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mercoledì 29 luglio 2009

Divincolare il vulture

Gli incubi del prof. Esso, 1.

Drin drin, drin drin
“Ma chi è... pronto”.
“Pronto, parlo col professor Esso?”
“Sì, ma sono le quattro del mattino”.
“Professore mi dispiace, qui è la banca”.
“La banca?”
“Vede, come sa domani è il grande giorno, andiamo tutti dal notaio per le firme, ebbene –
“Giusto, il notaio, vi ha chiamato?”
“No, non ci ha chiamato”.
“Me l'aveva promesso”.
“Promessa di notaio. Ma il punto è che stavo ristudiando bene le carte della sua richiesta di mutuo, e...”
“Avevamo risolto tutto, no?”
“Ecco, appunto, pare che...”
“No”.
“...lei si sia dimenticato di vulturare l'accollo”.
“Eh?”
“L'accollo, si ricorda? Ecco, andava vulturato”.
“Ma certo che mi ricordo. L'accollo. E l'ho anche vulturato. Due giorni fa sono andato dal notaio e...”
“Ma in questo caso qui avrei il testo di vincolo, e non ce l'ho”.
“Ce l'ha il notaio. Vi doveva chiamare”.
“Non mi ha chiamato, e comunque la vultura non risulta assicurata”.
“Ma sì, l'ho assicurata... la settimana scorsa”.
“No, la settimana scorsa lei l'ha vincolata, è una cosa diversa”.
“L'ho vincolata?”
“Poi però doveva assicurarla”.
“Assicurare cosa?”
“L'accollo”.
“Non il vincolo?”
“No, scusi, la vultura”.
“Sull'accollo”.
“No, sul vincolo”.
“Insomma, lei davvero non crederà...”
“Ma diamoci del tu”.
“Ecco, dunque, non credere che io non mi renda conto che mi stai semplicemente scodellando dei sintagmi a caso”.
“Non possiamo correre il rischio di andare dal notaio con una voltura in accollo non vincolata”.
“...approfittando della mia stanchezza e della mia incompetenza per scucirmi altri soldi”.
“Al limite l'accolliamo alla catasta del volture”.
“...che tanto ormai mi hai succhiato così tanto che sono del tutto insensibile al dolore, quindi perché non mi dici semplicemente quanto vuoi stavolta? Quanto vuoi per lasciarmi un po' in pace?”
“Mah, dipende... gli interessi passivi, il taeg, lo spread...”
“Dimmi solo quanto”.
“Dipende, ti ho detto. Quanto ti resta?”
“Niente. Vi siete presi anche i ragni”
“Tua moglie ha delle gioie?”
“Le aveva, poi mi ha incontrato”.
“Buona questa, perché non fai lo scrittore?”
“Ahem”.
“Prendi i pezzi del blog, ci fai un libro...”
“Già fatto, l'editore ha chiuso”.
“Sarà stata una coincidenza”.
“Senz'altro”.
“Possiedi qualcos'altro di valore? Libri rari?”
“Il mio, rarissimo”.
“Senti, visto che siamo a questo, posso farti una domanda intima... hai mai avuto rapporti?”
“Non mi lamento, grazie”.
“No, intendo passivi”.
“Ah, ecco dove volevamo arrivare”.
“Perché magari, chissà, in questo momento sei seduto su una risorsa da valorizzare”.
“Vogliamo valorizzarla?”
“La cosa è tecnicamente fattibile, se tu mi dai l'ok, nella prossima delibera... ma ti posso garantire sin d'ora che... certo, ti chiederanno di assicurare...”
“Furto e incendio?”
“Anche fulmini e... vandalismo”.
“Brr...”
“Ma è una formalità. Poi ci accolliamo l'assicurazione”.
“Chi se l'accolla?”
“La banca. Altrimenti se preferisci un'accatastamento, la vulturiamo”.
“Oddio, ricomincia da capo”.
“Ma voglio essere sicuro che hai capito”.
“Ora conterò fino a tre e mi sveglierò. Uno, due

“Ehi, che c'è?”
Tre! Sono sveglio!”
“Hai fatto un altro incubo?”
“Dovevo comprare la casa e all'ultimo momento mi ero dimenticato di vulturare... di accatastare... che ne so...che angoscia”.
“Stai tranquillo. Non devi comprare nessuna casa”.
“Perché l'ho già comprata anni fa, giusto?”
“Giusto. Dormi adesso, che domattina devi svegliarti presto per il turno alla cava”.
“Spaccare pietre fino a mezzodì. Non vedo l'ora. Ma non so se riuscirò a prender sonno adesso”.
“Conta le pecore che saltano il recinto”.
“Non ha mai funzionato”.
“Conta i bancari che saltano nella fossa dei leoni”.
“Ci sono anche i notai?”
“I notai sono tutti infilzati in uno spiedino rovente”.
“Buono lo spiedino”.
“Su un tappeto di assicuratori disossati”.
“Ma sono ancora vivi, vero? Li hanno disossati ma sono ancora vivi, e soffrono”.
“Sì, soffrono tanto”.
“Anche i notai, girono nello spiedino per l'eternità, ma non è che si abituano, eh? Soffrono ogni momento come fosse il primo”.
“Soffrono tutti tantissimo, adesso dormi”.
“E i bancari dov'è che li avevamo messi?”
“Nella fossa dei leoni”.
“Poi quando sanguinano un po' li ripeschiamo... loro credono di essersi salvati, e invece li tuffiamo...”
“Nella vasca degli squali. Dormi”.
“Zzz”.
Che domani è un altro giorno.

20 commenti:

  1. Hai per caso mangiato pesante ieri sera?
    Zagabart

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  2. la stessa angoscia del racconto di buzzati in cui lo stesso viene svegliato da due telefonate misteriose nelle pieghe della notte e poi si sveglia per il trambusto che sente nella tromba delle scale,per poi scoprire che stanno recapitando una bomba atomica indirizzata proprio a lui

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  3. Quando provo a spiegare a un irlandese (o un inglese o un neozelandese) che cosa è una marca da bollo o che dobbiamo dare 300 euri a un tizio quando vendiamo la macchina in italia, mi ridono in faccia, credono li prenda in giro

    Andrea

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  4. Scusa Andrea ti faccio il verso per gioco, quando si prova a spiegare a un irlandese (o un inglese o un neozelandese) cos'è un Vulture però, lo capisce benissimo.

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  5. sììì sìììì devono soffrire!
    E soffrendo devono accollare il vulture alla catasta!
    Dante sarebbe fiero di te, leonardo, ti bacerebbe in bocca

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  6. Rubens: Daniele nella fossa dei leoni
    http://www.abcgallery.com/R/rubens/rubens1.html

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  7. andrea, infatti gli irlandesi si addormentano contando le pecore che saltano il recinto, per me invece l'immagine di un girone con notai, assicuratori e bancari è stranamente vivida...
    sissi

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  8. lo stesso incubo mio solo che poi sveglio e non è cambiato nulla....
    e il mutuo me lo fa pure mio suocero....non ci sono più le famiglie di una volta :)))

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  9. l'inglese (o il nord-irlandese e persino il neozelandese) potrebbe ricambiare il divertimento provando a spiegarti perché un bel po' delle sue tasse servono a mantenere la Sig.ra Elizabeth Windsor e tutta la sua numerosissima famiglia, ascendenti e discendenti compresi fino alla settima generazione. L'inglese poi potrebbe farti spanciare ancora di più "spiegandoti" quanto sia comodo e rapido, nel caso di piccoli problemi giudiziari, rivolgersi ad un simpatico tribunale islamico approvato e autorizzato a emettere sentenze in UK, anzichè alla farraginosa e burocratica giustizia a cui siamo abituati noi occidentali...

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  10. Caro anonimo del 31-7 alle 00.56,
    Le tasse che dici tu le pagano solo gli Inglesi (NZ e altri ex commonwealth non mantengono la regina, mi pare).

    Alla fine dei conti quando stavo in inghilterra l'anno scorso, regina o no, pagavo meno del 25% di tasse (inclusa la previdenza sociale). Se si prospettasse una cosa simile in Italia credo che sareste ben felici di mantenere pure la famiglia di Sbirulino fino alle sue branche più remote.

    Sul problema del tribunale, credo tu ti riferisca a questo:
    www.timesonline.co.uk/tol/news/uk/crime/article4749183.ece
    Visto che sembri documentato avrai di certo notato come si spieghi come tutte le parti in causa devono scegliere specificamente l'autorità di detto tribunale per ciascuna causa.

    Avrai anche letto con attenzione che questa non è una barbarie, ma semplicemente l'attuazione di una legge che dà a tutti i sudditi di sua maestà la regina di cui prima, la possibilità di dare ad un tribunale diverso da quello "normale" la giurisdizione su una particolare diatriba, provvisto che tutti i contendenti ne accettino previamente l'autorita sul caso.

    Mi pare un segno di grande civiltà, piuttosto che qualcosa, dal tono del tuo commento così mi pare, da stigmatizzare.

    Ti porgo i miei più cordiali saluti
    Andrea

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  11. Ma infatti, e' un segno di grande civilta' che dovremmo adottare anche da noi.
    Per esempio, perche' costringere i mafiosi a servirsi dei tribunali ordinari quando invece potrebbero tranquillamente risolvere le proprie diatribe tra di loro, secondo norme e attraverso autorita' che si scelgono liberamente e consensualmente?
    In fondo l'universalita' del diritto, l'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, etc., sono fisime borghesi di cui potremmo tranquillamente fare a meno, quando non odiose espressioni dell'imperialismo giuridico occidentale di cui liberarsi quanto prima.

    tibi

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  12. e infatti ora nel regno unito stanno pensando di far "controllare" che 'ste sentenze non contrastino con le leggi in vigore
    è una specie di arbitrato un po' esteso...
    niente che in italia non si possa risolvere comprandosi il collegio arbitrale e diventando poi presidente del consiglio
    in sé in fatto che due o più contendenti si mettano d'accordo (secondo norme specifiche) di far giudicare un collegio arbitrale scelto da lor (secondo sempre 'ste norme specifiche) mi pare un modo per risparmia' tempo (loro) e tasse noi
    a leonardo suggerire, invece di contare pecore, di contare le rate del mutuo da pagare... rata di luglio 2009, rata di agosto 2009, rata di settembre 2009, ecc.
    dopo le prime 40-50 dormi di sicuro (o smetti di dormire del tutto): ti vendi la casa e ti compri (in contanti) una bella roulotte

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  13. Se le norme specifiche non contrastassero con le leggi in vigore, gli interessati non chiederebbero una giurisdizione tutta per loro, invece di quella esistente.
    Se fosse cosi' semplice e pacifico, scegliersi le norme che si preferiscono invece di essere soggetti a quelle generali, nei tribunali non ci starebbe scritto 'LA LEGGE E' VGVALE PER TVTTI'.
    Davvero, la cecita' diffusa (e selettiva) di fronte alla violazione di elementari principi di civilta' giuridica riesce sempre a sorprendermi.

    tibi

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  14. Lo dovevo sospettare che sotto i coraggiosi panni dell'anonimo si nascondeva il troll.

    Avendolo saputo, non mi sarei preso il disturbo di rispondere.

    Saluti e baci
    Andrea

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  15. Andrea, tranquillizzati, non sono l'anonimo delle 0.56, la cui opinione, peraltro, vale per quello che esprime, al di la' del nick associato; pero' dare di troll a chi ti contraddice e' comodo e rassicurante, in fondo chi sono io per toglierti le tue comodita'.
    Saluti (senza baci, che' io non sbaciucchio gli sconosciuti dai nick pieni di segni strani, con tutte le malattie che ci sono in giro),

    tibi

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