a litigare con la Binetti, invece di lagnarsi del fatto che imbarchino la Binetti?
Giustamente lamenti il "trasformismo" radicale (ma non ricordi che i radicali, con tutti i loro difetti, sono un partito che esula dalla tristissima logichetta destra-sinistra, perchè sono liberali in economia ma estramemente laici e liberali socialmente ed eticamente: cosa facciamo, li costringiamo a pensarla diversamente? Anche io vorrei che fossero più a sinistra economicamente, ma così non è)
ma questi due paragrafi sono puro FUD:
Non solo, ma con loro nello stesso partito della Binetti (e nella stessa coalizione di Di Pietro) si prospettano conflittualità e tensioni che poi magari non ci saranno (e me lo auguro), ma che sono la fotocopia di quelle che affossarono la coalizione di Prodi.
E perchè bisogna accontentare la Binetti e non Pannella? In nome di che cosa, delle due parti in conflitto, quella "sbagliata" è quella laica e radicale? Quantomeno sono pari. PACS e compagnia erano nel programma della coalizione di csx. I radicali e la sinistra radicale chiedevano solo quello che era nel programma, dopo aver ingoiato una discreta serie di rospi.
Se gli avessero riconosciuto quel che era suo, sarebbe stato l'Ago della Bilancia della coalizione. Uno dei tanti, certo. E nell'agosto scorso, i suoi affettuosi approcci al centro-destra sarebbero stati sufficienti a far cadere Prodi. Invece Prodi è caduto su Mastella. Cattivo Mastella, cattivo! Intrallazzone, calcolatore, traditore! Invece Pannella è immacolato. E coerentissimo con le sue idee.
Già, però intanto che io sappia non ho visto ancora nessun governo cadere per colpa dei radicali. Puoi fare tutti i se e i ma che vuoi, ma non è andata così.
Non ho ben capito perchè un po' ovunque, quotidiani compresi, si sia diffusa questa cosa di scrivere Radicali con la lettera minuscola.
RispondiEliminaCiò che viene dato ai Radicali è il prezzo che Walter ha deciso di pagare per l'indispensabile indispensabile identità che porteranno al PD. Non prezzo dei voti travasati. ma di tutti quelli che questa identità potrebbe portare. Abbi fiducia.
Nessun governo è mai caduto per colpa dei radicali perché i radicali non sono mai stati abbastanza forti per far cadere alcunché. Ma la circolare di Pannella non l'ho inventata io: voleva candidarsi al PD e intanto trescava col centrodestra. Tutto alla luce del sole, basta solo avere un po' di memoria.
RispondiEliminaI radicali "esulano dalla tristissima logichetta destra-sinistra" nella misura in cui a ogni consultazione provano, con alterne fortune, a rivendere il loro marchio e la loro storia all'acquirente migliore: e gli è andata bene anche stavolta.
Non ho mai capito in cosa consisterebbe, poi, la doppia natura radicale: "liberali in economia ma estramemente laici e liberali socialmente ed eticamente": embè, che differenza fa? La loro proposta sociale, che è più vaga di quanto non si voglia ammettere, è imperniata sull'individualismo di matrice anglosassone. Tra le loro posizioni sociali e quelle economiche c'è perfetta coerenza. Il problema è che non sono le stesse posizioni del PD.
"E perchè bisogna accontentare la Binetti e non Pannella?"
Guarda, a me la Binetti non piace. Ma è tra i fondatori del PD. Pannella arriva dopo e non dà nessuna sicurezza di fermarsi lì. Se non volevate fare il partito con la Binetti, dovevate pensarci prima. Ma no, continuate a pensare che la Binetti sia stata imbarcata per caso.
Se non volevate fare il partito con la Binetti, dovevate pensarci prima. Ma no, continuate a pensare che la Binetti sia stata imbarcata per caso.
RispondiEliminaio non ho fatto il partito con nessuno. ho in orrore il PD.
e so benissimo che la binetti non è stata imbarcata per caso (ahinoi).
ma proprio per questo trovo folle borbottare se uno zinzi di piattaforma laica entra a far parte di questo canederlo che inevitabilmente si dovrà ingoiare (a meno che non si sia d'accordo con la binetti, ovvio).
cosa dobbiamo fare? lasciare il PD in mano alla binetti e ai teodem? far correre i laici da soli (annientarli, quindi)? che cosa?
perchè purtroppo il PD c'è e ce lo teniamo: almeno rallegriamoci di ciò che lo allontana dall'essere una corrente DC, quale per ora è.
I radicali "esulano dalla tristissima logichetta destra-sinistra" nella misura in cui a ogni consultazione provano, con alterne fortune, a rivendere il loro marchio e la loro storia all'acquirente migliore: e gli è andata bene anche stavolta.
Ma la circolare di Pannella non l'ho inventata io: voleva candidarsi al PD e intanto trescava col centrodestra. Tutto alla luce del sole, basta solo avere un po' di memoria.
ma diamine, tu al loro posto cosa faresti?
ho un programma politico che per metà sta sul cazzo al centrodestra e per l'altra metà sta sul cazzo al centrosinistra. in pratica sono ridotto allo zingaraggio. che faccio? ovvio che mi metto sul carro del vincitore, sperando di ottenerne qualcosa.
sarà cinico ma mi pare sensato.
per carità poi: io sono assai perplesso sulla politica economica dei radicali, e ancora più perplesso dalle fughe capezzoniane. però nel loro contesto il comportamento che tengono è ineccepibile: siamo senza casa, quindi andiamo ovunque c'è posto. che poi alla luce dei fatti tale atteggiamento sia ingenuo e non paghi, è altro discorso.
"liberali in economia ma estramemente laici e liberali socialmente ed eticamente": embè, che differenza fa? La loro proposta sociale, che è più vaga di quanto non si voglia ammettere, è imperniata sull'individualismo di matrice anglosassone. Tra le loro posizioni sociali e quelle economiche c'è perfetta coerenza.
da un certo punto di vista sì, infatti.
non c'è coerenza però con le categorie precostituite centrodx-centrosx che oggi formano la tifoseria.
(concordo sulla vaghezza sociale)
Il problema è che non sono le stesse posizioni del PD.
neppure quelle dei teodem lo sarebbero, però loro ci sono dentro.
neppure quelle dei teodem lo sarebbero, però loro ci sono dentro.
RispondiEliminacosì detto è fuorviante. quelle dei teodem lo sono, perchè i teodem ci sono dentro.
problema è che non esiste un'identità del PD se non come somma pesata delle anime componenti il PD stesso.
in che senso i teodem sono "più PD" dei radicali, nel momento in cui entrambi sono PD?
I radicali arrivano dopo, hanno i posti prenotati, mangiano a sbafo (ripeto: con l'1% si beccheranno il 10% di finanziamenti) e non è detto che resteranno a lungo.
RispondiEliminaI teodem c'erano già. Mi spiace, ma è così.
Non riesco poi a capire perché lo zingaraggio tra dx e sx se lo fanno i radicali è inevitabile e pure un po' eroico, mentre se lo fa Mastella o Dini è bieco trasformismo. E' che loro sono più fighi - ma anche questo sarebbe da ridiscutere.
Che la scelta dei radicali sia ingenua e non paghi, non direi proprio. Paga benone: sono sempre ai posti migliori da trent'anni e non fanno una azione politica seria e non un chiasso di facciata dal referendum sull'aborto (all'epoca ferocemente e stupidamente avversato dalla sinistra). Ci riescono perché sembrano poter vendere a entrambi gli schieramenti quel che gli sta più a cuore: liberismo economico a destra e laicità a parole a sinistra, quella laicità che la nostra sinistra storica non ha mai saputo sposare sul serio, ahimé. Al giorno d'oggi mi sembra una gran furbata, elettoralmente parlando.
RispondiElimina"Il problema era correre al centro" mi sembra una definizione geniale, il vero slogan di questa campagna, da parte di tutti. Per PD aggiungerei anche: "e pagare per farlo". In contanti.
Bah...
La dama del lago
(sicchè oggi, senza essere radicale, mi tocca difendere i radicali. ma pensa te)
RispondiEliminaI radicali arrivano dopo
ma se giacinto si era voluto perfino candidare alle primarie.
ok, il suo contegno non è stato dei migliori, ma non è che "arrivano dopo": erano arrivati fin da subito ma non li hanno cagati, finchè tanto hanno rotto il cazzo che ok, li hanno pigliati (evidentemente).
hanno i posti prenotati
cosa di cui sono lieto, visto che mi controbilanciano i teodem.
o ci piacciono i teodem? o siccome "sono arrivati prima" allora viva, viva i teodem?
no, spiegatemi. sono in un blog di rutelliani?
mangiano a sbafo (ripeto: con l'1% si beccheranno il 10% di finanziamenti)
su questo, siamo d'accordo. ma oh, colpa del PD che glieli da, mica dei radicali.
e non è detto che resteranno a lungo.
ovvero?
I teodem c'erano già. Mi spiace, ma è così.
leggi: i teodem sono stati accolti fin da subito a braccione aperte. i radicali sono stati sputati nell'angolo.
mentre se lo fa Mastella o Dini è bieco trasformismo.
io non penso affatto che sia bieco trasformismo. penso solo che siano stati sleali e (nel caso di mastella, hic et nunc) che sia stato per motivi personali. così come sarebbero sleali pure i radicali se facessero cadere un governo per gli stessi motivi. ma finora non è mai accaduto (e i tuoi "se" non serviranno).
Paga benone: sono sempre ai posti migliori da trent'anni
i posti migliori quali,di grazia? ma stai scherzando, vero?
non fanno una azione politica seria e non un chiasso di facciata dal referendum sull'aborto (all'epoca ferocemente e stupidamente avversato dalla sinistra).
cosa intendi per "azione politica seria" e per "chiasso di facciata"?
il referendum sulla legge 40 (che non era certo appannaggio dei soli radicali, ma che l'hanno portato avanti di brutto) era "chiasso di facciata"?
laicità a parole a sinistra, quella laicità che la nostra sinistra storica non ha mai saputo sposare sul serio, ahimé.
sì, infatti. almeno qualcuno a parole è laico (vorrei capire perchè nei fatti non lo sono). se permetti è meglio di niente.
Al giorno d'oggi mi sembra una gran furbata, elettoralmente parlando.
ah si vede, guarda, infatti i radicali sono lì, pieni di posti di governo e di potere, compatti, floridi e forti.
ma dai.
Io mi domndo solo cosa vogliono sti qui, che non hanno nessun peso politico.
RispondiEliminaA sto punto domani vado da Veltroni, piango un poco, mi straccio le vesti che è una vergogna che io non ci sia nel pd, e mi faccio dare un ministero.
Si può fare?
Secondo me continui a considerare teodem e radicali come due insiemi che possono stare dentro o fuori dal PD, a scelta: come due mattoncini di lego, diciamo. Ora, ripeto, i teodem non mi piacciono, probabilmente per gli stessi motivi per cui non piacciono a te, ma oltre a essere un mattoncino un po' più grande, sono un mattoncino su cui il PD è stato costruito. C'è una differenza strutturale.
RispondiEliminaQuanto a Pannella che voleva fare il leader del PD: come no; e nel frattempo il suo partito (a differenza di DS e Margherita) NON si scioglieva, e Pannella in agosto si metteva a trescare col centrodestra, davanti a tutti. Insomma un cioccolataio, neanche tanto bravo. Può darsi che dentro ci sia ancora il leader delle campagne degli anni Settanta, nel senso che un giorno lo ha trovato a un raduno e lo ha mangiato.
No, Zak, non si può fare, non hai "la Storia", l'"identità".
RispondiEliminaA meno che... se tuo nonno militava in Giustizia o Libertà o qualche altro marchio dismesso del Novecento, potresti costituirti in Partito e sostenere che rappresenti "la Storia", "l'Identità", le "conquiste civili", reclamare un seggio sicuro e tot milioni per fare la campagna (che tra l'altro non ti costerà neanche parecchio, visto che il seggio è sicuro).
La cosa fantastica è che di solito chi vota radicale vive nella percezione di sé stesso intelligente.
beh leonardo, a pensarci bene, andando un po' indietro nel tempo, credo che qualche mio avo abbia probabilmente inventato la ruota.
RispondiEliminaSe non è Storia questa...
Secondo me continui a considerare teodem e radicali come due insiemi che possono stare dentro o fuori dal PD, a scelta: come due mattoncini di lego, diciamo. Ora, ripeto, i teodem non mi piacciono, probabilmente per gli stessi motivi per cui non piacciono a te, ma oltre a essere un mattoncino un po' più grande, sono un mattoncino su cui il PD è stato costruito. C'è una differenza strutturale.
RispondiEliminanon capisco come l'identità di un partito possa essere diversa dall'identità dei componenti di tale partito.
quale differenza "strutturale" c'è tra un componente e l'altro?
di nuovo, ti chiedo:
"siccome "sono arrivati prima" allora viva, viva i teodem?"
Leo, tu mi puoi dire finchè ti pare che i teodem "c'erano da prima" e "hanno più diritto", ma cristo, una nazione divisa tra i teodem da un lato e Ferrara da un altro è un incubo senza fine. a me non frega nulla di chi è arrivato prima o dopo, o di cosa è giusto o sbagliato per il PD. queste sono questioni che lascio ai tecnici del PD (che si saranno fatti i loro conti). il PD è una bestia orribile, pseudo-democristiana, in cui si è suicidata la sinistra italiana. e però, inevitabilmente, avrà il suo peso, e grosso. è andata così e pazienza.
ora però c'è qualcuno che teodem o comunque clerical-neutro non è, che potrebbe avere una voce in capitolo in tale accozzaglia. e quindi, in politica. voce che sarebbe azzerata con l'attuale sistema elettorale disgustosamente bipolare o con i suoi analoghi che vengono proposti. con tutti i se e i ma del mondo, io, che sono un laicista esattamente di quelli che Ferrara mangerebbe, e ne vado fiero, non posso che essere lieto.
o devo essere triste perchè poverini, i teodem sono arrivati prima al tavolino? anzi, i teodem erano già in casa e quei brutti radicali prima hanno suonato un sacco il campanello e dopo vogliono pure la torta? ma chissenefrega. che caghino pure sul pavimento.
purchè si tamponi un minimo, un minimissimo, uno zinzino appena, lo strapotere democristo.
sono più chiaro ora?
e Pannella in agosto si metteva a trescare col centrodestra, davanti a tutti.
ah certo se gli uni (anche a ragione, eh, visto che effettivamente a non sciogliere il partito ma voler correre era un po' ridicolo -ma non conta il perchè) non ti cagano, uno si rivolge agli altri, per quanto detto nei commenti precedenti.
boh, solo io lo trovo ovvio?
Bisogna chiudere i blog.
RispondiEliminaScendere in campo.
Darsi da fare.
Tu porti le paste e io faccio le fotocopie?
"Se gli uni non ti cagano, uno si rivolge agli altri".
RispondiEliminaI Radicali stavano al governo. Avevano ministro e sottosegretari. Pure Capezzone non s'era ancora dimesso dalle Attività Produttive.
Dai, roba così neanche De Gregorio.
Me lo leggo domani con più calma.... questa sera sono un pò stanca...ciao da Maria
RispondiEliminaI Radicali stavano al governo. Avevano ministro e sottosegretari. Pure Capezzone non s'era ancora dimesso dalle Attività Produttive.
RispondiEliminasì, certo, salvo rischiare di rimanere tagliati fuori dal nuovo partito unico di centrosinistra.
anche a me dà i brividi vedere pannella col centrodestra (anche perchè è folle e assurdo per loro stessi, visto che parliamo di una coalizione ormai pressochè tutta teocon), ma le motivazioni che ci stanno dietro non mi paiono folli.
e preferisco uno che inciucia col berlusca ma laico, agli irriducibili del centrosinistra con la papalina in testa. che ci posso fare.
Leonardo, tu pensi che Veltroni abbia qualche possibilità di battere Berlusconi. Secondo i sondaggi non ce l' ha, e secondo me neanche ci spera. Quello a cui punta è la "Grande Coalizione", e ha spaccato il centrosinistra per questo.
RispondiEliminaCome dici tu, sarei lieta di sbagliarmi, ma francamente non credo.
quoto alessandra con tutta l'anima.
RispondiElimina«alle riforme economico sociali, liberali e liberiste da una parte o, dall’altra priorità alla lotta civile contro potere, prepotere e aggressione vaticana, dall’altra.»
RispondiEliminain tutto sto discorso mi sfugge solo un particolare: che cosa mai, nella troppo lunga storia del centrodestra, permette a pannella di sperare che ci sia spazio per riforme liberiste/liberali o bla bla vaticana?
in che modo pannella pensa che
E' singolare come la teoria di Alessandra (che io sollevai diverso tempo fa) molti proprio non vogliono affrontarla, nemmeno... "teoricamente"
RispondiEliminaTutti urlano che SI! PUò! FARE!
Ma ancora non hanno capito cosa.
E cioè la CREATURA di VELTRUSCONISTEIN
Fammi capire bene, Leo: Pannella per te è più impresentabile della Binetti, che vorrebbe cambiare la 194 e oggi pone il veto a Veronesi ministro? Il finanziamento ai Radicali ti pare più scandaloso di quello a Mastella? Sostieni che le dichiarazioni di Pannella hanno rischiato di far cadere il governo Prodi e ti dimentichi completamente del fatto che la Bonino gli ha sempre dato pieno sostegno?
RispondiEliminaA me scoccia parecchio di questa intesa PD - radicali. Forse più di quanto dispiace a te, ma per i motivi opposti ai tuoi. Pur di restare fedele all'unico partito che da anni in Italia difende davvero quello straccio di laicità con cui tutti si riempiono la bocca soltanto quando gli fa comodo (salvo poi andare a colazione in Vaticano, o votare a favore dell'esenzione ICI per la Chiesa come hanno fatto Luxuria e quelli di Rifondazione), sarò costretto, col mio voto in aprile, a fare un favore anche alla Binetti. Raccapricciante.
Non mi sembra di avere scritto che Pannella sia più impresentabile della Binetti.
RispondiEliminaCredo di aver solo documentato (citando una mail circolare che è comparsa su qualche blog) che in Agosto il tuo eroe stava buttando via lo straccetto di laicità con cui si è coperto in questi anni per proporre riforme su Welfare e pensioni al centrodestra.
Quello che è successo improvvisamente l'estate scorsa è che sia Capezzone che Pannella (in momenti diversi, perché due maschi-alfa non possono avere la stessa idea insieme) hanno deciso di accantonare la Grande Battaglia Laica per cui tu magari li hai votati, e si sono ricordati di essere dei Liberisti con una gran voglia di Riforme Liberiste, da fare anche in combutta con Vescovi e Inquisitori, se necessario. Capezzone, che viaggiava più leggero è passato direttamente a Forza Italia: Pannella è un dinosauro ed è rimasto intrappolato nel guado.
Secondo me devi accettarlo: anche Pannella fa parte di quel cospicuo drappello di persone che usa il tuo straccetto solo quando gli fa comodo.
A parte che Pannella non è esattamente il mio eroe come sostieni, continuo a non capire perché critichi tanto l'intesa con i Radicali che ha voluto Veltroni per assicurarsi dei voti in più (con un voltafaccia considerevole, visto che li giudicava "difficili da gestire" solo poche settimane fa), e non dici quasi niente di certi personaggi molto più discutibili che il PD si ritrova tra i suoi fondatori fin dall'inizio. Se Veltroni vuole i Radicali è solo per la legge elettorale che ci ritroviamo. Ma una come la Binetti perché ci tenete tanto ad averla, visto quello che dice? La risposta è più che ovvia: perché il PD ha tutti gli interessi per non scontentare le sottane in Vaticano. Se c'è qualcuno che starebbe molto più a suo agio con il centrodestra è proprio lei, Leo, e non Pannella.
RispondiEliminaModestamente, per me sbagliate TUTTI.
RispondiEliminaL'analisi non è così complicata e bilancinesca come la fate.
Veltroni non vuole i radicali: vuole la BONINO.
Non vuole l'Italia dei valori: vuole DI PIETRO.
Veltroni ragiona all'Obama: è l'immagine della squadra che farà vincere, e lui presenta persone dall'immagine forte e vincente, immagine che si riverberi sul PD: ha già ripescato VERONESI.
La Bonino l'ha pagata troppo cara? Visto che rappresenterà uno dei pezzi forti dell'armata antiberlusca, forse no. Penso di no.
O ragazzi, poi scherzo, la mia è un'ipotesi come le altte.
Pannella non sarà il tuo eroe, ma il tuo sostegno ai radicali è abbastanza acritico: facile fare i paladini delle minoranze con l'1% (anzi, è quasi una scelta obbligata, perché le maggioranze se le sono già pigliate gli altri).
RispondiEliminaIo non è che "ci tengo tanto ad avere" la Binetti; il fatto è che la Binetti nel Pd c'è, il Pd nasce con la Binetti dentro. E' proprio una cosa a cui tu, ed altri, non date cenno di rassegnarvi.
Nautilus,
RispondiEliminaBonino e Di Pietro erano entrambi ministri dell' ultimo governo Prodi. Secondo te l' ultimo governo Prodi è un' immagine forte e vincente?...
Ciao Alessandra.
RispondiEliminaBonino e Di Pietro avevano però buoni indici di gradimento, imbarcando qualcuno meglio loro di Boselli o De Mita.
E non confonderei comunque l'immagine del governo con tutti i suoi componenti.
Leo, certo che non mi rassegno al fatto che la Binetti sia tra i fondatori del PD: è una delle ragioni principali per cui avevo deciso di non votarli. Ora invece, se voglio ancora dare il mio sostegno ai Radicali, sarò costretto a farlo.
RispondiEliminaA te invece mi pare che la Binetti tutto sommato non dia fastidio più di tanto nel PD, ti sta bene così. Ti danno più fastidio i Radicali.
Questa intesa non soddisfa né te né me, ma per motivi opposti.
Sarò anche antipatico a chiedere da chi commenta un po' di attenzione per quel che scrivo, però non so più come dirlo. Devo aver scritto già 15 volte che la Binetti mi sta antipatica quanto e più Pannella.
RispondiEliminaSe sei convinto di dialogare con un binettiano l'equivoco è grande come una casa. Noi non abbiamo motivi opposti, abbiamo motivi diversi. I tuoi sono programmatici, i miei sono strategici.
Io qui non faccio una discussione sui programmi (probabilmente sui diritti sono più vicino ai Radicali, mentre sull'economia no), ma sul coefficiente di stabilità del PD, che coi Radicali decresce di parecchio, anche se fossero le integerrime persone che non è proprio detto che siano.
Veltroni ha forse già perso le elezioni semplicemente escludendo la Sinistra Arcobaleno. Pare che lo abbia fatto per ragioni di stabilità. Potrei anche capirlo.
Senonché poi ti imbarca Di Pietro e la Bonino, che rendono la sua coalizione instabile più o meno come l'Unione (ma comunque meno forte elettoralmente). Non capisco la convenienza, tutto qui.
Io qui non faccio una discussione sui programmi (probabilmente sui diritti sono più vicino ai Radicali, mentre sull'economia no), ma sul coefficiente di stabilità del PD, che coi Radicali decresce di parecchio, anche se fossero le integerrime persone che non è proprio detto che siano.
RispondiEliminachiaro.
il problema ora è: vuoi un governo stabile, a prescindere totalmente dal programma, oppure ti interessano i programmi dei politici che vuoi eleggere?
stabilità per stabilità, vota berlusconi e buonanotte, no?
a me della stabilità del pd non interessa quasi nulla. a me interessa il programma: se poi tale programma è stabile, meglio. se è instabile, beh, in ogni caso ho perso (un governo stabile con un programma che non è il mio è identico, quanto a realizzazione degli obiettivi a cui tendo, a una sequenza di governi instabili)
Io avrei preferito uno schieramento stabile e più orientato a sinistra.
RispondiEliminaL'ingresso dei radicali non lo rende né più stabile né lo sposta più a sinistra.
OK Leo, quindi non vuoi i Radicali con il PD perché sono troppo poco di sinistra. La Binetti forse non ti è simpatica, però hai accettato fin da subito che stesse lì dov'è. Oggi Lerner ci dice che lei è una "figura modernissima", e intanto la signora, Bobba e Carra parlano di "deriva laicista" del PD con l'ingresso dei Radicali nelle liste. Mettetevi d'accordo, per favore. Siete il Partito democratico o la Democrazia Cristiana duepuntozzero?
RispondiEliminaVeramente, stai sbagliando puncibòl.
RispondiEliminaIo non sono l'avvocato del Pd; non sono sulle posizioni di Lerner, o di Bobba, o di Carra.
Io sono orfano di una coalizione che si chiamava ulivo e comprendeva anche la sinistra.
Mi hanno detto di metterci una pietra sopra perché era un'accozzaglia troppo instabile. E adesso stanno facendo una cosa più piccola e altrettanto instabile.
Non ho predilezioni tra Binetti e radicali: so solo che litigheranno, infatti litigano già. Se il Pd fosse nato con la Bonino incorporata e la Binetti entrasse adesso, mi lamenterei forse allo stesso modo.
Eh no, Leo: mi accusi di essere acritico nei confronti dei Radicali, poi dici che ti dissoci dalla Binetti e dai teodem del tuo partito, che però hai accettato fin da subito all'interno del PD. La tua preoccupazione principale è la stabilità dei Piddini, e vedi i Radicali come una minaccia. Dici che sui diritti ti senti più vicino ai Radicali, ma ne rifiuti le posizioni sull'economia. A questo punto mi sento di farti la stessa domanda che ti ha già posto m. s.: vuoi un governo stabile a prescindere dal programma? Quindi Binetti e teodem sì e Radicali no? Probabilmente sei più veltroniano di quanto pensassi, perché la tua posizione sui Radicali mi pare identica alla sua di qualche settimana fa, prima che i risultati dei sondaggi gli facessero cambiare idea: i Radicali sono "troppo difficili da gestire". Meglio che vi teniate i teodem, che vi garantiscono i voti dei cattocomunisti, che tanto sono più numerosi di quei quattro gatti che votano radicale. Soltanto che da soli siete sicuri di perdere le elezioni contro il centrodestra.
RispondiEliminaRibadisco: se non ci fosse stata questa intesa saremmo molto più contenti sia tu, sia io. Tu saresti più felice di votare il PD da solo perché i Radicali ti stanno sulle palle, io di votare Radicale senza dover dare il mio voto al PD, che non mi ha mai convinto da quando è nato. Invece purtroppo, con la legge che ci ritroviamo, voteremo turandoci il naso entrambi.
Ribadisco la mia tesi:
RispondiEliminaè errato insistere troppo sulla parola "radicali", la parola chiave è BONINO.
Il PD può fare il pieno dei voti di csx più qualcuno (non tanto pochi) disgustati dal comportamento della sx in questi due anni. Non bastano. Altri voti li deve succhiare all'area di centro del cdx.
Bonino e Di Pietro sono due personalità che in qull'area godono di simpatie: sono seri, fattivi e non di sinistra, qualità che possono piacere a un indeciso di cdx.
Questa secondo me è la ragione del loro ingaggio. Come di Leo: corsa al centro.
L'instabilità conseguente: Leo ha ragione ma si vede che Veltroni ha valutato che il gioco valga la candela: più voti in cambio di meno coesione.
La penso come lui.
Bene, allora se volete raccattare più voti con la corsa verso il centro non lamentatevi del fatto che i Radicali sono troppo poco di sinistra, però. Delle due l'una.
RispondiEliminaComunque oggi Binetti e sodali stanno ponendo il veto alla candidatura di Veronesi, e ricevendo profferte dall'UDC.
RispondiEliminaE poi sono i Radicali a creare instabilità e a non scendere a compromessi.
Quello che contesto nel pezzo è proprio che la Bonino, e i Radicali in generale, tutti questi voti non li dovrebbero portare.
RispondiEliminaValevano un misero 2,4% due anni fa, apparentati coi Socialisti. Non hanno passato lo sbarramento al Senato.
Nel frattempo hanno perso non solo i socialisti, ma anche il loro glorioso giovane leader, Capezzone, passato a Forza Italia.
Un articolo di repubblica che ho lincato qui sopra li dà a 1% da soli e a 0,5% se apparentati nel PD. Ma senza contare probabilmente chi a causa loro il PD non lo voterà. Perché, Paolo, il problema non è tanto la Binetti, ma gli elettori che la Binetti rappresenta.
Peraltro, mentre Di Pietro secondo me fa la differenza in alcune circoscrizioni (mi sembra di ricordare che il premio di maggioranza si vince su base regionale, quindi il suo 1,4% in determinate situazioni può essere davvero decisivo), il peso "regionale" dei radicali a mio parere non è altrettanto determinante: dov'è che la Bonino può fare l'ago della bilancia? In Lazio? Boh.
Paolo, secondo me le istanze che interessano a te sarebbero state meglio difese dalla sinistra arcobaleno. I radicali sono una striminzita foglia di fico laica che crea più problemi che altro.
E dàgli Leonardo, tu continui a valutare i radicali in base alle percentuali che valevano da soli.
RispondiEliminaIl punto è che Veltroni può presentare una task-force con Bonino-Di Pietro:
la Bonino con lo slogan "Bonino for president" prese un fottìo di voti, perchè era sola e spinta dalle TV.
S'era montata la testa, con Pannella e i radicali riprecipitò all'1,5.
Cosa impedisce ora al PD di sfruttare di nuovo la forza della sua immagine "da sola", come possibile ministro di peso? Specie verso l'elettorato degli indecisi o di coloro che non votano?
C'è l'incognita di quanto potranno rompere i 9 suoi a rimorchio, speriamo poco.
Non lo so, forse abito nel quartiere sbagliato della città sbagliata, ma tutta questa Bonino-mania non la vedo.
RispondiEliminaLa campagna "Bonino for president" la ricordo come una delle più grandi puttanate della politica spettacolo: come si fa a prendere sul serio i radicali dopo una campagna per le europee imbastita su un'inesistente elezione presidenziale? E' stato un episodio di marketing politico che ha funzionato, 10 anni fa, contando anche sull'effetto "donna al comando", che in questo caso non c'è perché al comando ci stanno i maschietti. Nei sondaggi che ho lincato la Bonino vale 400.000 voti, non di più. A cui, ripeto, ne vanno sottratti altri (e per favore, non cominciamo il discorso "è la Binetti che crea problemi, non la Bonino": che sia la Binetti o la Bonino a me francamente interessa poco, il problema è che ci siano polemiche e divisioni dove dovrebbe esserci la famosa compattezza).
Pannella è inaffidabile almeno quanto la Binetti che non esitò a votare la sfiducia a Prodi pur di non andare contro la posizione della chiesa sull'opportunità di discriminare i gay. E succederebbe di nuovo nel caso fortemente auspicabile stavolta si volesse fare qualcosa a riconoscere diritti minimi a persone discriminate ingiustamente. Se Veltroni riesce davvero a fare sintesi tra le obiezioni di coscienza (libertaria e codina) avrà fatto opera meritoria
RispondiEliminadue sole notazioni:
RispondiElimina- Leonardo, dove sono i voti della Binetti? I cattolici democratici sono già abbondantemente rappresentati nel Pd, dalla Bindi a Fioroni. La Binetti rappresenta solo sé stessa, dal momento che i cattolici integralisti (4 gatti) votano Udc o Ferrara
- Veramente, quella che ha votato CONTRO il governo Prodi, anche di fronte a un voto di fiducia è stata proprio Paola Binetti. ma i maniaci della real politik, come te, tendono a dimenticare i fatti se non collimano con le loro convinzioni.
ti trovo molto dalemiano. sia detto senza offesa :)
Non è che mi sono dimenticato quanto stronza sia la Binetti.
RispondiEliminaProprio il coefficiente di stronzaggine della Binetti mi suggeriva - per una pura questione di buon senso a-ideologico - di non imbarcare un altro elemento che notoriamente la Binetti e i binettoidi guardano come il fumo negli occhi.
Il Pd non è il partito dei miei desideri; non è che posso pensare che si smonti e rimonti a mio piacere; è nato con la Binetti incorporata e ne prendo atto, tanto più che preferirei vincesse le elezioni con la Binetti che le perdesse senza (come desidererebbe invece gran parte dei clericali italiani).
Faccio presente che:
- le istanze laiche, nel Pd, sono già rappresentate o dovrebbero essere già rappresentate da altri personaggi (più o meno tutti gli ex Ds), senza bisogno di imbarcare Bonino & co. Se questo non succede, o non è successo, c'è un difetto di immagine che la presenza di Bonino & co. evidenzia. Cioè, fatemi capire, finché non paga profumatamente per la presenza della Bonino, il Pd non è un partito laico? Non difenderà l'aborto? Non proporrà una normativa per il riconoscimento legale delle coppie omo? Non riaprirà il discorso sulla fecondazione? Mi sembra assurdo.
- Proprio perché i cattolici integralisti in Italia possono votare altri partiti (tutti fuori dallo schieramento di Veltroni), è importante da un punto di vista elettorale che la Binetti, per quanto stronza, mantenga una presenza del Pd. Perché vale voti, e ne vale più della Bonino.
Hai detto nulla. Il difetto d'immagine c'è, da quel punto di vista. Che poi basti ingaggiare nove-radicali-nove per correggerlo, è già più discutibile. Uòlter ha strapagato il plotoncino radicale sia per poter mettere capolista una faccia presentabile come la Bonino (per contrappasso maanchista, metterà anche un Riccardi o roba simile), sia per tranquillizzare quegli elettori anticlericali che potrebbero voler votare la Sinistra Arcobaleno (sì, quei 3-4 elettori laggiù in fondo). La Binetti prima o poi capirà: un credente deve pur sapere che il vitello grasso si uccide per chi torna a casa dopo aver flirtato via mail con il nemico, mica per i fondatori...
RispondiEliminaCioè, fatemi capire, finché non paga profumatamente per la presenza della Bonino, il Pd non è un partito laico? Non difenderà l'aborto? Non proporrà una normativa per il riconoscimento legale delle coppie omo? Non riaprirà il discorso sulla fecondazione? Mi sembra assurdo.
RispondiEliminaah, ecco il punto, che io davo per scontato e invece.
a me sembra assurdo che tu non ti renda conto che invece il Pd non farà proprio nessuna (ma nessuna eh: riconoscimento delle coppie omo? ahahah) delle cose che dici, perchè è ostaggio mani e piedi dei cattolici.
comunque con le ultime piazzate dei teodem il Pd ha definitivamente perso il mio piccolo voto. per quel che vale.
Magari sul riconoscimento delle coppie omo faranno poco o nulla, ma quel poco o nulla lo avrebbero fatto con o senza i radicali.
RispondiEliminaNon so se l'avrebbero fatto sia con i radicali o senza, ma sicuramente togliere un'anima laica non aiuta.
RispondiEliminaTrovo illuminante l'analisi di Odifreddi in quest'articolo uscito su repubblica:
http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/politica/verso-elezioni-6/nota-26-febbraio/nota-26-febbraio.html
e ancor più interessante questa frase del giornalista: "E' un fatto che la parola laicità non compare mai nel programma del Pd."
Poi guarda, su una cosa sono d'accordo. Mettere assieme laici e cattolici è ridicolo, di per sè. Purtroppo però, finchè non si capirà che questi schieramenti andrebbero definitivamente divisi, ogni passetto interno contro l'egemonia DC non riesco a giudicarlo male. Sarà un limite del mio fanatismo, sicuramente.