– Prof?
– Eh.
– Ma perché lei insegna Storia, scusi
– Perché mi pagano.
– Ah già.
– Poi mi piace.
– Ma perché io devo studiarla, scusi?
– Perché chi non studia il passato è condannato a riviverlo.
– Cioè?
– Ah ma sei uno tosto tu, mi chiedi pure cioè, ma fatti un giro, dai. Vuoi andare in bagno?
– No prof grazie.
– Non scordarti il telefono, dai un'occhiata a insta, ti fai una partita a coso, a fornait...
– Sto a posto così, davvero. Ma cosa vuol dire che chi non studia il passato è condannato a...
– Ma che ne so, vuol dire che boh, se non hai mai studiato gli autobus a due piani e poi ne incontri uno potresti rimanere stupefatto e magari andarci sotto; invece se hai studiato e sai che sono esistiti gli autobus a due piani può darsi, dico può darsi, che l'improvvisa apparizione del veicolo non...
– Cioè se studio il passato ho degli strumenti per capire il presente.
– Ecco sì più o meno.
– Quindi se io incontro delle cose che non capisco nel mio presente, posso controllare nei libri di Storia e...
– Proprio così.
– ...fare dei confronti.
– Già. Cioè no no no no no, i confronti non si possono fare.
– Ma prof.
– È sbagliatissimo. Niente confronti. Presente, passato, compartimenti stagni.
– Ma se chi non studia il passato è condannato a...
– Mi hai capito? Niente confronti, stop. Tassativo.
– Ma perché?
– Perché poi non mi pagano più.
Di cosa volete che discutiamo con gli studenti nelle ore di scienze umane? Se discutiamo di mitologia, loro cominceranno a paragonare i vip che conoscono con gli eroi mitologici, si faranno il loro monte Olimpo pop, è già successo. Se parliamo tutto il tempo di Dante, loro metteranno i vip che conoscono in un inferno simil-dantesco, è già successo. Se parlassimo di Bibbia se ne scriverebbero una (coi vip). Se per assurdo volessimo leggere solo poemi pastorali, si farebbero tutta un'arcadia pop anche loro con i vip che conoscono, è successo perfino questo. Ma.
Ma voi insistete che i ragazzi studino il Novecento. Per voi è molto importante. Hitler-Stalin-Mao, fondamentali. Chi non ha memoria non ha futuro, dove per "memoria" si indica esplicitamente una serie di fatti avvenuti nel '900 senza i quali un cittadino non capirebbe il suo essere tale. C'è la giornata della memoria, la giornata del ricordo, la giornata della rimembranza e guai a chi le sgarra. Il '900 è la nuova Bibbia. Quindi.
Quindi i ragazzi masticano Novecento, digeriscono Novecento, evacuano novecento, e poi indovinate cosa succede? Succede che paragonano i vip che conoscono ai personaggi del Novecento. Si fanno il loro '900 pop, credevate che si sarebbero fatti qualcos'altro? E l'insegnante cosa dovrebbe fare a quel punto: andare in giro per l'aula col fischietto segnando le reductiones che non sono consentite, palestinesi=hitler ok, salvini=mussolini cartellino rosso? I ragazzi riducono, pensare che si possa evitare è un po' pensare che si possa imparare il latino senza mai sbagliare una declinazione o volare senza mai cascare male dal nido (magari si può, adesso che ci penso nessuno ha veramente imparato a volare) (e neanche il latino).
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In effetti in questa vicenda di cose bislacche ce n'è un bel po'.
RispondiEliminaGià è bislacco che ci sia una giornata della memoria selettiva, in cui si ricordano per legge solo 6 di decine di milioni di morti.
È bislacco leggere "la II E dell'istituto aveva deciso di produrre, come lavoro conclusivo, un elaborato in formato slide": che cavolo vuol dire?, è un compito assegnato dalla professoressa, o un lavoro volontario di iniziativa di qualche alunno?, è fatto a casa, o nelle ore di lezione?
Qui abbiamo una professoressa di lettere che si trova a sovrintendere, non si capisce in quale veste formale, le libere riflessioni storiche e sociali di alcuni suoi alunni.
E due o tre alunni che invece di consegnare un elaborato scritto, consegnano la sua declamazione, piuttosto imbarazzante, con l'aggiunta di tre o quattro istantanee sgranate, e un sottofondo musicale facciabucaro, sul cui svolgimento non si capisce in quale modo la docente avrebbe potuto vigilare — men che meno correggerne le conclusioni (al massimo sospendila perchè è una prof di italiano che assegna un compito "in formato slide").
A margine: stiamo dicendo che non solo dev'esserci libera docenza ma anche libera discenza?, un alunno deve essere "libero" di presentare una propria "ricerca" e illustrare alla lavagna qualsiasi parallelismo gli sia balenato nel planetario?, fin dove si spinge questa libertà?, cosa impedisce che Loretta De Benedictis possa proporre delle migliorie al vecchio e polveroso teorema di Pitagora?
È altresì bislacco che dei quattordicenni conoscano con tale dovizia di particolari singole pagine della storia della seconda guerra mondiale; in effetti non è assurdo pensare che l'imbeccata ci sia stata — ma di qui a dire che l'imbeccata è della prof ce ne passa.
Il problema non è tanto il novecento, ma questo novecento mitologico, quello delle leggende nere di Hitler, Stalin e Mao — a margine: è bislacco come l'opposizione al nuovo Hitler sia fatta a colpi di coraggiosissimi striscioni sul balcone, che avrebbero senz'altro fermato marce su Roma e annessioni dei Sudeti. L'unico rimedio sarebbe uno studio vero del novecento, ma è oggettivamente difficile per dei tizi che la guerra bene vs male l'avrebbero persa — e già è grasso che cola che abbian potuto aggiungere di straforo alla narrativa hollywoodiana la filastrocca "italiani brava gente".