Un mattino, al risveglio da sogni inquieti, Padre P. si ritrovò nel suo letto trasformato in un lingotto...
Fratello, io non vengo a giudicarti. Chi sono io per? L'ultima pecora del gregge, quella che si perde per nottate intere.
Solo voglio capirti. Fratello, tu credi nella Resurrezione dei morti, nella vita nel mondo che verrà? Domanda retorica, sei un frate francescano, per forza ci credi. E quindi sai che non è questione di filosofia, qui. La Resurrezione sarà un evento materiale, un evento fisico. Ci risveglieremo dalla morte e i nostri occhi vedranno il Signore. I nostri occhi, non degli occhi nuovi, proprio quelli che abbiamo adesso. Tu ci credi, Fratello? Ah, beh, vorrei anche vedere. Se non credessi in questi, che sono articoli di Fede della nostra santa madre Chiesa, non avresti certo fatto i voti di Castità, Obbedienza e... e... il terzo non mi viene, mannaggia a me.
Allora a questo punto, Fratello, vorrei chiederti: ma te l'immagini la scena?
Il Santo sbatte gli occhi, si guarda intorno e... non è uno scherzo, o lo è solo fino a un certo punto, perché se ci credi, sai che succederà davvero. I suoi occhi guarderanno il Signore, ma sono occhi fisici e guardandosi intorno noteranno anche quella specie di Fort Knox dove l'avete collocato. Ci avete pensato bene?
Cosa penserà? Ma che, m'hanno messo nel museo? Ma con quest'oro qui ci venivano cinque ospedali, ci venivano. Ma chi è stato che ha fatto 'sta roba, ma possibile che li fraticelli miei non gli abbiano detto niente?
Ora si sa che il Sant'uomo aveva, come dire, un certo caratterino. E anche il caratterino risorgerà con i Suoi occhi, la Sua barba, le Sue mani, e i Santi piedi con cui comincerà a pigliarvi a calci in culo appena vi trova, nel nuovo mondo che verrà, e secondo me vi trova presto. E comincia subito. E potrebbe continuare in eterno.
Come, dici che non ci saranno calci in culo nel Regno dei Cieli? Ma se per questo secondo me non c'è nemmeno il cielo fondo dorato, che senso avrebbe? Abbaglia tutto e non si distingue bene niente.
Ora io te l'ho detto, fratello, poi fa' te.
Il governo italiano ha sospeso gli aiuti ai palestinesi
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un posto del genere, nemmeno nei sogni più mostruosi del peggior giocatore di Lsa Vegas...
RispondiEliminaMa avete visto la faccia del Ratzi in visita? Un bambino a Gardaland pareva.
RispondiEliminaè che non si potranno mai salvare tutti i poveri e i malati, quindi tanto vale...
RispondiEliminaPrima ancora di leggere il post, esprimo la mia delizia per l'attacco Kafkiano.
RispondiEliminaNo, aspetta, una cripta d'oro massiccio? Ma sul serio? Ma vaffanculo, vadano.
RispondiEliminaDovrebbero rileggersi, 100 volte, in ginocchio, Mt, 10, 7-13.
RispondiEliminaVergogna. Vergogna. Vergogna.
Eh, e' proprio un peccato, dopo che per duemila anni dopo la morte di Cristo, la chiesa s'e' cosi' prodigata per non accumulare oro ed averi e rimanere in poverta', sprecare tutta la credibilita' accumulata cosi'...
RispondiElimina^__^
Andrea
invece della tomba d'oro da faraone facevano più bella figura a finanziare ricerche serie per il bene dell'umanità (salute, fame, inquinamento e quant'altro il buon senso può suggerire a questi buoni, bravi e volonterosi cristiani)
RispondiEliminaNo ma dai, perchè vi adirate tanto? L'oro è un dono di Dio!
RispondiEliminaAspetta aspetta come diceva quella massima di Nietzsche? An sì:
"La Chiesa è esattamente ciò contro cui Gesù ha predicato e contro cui egli ha insegnato ai suoi discepoli a combattere".
ma cè lo dicono quantp gli è costata?
RispondiEliminacome far rivoltare nella tomba un santo votato alla povertà. anzi, forse lo hanno fatto proprio per questo. per trasformare quel luogo in las vegas ci manca giusto una salma beata che si trasforma in trottola.
RispondiEliminakatika
A 'sto punto tanto valeva farci un vitello... vabbe', chi è senza peccato scagli la prima pepita. Non c'era una storiella della maddalena e del profumo che tirano sempre in ballo in occasioni del genere?
RispondiEliminaSecondo me,c´é un errore:in realtá,questa era stata pensata per Cristiano Malgioglio
RispondiEliminaE poi vi chiedete in che Paese viviamo?
RispondiEliminaQuesta è l'Italia, dove un Premier festeggia con le donnine mentre scoppia la più grande crisi dal dopoguerre, duve il Premier balla mentre a Viareggio scoppia il finimondo, dove non si rimuovono le maceria dopo-terremoto perchè sono scenografiche, dove la lobby ecclesiastica ci impone i sondini per non vivere e non morire, dove un frate francescano riposerà in eterno circondato dall'oro.
Questo è il nostro Paese, questi siamo noi, o no?
"Questa è l'Italia, dove ...questi siamo noi, o no?"
RispondiEliminaDi sicuro questi sonoo quelli che votiamo/vogliamo
:D
A proposito: ma con alcuni ettolitri di vernice dorata l'effetto non era lo stesso?
RispondiEliminaProbabilmente anche meglio.
RispondiEliminaQuesta tomba manca di strass
RispondiEliminaDistraiamoci da queste eresie, la luna ci sarà di conforto...nel nostro ultimo post.
RispondiEliminaCarina, ma un po' anonima.
RispondiEliminala parte sulla ressurrezione dei morti mi fa venire in mente il dibattito medioevale sul cannibalismo: se un uomo è stato mangiato da un altro uomo, a chi dei due apparterrà la carne nel giorno della resurrezione?
E' che una volta queste cose le prendevano sul serio.
lettura caldamente consigliata:
RispondiEliminaSanto impostore, controstoria di Padre Pio, di Mario Guarino, Kaos Editore
"ossigena your mind..."
Mi ha sorpreso un po' vedere quanti pochi commenti ci sono stati a questo post. Rispetto agli 81 sull'art. 18, sono praticamente nulla. Mi sono chiesto se tutto sommato non ci fosse nient'altro da dire, e se nemmeno in me suscitasse più che una smorfia piena di disincanto.
RispondiEliminaMi piacerebbe però sapere quante smorfie piene di disincanto ci sono state. Quanti sogghigni, quante scrollate di spalle, quante incredule verifiche in rete. Mi chiedo quanti sinceri cattolici si sentano partecipi di questa grandezza terrena che si giustifica come artistica e spirituale e quanti invece ne ricavino scandalo. E anche quanti, cattolici o no, si incazzerebbero nel profondo scoprendo che la Regione Puglia ha donato al Neverland di P. Pio una croce da trecentomila euro (scusate, al momento non trovo più il link, per cui prendetela come una boutade. Ma per me potrebbero essere 30mila e mi incazzerei uguale).
Dei miei antichi e tristi studi da scabino di provincia, mai conclusi, riecheggia lontano solo qualche concetto sfumato, e tra questi ce n'è uno che riguarda il diritto canonico, o cosa diavolo era: più che la gravità di un delitto importa il suo creare scandalo. Cioè, detta alla povera, l'incesto rimasto segreto avrebbe come conseguenza una certa pena, quello diventato noto alla comunità ne meriterebbe una ben maggiore.
Roba del genere, insieme alla degenerazione metodologica dei giureconsulti bartolisti, mi ha confuso un po' le idee. Però mi resta chiaro che le basi morali ed etiche della Chiesa erano piuttosto elastiche ben prima di Andreotti e che l'arte dell'insabbiamento fraterno è una pratica di lungo corso, della quale la protezione dei preti pedofili è solo un aspetto recente (ma non certo il fenomeno).
Mi chiedo se per un cristiano tutta questa ostentazione di oro - e mica di sfogliette come per le coperture dei templi indiani e per i risotti di Cipriani, ma oro massiccio - non sia appunto di scandalo.
(continua)
RispondiEliminaOra non vorrei passare per ingenuo: non mi sfuggono le ragioni per cui uno costruisce San Pietro invece che una palafitta, però non capisco davvero se oggi questa volontà di impressionare e di legare con metodi del genere sia pigrizia mentale, sincera glorificazione di Dio, restaurazione mediatica o incapacità di calarsi nel mondo reale.
Voglio dire: un tempo per i re ed i governanti autocrati era necessario farsi distinguere da mezzo kilometro, perché quasi nessuno dei loro sudditi sapeva che faccia avessero e quel manichino luccicante e imparruccato doveva essere, ragionevolmente, il re oppure Cristiano Malgioglio.
Quando i governanti li ha (diciamo) espressi il popolo, è successo invece che il loro abbigliamento è diventato più sobrio e mimetico (con qualche concessione al piacevole e privato brivido di sapere di indossare Caraceni e incravattarsi di Marinella, come fa oggi in Italia il Vero Uomo di Potere - v. Vespa).
E' ovvio che a queste regolette borghesi non può piegarsi il Papa, che non è eletto dal popolo bensì dallo Spirito Santo, ed è il rappresentante (in tutti i sensi) in terra dell'unico vero Dio. Ratzinger però nelle sue babbucce rosse ha già fatto qualche piccolo passo indietro rispetto ai suoi predecessori, che forse vivevano il cerimoniale vaticano come qualcosa di un po' demodé e magari anche sconveniente per i tempi. A lui piace, il cerimoniale, si vede proprio.
Sicuramente l'apparenza induce a credere nella sostanza e incute rispetto, ma ci vogliono anche le azioni coerenti. Spesso il rito diventa tutt'uno con il messaggio, ma quando sembra superarlo in importanza è segno di decadenza. I fedeli che con le loro offerte hanno finanziato quest'opera hanno diritto di vederla realizzata, ma forse una semplice targa di ottone su un apparecchio per la risonanza magnetica avrebbe dovuto renderli altrettanto felici. I fraticelli che vanno in solluccheri davanti ai resti putrefatti di un uomo - che fosse un santo o un Rasputin - possono ben gioire davanti alle volte dorate che lo devono accogliere, ma avrebbero mostrato uno spirito più francescano seppellendolo sotto un ulivo e convincendo i fedeli e regalare i soldi a Gino Strada.
I miracoli sono belli, ma è meglio avere vicino un medico bravo.
La mia opinione personale, per quello che vale, è che la Chiesa si è troppo felicemente attaccata alla mammella della Repubblica Italiana: è tranquilla, è il vero ago della bilancia della politica italiana, i due schieramenti si contendono l'onore di regalargli i nostri soldi e le nostre sofferenze (staminali, fine vita, procreazione assistica) in cambio dei suoi voti. Ma non si preoccupa abbastanza della crisi delle vocazioni e delle chiese vuote, tirando (benissimo) a campare come un governo Andreotti (appunto). Ormai è ridotta ad un altro comitato d'affari, una crosta vuota, un idolo meccanico, intrinsecamente debole. La sua illusione di eternità, la convinzione di essere rimasta l'unico e inevitabile punto di riferimento dopo il crollo delle ideologie, la presunzione di non dover mai dimostrare di meritarlo, la espone pericolosamente alla insidia tanto temuta, ancora più letale oggi: lo scandalo.
Che sia Papi o Papa, nessuno può passare senza danni attraverso uno scandalo, uno sputtanamento, una incoerenza visibile, strafottente e ripetuta, al sorcio in bocca.
Se fosse per voi che commentate qui l'Italia non avrebbe l'architettura del Brunelleschi e del Bernini, la Cappella Sistina e le opere di Michelangelo e Raffaello, etc. etc.
RispondiEliminaL'investimento in opere d'arte grazie al denaro preso dai nord europei in cambio dello spostamento dei loro cari defunti dal purgatorio al paradiso (indulgenze), è stato il migliore investimento in Italia di sempre.
Anzi, calcolando bene il ROI probabilmente il migliore affare economico mai fatto dall'uomo.
Continua a dare milioni di posti di lavoro agli italiani di oggi, così come le cappelle d'orate che vengono fatte oggi.
VIVA LO IOR !!!
E se magari se avessimo investito di più nella scuola pubblica e meno nelle cappelle ci sarebbero anche meno cappelle ortografiche.
RispondiElimina@ Anonimo: Ma ti preoccupi dell'arte o delPIL? Non l'ho capito.
RispondiEliminaTi preciso che non sono contrario ad attribuire all'arte e all'architettura grande importanza e funzioni sociali ed economiche. Ma riuscirai ad ammettere che invece la funzione primaria della Chiesa non è quella di fare il munifico committente per artisti, artigiani e pittori di santini. Può averne sentito anche l'obbligo "civile" nei tempi in cui deteneva direttamente il potere temporale e la responsabilità amministrativa, con esempi mirevoli come le fontane di Roma e del Lazio o un'intera città come Pienza. Ma erano tempi in cui si cercava ovunque, dovendo costruire l'utile, di costruirlo bello (e comunque il banale e l'inutile li ha hanno fatti sparire il tempo e le demolizioni). Oggi quindi i turisti ammirano gli acquedotti romani o le rovine di Pompei, resti di opere umane non destinate al culto, con lo stesso entusiasmo con cui visitano la Cappella Sistina: abbiamo un passato così ricco che la sua sola (costosissima e sempre deficitaria) conservazione è già sufficiente a spolpare i turisti ben disposti, sulle cui spalle dovremmo campare allegramente.
I turisti gestiti dalla Cei, però, ti posso dire per esperienza diretta che sono solo un affare solo per la Cei: sono di poca cultura, poche pretese, si spostano protetti nei loro torpedoni e difficilmente spendono un euro che non finisca in mano ai loro preti (o ai cinesi). Ma questo è un altro discorso, ed anche un po' bassino, solo per dire che i milioni di posti di lavoro di domani li dovremo magari non solo alla cappella dorata di Padre Pio.
Il concetto è: Padre Pio era un francescano. I francescani sono votati dal loro fondatore alla povertà. Di Francesco non restano ossa placcate d'oro, mausolei di cristallo o conti in Svizzera. Si presume che i suoi discepoli (Pio e i suoi stessi condiscepoli) debbano condividerne i valori ed anche metterli in pratica. Non sembra certo il caso di questa cappella qui.
L'altro mio appunto riguardava l'attenzione della Chiesa nei riguardi dello scandalo come evento che provoca instabilità nel senso morale della collettività, e non solo nella sfera del pudore sessuale. Creano scandalo l'incoerenza, lo svelamento di verità scomode, la sfiducia nel potere costituito. E' flessione nella credulità, quindi perdita di potere. Nel caso di Papi, front-man dei teo-con, sono il suo divorzio e i suoi festini al viagra; ma qualche anno fa fece scandalo quell'arcivescovo coinvolto direttamente in una inchiesta di usura, cosa pochissimo bella per un uomo di chiesa, persino per uno con quella faccia lì.
Quindi se un ordine religioso che predica e pratica la povertà si eccita alla vista di questa cappellata dorata, secondo me questo dovrebbe creare scandalo in un buon cristiano. E persino nel Papa. In un periodo di crisi economica e di disoccupazione, in cui lo Stato si ritira dai servizi alla popolazione, in cui torna lo spettro della povertà per milioni di persone, è perlomeno poco saggio fare sfoggio di ori e buttarla in brioche, non so se mi spiego.
San Giovanni Rotondo è già un business; sia se la cripta la fanno d'oro sia se la fanno di plastica.
RispondiEliminaLa Chiesa è già un'organizzazione criminale; sia se continua a rubare soldi ai poveracci abusando della loro credulità (ed usufruendo allegramente di leggi truffa), sia se per i prossimi mille anni ci lava i piedi uno per uno, nel mentre servendoci champagne.
PS: ma pure alla resurrezione della carne ci si crede per davvero?