"Giusto te. Hai tempo?"
"No".
"Mi servi lo stesso. Ci servono le planimetrie..."
"I colleghi vogliono sapere per l'orario dell'intervallo".
"L'orario per l'intervallo lo facciamo con calma".
"Con calma in che senso, è venerdì, lunedì comincia tutto, abbiamo venti classi su due piani e devono tutti fare l'intervallo in uno spaziotempo diverso..."
"Per fare l'intervallo devono essere entrati, no?"
"Me lo stai chiedendo? Certo che devono essere entrati".
"E allora prima di organizzare gli intervalli dobbiamo rivedere lo schema delle entrate".
"Di nuovo?"
"L'ingresso nord non è più disponibile".
"Ma come, i frati avevano promesso..."
"L'assicurazione non copre gli studenti nel tragitto".
"Sono venti metri".
"Dobbiamo rifare lo schema delle entrate".
"Ma tra dieci minuti sono in call con gli elettricisti".
"E allora dobbiamo sbrigarci. Ricapitolando: venti classi, tre ingressi perché i frati non ci aprono il quarto, devono entrare tutti in venti minuti in fila indiana a un braccio di distanza".
"Non ce la possiamo fare".
"Se facciamo passare il corso B tra la biblioteca e il muro di cinta?"
"Tra la biblioteca e il muro di cinta ci sono i cassonetti".
"E li facciamo spostare".
"I bidelli sono in agitazione".
"E li calmiamo".
"È un incubo".
"Ci servono le planimetrie, hai un'idea di dove potrebbero..."
"Lo sapeva la Cosa, ma è andata in pensione, prova a guardare nel suo armadio".
"Oddio ma che è questa roba".
"Piano d'emergenza... ma questa non è la planimetria della nostra scuola".
"Sicuro?"
"È rettangolare".
"Aspetta sono i prefabbricati del terremoto".
"Aaaaah, il terremoto".
"Bei tempi".
"E poi qui che c'è? È un piano per l'antiterrorismo?"
"Abbiamo avuto un'emergenza terrorismo?"
"Non saprei, magari è solo un piano che non è mai stato applicato...c'è scritto qualcosa sui cestini della spazzatura nei luoghi pubblici. Andavano tolti".
"Tolti i cestini? E perché?"
"Ma che ne so, è roba vecchia... 2001".
"C'è stata un'emergenza antiterrorismo nel 2001?"
"A quanto pare".
"Bei tempi comunque".
"Bei tempi sì".
Mi pare tu abbja reso bene l'idea,caro Leonardo.
RispondiEliminaGiovedì ho passato la mia giornata lavorativa in un comprensorio milanese e ho visto tutto il personale docente e ata impegnato in modo ininterrotto(hanno fatto pausa pranzo a turni di mezz'ora in piccoli gruppi).
Sembravano,però,contenti in maggioranza e nessuno si lamentava. E lavoravano,lavoravano come fossero dei sottopagati delle cooperative.
Il preside,vera pietra angolare e faro unico di ogni persona interna al comprensorio,emanava una calma olimpica e risolveva in continuazione problematiche all'apparenza senza soluzione.
Un leader che deve essere guidato dal sacro fuoco e da una fiducia nell'umano enorme dal momento che in ambito privato sarebbe stato un manager gestionale da 5/6 mila euro mesi netti.
Speriamo che l'esperienza serva per rendersi conto che il lavoro nobilita l'uomo e NON lo rende uguale alla bestia. Ma lo rende uomo appunto.
Nn credo che in quel comprensorio si faranno cogliere dal panico dalle sicure positività che arriveranno. Mi sembrano vaccinati e hanno un leader che li guida.
Una bella giornata di lavoro ho passato,in buona compagnia.