Ti svegli un mattino su un'astronave generazionale e scopri che c'è stato un errore: tutto il resto dell'equipaggio dorme e non si sveglierà che tra 90 anni. Re-ibernarsi è impossibile, suicidarsi la prospettiva più logica. Mentre ci rifletti, inciampi nella cella criogenica di Jennifer Lawrence, che sulla Terra faceva la giornalista ed era (ovviamente) molto spigliata e simpatica. La svegli? non ci pensi neppure.
Ma il giorno dopo ti svegli e sei di nuovo lì, tutto solo, davanti a Jennifer Lawrence congelata. Basterebbe ficcare un cacciavite nel circuito giusto, e potresti avere Jennifer Lawrence per tutta la vita, senza doverla dividere con nessuno, su un'isola deserta con tutti i comfort (per esempio sull'astronave c'è il karaoke e i ristoranti etnici e una piscina affacciata sullo spazio, altri comfort agli sceneggiatori non sono venuti in mente). Ma sarebbe un crimine, no? Una specie di omicidio, anzi forse peggio. Quindi non ci pensi più.
Ma il giorno dopo sei di nuovo lì, tutto solo, davanti a Jennifer Lawrence - non c'è rimedio a questa cosa. Del resto, se la svegli poi dovresti mentirle per tutta la vita. E convivere con questo orribile segreto (ma anche con Jennifer Lawrence). Che follia. Meglio pensare ad altro.
Ma il giorno dopo? E il giorno seguente?
Là dove l'uomo non è mai arrivato e forse neanche quelle famose foto che tenevo sul telefono. |
Ora ti salto addosso in sala mensa, così anche col femminismo siamo coperti |
E quindi ecco Chris Pratt e Jennifer Lawrence. Il trailer parlava chiaro, la locandina ribadiva il concetto: questo è un film in cui Chris Pratt e Jennifer Lawrence si baciano, tutti soli su un'isola deserta - no, in realtà è un'astronave, ma è quasi la stessa cosa, anzi se volete può anche essere più romantico perché... perché... ci sono le stelle, ad esempio, tutte le stelle che vuoi... le nebulose, e ogni tanto cose ancora più incredibili come... le giganti rosse, ecco, il giorno del compleanno di Jennifer l'astronave passa davanti a una gigante rossa, una rotta economicamente suicida, ma vuoi mettere il romanticismo (qualche ora dopo la gigante rossa è già sparita, del resto vanno alla metà della velocità della luce).
Un film del genere, una crociera spaziale di Jennifer Lawrence e Chris Pratt, la puoi portare nei cinema anche a ridosso di un capitolo di Star Wars senza troppa paura di patire la concorrenza al botteghino; è tutta un'altra idea di fantascienza, di fiction, di romance. Probabilmente non è l'idea che venderà più biglietti; sicuramente è un'idea che farà inorridire molti critici e qualche femminist* - parliamo di un film in cui il maschio fa il meccanico e la donna la scrittrice. Persino io, che per le astronavi generazionali ho una specie di ossessione, ho avuto qualche difficoltà ad accostarmi a un film che sembrava più indirizzato al pubblico di Io prima di te. Ma devo ammetterlo: sono rimasto piacevolmente sorpreso. Forse perché, davvero, non mi aspettavo niente di più che un film in cui la Lawrence scopre che Chris Pratt è l'uomo della sua vita (nonché l'unico in tutto quel braccio della galassia) e gli dà due bacetti senza svestirsi, e invece ho passato una prima mezz'ora solo con Chris Pratt che mi ha fatto pensare a un vecchissimo film di astronavi e solitudine, Silent Running. Ho incontrato il barista Arthur (Michael Sheen), uno degli androidi più verosimili mai visti al cinema: cordiale, ragionevole, un ideale compagno di bevute, a differenza del sistema operativo di Her non acquisisce mai umanità e anzi contribuisce in modo determinante a farcene sentire la mancanza.
La mia scena di bacetti preferita è quando ci provano con le tute ma è complicato. (Qui lei gli sta facendo notare che non può entrare nella tuta col vestito da sera). |
Con tutte le sue ingenuità, le sue giganti rosse e le gag involontarie, Passengers è un film che prova a raccontarci una storia diversa, che prende in prestito le suggestioni di tutti i successi fantascientifici degli ultimi anni (Gravity, Interstellar, The Martian) per ricordarci che anche nello spazio profondo continueremo a essere uomini e donne, ad attrarci e a respingerci per problemi altrettanto profondi. E poi, certo è anche un film in cui se Jennifer ha voglia di Chris, gli salta addosso in sala mensa. Migliore opera di fantascienza sentimentale del 2017, fin qui. Lo trovate al Vittoria di Bra (18:00, 20:10, 22:30), al Multilanghe di Dogliani (21:45) e al Cinecittà di Savigliano (20:20, 22:30).
Bhe? A me la fantascienza è sempre piaciuta, indipendentemente dal sesso dell'eroe di turno, mi pare un gioco divertente anche se non sono un ragazzino ma una donna di mezza età
RispondiEliminaScusa: "Beh"
RispondiEliminaBeh certo, alle donne piacciono le storie d'amore. Specialmente quelle in cui lei è una strafiga, e lui è un coglione bovino che le rovina la vita, ma lei se ne innamora perdutamente lo stesso, e alla fine decide di sacrificare tutti i suoi sogni, i suoi interessi e i suoi progetti, pur di passare tutta la vita completamente sola con lui... un momento, forse non sono proprio le donne quelle a cui piace di più questo tipo di storia d'amore...
RispondiEliminaHai ragione, però finché lui è solo un coglione bovino che le rovina la vita lei non vuole parlarci. Quando lui
EliminaSPOILER
si dimostra un ingegnere eroico che dà la vita per salvare un'astronave, le cose cambiano. Anche perché lui muore davvero: la resurrezione è una scena ridicola (ma forse è Tyldum che ha quel senso dell'umorismo un po' assurdo).
Poi che esista una letteratura dell'abnegazione femminile, non c'è dubbio; che la producano per lo più gli uomini, è discutibile: che piaccia di più agli uomini mi sembra contestabile - credo che sia sufficiente guardare che fila si forma al botteghino quando esce un 50 sfumature. Agli uomini piacciono le spade e le astronavi, se poi si vede una mezza tetta è la ciliegina; andava bene Xena principessa guerriera e va bene pure il nuovo corso di Star Wars.
Anche il fatto che il coglionazzo diventi improvvisamente Iron Man e salvi l'astronave da solo è una tipica fantasia maschile, eh. Come lo è il fatto che lei, scoperta la magagna, prima lo respinga, ma poi lo perdoni. C'è in tutti gli action movie: l'ex moglie dell'eroe prima lo tratta a pesci in faccia e bercia per gli alimenti, poi quando lui la salva da serial killer e/o terroristi, lo perdona e lo bacia appassionatamente. Perché agli uomini sopra gli otto anni piacciono le spade e le astronavi, ma piacciono anche le bisbetiche domate.
EliminaPer quello che riguarda il nuovo corso di Star Wars (che dà tanto fastidio a certi nerd) non è poi così "rivoluzionario". In questi nuovi Star Wars, di eroina femmina circondata da eroi maschi ce n'è una sola per volta, esattamente quante ce n'erano ai tempi della principessa Leia.
Il problema di Morten Tyldum dev'essere avere un nome da personaggio di Harry Potter.