La bimba seduta sul marciapiede, che prega il telefonino: “Dai, vibra!” Il Giovane Rappresentante senza cognome che sgomma in Peugeot Cabrio. La badante pancabbestia. Lavorare coi gorilla. Lavorare con le iene. Cominciare a truffare il prossimo per disperazione, continuare con ironia, provarci gusto, impazzire. La postina tettona non esclude di attivare un servizo webcam. Il Servizio SMS Aforismi per Manager. Ti amo più di ogni cosa, tranne un'offerta di lavoro in America, e dammi torto. Come sembrano stupidi i tuoi colleghi il primo giorno di lavoro; hai tre settimane per diventare come loro. Mentire sempre ai genitori, che senso avrebbe farli soffrire a questo punto? C'è un giorno in cui gli scaffali grigi in cucina perdono tutta la loro ironia e capisci che sei povero e basta. Piacere, io sono il precario di cui tutti parlano, piacere. Tutto questo, e molto di più, nell'ultimo film di Virzì, che dovete andare a vedere, e vi ricompenserà degli ultimi cento euro sbattuti via in film italiani bruttini. Oppure (se preferite il mezzo bicchiere vuoto) Tutta la vita davanti è il motivo per cui spenderete i prossimi cento euro in film italiani bruttini, nella speranza di trovarvi davanti a qualcosa che sia vivo e dolente almeno la metà di questo. Peraltro è un film pieno di difetti. Ma si perdonano da soli, perché la struttura tiene, e ritaglia un pezzo d'Italia così fresco che sanguina ancora.
Dunque la commedia all'italiana, quella amara senza remissione, si può ancora fare. Viene spontaneo chiedersi cosa ha capito Virzì che tutti gli altri no. Basti pensare che Tutta la vita davanti inizia esattamente come Giorni e nuvole di Soldini: si discute una tesi di laurea. Prego confrontare. È evidente che Soldini, alla cerimonia della Discussione della Tesi, ci crede davvero: lo spettatore è tenuto a emozionarsi con la Buy e coi parenti, a incuriosirsi per l'affresco perduto, a entrare nella famiglia, compresa la festa nel superattico con l'orchestrina che suona i successi dei New Trolls, Soldini, ma sei fuori? Ma secondo te uno spettatore sotto i 35 si può in qualche modo commuovere per dei radicalchic che si trovano all'improvviso con le pezze al culo? In realtà cominci a odiarla da subito, la Buy; non vedi l'ora che cominci a prostituirsi per l'affitto e resti deluso quando non ce la fa (nemmeno una piccola prestazione sotto forma di adulterio col capufficio) per pigrizia più che per nobiltà di cuore. Per contro la Discussione di Virzì è già, dopo pochi secondi, irrimediabilmente grottesca. E funziona. La grande commedia italiana era grottesca: Virzì l'ha capito, quasi tutti gli altri no. Sono sempre in cerca di scenette commoventi e personaggi da perdonare, ma chi l'ha detto che il cinema debba perdonare qualcuno? E qualcuno così simile a voi, poi? Avete sempre paura di calcare i toni. Ma date un'occhiata all'Italia vera, e vi accorgerete che è la realtà che calca i toni. Per quanto Virzì possa spingere il pedale del grottesco, non riuscirà a mostrarci un Paese meno verosimile di quello in cui viviamo. Non è tanto Virzì il bozzettista, siamo noi puri bozzetti. Telefoniste in crisi di nervi, elettrodomestici fasulli, giovani rappresentanti che ne appioppano dieci ai parenti per restare in quota e poi piangono come vitelli, caporedattori trucidi, mitomani in carriera, giovani cervelli rinchiusi per cinque anni a studiare filosofi inutili, che il primo giorno in cui mettono il naso davanti a Canale 5 vanno in estasi ermeneutica: tutto questo è grottesco, ma è la realtà in cui vivo io, e fidatevi che ci vivete anche voi. Quando la telefonista bionda cede al suo destino di puttana ci resto male più che per cento margherite buy che non conoscerò mai, mentre quell'anello mancante tra la scimpanzè e la sciampista mi basterebbe accostare un attimo per conoscerla.
Un film sulla periferia, un film sui ventenni, che, pensate, addirittura scopano: molto in fretta, in verità (non disponendo di seconde case al mare), e con un certo risentimento. Ventenni apolitici, che se se entreranno per caso a vedere Tutta la vita davanti sarà perché lo hanno confuso con l'ultimo Vaporidis, oppure venivano a vedere Verdone ma la sala di fianco è già piena, oppure gli è piaciuta veramente l'orrida clip televisiva con la Ferilli che distrugge un cazzetto di plastica con un raccoglitore (chi lo direbbe mai, che è il ruolo della sua vita). Questa è l'Italia a cui Virzì vorrebbe parlare, anche se sa di poterci entrare in contatto solo di sguincio. Anch'io avrei preferito qualche minuto in più di Mastrandrea nel superattico, a giustiziare i fighetti di papà: ma è giusto glissare, la polemica con le conventicole stavolta è sullo sfondo. A fuoco c'è il sogno berlusconiano, senza nessun antidoto progressista e democratico, in tutta la disperazione di chi ci crede davvero, o si arrangia a crederci perché nessuno veramente offre di meglio. Ed è vero: nessuno offre di meglio, l'Italia è un multilevel marketing nella fase terminale, quando il capo non sa più che storie raccontare in banca e la moglie previdente lo ha scacciato di casa. E gli ideali, la solidarietà, la politica e la stessa cultura, sono cose di cui si è sentito parlare solo da lontano, scene di una recita od ombre sull'unica parete che conosciamo.
È un film che fa male, ma credo che resterà. Tra vent'anni qualcuno resterà a casa un pomeriggio per guardarlo con la madre su un lettino d'ospedale. Invece non so se all'estero saranno in grado di capire. Per esempio, come si fa a tradurre “tapiro di coccio”? Come si fa a spiegare una battuta che non fa ridere, nemmeno la prima volta, e invece ti stringe il cuore? O è lo stomaco? Ma all'estero hanno altri cuori, altri stomaci.
"Ti conosco, tu sei quello che distribuisce i volantini, ma di politica. Io però non li ho mai letti".
Il governo italiano ha sospeso gli aiuti ai palestinesi
Il governo italiano ha sospeso gli aiuti ai palestinesi.
Noi no. Donate all'UNRWA.
Perfetto. Posso aggiungere due cose? Che la protagonista (personaggio e attrice) è meravigliosa. E che il pesante product placement di Alice Telecom in un film sui call center è un altro tocco di grottesco.
RispondiEliminaLeonardo, non e' per far polemiche ma da come descrivi il film, che non ho visto, mi sembra una riedizione aggiornata di "Il posto dell'anima", anche se con ideologie e vicende molto diverse. Cioe', si muove in un contesto molto contemporaneo, che sara' irrimediabilmente vecchio tra dieci anni, superato. Queste magagne saranno metabolizzate e nessuno ci fara' piu' caso. E' la mia impressione, ma appena potro' lo andro' a vedere e magari mi ricredero'.
RispondiEliminaDue cose su questo film.
RispondiEliminaLa prima me l'hanno raccontata: una signora al cinema - a Carpi, per inciso - che borbottava 'ehhhh vabèè ma Virzì esagera, ma figurati se quella con una laurea poi si affitta una stanza in cui ci stanno a malapena il suo letto e la scrivania'.
E la seconda siamo io e un'amica.
Io: '..hanno fatto un film sulla nostra vita'.
Lei: '..e su quella di tutti gli altri'.
E questa me l'ha detta un mio amico che fa il rappresentante di commercio ieri sera a cena: "La sinistra non capisce un cazzo del mondo del lavoro in generale, ma ha capito benissimo il mondo dei call center perché sono una cosa che assomiglia un bel po' alla catena di montaggio. E sai com'è... Il fordismo è il genere loro".
RispondiEliminaSto ancora cercando di razionalizzare.
ciao,
RispondiEliminasiamo cittadini italiani, blogger e abitanti della Rete.
Abbiamo scritto una lettera aperta a Istituzioni, Giornali e Politici per agire attivamente nell’attuale contesto politico e sociale e ribadire il ruolo primario delle persone che pubblicheremo congiuntamente sui nostri blog domani 2 aprile 2008. Se vuoi partecipare all'iniziativa, vieni sul blog a prelevare il testo.
grazie e buon lavoro
francesca
Magari tra 10 anni sarà vecchio, ma sarà sempre un bel film, come certi film sulle fabbriche o sulla speculazione edilizia non hanno smesso di essere bei film quando le fabbriche hanno chiuso e la speculazione ha rallentato. Essere legato al suo tempo non è necessariamente un difetto. Inoltre non so se la piaga si metabolizzerà (se ci pensi dieci anni fa i call center cominciavano ad aprire, e sono ben lungi dal chiudere): mi sembra più una situazione da metastasi.
RispondiEliminaPoi c'è quella tendenza dei critici di Virzì (non solo quelli sui giornali, anche quelli da bar o ristorante) a cominciare le frasi con "La sinistra..." Si scambia Virzì per un esponente del Pd o Arcobaleno, probabilmente perché è di Livorno e perché nei suoi film ci sono effettivamente personaggi di sinistra (la critica del Foglio è rimasta traumatizzata dai volumi di Gramsci sul letto della madre).
In realtà gli autori grotteschi sono autori di satire, e fareste molta fatica a distillare una vera ideologia (di sinistra o di destra) dal film. E' vero, la madre ha letto Gramsci, ma anche Heidegger, noto nazista. Una volta gli insegnanti erano fatti così, leggevano tanti libri. E' vero, c'è un sindacalista CGIL-NIDL, perché storicamente i primi a farsi vivi intorno ai call center sono stati loro, ma vive di ricordi, combina disastri ed è anche un po' un figlio di puttana; inoltre è messo per iscritto che le recite radical chic non servono a niente. Insomma, quando sentite o leggete qualche critico cominciare un discorso su Virzì con le parole "La sinistra"... "L'ideologia" prendetelo a virili ceffoni, spiegandogli che il contenutista che non sa guardare un film perché ha gli occhi foderati di ideologia al massimo è lui.
Grande Leonardo. Bella recensione. Bel post, come sempre.
RispondiEliminaPer dovere di precisione la frase è "Ti conosco, tu sei quello che distribuisce i volantini pubblicitari, però di politica. Io però non li ho mai letti".
Andrò a vederlo.
RispondiEliminaIl film di Virzì ti è piaciuto, inzomma.
RispondiEliminaStasera vado a vedermelo.
Soddisfatto o rimborsato?
Concordo con miic, soprattutto per la parte sul product placement... ma dopotutto chi meglio di telecom ne sa di call center...
RispondiEliminaGePs
E' vero: fa male.
RispondiEliminaEd è pure vero che resterà.
Insopportabile la voce della Morante, ma immagino non sia questo il punto...
tic
Mi piacue pensuarla comue una vocue fuori dal tempuo.
RispondiEliminaBellissimo film.
RispondiEliminaBellissimo post.
E se posso aggiungere, il commento di tostoini ha reso proprio l'idea, che queste cose qui le signore che vanno al cinema a Carpi mica le riescono a capire... mi ha fatto venire in mente la fatica che faccio io ogni volta a spiegare a mio padre che precari ormai lo siamo tutti, non solo quelli che non "hanno mordente" come dice lui.
Visto che di solito lurko, oggi ti faccio i complimenti anche per il blog.
Elisa
Ieri sera sono andato a vederlo, devo dire anche incuriosito dalla recensione.
RispondiEliminaHo trovato il primo tempo abbastanza carino, effettivamente realistico, e in alcune parti mi sono anche divertito (il 16° capitolo di "Essere e tempo" rivisto in ottica GrandeFratello?).
Il secondo tempo è però molto scaduto, diventanto stucchevole e abbandonando la linea del primo avvicinandosi un pò troppo al patema all'italiana.
In generale comunque... trama nn insopportabile.
P.S.: io studio filosofia. Dopo 5 minuti di film mi era venuto un peso... :)
elwood14.splinder.com
io andrò a vederlo per due ragioni, anzi tre:
RispondiElimina- la tua recenzione
- ho intravisto virzì qualche giorno fa a matrix, pare sia stata la seconda o terza volta che andava in tivvù e ha detto a mentana che gli piaceva e d'invitarlo quando magari non avevano a disposizione olindo&rosa... (per inciso: mentana non è sembrato accorgersi dell'ironia, io - fossi pieno di me come lui - mi sarei offeso a morte
- tre. ho visto molti anni fa "ovosodo" di virzì. un film triste, amaro e anche divertente: come un ovosodo che non va né su né giù
marcell_o
Recensione splendida e che m'invoglia ad andare a vederlo questo weekend!
RispondiElimina@marce_llo: mi hai ricordato ovosodo un film al quale sono particolarmente legato e che aveva ben inquadrato e in certi casi anticipato alcune tematiche tristemente attuali ..
Se non fosse che c'e` la ferilli andrei anche a vederlo..
RispondiEliminaBel pezzo, Leonardo.
RispondiEliminaDi qualità. Secondo me anche più bello del film di cui parla. Però questo te lo dirò quando l'avrò visto, il film.
E questa voglia, di vederlo, m'è venuta esattamente leggendo questo tuo post.
(adesso la sfida è recensire "Amore, Bugie e Calcetto")
[Ste]
Invece ho visto Juno.
RispondiEliminaSembra il pilota di un telefilm che non seguirei.
bene, pensò che andrò a vedere sto film .
RispondiEliminaL'ho trovato anch'io proprio bello. Da tempo non rimanevo così coinvolta...
RispondiEliminaTi va di farti un giro su mondine.it? abbiamo lanciato una sfida alla blogosfera, riguarda il 25 aprile e quello che rappresenta.. credo potrebbe interessarti!
Leonardo, hai visto il filmato ormai celebre su youtube di quel sonoro idiota del top manager di Telecom, Luca Luciani, che esorta i suoi azionisti a fare come Napoleone a Waterloo? No perché in un post sul grottesco contemporaneo italico, quella perla merita una menzione d'onore. O un post tutto per sé...
RispondiEliminaSì, il problema è che l'ho visto tardi, sono andato a letto, e il giorno dopo ne avevano già parlato tutti.
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