Ma Benedetto Papa
Ma se voi foste il Papa – ci avete mai pensato bene?
Se tra tutte le creature senzienti, lo Spirito Santo avesse scelto voi, proprio voi, per fare le veci di Gesù Cristo sulla terra, come vi sentireste? Investiti di un pesante fardello, di una tremenda responsabilità, certo.
Dar voce a un miliardo di credenti. Ma anche tentare di evangelizzare gli altri cinque miliardi, senza però offendere la sensibilità di Chiese e religioni concorrenti. C’è da perderci la salute – uomini più santi di voi l’hanno già persa.
Ma insomma, se voi foste il Papa, con un’agenda così, non avreste proprio meglio da fare che occuparvi di questa roba?
No, dico, e la prossima volta cosa? Harry Potter? Ah, no, dimenticavo, quello è già stato scomunicato a tempo debito.
Poi hai un bel da dire, Santa Sede, che le prese di posizione di Famiglia Cristiana non ti rappresentano. Eh, certo, può darsi che schedare i bambini sia una vergogna, però noi abbiamo altri problemi di cui occuparci, per esempio il ranocchio crocefisso. Sacrilegio! Eresia!
Ma Benedetto Papa, tu stai dando una nuova speranza agli artisti d’avanguardia. Da troppo tempo si ostinavano incarogniti in atteggiamenti provocatori che ormai non provocano più niente e nessuno. Nessuno? Ma no, vedi che uno che ci casca ancora c’è, e sei tu! Finalmente un Papa che si prende a cuore l’arte, come ai tempi di Giulio II e Sisto IV! Perché diciamolo, ai tempi del tuo predecessore, il signor Martin Kippenberger chi se lo sarebbe filato? Dopo qualche mese di esposizione a Bolzano, si sarebbe re-impacchettato il suo ranocchio in croce e se ne sarebbe tornato all’oblio da cui proveniva. E invece grazie a te il ranocchio in croce sta per diventare l’Opera d’arte più discussa del 2008, vale a dire la più riuscita… e magari anche la più quotata. A questo punto non è difficile prevedere per il 2009 un fiorire di animaletti in croce, santini osé e tutto quello che potrebbe urtare la sensibilità del vostro curato di campagna… a proposito, il vostro nanetto da giardino vi sembra ritratto in una posa vagamente mistica? Magari guarda in alto, come i santi rapiti di Guido Reni? Ehi, pensateci bene, magari potreste avere in casa il prossimo capolavoro proibito!
Sull’argomento segnalo le parole del grande poeta Davide Rondoni, al tg2 di oggi:
“Io credo che un artista sia libero di fare quello che vuole e anche il Papa di dire che gli fa schifo, evidentemente. In genere registro che i grandi artisti della storia non hanno mai offeso nessuno: né Michelangelo né Caravaggio sono diventati noti perché hanno fatto opere offensive”.
Come dire, sacrosanto. Cioè, v’immaginate se Michelangelo o Caravaggio si fossero messi in testa di offendere qualcuno? Per dire, se il Buonarroti avesse preteso di mettere nudi integrali nel Giudizio Universale? O se il Merisi avesse cominciato a ritrarre le Sante coi piedi da popolani? Oggi nessuno parlerebbe più di loro, proprio come nessuno parla più di quel rancoroso e offensivo gobbetto, come si chiamava, Giacomo Leopardi, mentre fuori dalla libreria ci sono le file per acquistare i libri di versi del grande Davide Rondoni.
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Che poi c'è pure quell'altro tizio... dai, quello che i Papi li metteva all'Inferno quando erano ancora vivi (con loro grande giubilio, sicuro)... mmmm... ah, sì.
RispondiEliminaDante.
Ciao Leo,
RispondiEliminasolo per precisare che non era il Papa (Paolo III, Alessandro Farnese) a essere contro i nudi della Cappella Sistina, ma il cardinal Carafa, vedi
http://en.wikipedia.org/wiki/The_Last_Judgment_(Michelangelo)
Particolarmente divertente è l'aneddoto riportato da Vasari su Biagio da Cesena.
A presto
Stefano
Sì, gli artisti i Papi e la religione li han sempre trattati bene, con i guanti...difatti mica è mai successo che i Papi abbiano dovuto stilare una lista di libri proibiti.
RispondiEliminaIl Rondoni dovrebbe fare proprio un bel ripasso della storia dell'arte, non c'e' che dire :)
RispondiEliminaMa soprattutto bisognerebbe avere il coraggio di dire che quel ranocchio (e altre opere "provocatorie") non sono offensive: sono semplicemente brutte.
E, parafrasando Wilde, ci sono solo due cose da fare con le opere d'arte: ammirarle se sono belle, ammirarne delle altre se sono brutte.
Purtroppo manchiamo (in senso "sociale") cosi' tanto di educazione al bello, che' ormai nessuno si sente di dire cosa e' bello. Ma del resto manchiamo anche di educazione tout-court che' tutti quanti pontificano su tutto.
in effetti i papi recenti (e i preti, o simili, in generale) ci cascano spesso in questo tranello atto a promuovere l'opera di un furbastro, di norma poco dotato artisticamente.
RispondiEliminaspezzo però un lancia per il povero rondoni (non come poeta sia chiaro), che tu hai un po' tirato per la camicia. voleva solo dire che i grandi artisti non hanno bisogno della provocazione per essere grandi. poi se facevano arrabbiare il costume del tempo (fossero solo i piedi che usava il caravaggio) non è certo la chiave per ammirarne la grandezza. fa parte dell'arte, appunto, ma non può essere il tutto.
in ogni caso ha ragione quando dice che il papa può dire che gli fa schifo. o no? insomma, se qualche matto (altro che furbo) mette in mezzo maometto, tutti si affrettano a dire che manca di rispetto ad un intera cultura e di norma riceve in cambio minacce di morte da ritirare prossimamente nella sua vita. mi pare che da questo punto di vista i papi siano nell'ultimo secolo migliorati.
certo io vorrei dire al papa di voltarsi qualche volta quando dice l'angelus. quell'arazzo di gesù alle sue spalle è veramente mediocre. sembra un fumetto, brutto. con tutto quello che hanno poi...
ps. scusami le minuscole ma ho una tastiera sospetta oggi.
Caravaggio, appunto:
RispondiEliminahttp://it.wikipedia.org/wiki/Morte_della_Vergine
Comunque mi associo alla contentezza degli artisti d'avanguardia. Finalmente qualcuno se li filerà.
Rondoner, guarda, i piedi del Caravaggio (e i bicipiti del Buonarroti) sono proprio la chiave della loro grandezza: il motivo per cui davano fastidio ai contemporanei (committenti inclusi) e continuano a far parlare di loro dopo secoli.
RispondiEliminaIl Papa può dire quel che vuole, ma (1) forse dovrebbe spendere la sua visibilità per cose più importanti, (2) anche il direttore di una mostra è libero di dire quel che vuole e mostrare le opere d'arte che ritiene meritevoli.
Ah, e mi stavo giusto chiedendo quanto ci avreste messo a tirar fuori Maometto. Cinque commenti, non male.
Insomma si sa che a provocare si fa parlare di sè. Ce n'è tanti al giorno d'oggi che ci campano con questa tattica (c'è quel fotografo di cui non ricordo il nome ai giorni nostri che... boh, amen, non ricordo come si chiama).
RispondiEliminaIo dico che è troppo facile e meschino. E che se lo fai, appunto, non sei per niente un grande artista. Obbligato ad irritare perchè la gente si accorga che esisti, proprio come la storia dei bambini che dici tu.
Epperò non si può neppure stare zitti. Qualcuno diceva che il silenzio è come l'assenso. Come posso applaudirti posso pure tirarti uova in faccia, è il mio dovere da "spettatore". Ironicamente però la gente (che non ne ha mai abbastanza) in questo caso ha distolto lo sguardo dal crocifisso violato rivolgendolo verso Ratzinger, reo di aver commesso il terribile errore di limitare la libertà di espressione altrui. Molto meglio prendersela contro il papa che contro l'artista poverello che in fondo stava solo esprimendo le sue emozioni.
Perchè è di questo che stiamo parlando no? Della rana frega niente a nessuno.
... e invece dovreste ringraziare dio per averci dato un papa così ! Uno che apre la bocca più a sproposito che non il contrario ed ogni volta che parla allontana qualcuno da quell'immensa associazione a delinquere che è la chiesa o quantomeno arricchisce di argomenti i detrattori della setta papista.
RispondiEliminaMica come il suo predecessore, uno che ti veniva da volergli bene anche ad esser talebano...
su Maometto dopo cinque commenti, in realtà ti poteva andar un pochino peggio, ché sono passato che c'erano solo 3 commenti.
RispondiEliminapoi mi sono trattenuto.
Per l'ennesima volta il Papa è andato contro una delle regole ben conosciute dai frequentatori di internet, "don't feed the troll" (o anche "non discutere con un idiota, la gente potrebbe non notare la differenza" :)
RispondiEliminaLa risposta migliore a provocazioni sterili è il silenzio, se inizi a sparare a zero finisce che l'altro ne guadagna in notorietà e tu fai una pessima figura (perchè perdi tempo in cavolate, ti abbassi al suo livello, ecc.)
che palle sta faccenda di maometto! uno: non e' una critica nel merito di quello che si dice nel post. Poi: prima la pagliuzza nel tuo occhio (il papa che detta l'agenda politico/morale/artistica della nazione) e poi la trave in quello degli altri (mi sembra di aver preso la massima da uno dei manuali di Baruch 16). Come diceva Chomsky una trentina d'anni fa, non puoi impedire ad uno di criticare e cercare di cambiare come vanno le cose a casa propria dicendogli che nella casa affianco fanno molto peggio. Che poi Baruch16 se la prenda con opere di scarsa qualita' estetica temo sia un problema suo: all'epoca se la prendevano con Michelangelo, ora col ranocchio beone: brutta fine, ha fatto la chiesa.
RispondiEliminaMa io credevo fosse una rana vera! che è sto sgorbio?? Cmq questi grandi artisti, guarda caso, sfottono sempre Gesù Cristo; direi che provocazioni molto più significative, o comunque nuove, si potrebbero ottenere puntando l'attenzione anche su qualche altra religione. Ma i grandi artisti mica so' fessi...
RispondiEliminacaro leonardo, peccato che kippenberger sia morto da più di dieci anni, e che quindi non sia una provocazione fine a sè stessa come dai ignorantemente ad intendere ad opera di un pischello affamato di notorietà, ma un'opera vera che esiste da anni, e che solo per una recente esposizione è salito alla ribalta delle cronache.
RispondiEliminanon è manco una provocazione a dire la verità, ma d'altra parte si guarda studio aperto e il tg2 per parlarne male, no?
ve lo meritate alberto sordi
Ammetto di avere preso una cantonata su Kippenberger.
RispondiEliminaPerò il ranocchio in croce è un po' provocatorio, che il suo autore sia vivo o no.
Sarà anche colpa della mia sensibilità limitata, ma qualcosa di più di una provocazione nel ranocchio non riesco a leggercela.
Ciao Leonardo, il motivo per cui il Papa ce l'ha con sta storia della rana è dovuto al fatto che oltre ad essere un chiaro segno di spregio ai simboli cristiani (la croce, di cui la Chiesa detiene il copyright da 2000 anni) rimanda anche a certi rituali poco salutari compiuti da occultisti inglesi di fine '800 inizio '900. C'è una citazione nel Pendolo di Foucault di Umberto Eco (cap. 5, paragr. 46).
RispondiEliminaPer cui non è solo una questione di pura arte.
Ma benedetto Leonardo, direi: come la mettiamo adesso con tutte le copie dei suoi libri di poesia che l'artista Rondoni venderà grazie ala tua pubblicità? Sei incorso nello stesso errore di Ratzinger :)
RispondiEliminaSull'argomento, l'agenzia di stampa online NovoPress dell'estrema destra identitaria francese scrive: "Dovremmo prendere esempio -nella difesa della cristianità- dall'Italia".
RispondiEliminahttp://fr.novopress.info/?p=12785
Non ho capito. Dov'è che il Papa si riferisce agli occultisti inglesi?
RispondiEliminaLa grandezza di Rondoni, la sua eccellenza poetica, è talmente fuori discussione che un mio post non può fare molto né per scalfirla né per aumentarla.
Leo, mi pare un po' riduttivo ritenere la chiave del Caravaggio nei suoi piedi piuttosto che nei suoi canestri, e del resto Michelangelo mi pare molto più grande come scultore ed architetto che come pittore (nonostante i bicipiti).
RispondiEliminaE comunque continuo a credere che l'Arte sia più alta della sua intrinseca provocazione, mentre se ne diventa dipendente ne risente, questo, credo volesse dire il buon Rondoni (tralasciando il mio giudizio per la sua poesia).
Infine il povero Maometto. Ok, hai ragione ha notare che certi argomenti producono reazioni tipiche, probabilmente inutili, faziose. Certo però il fatto che ci hai pensato perfino tu, significa qualcosa.
Insomma la sensazione è che solo al papa venga chiesto un atteggiamento illuministico.
Forse, come diceva una mia amica, figlia di un rabbino quando la canzonavo per la sua ortodossia, è perché noi siamo i veri fideisti.
Cioè pretendiamo dai preti una rettitudine intellettuale che in altre culture nemmeno si sognano, perché certi atteggiamenti fanno parte della tradizione.
Lei mi diceva che non rispettava i dogmi ebraici perché li ritenesse giusti (figurati, una fenomenologa convinta, invaghitasi ambiguamente di Heidegger..) ma perché teneva al suo popolo, alla sua famiglia.
E io mi domandavo (e ancora lo faccio) se il nostro deicidio in cambio della Dea Ragione avesse infine trovato pace, almeno dai rimorsi.
ps. mi rendo conto che tutto questo abbia poco a che fare con il post, ma vado per associazioni, sono fatto così, male.
Se ho ben capito la tua domanda si potrebbe tradurre così: "perché tocca proprio a noi essere intelligenti in un mondo di coglioni"?
RispondiEliminaAl Papa non chiedo un atteggiamento illuministico, ma per lo meno intelligente. Proprio da un punto di vista cattolico osservante, l'idea che lo Spirito Santo ti ispiri una letterina per togliere un ranocchio da una mostra mi butta giù.
Leo, non è che Papa Ratso può venir lì e dire "guardate che 'sta cosa è presa dal rituale della rana crocifissa di Aleister Crowley, idolo di satanisti di mezzo mondo e per cui è meglio toglierla prima che a qualcuno salti in mente di informarsi e magari di farlo,il rituale". Ti trascrivo un frammento preso da Eco che è la citazione dal rituale di A.C.: "Durante il giorno ti accosterai alla rana parecchie volte e proferirai parole di adorazione e le chiederai i miracoli che desideri.... Intanto intaglierai una croce su cui immolarla". Che ti devo dire, la Chiesa son più le cose che tace che quelle che dice (spero per il bene comune). Io, arte o non arte, la toglierei: hai visto mai.
RispondiEliminaSaluti.
Rondoni è un ciellino, si sa, e vacci a ragionare con sti qua (assonanza non voluta); mentre Kippenberger è (ok, era) tedesco come Ratzinger, per cui il nostro ha voluto fargli un po' di pubblicità gratuita, ché probabilmente prima non se lo cagava nessuno.
RispondiEliminaTi invidio molto questa facoltà di fare post impeccabili. Per questo non posso tenere un blog non letterario, patirei questa inferiorità troppo.
RispondiElimina@RondoneR : no, chiedere un atteggiamento da illuminista al papa, e a questo in particolare, è davvero troppo. Io mi accontenterei che non cercasse di farci tornare al secolo d'oro della chiesa, il '600. Che se lo lasciamo fare, lo farà.
RispondiEliminaConcordo con dotcoma. Certe religioni hanno un po' questo problemino: dio è con noi e il diavolo con gli altri (religiosi e no).
RispondiEliminaLa dama del lago
il problema è che il tuo concetto di 'intelligenza', direbbe Pascal, è figlio di una Ragione, appunto, non di una Fede. Pretendere, come faceva Kant, ragionevolezza da un religioso significa comunque ricondurlo "entro i limiti della sola Ragione". O no?
RispondiElimina(ps. speriamo che con poche righe non abbia fatto il consueto massacro di grammatica e sintassi...)
Detto che Leonardo ha perfettamente ragione "in generale", e che personalmente non amo molto l'arte contemporanea proprio perché in genere ci vedo solo provocazioe (è quel "solo", che mi disturba, non la provocazione, quando la provocazione produce cose come "I versetti satanici" giù il cappello...), effettivamente a me pare che la rana sia qualcosa di più, come del resto spiegò a suo tempo l'autore. Ovvero: non è, banalmente, un cristo-ranocchio in croce. In croce è l'artista, notoriamente alcolizzato, raffigurato non a caso con il boccale di birra e l'ovetto-il mircopasto dei beoni, nelle mani. Quando guardo quella rana io vedo l'uomo contemporaneo, o per lo meno, una sua percentuale rilevante. Quello che mi disturba di più della chiesa e del papa, in questo caso, è che non ci arrivino, che non riflettano, che si fermino all'interpretazione più scontata.
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