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sabato 25 maggio 2019

1. Kyenge - 2. Honsell

Come passa il tempo, siamo di nuovo alle Europee. Mi sarebbe piaciuto offrire un'indicazione di voto precisa, netta come cinque anni fa, ma gli anni non mi stanno precisando le idee, tutt'altro. In ogni caso gli ottimi motivi che avevo cinque anni fa per votare Cécile Kyenge sono ancora tutti lì, e quindi credo che la voterò di nuovo, malgrado la delusione che mi diede sulla questione dei copyright. (Mi sarebbe piaciuto anche riconfermare Elly Schlein – forse in assoluto il voto di cui mi sono meno pentito nella mia storia di elettore – ma lei ha fatto una scelta diversa e forse il tempo le darà ragione). La Kyenge fu la promotrice di un disegno di legge sulla cittadinanza che avrebbe significativamente migliorato la vita di tanti miei concittadini e studenti; altri l'hanno tradita, io nel mio piccolo non me la sento. A quel punto, visto che votare Kyenge implica votare PD, penso che ne approfitterò per votare Furio Honsell, che mi è simpatico e che a Bruxelles potrebbe trovarsi meno disorientato di altri.


Votare PD significa riaccostarsi a un partito che negli ultimi anni mi aveva molto deluso, e che continua a esibire in cima alla lista della mia circoscrizione un personaggio come Calenda, del quale non vorrei neanche perder tempo a parlar male: semplicemente non credo dovrebbe rappresentarmi, né me né in generale i lavoratori di classe medio-bassa e orientamento progressista. È tutto un equivoco cominciato con Berlusconi, proseguito con Grillo, che prima o poi dovremo chiarire. Nel frattempo io potrei scegliere un partito più piccolo che probabilmente non passerà la soglia di sbarramento, oppure cercare con le mie preferenze di portare il PD un po' più a sinistra. Come sempre in questi casi credo che la seconda opzione sia più opportuna. Inoltre il PD è il PSE; malgrado le tentazioni macroniane, sta mantenendo la barra verso l'Europa e credo che questa sia l'unica opzione possibile: le derive sovraniste di Mélenchon e Corbyn mi spaventano. Non è che non le capisca, finché la Commissione Europea continua a brandire un rigorismo più moralistico che scientifico; ma per me la politica è un discorso semplice, in cui due argomenti simili col passare del tempo non possono che diventare lo stesso argomento. Ovvero: non c'è spazio per un sovranismo di sinistra e uno di destra. Col tempo il secondo mangerà il primo, perché è più lineare e coerente. Se sei un sovranista rimpiangi qualcosa del passato, e se rimpiangi qualcosa del passato prima o poi finirai invischiato con chi il passato lo rivuole in blocco. Io onestamente non ho mai capito che passato l'Europa dovrebbe rimpiangere: il Congresso di Vienna? i giri di Valzer, le Triplici? Per me le nazioni sono astrazioni (a sinistra c'è un discorso molto semplice che spiegava questa cosa, già a metà Ottocento, e i discorsi molto semplici alla fine vincono). Le patrie sono catalizzatori di affetto ma voler bene ai propri genitori è solo una cosa che mi deve preparare a voler bene al mondo intero. Buon voto e se per caso siete a Modena in questi giorni, martedì c'è una presentazione dell'ultimo interessantissimo libro di Raffaele Alberto Ventura e ci sono anch'io (non so perché). A presto.

6 commenti:

  1. Rimango sempre basito dalle tue analisi politiche,cosi discostanti dagli approfonditi scritti sociali che immetti sul tuo blog.
    Ragioni,politicamente,come un burocrate attento alle esigenze fittizie per nn far scontenta l'entità a cui deleghi poteri taumaturgici.
    Perlomeno prendi il coraggio a quattro mani e,se credi che ci siano delle rappresentanze partitiche depositarie di una visione della società a te affine,nn fermarti davanti alle mere cifre del consenso. Altrimenti ti accosti al baratro,lo guardi,vedi la ruspa che si avvicina sempre più,sempre più...e la colpa del tuo essere la farai ricadere sul Renzi... 😁

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  2. Mi permetto di evidenziare la mia scelta a queste europee.
    Come ben saprai sono stato e sono un renziano. Questo "stato" nn mi ha obnubilato la ragione,per cui ne vedo i limiti del personaggio ma ne vedo anche i pregi.
    Debbo essere sincero e dire che il Renzi mi è simpatico,come mi sono simpatici molti fiorentini che sono un pó come i romani,ma molto più acidi nella battuta. Capisco perciò chi,vivendolo già come antipatico possano detestarlo.
    Ma è qui che,a mio parere,si sbaglia nel valutare colui che ci dovrà governare(a qualunque livello amministrativo),la "simpatia" è un concetto talmente astratto che dovrebbe venir valutato soltanto per ciò che dovrebbe riguardare il nostro stare in compagnia a cena,per l'aperitivo...oppure per il nostro compagno di vita. Di certo nn sull'amministratore,foss'anche di condominio.
    Pensa ad avere un simpaticone in assemblea del condominio che ti fa pagare il doppio di spese!
    Per Calenda dal lato "simpatia" nn mi trovavo molto bene,ma debbo dire che il personaggio è preparato e,sempre a mio parere,molto più attento alle dinamiche socio-economiche delle fascie medio-basse(le basse ormai rientrano nei servizi sociali che ogni comune eroga)di qualsiasi altro si reputi un puro di sinistra.
    L'industria 4.0 dovresti approfondirla di più e,sempre a mio parere,toglie la retorica sulla scuola inserendola in un contesto culturale-economico che rafforzerebbe lo status di cittadino.
    Comunque ieri ho votato +europa perché io pd di Zingaretti,benché lo reputo un personaggio simpatico,quando ho letto che per il rilancio dell'Italia la ricetta era "50 miliardi,per 800mila posti di lavoro:ecco la ricetta verde del pd",in cui si andavano a scovare nei meandri pubblici sti danari nascosti in fondo dove in totale ce nr sarebbe,addirittura,126 di miliardi,mi sono reso conto che la simpatia nn mi permetteva un voto ad un partito che come leader si è scelto il Zinga.
    Insomma il Renzi 80 euro al mese in più nella tasca ai medio-bassi li ha infilati detassandoli,incentivato le assunzioni l'ha fatto,la scuola la riformata e modernizzata(molto meno di ciò che avrebbe voluto,e tu lo sai).
    Insomma,almeno in +europa ho avuto il piacere di votare Daverio,sostenere i radicali,stare in un perimetro europeista e riformista.
    Avrei preferito votare Calenda,ma nn me lo sono potuto permettere.

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  3. Io ho votato piddì. Un motivo solo: ci sono stati 4 partiti al di fuori del piddì (+ europa, la sinistra, i verdi, il partito comunista)... troppi per un totale tipo 8% circa... Se invece che il piddì al 22% e altri 4 partiti in totale all'85 ci fosse stato un unico raggruppamento che acchiappava il 30% non cambierebbe niente, solo la speranza sarebbe di più...
    oh, 'spe. pensa che tristezza il piddì con qualche punto in meno distribuito tra i 4 partiti... saremmo nella stessa merda, pure peggio, con qualche deficiente a canta' vittoria...

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  4. Honsell anch'io, ma prima ho messo Calenda che se lo merita

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