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giovedì 12 luglio 2012

Né con Ichino né con lo Stronzio

Attenzione: questo non è un pezzo su Ichino o contro Ichino. Ripeto: questo non è un pezzo contro Ichino. È un pezzo che parla di una tattica retorica che viene spesso adoperata on line per liquidare i propri critici.

In soldoni si tratta di questo: si perlustra la Rete in cerca dello sprovveduto che la spara più grossa (e in Rete, c'è sempre qualcuno che la spara più grossa) lo si identifica, lo si cita, si sottolinea l'assurdità o la pericolosità delle sue sparate, e si lascia intendere che tutti quelli che non la pensano come noi la pensano come lui. Di solito funziona: non solo noi ci convinciamo ancor di più di essere nel giusto e di avere nemici imbecilli, ma anche lo sprovveduto di turno spesso è contento di essere comunque stato citato, linkato, messo alla berlina: che è pur sempre un palcoscenico.

La settimana scorsa sul sito di iMille un tizio contro Ichino ha invocato le BR. Lo ha fatto ironicamente, ha anche soggiunto "tongue-in-cheek", che in inglano credo voglia dire "tana libera tutte le cazzate". In questi casi cosa si fa? Lo dico da gestore di un blog, che forse, dico forse (la legislazione è un po' ambigua al riguardo) è legalmente responsabile delle cazzate pubblicate dai commentatori; io, a seconda dell'orario, dell'umore, delle ore di sonno, della fase digestiva, probabilmente avrei liquidato la faccenda in uno di questi due modi:
1) lasciando il commento dov'è, scrivendo in calce: "mi dissocio. Guarda che se invochi l'intervento di un gruppo armato contro un parlamentare sul mio blog, mi puoi anche mettere nei guai. Non è che tutti gli effettivi della polizia postale siano tenuti a capire la tua ironia".
2) cancellando il commento, scrivendo in calce: "le apologie di terrorismo fatele sui vostri blog, per favore".
3) cancellando, fischiettando, parlando d'altro.

Raoul Minetti, di iMille, ha reagito in un altro modo. Invece di liquidare, ha solidificato. Ha preso l'apologia di terrorismo tongue-in-cheek e l'ha usata come stampino per una statuetta a tutto tondo: la statuetta dell'ichinoclasta che mangia la pizza alla Festa dell'Unità, sembra una brava persona, e invece... fiancheggia il brigatismo!!! No, ma leggete. Perché sennò poi sembra che m'invento le cose:

Le parole sono da brividi, dicevamo. Sono scritte bene, senza errori o farneticazioni. Abbiamo seguito un link per capire chi le ha scritte, e abbiamo trovato un bel blog, di una persona di sinistra chiaramente attenta al – e impegnata nel – dibattito politico sulla rete. E allora i brividi invece di diminuire sono aumentati. Perché sarebbe paradossalmente più facile leggere queste parole se venissero dalle “frange estreme”, sempre presenti nella società italiana e più che mai attive in questo momento di profonda crisi economica e sociale per il nostro paese. Mentre è molto difficile farsi una ragione di queste parole se vengono da un militante della sinistra come tanti, di quei militanti che nelle tranquille sere d’estate partecipano in platea ai dibattiti alla Festa dell’Unità con una pizza in mano e tanta bella passione civile nel corpo.


Io invece il link diciamo che non l'ho seguito. Non m'interessa se il tizio mangia la pizza o di solito scrive cose intelligenti. Mi attengo ai fatti: inneggiare alle BR, anche ironicamente, su un sito pubblico, è in assoluto una delle cose più sceme che si possano fare in Italia: se poi l'oggetto del discorso è Ichino, hai fatto l'en plein. Basta dare un'occhiata alle sentenze, eh? Gli ultimi brigatisti a essere stati condannati, per associazione sovversiva, avevano parlottato al telefono di ammazzare Ichino. In generale, senza scendere in dettagli tecnici. E basta, non è che avessero fatto molto altro: un tentativo fallito di scassinare un bancomat, qualche smitragliata in aperta campagna per tenersi in allenamento, volantini, cose così. Per tutta questa attività criminosa Claudio Latino si è preso undici anni e mezzo (certo, dichiararsi prigionieri politici e inveire contro Ichino dalla gabbia del tribunale aiuta). E gli è andata bene, perché in primo grado volevano anche riconoscergli le finalità terroristiche, quindici anni. Certo, non è nemmeno riuscito a scassare un bancomat, ma quel che conta è l'intenzione. Una tizia che ci aveva parlato una volta è stata in galera due anni con l'accusa di essere l'infiltrata delle BR all'università di Padova; per lei la Boccassini di anni ne aveva chiesti quattro, quindi le è andata bene, dai. Ciò non toglie che, alla luce dei fatti, invocare le BR su un sito internet lasciando a disposizione degli inquirenti le proprie generalità sia un atto profondamente scemo, che ben pochi sarebbero disposti a sottoscrivere - e invece per Minetti alla fine siamo tutti così, noi che alle feste dell'Unità mangiamo la pizza e quando sentiamo Ichino non applaudiamo, anzi, lo accusiamo, con un lessico orribilmente desueto, di "fare il gioco dei padroni". Padroni? Che padroni? Forse che ci sono padroni qui? E c'è un gioco? Tutto ciò turba la grande compostezza di Ichino!

Un caso isolato? Mi va la memoria a due episodi. Uno personale, una mia partecipazione ad un dibattito sul lavoro con Pietro Ichino e Giovanni Bachelet, in una libreria in Trastevere a Roma un paio di anni fa. In platea un nutrito gruppo di lettori e militanti di sinistra, attenti e preparati. Una discussione finale da gelare il sangue. Una persona si alza dalla seconda fila accusando Ichino di “fare il gioco dei padroni”. Pietro Ichino, persona di grande compostezza, è visibilmente turbato.

Io poi un po' in questi giorni di canicola lo invidio Minetti, con tutti questi brividi e questo gelarsi il sangue. Però, caro Minetti, caro Ichino, qui non è che si discuta il vostro riformismo. Ma la provocazione di andare al processo del Partito Comunista Politico-Militare e cercare il "dialogo" con quei poveretti dietro le sbarre; la tattica di rabbrividire al primo commento scemo, di farsi gelare il sangue dal primo slogan un po' vieto, ecco, questa tattica ha un nome preciso ed è: piagnisteo. Avete notizia di minacce serie, concrete, nei confronti di Ichino? Hanno tutti un'e-mail al giorno d'oggi, scommetto che ne ha una anche la procura. C'è un tizio un po' sprovveduto che inneggia alle BR nei commenti? Rispondete, cancellate, mettete nella casella dello spam, fate quel che vi pare, ma non usatelo per allungare un brodo di cultura - non se lo beve nessuno. C'è un sacco di gente a sinistra che non condivide le idee di Ichino, e fino a prova contraria non sono tutti terroristi. O meglio, fino a prova contraria non c'è nessun terrorista: i residui di terrorismo verbale di un commentatore sprovveduto valgono 0,00..., come la percentuale dello stronzio nell'acqua minerale. Io è una vita che ceno con una bottiglia davanti, e quella particella di stronzio la devo ancora trovare. Vuoi vedere che sono tutte nella bottiglia di Ichino.

19 commenti:

  1. adesso ti accuseranno di aver datto dello stronzio a Ichino

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  2. "si perlustra la Rete in cerca dello sprovveduto che la spara più grossa (e in Rete, c'è sempre qualcuno che la spara più grossa) lo si identifica, lo si cita, si sottolinea l'assurdità o la pericolosità delle sue sparate". eh ma nel caso del tuo post però lo sprovveduto identificato è Raoul Minetti. così non vale :)

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  3. La prima parte del post mi è piaciuta, come al solito (sono un lettore abituale), la seconda - quella sull'inconsistenza delle nuove BR - l'ho trovata un po' "scivolosa". Se uno è un terrorista alle prime armi, incompetente e magari anche un po' parolaio, ma comunque dice "io Elia lo ammazzo", io (ELia) sto più tranquillo se sta in galera, e non credo di meritarmi la definizione di piangina.
    Dimostrare l'assurdità della tesi "un cretino di sinistra scrive: Br per Ichino, allora il PD tutto non è in grado di affrontare la riforma del lavoro", non è esercizio che necessiti l'affrontare tali chiglie scivolose.
    Continua a scrivere che io continuo a leggere :)
    Elia

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  4. Condivido il senso dell'articolo. Resta il fatto che chiunque a sinistra non segua posizioni diciamo post comuniste in materia di lavoro o per esempio di Israele ed altro viene accusato di essere di destra, al giogo sei padroni, venduto etc. In maniera continuata e reiterata. Immagino che l' equazione sia se noi siamo "fascisti" allora voi siete " terroristi".

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  5. c'è un sacco di gente che spara cazzate. e un po' di gente che spara. non è che d'antona sia morto per le cazzate.
    quindi è bene che ognuno si renda conto di quello che fa e dice.
    io posso "incitare la gente" contro ichino o contro gli zingari o contro quel che mi pare. superato un certo limite le parole diventano reato che, ovviamente, andrebbe denunciato
    a proposito di piangina: leggo stamane su repubblica che qualche tizio rischia fracchi d'anni per essersi comportato in un certo modo durante il g8... ex giovanotti ora parzialmente attempati si ritrovano sotto la spada di damocle di una lunga condanna penale...
    sarà colpa della società, non discuto, ma pensare prima alle conseguenze no?
    spiegare agli scassatori (di palle e di altro) che a volte, col passare degli anni, alcuni si trovano costretti a pagare per le proprie stronzate non sarebbe una cosa sbagliata, anzi io trovo che capiti davvero poco spesso
    tornando a bomba: se ammazzi qualcuno è tentato omicidio, se lo progetti è un'altra cosa. se poi sei un deficiente che neanche progetti davvero un omicido (ma, insomma, cerca di convincere i giudici) sei doppiamente scemo e ti meriti davvero di fare tutti i tuoi anni di galera
    p.s. non potresti pubblicare prima i tuoi post? così me li posso leggere sul treno mentre vado al lavoro

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  6. volevo dire se ammazzi qualcuno NON è tentato omicio

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  7. io invece il link l'ho seguito e mi è apparso questo post con tanto di risposta di Ichino!

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  8. io ho una spiegazione molto più terra-terra.
    sai che ci (forse) ci saranno le primarie nel pd. beh, in ogni caso, anche se non ci fossero, c'è un po' di movimento in quel partito tra bersaniani (di varia estrazione) e non bersaniani (di varia estrazione).
    dice: cosa c'entra?
    c'entra nel senso che imille non è che siano proprio equidistanti. e in questo momento tutto fa brodo, anche un commento venuto male.
    per cui, basta una battuta di fassina su renzi o monti che si scatenano gli antibersaniani e basta un battito di ciglia di renzi su bersani che si scatenano i bersaniani.
    se si faranno le primarie ne vedremo anche di peggio che un semplice commento usato per allungare il brodo.

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  9. Mi hanno segnalato questo e rispondo volentieri brevemente. E' abbastanza chiaro che l'obiettivo della mia nota non era "scovare il terrorista di turno", sarei uno stupido se pensassi che MS e' un sostenitore del terrorismo. Il commento di MS e' piu' semplicemente un esempio estremo della mancanza di volonta' di dialogo che contraddistingue alcuni settori della sinistra massimalista. Gli altri episodi menzionati nella nota sono appunto ulteriori esempi di questo approccio fortemente conflittuale. Questi settori puntano a "escludere" o "fermare" il riformismo, e non a cercare un dialogo o una sintesi con i riformisti. Di qui la mia domanda finale: puo' la sinistra e il PD in particolare essere anche la casa dei riformisti? E quindi ambire seriamente a essere parte di un centro-sinistra moderno, fondato sull'alleanza tra progressisti e moderati? Nel mio "anche" c'e' tutta la differenza tra un approccio dialogante e uno conflittuale. Buona serata.

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    1. Beh anche i riformisti tentano di fermare gli altri. Politicamente non c'è nessuna compatibilità tra mondo "riformista", meno cripticamente si direbbe liberista, e chi tende ancora a una forma decente e dignitosa di socialdemocrazia. E questo è evidente da un pezzo.
      La cosa bizzarra, politicamente, ma più chiara "politicantemente" è che si tenti ancora di tenere quest'acqua e olio insieme nello stesso "partito", tirandosi metaforicamente, sia ben chiaro, coltelli a ogni piè sospinto e cercando di cannibalizzare a vicenda i voti degli altri.
      Fermo restando che minacce di morte sono comunque inaccettabili - no, tanto per parlare chiaro pure agli infanti.

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    2. "Questi settori puntano a "escludere" o "fermare" il riformismo, e non a cercare un dialogo o una sintesi con i riformisti."

      Minetti, il dialogo è una cosa, la sintesi è un'altra. Dialogare io dialogo con tutti (davvero) dai nazifascisti fino ai seguaci del PMLI. Però non faccio una sintesi con tutti. Ci sono cose alle quali dico "no, questo cazzo no, non si fa, non lo voglio, punto."

      Di qui la mia domanda finale: puo' la sinistra e il PD in particolare essere anche la casa dei riformisti?

      Io credo di no, nel senso: la vostra proposta politica ha piena legittimità, ma fatemi il piacere di non collocarla dove non deve stare. La sinistra è una cosa, il "riformismo liberale" un'altra. Dialoghiamo, ma piantatela di spintonare con l'entrismo per distruggere la sinistra e renderla qualcosa che non è.

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    3. Come, la sinistra non è la casa dei riformisti?
      Io "appartengo" idealmente alla corrente riformista (amendoliana) del PCI-PDS-DS da 40 anni.
      Io non so chi sia Raoul Minetti (anche se ho frequentato 2 anni fa il blog "IMille"), ma, partendo dalla newletter di Ichino, ho letto un po' di commenti e sono arrivato alla conclusione che Raoul Minetti non ha le idee molto chiare né sui Riformisti né su Massimo Santal, che a me sembra indubitabilmente più somigliante ad un mammone che ragiona (quasi un ossimoro) che ad un filo-BR. :)

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  10. perdonate un povero scemo di mezz'età con qualche difficoltà di linguaggio: revocate diritti e abbassate redditi per - in ultima istanza - essere concorrenziali con paesi lontani dove - indipendentemente dall'etichetta - vige la schiavitù.
    adesso si deve chiamare "riformismo"? e va bene. indipendentemente dall'etichetta, non mi piace. volete per questo applicarmi l'etichetta di terrorista? reductio ad liocem? mah.
    d'altra parte, questo è un giuslavorista: un revisore di etichette, un "creativo".

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  11. Mah, ovviamente non e' che tutti quelli a sinistra che sono contro Ichino sono simpatizzanti dei brigatisti. Credo che comunque non pochissimi ritengono che i brigatisti perseguono con mezzi sbagliati obiettivi legittimi, e cioe' il toccare lo status quo.

    Hai scritto altre volte del brigatismo, e mi sembra che tu ritenga che non sia una realta' da prendere molto sul serio oggi in Italia. Beh, forse si', anche io sono abbastanza ottimista. Ma faccio notare che D'Antona e Biagi sono stati uccisi rispettivamente nel 1999 e nel 2002. Entrambi stavano tentando di riformare il mercato del lavoro. Ottimismo si', ma con cautela.

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  12. Passi il senso dell'articolo, ma se uno parlotta al telefono di uccidere un giuslavorista, ogni tanto smitraglia in campagna, e tenta senza successo alcune attività proprie dell'autofinanziamento dei gruppi terroristici, in un paese in cui ogni tanto un giuslavorista viene ucciso, la galera ci sta. Ci sono dei limiti oltre i quali uno Stato, per quanto democratico, non può consentire di giocare ai piccoli rivoluzionari.
    (inutile dire che la galera ci starebbe pure per Borghezio, Maroni e fascisti vari)

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  13. Le parole sono pietre, ed uno non può dire quello che vuole perchè tanto stava solo parlando - e se a quell'altro gli si gela il sangue? nessuna pietà per tutti quei globuli infreddoliti?
    Nella fattispecie, il Leonardo, pur sapendo che la particella della nota pubblicità è di Na (vedi url immagine), ha tirato tutto il pezzo sullo Sr per solleticare i nostri biechi palati nazionalpopolari.
    E tutto ciò, francamente, è inaccettabile - ci sono limiti oltre i quali... insomma ergastolo.

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  14. Salve, sono lo scemo di cui parla Leonardo nel post. Devo dire che una volta tanto apprezzo Leonardo, e curiosamente lo apprezzo nel momento in cui mi dà dello scemo: perchè una volta tanto il suo stile, orribile nella sua condiscendenza, ha un senso.

    Che abbia fatto una cazzata dal punto di vista dialettico è chiarissimo anche a me. Il punto è che trattavasi di un commento da bar fatto in origine su Facebook -un po' come quando diciamo "che diamine, Tizio lo strozzerei" - ma non per questo siamo tutti thugs delle novelle del Salgari.

    Commento da bar che però qualche babbione riporta indignato sulle pagine de iMille, al che mi sento in dovere di spiegare e anche sì, di rivendicare, forse stupidamente, la mia boutade da bar: ovvero c'è un motivo per cui dico che Tizio lo strozzerei e non solo: si sa che qualcuno Tizio lo vuole strozzare davvero, ma si sono mai chiesti perchè?

    Ecco, questa è la cosa che mi lascia basito dei liberisti de iMille, e anche di Ichino, che pure dovrebbe essere il primo a domandarselo in prima persona. Secondo loro coloro che hanno timore, perplessità o sana e semplice paura delle cosiddette riforme liberali hanno tutti un microchip della CGIL nel cervello, immagino. Non riescono neanche a concepire che forse -forse- ci sono dei motivi per cui ci sono numerose persone che ritengono tali riforme disastrose, nè a concepire che quello che chiamano "conservatorismo", "cordone sanitario" sia la ribellione a un'involuzione piuttosto che a un'evoluzione.

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